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venerdì 2 dicembre 2016

Recensione: "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafón



Carissimi lettori, eccomi a presentarvi la recensione di un romanzo di cui sono parecchio entusiasta, apparenente ad una trilogia che sa sarà presente per un po' di settimane sul Bostonian Library. Per tre settimane recensirò un romanzo della serie, fino ad arrivare alla presentazione del nuovo romanzo di Zafòn, ovvero "Il labirinto degli Spiriti".

E adesso eccovi la recensione del primo libro! Come sempre, buona lettura cari lettori!!



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L' Ombra
del Vento
di Carlos Ruiz Zafón

pagine 420 circa
prezzo 12.50€
eBook 7.99€
Mondadori
già disponibile
voto:
★★★★★
..o..
La Serie "Il Cimitero dei Libri Dimenticati" è composta da:
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1. The Shadow of the Wind -  L'ombra del vento
2. The Angel's Game - Il Gioco dell'Angelo
3. The Prisoner of Heaven - Il Prigioniero degli Spiriti
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A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo.
The Shadow of the Wind (The Cemetery of Forgotten Books,  #1)
cover originale
E qui Daniel entra in possesso di un libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita. Perché dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida, e un macabro segreto custodito in una villa abbandonata.
Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la propria vita. Mystery, romanzo storico e tragedia amorosa, L'ombra del vento fa rivivere la grande tradizione del feuilleton ottocentesco con una sensibilità squisitamente contemporanea.
Clamoroso caso editoriale, è il libro che ha imposto Zafón sulla scena internazionale, e da allora non ha smesso di stregare milioni di lettori in tutto il mondo.

~ Autumn ~ Melancholy Mist & Memories:

Considerazioni.
Appena ho terminato la lettura di questo romanzo ho pensato: "Cavoli, questo, è proprio uno di quei romanzi che merita la pena di essere letto almeno una volta nella vita!". Non lo dico perchè è stato un successo commerciale e bisogna assolutamente averlo. Non lo dico perchè è un romanzo perfetto ... non lo è, ma forse è meglio così. E non lo dico nemmeno perchè dovete correre in libreria a comprarlo per il desiderio di vedervi spendere dei soldi senza motivo. Lo dico perchè è un bel romanzo, che mi ha lasciato dei bei momenti, dei pensieri che ho apprezzato, delle domande interessanti a cui mi sono trovata a dare risposta e lo dico perchè credo possa essere una lettura di diletto ma con impegno a intrigarvi.

Penso che in qualche modo, volenti o nolenti, non ci sia proprio modo di sfuggire ad alcuni romanzi, e credo fermamente che questo valga, a maggior ragione per “L’ombra del vento”. E' un romanzo speciale, che ti entra piano a piano sotto gli strati della pelle e raggiunge il cuore per restarvi impresso.

Di cosa parla? E' una storia semplice, che racconta di Daniel, un ragazzo che viene casualmente in contatto con un romanzo particolare, scritto da un'autore sconosciuto, un certo Julián Carax, con il quale scopre di avere delle affinità, che vanno oltre alcuni tratti caratteriali e di vita, ma si spingono anche a comprendere un amore vissuto in modo molto simile.

Daniel si rispecchia moltissimo in Julián, in come vive la sua esistenza, come vede quest'ultima e le prospettive che ha di fronte, ma quello che intriga maggiormente Daniel è proprio il lato sentimentale, quanto provato e vissuto da Julián per il suo triste amore. Del libro, in cui Daniel casualmente inciampa, infatti, rimane profondamente colpito dalla storia d'amore di Julián, molto simile alla condizione, da quanto egli stesso prova per la ragazza oggetto del suo amore. Ci sono ovviamente delle differenze, in quanto la storia di Julian non è propriamente destinata a finire bene (il destino lo separa infatti dalla donna che amava) per vederlo esiliato e sofferente lontano da essa.

Per Daniel le prospettive sono migliori, ma la sofferenza (dovuta al fatto che vi siano determinate problematiche) non è minore ...

Quello che mi preme dirvi è che, a mio avviso, non è solo la storia a fare di questo romanzo un gran bel romanzo, ma è anche l'atmosfera ricreata da Zafón, il quale dipinge splendidamente, sullo sfondo di questa storia, una Barcellona gotica, avvolta in una misteriosa nebbia, con cieli plumbei, avvolta in venti freddi e pungenti, in atmosfere grigie e pesanti, cariche di colori scuri, che evocano tristezza, che si discostano moltissimo dalla Barcellona che abbiano nella nostra mente nel più classico degli immaginari. E nonostante questa cupezza, che si colloca negli anni '40 - 50' del Novecento, nonostante gli scrosci costanti della pioggia sulle case, sui marciapiedi e i giardini, nonostante le presenze (quasi incorporee) dei passanti che incrociano l'esistenza di Daniel, Barcellona non perde il suo fascino, quasi vestisse semplicemente un altro vestito, un insolito e grigio abito per farsi conoscere dai lettori curiosi in modo diverso, conducendoci, in questo, per vicoli oscuri, facendoci incontrare persone misteriose e forse pericolose...

Il ritmo è perfetto perchè riesce a bilanciare bene i momenti di racconto a quelli di descrizione, quelli di dialogo a quelli di riflessione. Grazie all'ambientazione, che mette il lettore nella posizione di attenzione alla storia, ma anche di curiosità perchè non sa dove verrà condotto, grazie anche a personaggi che creano la giusta empatia e riflessione, la storia scivola velocemente, fila via scorrevole e piacevole come poche sino al finale, che probabilmente è un po' buonistico e forse anche un pochino banale, viste le premesse, ma che non sta affatto male.

Ho sentito parlare di questo romanzo in due sensi: o molto bene, o molto male, ho sentito dire che fosse troppo prolisso, eccessivamente denso di armosfere o semplicemente un capolavoro. A mio avviso ha tanto pregi, quanto difetti, che fanno di questo romanzo ne più, ne meno, quello che è: un romano che si propone di parlare della vita con tutto quanto è possibile percepire.

Di tutto, complessivamente, posso dire è una storia architettata a dovere, costituita da particolari, da dettagli curati, ma non fagocitanti, descrizioni che sono dipinti e uno stile che incanta, rapisce e cattura portandoti lontano, a pensare di cose che possono essere reale quanto irreali, ma se anche lo fossere sono incantevoli.

Certo non è un libro perfetto, in quanto a mio parere si perde un po' nel finale, come se l'autore avesse perso un po' il brio dell'inizio, e il genio si fosse piegato alle esigenze della storia. Ma rimane un'opera interessante, che merita.

Fitzroy gardens, Melbourne:


Carlos Ruiz Zafón 

E' uno degli scrittori più conosciuti nel panorama della letteratura internazionale dei nostri giorni e l'autore spagnolo più letto in tutto il mondo dopo Cervantes. Le sue opere sono state tradotte in più di cinquanta lingue. Ha cominciato la sua carriera nel 1993 con un libro per ragazzi, Il Principe della Nebbia, che, insieme al Palazzo della Mezzanotte e alle Luci di settembre, forma la "Trilogia della Nebbia". A questa serie è seguito poi Marina. Nel 2001 ha pubblicato L'ombra del vento (Mondadori, 2004), il primo romanzo della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati, che comprende Il gioco dell'angelo, Il Prigioniero del Cielo e Il Labirinto degli Spiriti: un universo letterario che si è trasformato in uno dei più grandi fenomeni editoriali dei cinque continenti. I suoi romanzi, in Italia, sono tutti pubblicati da Mondadori.

2 commenti :

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