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sabato 29 settembre 2012

Preview: "Belli e dannati. Ritratto della nuova India" di Siddahartha Deb

Ho già presentato questo libro nelle preview dell'autunno di Neri Pozza, potete vederle qui, ma per coloro che vogliono incontrare l'autore di questo libro che secondo rappresenta un bellissimo spaccato dell'India moderna, c'è un'imperdibile possibilità! Infatti Siddhartha Deb farà tappa qui in Italia! Se volete sapere di più buttate un'occhio a fondo di questo post...Intanto vi ripropongo la trama e la storia che Siddhartha Deb ci propone nel suo libro.

 
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Belli e dannati. 
Ritratto della nuova India
di Siddhartha Deb
prezzo 18,00€
pagine 352 
Neri pozza
già disponibile
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Nel 1998, il partito della destra integralista indú Bharatiya Janata Party (BJP) vince le elezioni nazionali in India e forma il nuovo governo a Delhi. Atal Bihari Vajpayee, il leader, diventa primo ministro. Un’incoronazione celebrata eseguendo cinque test nucleari nei deserti sabbiosi del Rajasthan. Amico di grandi imprese, Vajpayee decide di aprire  il mercato interno alle multinazionali e agli investitori stranieri svendendo beni e aziende di proprietà statale a compagnie private. Il risultato è che l’élite del paese diventa sempre piú ricca, mentre la maggioranza della popolazione – le caste inferiori, le donne, i musulmani – si ritrova sempre più ai margini. Invisibili, cancellati dalla retorica del governo e del mondo degli affari, i poveri ricompaiono solo quando il BJP rimette in marcia la macchina della propaganda per rivincere le elezioni del 2004, puntando sui volti felici della maggioranza dimenticata in una celebre campagna denominata «Shining India » («l’India splendente»).
Il BJP perde la competizione interna, tuttavia la «Shining India» vince al di fuori del paese, dove  l’India appare come l’ultimo eden della modernità, il luogo dove le nozze tra creatività orientale e nuove tecnologie sembrano ridare un nuovo, inaspettato impulso allo sviluppo economico mondiale.
Attratto dagli opposti apparenti – visibilità e invisibilità, presente e passato, ricchezza e povertà, immobilismo e attivismo – che la nuova India genera, Siddharta Deb ha percorso in lungo e in largo il paese e ha scritto delle sue vite individuali, della gente di città e di campagna, dei ricchi, dei poveri e della classe media, di uomini e donne; del lavoro ad alto tasso tecnologico ritenuto l’emblema della «Shining India», come del massacrante lavoro manuale che è considerato irrilevante. Come Scott Fitzgerald per L’Età del Jazz americana, si è trasformato così nel narratore di un’epoca ingorda e affamata di ricchezza, raccontando con limpido disincanto i vizi della nuova classe dirigente indiana  (dai magnate dei media ai i progettisti di software)  e l’incubo di chi si ritrova ai margini della frenetica caccia al benessere  (dai braccianti dell’Andhra Pradesh agli addetti dei call-center), e offrendo al lettore l’affascinante ritratto di un un paese enorme e grottescamente diseguale che corre a folle velocità sul crinale – fin troppo sottile – che separa la via dello sviluppo da quella di una nuova, inaspettata povertà.
Publishers Weekly Best Nonfiction title 2011
Globe and Mail Best Book of the Year 2011
«Una collezione di cinque storie, cinque personaggi veri, 
che insieme rappresentano una meravigliosa galleria 
di ritratti della nuova middle class indiana».
Federico Rampini

«Splendido. Come F. Scott Fitzgerald».
Samanth Subramanian, The New York Times

«Un avvincente reportage di prima mano… 
che individua con acume le tragicomiche 
aspirazioni dell’India moderna».
The Times

Inoltre:

SIDDHARTHA DEB
sarà ospite del Festival di Internazionale a Ferrara

sabato 6 ottobre

11.00 Teatro Comunale
Le contraddizioni della crescita economica indiana

18.30 Chiostro di San Paolo
Siddhartha Deb presenta
Belli e dannati. Ritratto della nuova India
con Junko Terao, Internazionale

 
Siddhartha Deb è nato nel 1970 in una cittadina del nord-est dell’India. Dopo gli studi a New Delhi si è trasferito negli Stati Uniti e ha completato la sua istruzione alla Columbia University. Vive tuttora a New York, dove insegna presso The New School. Autore di due romanzi, Belli e dannati è la sua prima opera di saggistica. Ha collaborato con il Boston Globe, The Guardian, The Nation, The New Statesman, Harper’s, London Review of Books e Times Literary Supplement.
venerdì 28 settembre 2012

Super Preview: Jack Whyte ... arriva la nuova trilogia!!!

Oggi vi propongo un titolo a cui tengo moltissimo, non aggiungo molto perchè tra qualche settimana ne farò la recensione... ringrazio tanto coloro di voi che me ne hanno comunicato l'uscita, stavo per farmela sfuggire! Grazie di cuore!!!

«Noi possediamo le terre in cui viviamo. 
E finché Dio stesso non ci caccerà, avremo il nostro orgoglio, 
la nostra integrità di uomini e la nostra libertà.
Per tutto questo vale la pena combattere


I figli della libertà 




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I figli della libertà
di Jack Whyte
pagine 500 circa
prezzo 19,50€
 Piemme
dal 3 ottobre
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Le Cronache di Braveheart/The Guardian Trilogia:

1. The Forest Laird - I figli della libertà 
2. Renegade 

La Storia:
cover originale
Scozia, 1285. Il giovane William Wallace è in fuga dalle terre di Carrick con il cugino James dopo il barbaro massacro della sua famiglia a opera di alcuni inglesi. È pomeriggio inoltrato, l’ora in cui il sole allunga le ombre sui pendii delle colline, quando il valoroso arciere Ewan Scrymgeour, un tempo al servizio di Edoardo d’Inghilterra, lo salva dalle insidie della foresta e ne diventa tutore e maestro. Il segreto desiderio di William è però quello di vendicare il torto subito: abbandona gli studi e si dedica interamente alla disciplina del tiro con l’arco, sotto la preziosa guida di Ewan. Carattere ostinato, straordinario valore e un temperamento di rara e incondizionata forza lasciano intravedere il glorioso destino che lo attende.Ingiustamente ricercato come fuorilegge, William raduna nel cuore della foresta di Selkirk, nel sud della Scozia, le prime vittime della crescente prepotenza inglese, che, nel nome di un fittizio accordo tra corone e false promesse scambiate tra sovrani, mira a occupare e sottomettere, tra presagi e venti di guerra, l’intera nazione. Da quelle terre selvagge del sud inesplorato muoverà il destino di Wallace, orgoglioso e ribelle, costretto a diventare eroe, simbolo e guida di un popolo verso la libertà.

Primo capitolo:

Introduzione alla trilogia dell'autore:
 
"Per troppi anni sono stato riluttante a rivolgere la mia attenzione ai soggetti scozzesi, soprattutto perché  ero stato influenzato dagli scritti di fiction storiche di un uomo di nome Nigel Tranter in età molto precoce. Tranter ha scritto un mucchio di libri sulla storia scozzese, e li scrisse davvero molto bene ... da qui la mia riluttanza a immergermi in quel campo. Ma poi qualcuno mi ha fatto notare che Tranter aveva scritto i suoi migliori lavori 50-60 anni fa e ha suggerito che era giunto il momento che qualcuno  prendesse il testimone per conto di un
nuovo pubblico e con sensibilità diverse.Così incominciai a scrivere della storia scozzese e mi ritrovai a contemplare "La trilogia dei Guardiani" o, come verrà chiamato in Gran Bretagna, "The Chronicle Bravehearts" ... 
Storie della Scozia dei tre suoi più grandi eroi medievali, i quali vivevano al quel tempo e sono stati coinvolti in quello che ora è conosciuto como il periodo delle guerre di indipendenza scozzese, e ognuno dei quali può legittimamente rivendicare il titolo The Brave Heart
Il primo di questi è, naturalmente, il Braveheart, William Wallace, che fu onorato - imprecisamente - del titolo nel 1990 da Randall Wallace, lo sceneggiatore del film epico, in modo che, nel bene e nel male, il nome è ora reso immortale. Il secondo uomo, il soggetto del secondo romanzo della trilogia, è Robert I, re di Scozia, più noto come Robert the Bruce. Il suo, era il Braveheart (il cuore coraggioso, n.d.r) , il nome conferito a lui dal suo amico e campione Sir James Douglas. Il giorno della partenza, quando i crociati dell'esercito scozzese partirono per la Spagna per combattere i Mori invasori musulmani, Douglas prese la teca d'argento che contieneva il cuore imbalsamato del Re e la sollevò di fronte a loro a ricordare loro del perché stavano andando. Il Re aveva giurato solennemente una Crociata in Spagna ed era morto prima che potesse compiersi, ma la nazione scozzese avrebbe onorato quel giuramento seguendo il cuore del Re in battaglia. "Ecco Brave Heart," gridò Douglas, "seguitelo (il cuore, n.d.r.) come avreste seguito lui (il Re, n.d.r.)!"Lo stesso Douglas è stato ucciso in Spagna, difendendo il cuore del re, e quando l'impoverito ma vittorioso esercito scozzese tornò a casa fu onorato nella morte avendo l'emblema di una corona, un cuore sanguinante aggiunto alle sue stemmi, dove si distinse la Casa di Douglas in questo giorno. 
La storia straordinaria di James Douglas - The Black Douglas per gli inglesi, ma il buon Sir James per i suoi connazionali, completerà la trilogia.

Il book trailer:


Il sito dedicato al romanzo:


"I was a Mason before I was made a Mason"

Jack Whyte Nato in Scozia, nel 1967 si è trasferito in Canada, dove, dopo un anno di insegnamento, si è dedicato al teatro, alla musica e alla scrittura. Da sempre interessato alle saghe arturiane, ha ottenuto uno straordinario successo con la pubblicazione di Le Cronache di Camelot, bestseller internazionale, con i quattro volumi della serie dedicata a Lancillotto e con la raccolta della trilogia dei Saint-Clair, sulla figura dei Templari, mito dell’immaginario occidentale. La nativa Scozia è invece teatro de Le Cronache di Braveheart, cui appartiene I figli della libertà. Vive a Vancouver, è sposato e ha cinque figli.www.jackwhyte.comwww.theguardianstrilogy.ca
giovedì 27 settembre 2012

Recensione: "La Colonia Sommersa" di Kat Falls

Non so voi, ma ogni tanto mi assale il bisogno di leggere qualche romanzo un pò fuori dagli schemi, con preponderanza di elementi di fantasia, avventura e stupore, ma senza buttarmi sul fantasy classico. Qualcosa che a prescindere dal genere in cui si colloca o a cui appartiene mi faccia evadere in un emisfero lontano con regole nuove da scoprire... stupore insomma, quello che cerco, quel sentimento genuino di stupefacimento e meraviglia.

Devo dire che questa volta sono stata particolarmente fortunata, vuoi per la conincidenza fortuita del fatto che da un pò non leggevo uno Young Adult (YA di seguito) - che non riesco più tanto ad apprezzare, sarà l'età  - che mi prendesse in contropiede e mi stimolasse tanto nella trama che nel mondo fantastico ricreato; vuoi perchè il periodo offre buone possibilità di scelta in questo genere, sono approdata a questo romanzo veramente spettacolare! Quale?

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La Colonia Sommersa
di Kat Falls
pagine 300 circa
prezzo 9,90€
Lain editore
già disponibile
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Serie Dark Life è composta fino ad ora da:
1. Dark Life -  La colonia sommersa.
2. Rip Tide

La Storia
cover originale
In un futuro imprecisato la terra - a causa dell'innalzamento e conseguente invasione dell'acqua - si trova quasi del tutto sommersa dall'acqua salmastra del mare che li costringe a vivere, almeno per i sopravvissuti, in alloggi minuscoli, stipati l'uno accanto agli altri, preferibilmente in verticale. In superficie non c'è più terra da abitare, da coltivare, da vivere e quindi ci si è adattati, gli studiosi hanno lavorato alacremente per poter rendere abitabili i fondali oceanici, in modo tale che alcune colonie di uomini potessero abitarvi. Non solo, ma una volta approntati tutti i mezzi per potervi viverci, gli uomini hanno poi incentivato il "colonialismo sottomarino" permettendo a coloro che decidevano di stabilirvisi, di diventari proprietari del pezzo di terra che coltivavano (con allevamenti di vari pesci, ma anche mucche e galline grazie a sistemi avanzatissimi) dopo 5 anni di lavoro. 
Ty, il protagonista, è il primo ragazzo nato sotto la superficie terrestre, nelle profondità scure e fredde dell'oceano. Il mare è la sua casa, appartiene all'acqua come se fosse un pesce, in superficie tutto è troppo: i suoni troppo violenti, il sole troppo penetrante, i colori troppo forti, il calore insopportabile e l'odore delle cose è troppo persistente. Ty vive in una casa fluttuante simile ad una medusa (fluttuante perchè le correnti oceaniche non permettono di costruire edifici inamovibili, a forma di medusa, bhè perchè è bellissima, no?) con i genitori, che hanno collaborato a permettere la vita sotto la superficie dell'acqua e una sorella bellissima e molto ribelle!
L'avventura di Ty si apre con la conoscenza di una ragazza, Gemma, con cui si scontra durante la perlustrazione di un relitto abbandonato e con cui si scontrerà per modo di pensare e di vivere; Gemma infatti è una "Superna" in quanto vive in superficie e non sa nulla della vita sotto la superficie, non ne conosce i pericoli, non ne conosce le bellezze nè tanto meno la difficoltà dei coloni che lottano ogni giorno per produrre cibo per i "superni" che li considerano inferiori a loro, nonostante da loro dipendano inevitabilmente per le materie prime.
Ty e Gemma proprio durante la perlustrazione del relitto sul quale per la prima volta si scontrano, incapperanno nella famosa banda di pirati che sta saccheggiando e deprendando le imbarcazioni degli oceani e che causano numerosi danni economici alle colonie sotto il mare. Proprio la lotta contro questi pirati sarà l'avventura intorno alla quale s'immergeranno i nostri protagonisti. Ma non sarà l'unica, Gemma infatti deve assolutamente ritrovare il fratello scomparso, e Ty e i coloni devono arrestare i pirati in tempi brevi, perchè altrimenti il consiglio in superficie toglierà loro le scorte d'aria che permettono loro di vivere nelle profondità marine... Ce la faranno i nostri eroi??

Considerazioni
Già. Non so che cosa mi attirato di più verso questa storia, se la copertina (magnetica), la trama (ambiziosa) o l'aspettativa (altissima), ma alla fine eccomi sfogliare e leggere pagina dopo pagina una storia veramente molto particolare. Adoro da sempre il mare, sia da un punto di vista estetico, che letterario, che sentimentale e non ultimo, di scoperta.
Cosa nascode nei suoi infiniti flutti? Quali creature ancora ci riserba? Ci sarà mai possibilità di vita umana in fondo al mare? La Falls crea intorno a queste domande una storia che non può:
a) non intrigare
b) deludere le aspettative
Si perchè la Falls crea una situazione tutto sommato credibile, o possibile vista la tecnologia, e oltre a soddisfare da un punto di vista estetico/visivo con descrizioni  futuristiche e curate delle vetture usate da Ty, Gemma & Co., le abitazioni innovative, i vestiari complicatissimi ma adatti alle temperature gelide dell'acqua e a permettere la respirazione, inoltre riesce anche a introdurre un classico della narrativa marittima: i pirati.
Lo fa in modo molto innovativo, perchè essendosi il mondo evoluto e cambiato, cambiano anche gli scopi, i mezzi e le invettive piratesche che qui sono molto accativanti e divertenti da leggere e scoprire.
Devo dire che è sicuramente l'ambientazione la cosa che in assoluto mi ha colpito di più di questo romanzo. Non solo l'autrice è riuscita a ricreare i suoni (ovattatissimi), i colori (sempre più cupi dell'accqua e irridescenti dei pesci), le percezioni che si hanno al di sotto della superficie marina, ma è anche riuscita a descrivere e a riportarne capacemente la "magia" che tanti piccoli elementi della trama e dell'ambiente formano e che risultano innovativi, belli e soddisfacenti ed entusiasmati da leggere! Non stento a credere che ci sia un seguito in arrivo, perchè sebbene questo romanzo possa leggersi come autoconclusivo, non si vede davvero l'ora di tornarci, io mi sono divertita moltissimo!! E non stento nemmeno a credere che presto un film Disney, per la regia di Robert Zemeckis, verrà girato per realizzare quanto creato dalla Falls, perchè sarà una m e r a v i g l i a pazzesca! Assicurato!
Essendo un romanzo YA abbiamo protagonisti con un'età media di 15-16 anni, ma siamo sicuramente davanti ad un romanzo che è piacevolissimo da leggere in ogni fascia di età. Non può che avvicinare i più giovani al mare e i suoi misteri ed intrigare i più adulti a cui piace ogni tanto prendere fuga dal mondo e scoprire qualcosa di piacevolemtente innovativo, ben scritto, narrato e che ci porta a saltare in barca con pirati, guidare oggetti non ben identificati nelle profondità oceaniche e vivere pericolosamente anche se in realtà solo sul divano di casa...

Consigliato? Si, soprattutto alle anime giovani, la trama rende impossibile non divenire partecipi di questa avventura e la scrittrice rende impossibile non leggere questa storia con lo sguardo rapito e il cuore soddisfatto!

Il book trailer:


mercoledì 26 settembre 2012

Recensione: "Le parole del nostro destino" di Beatriz Williams


Image of Le parole del nostro destino





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Le parole del 
nostro destino
di  Beatriz Williams
pagine 464
prezzo 17,60€
Nord editore
già disponibile
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La Storia.
Amiens, Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c'è il capitano Julian Ashford, l'uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è Kate... 
Overseas
cover originale
New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale, deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta come se l'aspettasse da sempre, come se l'amasse da sempre. Ricambiare quell'amore le sarà facile: Julian è uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso, Per qualche mese, la vita diventa un sogno da cui non ci si vorrebbe svegliare mai più... Ma poi, dal nulla, spunta un libro: la biografia di Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere scritte dal celebre poeta-soldato durante la prima guerra mondiale. La donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi gentili, il volto che s'intravede sotto il berretto sono del suo Julian. E quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è Kate... 

Considerazioni.
Darvi un parere, delle considerazioni e la mia opinione spassionata non è mai stato arduo come questa volta, sono assolutamente sincera. Mi riduco all'ultimo a scriversa perchè l'ho fatta più volte, in modi diversi, ma non riuscivo, almeno rileggendola, a farvi pervenire quanto la scrittrice mi avesse fatto amare questa storia, quanto l'avessi apprezzata narrativamente e stilisticamente.
Ho pensato dunque che il modo più onesto per dirvi quello che pensavo fosse meglio contenerlo in poche righe, probabilmente non abbastanza mi rendo conto, ma del tutto sincere e dirette.

Mi sono affezionata a questa storia piano a piano. Non è stato un colpo di fulmine, anche se la pubblicità che la Nord le aveva dedicato mi aveva oltremodo incuriosito, tanto che sono approdata al libro con un interesse che nelle prime pagine si è smorzato, non è stato fomentato o colmato. Immediatamente non mi ha preso moltissimo, vedevo in qualche parte anche la rilettura di alcune storie che avevo letto di recente, poi invece la Williams è riuscita a far incastrare i pezzi di questa storia in modo perfetto, molto coerente e narrativamente stimolante.

Per questo mi risulta complicato  comunicare quanto ho assorbito da quersto romanzo, perchè è nella sua totalità, una volta finito e riposto sul comodino che la storia di notte mi è entrata in circolo; il giorno dopo continuavo a pensarci e continuava a ronzarmi in testa. Confesso di averlo riletto una seconda volta, ma non perchè non riuscissi a capirlo o la trama fosse complicata o scritta in modo criptico, non è nessuna di queste, semmai il loro inverso, ma non sapevo dire cosa o quando o chi mi fosse piaciuto in particolare. Non posso dirvi di aver apprezzato di più un personaggio piuttosto che un altro, perchè i personaggi sono perfetti per come sono, per come sono stati fatti agire e pensare e discorrere. Le situazioni che vengono vissute, il tempo che scorre avanti, che torna indietro, che rivede se stesso, che tenta di compiere il giro su se stesso... tutto ha un senso senza però averlo del tutto.

Probabilmente quello che mi ha fatto arrivare di più questo romanzo non è tanto il concetto che l'amore può tutto - in ogni senso. Quanto piuttosto l'alea che ci avvolge, data dal tempo. L'irraggiungibile entità che l'uomo non potrà mai avere, controllare, contro il quale non possiamo alla fine combattere, la battaglia contro cui  anche il migliore tra tutti gli uomini parte già sconfitto, perchè è il pegno che non potrà mai chiedere indietro.
Forse il bello del tempo è anche questo, no? Il fatto che saperlo determinato ci costringe a vivere con più oculatezza, con più ostinazione le cose, i momenti, le persone...

"Le parole del nostro destino" si colloca proprio qui: cosa faremmo se potessimo tornare indietro nel passato e salvare la persona che amiamo oggi, nel presente? Come agiremmo? La saveremmo anche in un altro tempo o la lasceremmo a se stessa? Cosa succederebbe se non volesse essere salvata? Vivremmo ancora, con tale consapevolezza? Avremmo illuso solo noi stessi? O il tempo, alla fine, non è che un'opportunità di vivere sentimenti e momenti irripetibili, se non nella memoria, che non ci assicura ripetizione o felicità, che non ci promette vittoria, ma ci concede solo un riflesso del passato con il ricordo?
Il romanzo ovviamente non è così "direttamente" riflessivo, e probabilmente è capitato nel momento giusto della mia vita, tale da farmelo particolarmente apprezzare, ma secondo me pur essendo scritto in modo molto moderno, semplice e diretto concede spazio a considerazioni oltre che sul tempo, anche sull'amore - quello potente, assoluto e incredibile - che da sempre cerchiamo negli occhi di qualcuno, e perchè no in alterenativa nelle pagine dei libri, nonchè nel cuore di ogni cosa, in ogni dove e ci permette una riflessione anche sul valore delle guerre, dell'importanza del passato e soprattutto delle seconde oppportunità, che il tempo molto spesso non ci permette di lasciar sfuggire...


Consigliato? Si. Si. Si. E' davvero un bel romanzo, scritto posatamente, ma con passione, la Williams ci credeva nella storia che ha scritto, si sente, si legge; inoltre credo sia una bellissima storia romantica, dai toni moderni rivolti al presente, ma dal cuore vecchio stile che strizza un occhio al passato.


Il book trailer:


martedì 25 settembre 2012

Recensione: "Un Amore di Cupcake" di Donna Kauffman

Non so se vi siete accorti che siamo in piena e ufficiale  
"Cupcake mania"!

Già, non solo ci sono corsi per imparare a farli, o delle uscite in edicola per poterli imparare a sperimentare, ma ecco che gli autori e le autrici si applicano a farci sognare creando mini (sogni) cupcake per sfogare le frustrazioni quotidiane, per volare con la fantasia e sbizzarrirci a seconda dell'umore, a giocare con i colori e gli umori e magari, per le più fortunelle ... l'amour!
Eccomi dunque a raccontarvi di un libro che è tra le offerte di romanzi in ambito di (mini) pasticceria, che potete trovare da pochissimo nelle librerie a un prezzo abbordabilissimo e che mi è piacevolmente rimasto impresso.








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Un amore di Cupcake
di Donna Kauffman
pagine 400 circa
prezzo 9,90€
Tre60 editore
già disponibile
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La Serie Cupcake Club comprende:
1. Sugar Rush - Un amore di  cupcake
2. Sweet Stuff 
3. Baby Cakes 
4. Honey Pie

Sugar Rush (Cupcake Club, #1)Sweet Stuff (Cupcake Club, #2)Babycakes

La Storia
cover originale
La storia incomincia con una giovane donna, Leilani Trusdale, che ritorna a casa, in Georgia, per poter pensare un pò, prendere le distanze dalle grandi città - in particolar modo New York - e poi finalmente realizzare il suo sogno più recondito: aprire una pasticceria di Cupcake.   
Lei, infatti, dopo aver viaggiato per studio per anni e dopo aver lavorato in modo stabile per un paio d'anni con un dei più grandi chef pasticceri in un programma televisivo di cui era il braccio destro inspiegabilmente prende tutto e si trasferisce su un'isoletta a largo della Georgia che è anche il suo rifugio, la sua casa. L'inspiegabile ragione per la quale scappa è spiegata molto presto nel libro, Baxter, il suo capo-fichissimo-chef-che-non-si-è-mai-accorta-che-lei-era-cotta-di-lui infatti le ha praticamente spezzato il cuore, non accorgendosi dei suoi sentimenti, non intromettendosi per difenderla dai suoi ex-colleghi che la credevano la protégé del capo perché la pensavano la di lui amica-di-letto...si è stufata e appena ha potuto ha preso il volo.
   
pinkTutto ormai dimenticato, dopo ben un anno di tormento interiore, ecco che Lei (diminutivo di Leilani) si vede Baxter piombare nel suo negozietto pacifico e romantico ad assediarle lo spazio vitale e lavorativo con telecamere e macchinisti per registrare il suo famosissimo programma proprio nel suo amato paesino e in particolare nel suo adorato negozio!  
Lei all'inizio non ci vede dalla rabbia che sfoga su di lui, ma a pagina 77 ecco la svolta clamorosa per questo tipo di romanzi: lui si dichiara da sempre innamorato di lei, ma professionalmente corretto nell'aspettare che non fossero più legati da un rapporto lavorativo per dichiararsi. Lui è molto convincente, ve lo anticipo, e anche romanticissimo. Tanto che  io - ad esempio - avrei capitolato a pagina 78, ma c'est la vie, non? Se c'è una fortunella è sicuramente quella non capisce che cavolo ha tra le mani alla prima, ma nemmeno alla centesima... 
Il romanzo prosegue tra altri e bassi, in un crescendo di attesa e di anticipazione che però non sono affatto noiosi o prolissi, anzi, è molto divertente, piacevole, romantico, mooooolto romantico e soprattutto lo rende un romanzo da sogno,tra zucchero, amore e cupcake!!

Considerazioni
Ho letto molti romanzi romantici in questo periodo, bhè per una ragazza credo sia normale, a volte a più bisogno di zuccheri e sebbene i dolci  oltre che essere buonissimi e coloratissimi sono anche calorici, non si può mangiarne a tonnellate, ma i romanzi zuccherosi invece fanno benissimo al cuore e alla linea!!
Arrow cupcakesRitornando a noi, ho letto molti romanzi romantici, ma questo devo dire che fino ad ora è uno di quelli che mi sono piaciuti di più! Sebbene Leilani all'inizio sembri molto infantile (insomma avercela con Baxter perché non la difendeva davanti ai colleghi che la credevano la sua amante, ma dico,  cos'hai ... tre anni!?!?!) si riprende abbastanza in fretta ed è riuscita a piacermi per come gestisce la situazione, anche se la prende un pò per le lunghe, traverse  e contromano.
Devo però confessare che tutta la mia ammirazione, la mia simpatia ed il mio genuino affetto va a ... Baxter! Si perchè sebbene il suo personaggio nasca come quello destinato ad essere il cattivo di turno, quello che diviene avanzando nella storia, è un uomo del tutto diverso. Diventa lui quello frainteso, quello per cui in fondo al cuore tifiamo, lui che vogliamo che sia il nostro eroe buono e senza macchia. Lui che aspetta, che si ostina, che commette errori pur di far comprendere a Lei che quello che prova per lei è reale, onesto, ponderato ma di difficile sopimento in futuro. 
Vedete quello che rimane impresso di questo romanzo è che alla fine tutti abbiamo commesso degli sbagli, tutti abbiamo dei principi come linea guida morale, e tutti, possiamo sbagliare, è connaturato nella vita: vivere=sbagliare, confutatelo se volete, se potete ...
cupcakeBaxter sbaglia, non è perfetto, ma torna indietro e ci prova, in un modo tutto suo e a volte in modo maldestro ci prova a far parte della vita di Lei, ma a parer mio sbaglia anche Leilani e sbaglia in modo più grossolano, perché parte - e continua fino a metà libro - ad escludere la possibilità di andar bene per lui, di credere in quello che cerca e vuole lui, si trincera dietro un sacco di scuse: lui appartiene a NY, lui si stuferà di me, lui troppo per me, lui non vuole me... la verità è lui le ha dato prova del fatto che tiene a lei e la verità e che lei lo ama e non ammetterebbe mai a se stessa di concedersi  di amarlo per poi lasciarlo andare, nel caso le cose non andassero nel verso giusto. Anche qui lui capisce ed accetta, lui comprende e si fa da parte, ma nella vita normale avrebbe gettato la spugna dopo un giorno, perchè lei per un principio ipotetico e improbabile potrebbe perdere tutto per come si comporta con Baxter, anche se ha le sue ragioni per carità, ma mi veniva voglia di scuoterla (plauso all'amica che fa questo quasi di professione!). 
Ma c'è da dire che proprio grazie alla sua tenacia lui la ama ancora di più, lui comprende cose di lei che altrimenti non avrebbe colto o compreso, per cui non si può non apprezzare questo passaggio che la Kauffaman ci costringe così tenacemente a leggere!

Hydrangea Cupcakes = swoon! via glorioustreats.blogspot.com 
Altre tre considerazioni: 
a) i personaggi di contorno sono tutti molto carini, dalle battute veloci, spontanee, che ci trovano compartecipi nelle cose che vorremmo far sapere a Lei!
b) i luoghi in cui la storia i svolge dovrebbero essere visti almeno una volta nella vita, si capirebbe meglio  la situazione, la necessità di tornare alle proprie radici, da NY e la voglia di aprire una pasticceria! 
c) con questo romanzo si riscopre la voglia di cucinare in due! Non dico altro.
.





 Consigliato? Si! 
Certo, è davvero carinissimo e dolce ...
come un piccolo cupcake farcito !!
lunedì 24 settembre 2012

Preview: "Il club dei ricordi perduti" di Ann Hood



Il dolore di una madre
Un circolo di lavoro a maglia
Un’amicizia speciale per ricordare
e tornare a sorridere



«Questa sera imparerai ad avviare le maglie e farai 
un’altra sciarpa con questo bel filato», le disse Alice.
Mary riuscì soltanto ad annuire, contenta per il cambio di argomento
l’inizio di un nuovo lavoro e la sensazione che le dava quel filato tra le mani.
«Prima di cominciare, dicci chi sei», chiese la donna coi capelli rossi.
«Mi chiamo Mary Baxter.»








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Il club dei ricordi perduti
di Ann Hood
pagine 352 circa
prezzo 9,90€
Tre60 editore
dal 4 ottobre
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Senza nessuno cui dedicarle, le parole sono vuote e inutili. Come vuota e inutile è ormai la vita di Mary Baxter, una brillante giornalista che ha visto il filo della sua esistenza spezzarsi un maledetto giorno di primavera. Tuttavia, con un matrimonio sull’orlo del fallimento e un lavoro che ha perso ogni significato, Mary sorprende per prima se stessa quando decide di seguire l’unico consiglio che le ha dato la madre per superare il dolore: iscriversi a un corso di lavoro a maglia. Scettica ma allo stesso tempo incuriosita, Mary inizia quindi a frequentare la merceria di Alice – una premurosa e saggia vecchietta – dove cinque donne si ritrovano ogni mercoledì sera per creare sciarpe, maglioni, cappellini e calzini. Così, col passare delle settimane, si instaura un profondo rapporto di intimità e amicizia, e le componenti del «club» cominciano a raccontare a Mary il proprio passato. Come Scarlet, che ha deciso di aprire una panetteria dopo aver perso l’amore; o Beth, madre di quattro figli, che si porta dietro un grande rimpianto; e poi Lulu, Ellen, Harriet, ognuna con la sua storia e i suoi segreti, le gioie e le delusioni, i successi e i fallimenti. E saranno proprio quelle donne e la serenità trasmessa dal lavoro a maglia ad aiutare Mary a capire che è sempre possibile uscire dal guscio in cui ci rinchiudiamo per aprirci di nuovo alla vita e all’amore…

Perché ho scritto Il club dei ricordi perduti :

"Il club dei ricordi perduti è un libro speciale, per me. Qualche anno fa, ho temuto che non sarei mai più riuscita a scrivere. Per tutta la mia vita, infatti, leggere e scrivere sono stati strumenti fondamentali per esprimere i miei sentimenti, le mie speranze, e per affrontare le mie paure. Nel 2002 però ho perso mia figlia di cinque anni a causa di una forma fulminante di meningite. E, d’improvviso, attanagliata dal dolore, è come se avessi perso l’uso delle parole: non riuscivo più né a leggere né a scrivere.
KNITTING
cover originale
È stato in quel periodo che ho imparato a lavorare a maglia. Credo che quell’esperienza, nella sua semplicità e spontaneità, mi abbia letteralmente salvato la vita. Mi ha aperto un mondo nuovo, un mondo di colori e di tessuti, ma soprattutto di persone e di calore umano. Col tempo ho scoperto che lavorare a maglia ha aiutato anche altre donne in difficoltà: che avessero alle spalle un matrimonio fallito, un lutto o una malattia, aveva dato loro il conforto e la speranza per combattere anche i momenti più bui.

Ed è stato allora che ho cominciato a pensare a questo romanzo, grazie al quale sono rinata. Per questo motivo, Il club dei ricordi perduti è un libro molto importante per me, come scrittrice, come donna e come madre.
Ann Hood"

Le prime pagine del romanzo:


Ann Hood è nata a Rhode Island ed è cresciuta ascoltando i racconti del padre, ufficiale della Marina, sui suoi oltre vent’anni passati in giro per il mondo. Queste storie l’hanno sempre affascinata, spingendola a diventare assistente di volo. Dopo essersi trasferita a New York, ha conseguito una specializzazione in Letteratura americana e ha iniziato a collaborare con importanti quotidiani e settimanali, dal Washington Post a Glamour alla Paris Review. Il club dei ricordi perduti è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.