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sabato 22 ottobre 2016

Recensione: "Fattore Z" di Alessandro Casalini








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Fattore 
Z
di Alessandro Casalini
pagine 196
prezzo 15€
ebook
Sillabe di Sale 
Editore
già disponibile
voto:
★★★☆☆
--o--








Stanza bianca, quattro insoliti personaggi e un contatore appeso al muro da cui prende vita uno strano conto alla rovescia. Sono Padre Sandro (un prete missionario alla disperata ricerca delle risposte che solamente la fede può dare), Nick (una ex rockstar oramai fusa di testa con evidenti problemi di sesso dipendenza), Pam (una scienziata in odore di Nobel piena di sé con misure e curve da top model) e infine Zoe (una malata terminale di AIDS).
Questi gli improbabili compagni di viaggio catapultati all'interno di un mondo monocromatico scandito dal susseguirsi di numeri apparentemente senza senso.
E' solamente un gioco, oppure un altro stupido reality show?
E se fosse un esperimento “psico-qualcosa”?
Ne resterà solamente uno?
Inutile continuare con domande senza risposta, così i quattro cominciano a raccontare sé stessi gli uni agli altri, andando a scavare sempre più a fondo e riportando alla luce vecchi scheletri nascosti in armadi ormai dimenticati.
Il tempo passa, i ricordi affiorano, mentre i numeri marciano inesorabili verso lo zero. Con in passare delle ore qualcuno del gruppo si perde per strada. Zoe invece ha qualcosa di speciale. Lei sa vedere attraverso quell'apparente successione di numeri senza senso. Numeri primi, ipotesi di Riemann, congetture mai dimostrate. Forse c'è qualcosa oltre quelle pareti bianche.
Zoe chiude gli occhi e vede.

Considerazioni.
"Fattore Z" è un romanzo particolare, non solo per il genere in cui s'innesta (il paranormale), ma anche perchè questa storia si propone di individuare le luci e le ombre della vita dei suoi protagonisti e sondarle a livello psicologico.

Tutto inizia con il mettere, in una stanza bianca, quattro persone molto diverse tra loro: Zoe, una donna malata, Pam, una scienziata, Sandro un missionario e Nick, una rockstar. I quattro sembrano, a una prima occhiata, non avere nulla in comune e si rimane completamente persi - di spiegazioni e riferimenti - nel leggere che in questa stanza bianca non c'è nulla, se non una particolare parete, altrettanto bianca, e con un uno schermo che scandisce un particolare conto alla rovescia, ma con una logica tutta sua.

Ovviamente i quattro cercheranno spiegazioni per la loro presenza in quello strano luogo, andranno alla ricerca del perchè proprio loro quattro sono stati "scelti" per quel posto e del perchè il display continua a snocciolare numeri al contrario ... i protagonisti sono poi preoccupati di arrivare al numero 0, perchè, ovviamente, non sanno cosa capiterà loro ...

Devo dire che l'idea di partenza di questo romanzo mi ha intrigato (anche perchè avevo visto "The Cube" e simili, e storie di questo tipo mi trovano sempre recettiva) e confesso di aver trovato molto ben caratterizzati, nella loro psicologia e nei loro profili caratteriali, i protagonisti della storia, che cambiano, evolvono e agiscono/reagiscono alla situazione con sempre maggiore stress, paura e senso di claustrofobia.

Casalini osserva, descrive e rappresenta un microcosmo in una terribile situazione, che fa retroagire, in un certo senso, il progresso e la gestione del comportamento umano, che non solo diventa imprevedibile, ma anche primitivo nella sua determinazione a sopravvivere.
Sospesi tra passato e presente, infatti, i protagonisti devono vedersela con le domande che emergono nel loro intimo, ma anche con gli input che vengono loro imposti dalla stanza bianca, che con il suo  schermo impone loro un'atmosfera angosciante e difficile, anche con immagini del loro recente passato.

Complessivamente, dunque, ho apprezzato questa storia che angoscia, che è capace di tenere un ritmo snervante e crea costantemente dubbi e incertezze. Tuttavia, ho ricontrato che alcuni elementi rallentassero un po' il ritmo della narrazione, soprattutto gli elementi/teoremi/ecc... matematici a piè di pagina, che talvoltano fuorviano l'attenzione e spezzano la bella suspance creata. Ho anche convissuto con una certa sensazione di dejavù, di già letto-qualcosa-di-simile-da-qualche-parte, come un'eco di fondo ... senza mai però trovare un rimando assoluto e certo a cui aggrapparmi. Ma, come vi dicevo prima, è un bel romanzo proprio perchè l'autore è bravo, capace, in grado di creare connessione con e tra i personaggi, di tenere il ritmo della suspance, di rendere interessante i personaggi con piccolo dettagli, giocando con i loro istinti, i loro pensieri, le loro menti, in modo interessante e coinvolgente.

Consiglio dunque questa storia a tutti coloro che amano le storie sopra le righe, che vivono e si nutrono di suspance. Davvero dovete sapere che merita la pena leggerlo.

Alessandro Casalini. Si occupa di software, ha una laurea in Ingegneria Informatica ed è il titolare di una web agency che si occupa di software e Web. Nel 2014 ha cominciato a scrivere la storia di Fattore Z. ovvero l'idea di quattro persone che si ritrovano all’interno di una stanza (bianca) senza sapere bene il come e il perché, e di un misterioso conto alla rovescia.

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