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mercoledì 4 settembre 2013

Recensione: "Offerta in Sposa" di Karen Ranney


Ora che l’ha sposata
deve conquistare il suo amore


 





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Offerta in Sposa
di Karen Ranney
pagine 300 circa
prezzo 4,20
Romanzi mondadori
marzo 2013
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   La "Tulloch Sgàthán*" è così composta:

1. Sold to a Laird - Offerta in sposa
2. A Highland Duchess - di prossima pubblicazione
3. A Borrowed Scot - di prossima pubblicazione

Douglas Eston, giovane e ricco scienziato, si rivolge al duca di Herridge per chiedergli di investire in una sua invenzione. 
Sold to a Laird (The Tulloch Sgàthán Trilogy, #1)
cover originale
Si vede invece offrire la mano della figlia Sarah.
Douglas rimane scioccato dalla controproposta, ma se per lui è amore a prima vista, per l’algida giovane si tratta dell’unico modo per proteggere la madre malata e impedire al crudele padre di relegarla in Scozia. 
Tuttavia le costanti e appassionate attenzioni di Douglas riescono a trasformare un matrimonio nato solo per convenienza. 
Peccato che proprio quando Sarah si sarà resa conto di amare il marito, il destino minaccerà di portarglielo via per sempre…

* Detta anche “trilogia dello specchio” perché i romanzi che la compongono parlano dell’effetto di uno specchio sulla vita di tre donne.

 

Romanzo molto intenso, 
molto ben scritto e 
soprattutto molto vecchio stile.

Devo innanzitutto dirvi che ho apprezzato questo romanzo anche perchè la protagonista è molto simile a me in molte cosa, quindi quando ho aperto il libro e ne ho letto le prime pagine mi sono detta: ma ... ma... non è possibile! Sia per come si vede lei, sia per come è considerata dagli altri, Sarah, mi assomiglia ... forse troppo, ed ecco anche il perchè forse mi ha colpito tanto.

A parte ciò però devo dire che la Ranney mi ha stupito per come ha saputo, con piccoli dettagli e accorgimenti, ricreare un'ambientazione molto simile a quella che doveva essere la vita quotidiana: senza particolari suoni, con le incombenze quotidiane, con i tempi ben scanditi e soprattutto una descrizione particolareggiata della suddivisione dei compiti, nell'ambito di una residenza grande e ottocentesca, che mi ha assolutamente spiazzato. A prescindere dalla trama, e parlando per un momento solamente di ambietazione, la Ranney mi ha ricordato lo stile di Cime tempestose per i paesaggi, gli ambienti aperti e Downton Abbey, per quanto riguarda i comprimari che ruotano intorno (davvero molto spesso) ai protagonisti, e quindi la servitù, la loro gerarchia, le loro lotte di potere, anche se nel loro piccolo mondo, il loro rapporto con i padroni, i  premi in denaro a cui ambivano se facevano un buon servizio, ecc... insomma davvero un romanzo molto, ma molto completo. 

Per quanto concerne invece la trama (a parte l'escamotage per riunirli in matrimonio che risulta un tantinino  forzato ...) legata alla storia d'amore tra Sarah e Douglas, devo dire di essere stata soddisfatta anche in questo caso, perchè è una bella storia, molto realistica, cosa rara per un romanzo romance di poco meno di 300 pagine, veramente ben descritta, si sente che la Ranney ama le storie che scrive e lo fa creando attaccamente al lettore concendendo tempo a noi e a loro, con i tempi giusti, con  dialoghi ponderati ma vivaci, brillanti, arguti, mi sono davvero tanto, ma tanto piaciuti.

 
Quello che mi ha colpito di più, tra i due protagonisti, è stato senza dubbio Douglas, che seppure è innamorato sin da subito di Sarah, non le si fionda addosso cercando di conquistarla fisicamente, anche se conta e ci prova in quel senso, ma comprende Sarah per come è fatta per cui lascia che sia a lei a voler andare da lui. Douglas sa che le cose di maggior valore vanno conquistate e guadagnate, ma soprattutto che devono essere ottenute con volontà di entrambe le parti, per cui con intellegenza e garbo instaura un rapporto che va letto assolutamente ...  perchè è difficile da spiegare se non con le parole della Ranney.
Da parte sua Sarah è un bel personaggio che affronta, in questa storia, una quantità di fatti da far valcillare la mente, ma ci riesce con forza e coraggio, inoltre ho adorato leggere le ossessioni che le passano per la testa a causa di Douglas, tipiche di una mente femminile in subbuglio che fanno pensare ... ah, ma allora non sono solo io!

Piccola nota. Uno dei più grandi dolori di Sarah è perdere ad un certo punto la madre, molto malata, la persona che amava maggiormente al mondo. Il dolore in cui si trova ad essere persa, quasi da perdere coscenza del mondo per giorni, obnubilata dal dolore e dalla pena, i sentimenti che porta nel cuore Sarah sono descritto in modo davvero commovente, anche se poi non è un momento che dura molto, ovviamente il romanzo deve procedere, ma la Ranney è stata capace di riportare vividamente alla mente il dolore e il tormento che si vive quando si perde una persona molto amata, con la conseguente accettazione del ricordo che esso comporta. La Ranney, anche per la sua storia personale (perse marito e figlio in poco tempo quando era abbastanza giovane) riesce a descrivere il momento del dolore, la sua accettazione (forse ancora peggio del dolore stesso) e il superamento di esso in modo incredibilmente toccante e mi è piaciuto molto. Sul serio.

Secondo me alcune persone apprezzeranno moltissimo questaa storia, per le ragioni che ho menzionato - ed altre che è bene scoprire al momento della lettura - ma alcune altre potrebbero trovarlo tedioso, a volte lento, a volte con poco movimento. Essendo una scrittrice che ama moltissimo i classici, la Ranney, ne riprende il ritmo e ne acquisisce la vividità sacrale dell'attimo appeso al tempo e secondo me, invece, è un grande pregio, ma ... de gustibus non disputandum est, N'est-ce-pas?

Indubbio che ve lo consiglio, sarei folle a non farlo perchè è davvero un bellissimo romanzo, di cui sicuramente leggerò il seguito - ah, il secondo romanzo esce in edicola ad ottobre 2013!!

Consigliato!!!

Karen Ranney dice di se: "Quando ero un giovane moglie mio marito è morto. I giorni, le settimane e mesi dopo quell'evento furono bui e difficili. Qualche anno dopo ho perso il mio figlio più grande. Attraverso entrambe le tragedie, i libri sono stati la mia salvezza. Mi sono immersa in altri tempi e luoghi, con persone diverse. Sono passata attraverso centinaia di libri e ho scoperto che non avevo voglia di leggere saggistica, biografie, o quei tomi austeri etichettati come libri letterari. Volevo libri a cui le persone fosse garantito un lieto fine. Per tutta la mia vita ho voluto essere una scrittrice. Quando ho finalmente deciso di sedermi e scrivere, non ho mai dimenticato quanto fosse importante che la fuga, per me. Quello che voglio offrire è un modo per mettere il mondo in attesa per un paio di ore o giorni. Potrai incontrare persone che potrebbero essere sofferenti o ha abbiano sofferto. Potrebbero essere folli o semplicemente stupide. Essi potrebbero avere troppo orgoglio o troppo poco coraggio. Attraverso il corso di un libro esse hanno da guadagnare il loro lieto fine, ma lo otterranno. Quando finisci il libro, spero che potrai sospirare di soddisfazione, sentirti rinfrescata, e in grado di  conquistare il tuo mondo".

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