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lunedì 3 novembre 2014

Recensione: "Il palazzo d'inverno" di Eva Stachniak



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Il palazzo
 d'inverno
di Eva Stachniak
Pagine 416
Prezzo  €13,90
Beat Edizioni
già disponibile
ebook/cartaceo
voto:
 5/5
--o--






La serie "Catherine" è composta da:

1. The Winter Palace - Il palazzo d'inverno
2. Empress of the Night - ancora inedito


Varvara Nikolaevna ha sedici anni e le guance rosate quando diventa una «protetta della Corona», una di quelle ragazze, orfane o abbandonate, al servizio dell'imperatrice Elisabetta Petrovna, la figlia minore di Pietro il Grande, salita al trono di Russia nel 1741.
Orfana di un legatore polacco apprezzato a corte, svelta e già priva di tutte le illusioni proprie dell'adolescenza, abbastanza carina da doversi difendere da mille attenzioni nei corridoi del Palazzo d'Inverno, Varvara Nikolaevna rimarrebbe una delle innumerevoli e anonime ragazze del guardaroba imperiale, una goffa cucitrice vessata dalla sprezzante capocameriera di corte madame Kluge, se non si imbattesse un giorno nel conte Bestužev.
cover originale
Elegantissimo coi suoi completi di velluto che arrivano da Parigi e i suoi bastoni dalle splendide impugnature d'argento, Bestužev si aggira tra le mura del palazzo come se fosse il signore del creato. Cancelliere di Russia e, secondo le voci ricorrenti tra le cucitrici, uno degli uomini che riscaldano spesso il letto di Elisabetta Petrovna, il conte cerca di non lasciarsi sfuggire nulla di ciò che accade nella residenza imperiale.
Nella giovane Nikolaevna scorge una possibile portatrice della «verità dei sussurri », la servetta capace di aprire cassetti nascosti nei secrétaire, di staccare e ripristinare abilmente la ceralacca dalle lettere, di riconoscere all'istante libri cavi, bauli con doppi fondi, meandri di corridoi segreti.
Dopo averla istruita all'arte di origliare senza farsi scoprire, le affida perciò il più delicato dei compiti: tenere d'occhio la principessa Sofia Federica Augusta Anhalt-Zerbst, la giovanissima tedesca scelta da Elisabetta come consorte dell'orfano di sua sorella, Karl Peter Ulrich, duca di Holstein, il quindicenne smilzo e tutto pelle e ossa che l'imperatrice ha ribattezzato Pietro Fëdorovicˇ, e nominato principe ereditario. Fanciulla dalla figura sottile e aggraziata e una certa morbidezza negli occhi azzurri, in vivido contrasto con i capelli neri come l'ala del corvo, Sofia Zerbst, la futura imperatrice Caterina la Grande, non tarderà, tuttavia, ad apprendere, con l'inaspettato sostegno della giovane Nikolaevna, che la vita è una partita in cui tutti i giocatori barano. 
Tra amori clandestini, attentati sanguinari e splendide ricostruzioni storiche, Il Palazzo d'Inverno narra dell'ascesa al potere di una delle imperatrici più moderne e amate di Russia: Caterina la Grande. E illumina, insieme, una straordinaria amicizia femminile: quella tra l'imperatrice e una servetta di corte, Varvara Nikolaevna, spia al Palazzo d'Inverno.

Tzaritzino Moscow, Russian

Considerazioni.
E' un romanzo sontuoso, elegante, storicamente ben delinaeato, con un animo accattivante, che ti cattura nella lettura volente o nolente e ti riempe di bellezza, di dettagli, di notizie, di una storia appassionante e anche se percorre una linea leggermente pomposa, attribuita a sistuazioni e personaggi - che qui, vedrete, lo richiedono necessariamente - complessivamente, ne sortisce un bellissimo quadro da tenere presente se si ama la lettura di romanzi che descrivono uno spaccato importante della Russia passata e che consegna un romanzo notevole, completo e gradevolissimo circa la formazione di una reggente, meglio Imperatrice, e del contorno della sua corte. Quest'ultima è in effetti la vera protagonista, costituiendo anche il mezzo e gli occhi con cui vediamo Caterina la Grande diventare e agire quale Imperatrice.
La  Stachniak ha una prosa suadente, che ghermisce nelle sue spire lente, aggraziate ed argute, interessanti e piacevoli da seguire, dono della gentile narrazione della sua autrice. Il lettore, me in primis, si trova rapito dalle ambientazioni, dai luoghi in cui si viene introdotti: a partire dai sontuosi palazzi, per giungere ai compilicati ed ingombranti vestiti, fino ad arrivare alle eccessive pretestuosità dei sovrani o al cipiglio autorevole, quasi insensibile e asettico con cui prendeono decisioni fondamentali, vitali, per il paese, che conducono con un'inflessibilità degna di nota. 

Sebbene conoscessi l'ascesa e la storia di Caterina, detta la Grande, non conoscevo nel particolare di piccoli aneddoti della sua vita, nella sua tortuosa ascesa al potere, delle sue vittorie quanto delle su sconfitte personali, ed ho molto apprezzato questo romanzo per aver proposto questa sua storia in modo molto semplice, immediato ma non rinunciado a ricreare ambientazioni decisamente complessi ma approciabilissime (basti pensare alle descrizioni del Palazzo d’Inverno, o quello di Oranienbaum a Carskoe Tselo fino a Peterhof), fatte apposta per essere ricreate, come tela dorata, nella mente del lettore, con lo scopo di anelare quelle stanze, volere indossare i panni di coloro hanno partecipato a quegli eventi, vissuto quella storia, immedesimarsi nella storia e nel passato di quelle persone così vive, così assennate.

Proprio per descrivere al meglio quanto operato, pensato, fatto e deciso da Caterina (in poche parole, la sua storia) interessante ed arguta è stata la scelta di consegnarci la storia (fittizia) di Varvara (o Barbara), cucitrice presso la corte russa con il compito di spiare la Principessa (dal complicatissimo nome) Sofia Federica Augusta Anhalt-Zerbst che sposerà il principe russo ereditario e che sarà poi nota e consegnata alla storia con il nome di Caterina la Grande (nome che prese, lasciando quello di Sofia ecc... abbracciando la fede ortodossa). 

Tanti sono gli elementi pregevoli e le tematiche che vengono intessute elegantemente in questo romanzo, senza dimenticare il fatto che è arricchito e declinato in uno stile fresco, intelligente, dotato di un certo ritmo, mai ridondante o appesantito da descrizioni troppo precise, insisteti e ripetute.

Piacevolissimi in particolare diversi passaggi, come quello in cui vediamo Varvara divenire praticamente una spia: nascondendosi, origialindo, camuffandosi, divenendo quasi invisibile, facendo tutto quanto occorre, anche instaurando un'inaspettata amicizia, per assolvere il suo compito. Compito reso difficile però dagli ostacoli pericolosi e complessi dati dalla politica di corte, quella di governo, quella meno nobile dell'invidia, dell'odio, della prevaricazione che scorre attraverso il palazzo reale, pronto a tramutare in cenere qualunque cosa o persona si ponga quale ostacolo agli scopi del momento e agli interessi dei più forti.

Notevole anche il quadro storico che la Stachniak concede del ruolo femmile nell'ambito delle corti russe, delle loro tradizione, dei loro meccanismo (non tanto diverse dalle corti europee): regole rigide, donne altere, simili al ghiaccio che tanto spesso avvolgeva ed avvolge l'interno e l'esterno del palazzo, ma in grado di trovare amicizia, riscatto, calore tra loro e anche nelle braccia di qualsivoglia amante.

Insomma, un romanzo che ho apprezzato moltissimo! Ve lo consiglio assolutamente se volete associare ad un'esperienza storica rimarchevole una lettura che mescola una storia fittizia che vi piacerà moltissimo e carica del quel magnetismo che rimane impresso anche tempo dopo la sua lettura.


Eva Stachniak è nata in Polonia. Laureata in Letteratura inglese alla McGill University di Montréal, ha insegnato inglese presso l'università di Breslavia, in Polonia, e allo Sheridan College di Toronto, Canada. Ha esordito nel 2000 con il romanzo, Necessary Lies, premiato come miglior opera prima dell'anno.

4 commenti :

  1. Lo sai che ti odio un pochino vero???!!!! *-* E' nel mio ordine assieme al Neri Pozza della Bronte, mancano tre giorni e sto impazzendo!!!!!!!! XD
    Bellissima recensione come sempre, non vedo l'ora di leggerlo! ^^

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  2. Ciao Pila! Grazie mille! Ti poiacera' sicuramente, e' stata davvero una bella scoperta, a volte agrodolce ma molto intensa!
    Un abbraccio Endi

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  3. Ho già letto opinioni positive su questo romanzo. Temo, tuttavia, che passerò perché ho troppi arretrati, una wish list troppo lunga... tutto troppo, davvero.

    A proposito di Beat, tu hai mai letto Lo scandalo dela stagione, che fu riproposto dalla casa editrice qualce anno fa? Chiedo così, giusto per curiosità, perché a me piacque, ma in rete si trovano pareri al quanto contrastanti.

    Scusa, ho cambiato argomento all'improvvis... Sorry eh.

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  4. Ciao Ludo!!!
    Ho molto apprezzato quel romanzo! Mi era piaciuto molto lo stile della Gee (se ricordo bene essere l'autrice). Davvero, sono una di quelle lettrici che non ha comprenso del tutto i commenti negativi ... ma se per quello, come ben sai, sto riflettendo anche su Helprin & Co. ahahahaahahahah!!!
    La Beat mi colpisce sempre :)
    Buona serata!!!
    Endi

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