Karine Tuil è nata nel 1972 a Parigi. Con L'invenzione della vita, il suo ultimo romanzo, finalista al Premio Goncourt, e candidato al Premio delle Lettrici di Elle, al Prix des Libraires e al Prix Interallié, ha avuto uno straordinario successo di pubblico, superando le centomila copie vendute solo in Francia, e di critica, affermandosi decisamente come una delle voci più interessanti della narrativa francese oggi. È in corso di traduzione in diversi paesi fra cui gli Stati Uniti. Tuil si occupa anche di teatro e cinema e collabora con diverse riviste, tra cui Le Monde 2 e Livres Hebdo.
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UN VERO FENOMENO DEL PASSAPAROLA:
A POCHI MESI DALLA PUBBLICAZIONE
IL ROMANZO HA VENDUTO 110.000 COPIE SU AMAZON.
QUALI CONFINI SEI DISPOSTA A SUPERARE PER AMORE?
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La canzone che ci ha fatto innamorare
di Ryan Winfield
pagine 288
prezzo 17.90€
Frassinelli Editore
dal 15 settembre 2015
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Ryan Winfield ha 39 anni, vive a Seattle ed è autore di romanzi d’amore, bestseller in America.
Ok, ok, ok ... forse avrete già sentito un romanzo essere paragonato al famosissimo romanzo "Il Diavolo veste Prada", e quindi proverete come me anche una certa forma di scetticismo verso questi paragoni azzardati (davvero tanto in alcuni casi). Ma a mio parere questo romanzo è quanto più si avvicina al fortunatissimo romanzo di Lauren Weisberger, come spirito, specchio dei tempi ed anche critica all'odierno sistema lavorativo delle grandi città, le multinazionali e anche una struttura sociale che deve essere sempre un passo avanti per aggredire e sopraffare la concorrenza.
Ma di cosa parla di questo romanzo? La protagonista è Imogen Tate, una donna in carriera di circa 40 anni, che a causa del suo intenso e totalizzante lavoro di direttrice di un mensile di moda - di nome Glossy - molto in voga e molto apprezzato, decide di prendersi un periodo di pausa dal lavoro di circa un anno.
Allo scadere dell'anno sabbatico Imogen torna al lavoro pensando di trovare tutto come l'aveva lasciato, ma trova invece un ufficio profondamente diverso da come lo ricordava ... tutto merito della sua ex assistente: Eve Morton, laureata in Economia ad Harvard e nuova direttrice editoriale di Glossy.com!
Eve ha infatti rivoluzionato un pò (tanto) la metodologia di lavoro che Imogen ricordava come ricalcato sulle sue compentenze e la sua personalità rendendo la redazione di Glossy (e Glossy.com in particolar modo) molto più tecnologica, più vicino ai lettori e decisamente multimediale ... Imogen non usava Facebook, non aveva un account Twitter e non conosceva assolutamente Instagram o Whatsapp!
Non solo, ma Eve ha anche pensato di applicare dei piccoli miglioramenti alle dipendenti della redazioni, che ora devono mangiare sano, sottoporsi a diete ferree per essere sempre in forma (ovvero, per le giovani dipendeti di sesso femminile, portare rigorosamente la taglia 38), fare esercizio fisico regolarmente, lavorare senza orari (ovvero con giornate di 48 ore) e con la paura onnipresente di essere licenziati al minimo sbaglio.
Va dunque tutto bene nella direzione di Glossy? Purtroppo no, perchè le sorti della rivista sono precarie ...
Inizia così per Imogen una nuova avventura che la porterà a scontrarsi - generazionalmente - non solo con una collega giovane, preparata e assolutamente aggiornata sulle nuove tendenze e conoscitrice delle nuove tecnologie, ma anche di una vera e propria guerra con il mondo che cambia e che deve per forza modificare le abitudini e in qualche modo anche le persone, volenti o nolenti.
Imogen è una donna che si è fatta da se, con una gavetta dura ma utile, che è avvezza a lavorare duramente per ottenere risultati e che porta a casa risultati. Anche a livello personale e privato Imogen ha dato prova di resistenza, caparbietà e forza creando una famiglia, cercando di tenerla unita e solida ed affrontando e superando una malattia pesante e potenzialmente devastante come il cancro. Insomma, Imogen non sente di non poter affrontare la nuova sistuazione lavorativa, anche se molto diversa da come l'aveva lasciata ed anche se ha 40 anni e non è come Eve (pronta, ad esempio, a scattarsi selfie alla scrivania e poi caricarli sul profilo Instagram della rivista) la quale ha più ambizione che merito.
Se il difetto di Imogen è quello di non essere aggiornata sui moderni mezzi di comunicazione e tendenze del momento (cosa che è stata un pochino esautorata per poter essere punto di riflessione e spunto da opporre a Eve) quello della giovane Eve è quello dell'inesperieza sia della struttura e dei meccanismi che governano una rivista, che di quello attinente la relazione con i dipendenti.
Se infatti da un lato, Eve, ad un certo punto non riuscirà più a gestire la defezioni di lettori anche con i vari mezzi di comunicazione e di partecipazione del pubblico, dall'altro non riuscirà a trovare un modo per comunicare genuinamente e professionalmente con i dipendenti, che arriveranno ad odiarla spassionatamente.
Devo dire che sebbene fossi piuttosto scettica, questo romanzo ha saputo in qualche modo riscattarsi dalle mie aspettative iniziali e dimostrarsi più interessante della sua presentazione un pò frivola e troppo modaiola.
Ho apprezzato molto la scelta di raccontare la storia di due donne molto distanti in tutto e per tutto e la rappresentazione penso piuttosto veritirere (anche se non in toto, presumo) delle meccaniche di una redazione, ma sopratutto l'affrontare tematiche incidentali a quelle principali (ma molto moderne ed attuali) come la lotta tra il formato cartaceo o digitale delle letture, l'eterna contraddizione tra l'essere e l'apparire, nonchè la lotta sempre presente tra il vecchio e il nuovo e la relativa problematica circa la loro coesistenza.
Non pensiate sia però un romanzo tutta riflessione e senza frizzante ironia. "All'inferno non c'è glamour" è una commedia che sebbene affronti diverse tematiche anche importanti ha però un modo di proporle che risulta ironico con veri e propri momenti esilaranti che grazie ai dialoghi serrati diventa veloce, fluente e divertente. E' un romanzo leggero, che a volta tocca (ahimè) anche i toni della frivolezza modaiola che non amo tanto leggere, ma che non rinuncia a buttare sul tavolo (mescolato con l'ironia spiccata) alcune critiche importanti alla nostra società e sottoporre al lettore un confronto femminile decisamente interessante e piacevolissimo da leggere!! Rubando una definizione che ho letto in giro lo classificherei come "satisfying trash" che lo veste benissimo e in poche parole. Per le giornata estive, perfetto!!
E ricordate ...
Lucy Sykesha sempre lavorato nell’ambito della moda ed è stata fashion director per Marie Claire. È anche stilista, e le sue creazioni si possono trovare in negozi come Saks Fifth Avenue e Goodman. Si è trasferita a New York da Londra nel 1997.
Jo Piazza è managing editor di Yahoo Travel e scrive per Wall Street Journal, New York Times, New York Magazine, Glamour e Slate. Vive anche lei a New York.
Grandi novità in vista per questo settembre 2015 in casa Harlequin Mondadori, che vede proporre titoli molto diversi tra loro e tutti davvero molto, ma molto carini.
Il più significativo, almeno dal mio punto di vista, è il titolo di Joyce Maynard per cui da sempe ho un occhio di riguardo. Quest'autrice non ha scritto moltissimi titoli però riesce ad essere molto potente nell'espressione dei sentimenti e intensa nei riguardi di una storia toccante (da me amatissimo il titolo "Labour Day", in Italia ormai irreperibile, se non forse in ebook, con il titolo "Un giorno come tanti" Piemme). Non ho ancora letto "Dopo di lei", nemmeno in lingua inglese, per cui ne sono molto curiosa.
Interessante anche la trilogia ambientata durante la Prima Guerra Mondiale dal titolo "The Kommandant's Girl", di cui ho sentito parlare - ma anche in questo caso non ho letto nulla - della Jenoff, che prenderò sicuramente.
Vi segnalo anche il romanzo di Claudia Gray, in quanto pare abbia conquistato il pubblico americano per innovatività e trama (non che la copertina scherzi quanto a bellezza), il dubbio che mi attanaglia è che è uno Young Adult ... staremo a vedere.
Ma ora vediamo questi e altri titoli!!
Dall’autrice che ha ispirato i film di successo Da morire e Un giorno come tanti,
con protagoniste stelle del calibro di Nicole Kidman e Kate Winslet,
un nuovo intenso romanzo,
sullo sfondo della vicenda del Killer del tramonto.
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Dopo
di lei
di Joyce Maynard
pagine 400 circa
prezzo 16€
Harlequin Mondadori
dall'8 settembre
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Scrittrice di successo a livello internazionale, Joyce Maynard, prima di dedicarsi completamente alla scrittura dei suoi romanzi, è stata una giornalista, editor e un commentatore radio. Nel 1995 Da morire è diventato un film diretto da Gus Van Sant con protagonista una giovane Nicole Kidman, mentre Un giorno come tanti, interpretato da Kate Winslet e Josh Brolin, è stato realizzato nel 2013. Online la trovate su www.joycemaynard.com.
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Firebird
di Claudia Gray
pagine 400 circa
prezzo 16€
Harlequin Mondadori
dall'8 settembre
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Claudia Gray, autrice nella classifica del New York Times, ha raggiunto il successo grazie alla serie Evernight. Prima di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno, è stata una DJ, un avvocato, una giornalista e una cameriera di scarso successo. Vive a New Orleans e nel tempo libero ama dialogare con i suoi fans tramite i social network.
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La figlia
dell'ambasciatore
di Pam Jenoff
pagine 400 circa
prezzo 14.90€
Harlequin Mondadori
dall'8 settembre
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Pam Jenoff Dopo aver conseguito una laurea in relazioni internazionali all'Università George Washington e una laurea in storia a Cambridge, ha lavorato al Dipartimento della Difesa e poi al consolato americano in Europa. Durante questi incarichi ha conosciuto diversi superstiti dell'Olocausto, raccogliendone le testimonianze. Con il suo primo libro La ragazza di Cracovia ha raggiunto il successo internazionale. Attualmente vive con il marito e tre figli a Philadelphia, dove, oltre a scrivere, insegna diritto alle scuole superiori. Online la trovate su Facebook e Twitter.
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Una serata
con
Audrey Hepburn
di Lucy Holliday
pagine 400 circa
prezzo 12.90€
Harlequin Mondadori
dall'8 settembre
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Lucy Holliday La sua prima opera è una poesia chiamata Il postino buono, realizzata all'età di 5 anni. Fin da allora Lucy Holliday ha avuto le idee chiare e ha deciso di coronare il suo sogno di una vitra con Una serata con Audrey Hepburn. Sposata con una figlia, vive a Wimbledon.
Online la trovate su Twitter con @MsLucyHolliday
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Solo
per
te
di Beth Kery
pagine 400 circa
prezzo 12.90€
Harlequin Mondadori
dall'8 settembre
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Berth Kery Profondamente sensuale e mai volgare, ha saputo conquistarsi un posto
d'eccezione nell'ormai ampio scenario della narrativa erotica,
raggiungendo i vertici della New York Times Bestsellers List.
Scrittrice poliedrica ha pubblicato oltre trenta romanzi firmandosi sia
come Beth Kery sia come Bethany Kane, ma ha saputo conquistare il
pubblico internazionale con la serie erotica di grande successo Because you are mine. Harlequin Mondadori ha pubblicato Il richiamo dei sensi, Il colore del piacere e Sottomessa al piacere.
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Fiat
1100
di Gisella Colombo Carmelita Fioretto
pagine 400 circa
prezzo 12.90€
Harlequin Mondadori
dall'8 settembre
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Gisella Colombo Nata a Milano, insegna italiano e latino presso un liceo scientifico milanese. Ha iniziato componendo poesie ma poi il gusto di narrare l'ha catturata e l'ha portata a scrivere racconti e brevi romanzi.
Carmelita Fioretto Nata a Messina, ma da anni vive a Milano e lavora presso l'Università degli Studi. Ha pubblicato due romanzi storici per la collana "I romanzi" edita da Mondadori e collabora con la rivista Confidenze.
Analisi e confronto tra Grimm, Perrault e Carter di Jessica A.
pagine 140 circa
prezzo 2.99€
solo ebook
Autopubblicato con StreetLib
già disponibile
voto: 3/5
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Considerazioni.
Tutti abbiamo un ricordo, anche solo una pallida rimembranza, legato ad una fiaba...
Jessica A, la quale ha scritto una tesi proprio in merito a questo genere indimenticato ed indimenticabile, una volta esaurito il suo compito scolastico ha poi deciso di pubblicare la sua opera che ha intitolato appunto "Fiabe allo specchio - Analisi e confronto tra Grimm, Perrault e Carter".
Come indicato nell'introduzione proprio dalla stessa autrice:
"Nel primo capitolo viene presentata una panoramica generale del fiabesco, sulle caratteristiche e gli elementi che erano parte della sua essenza quando non ancora fissato tramite il medium della scrittura; vedremo poi chi erano e chi sono i destinatari di questo misterioso genere, scoprendo appunto, che il fiabesco non è stato sempre e solo diretto ai bambini.
Nel secondo capitolo ci soffermeremo brevemente sul personaggio femminile della fiaba, osservandone anche in questo caso le caratteristiche e le mancanze.
Il secondo e terzo capitolo, invece, saranno concentrati interamente sull'opera La camera di sangue della scrittrice inglese Angela Carter, analizzando alcune delle fiabe da lei riscritte in chiave adulta e confrontandole con i testi tradizionali.
L’intento, come premesso, è quello di far emergere una “diversa” idea di fiaba, in cui a salvare la principessa non è sempre l’uomo-eroe e Cappuccetto Rosso non è così ingenua da farsi divorare dal lupo".
Con lo scopo ultimo di leggere le fiabe sotto una nuova luce:
"Scopriremo, dunque, che attraverso la riscrittura, la fiaba è ancora in grado di suscitare nel lettore (in questo caso adulto), le emozioni e – soprattutto ‒ il misterioso fascino che da sempre la contraddistingue".
Come avrete inteso, è un lavoro che non si può definire romanzo, in quanto è più una riflessione su alcune fiabe di Grimm, Perrault e Carter per metterne a confronto i personaggi, le situazioni, le intenzioni sia nelle similitudini che nelle differenze, portando poi il lettore ad una riflessione ed il significato tanto della trama quanto quanto dei dettagli che vengono a modificarsi per tradizione, per il trascorrere del tempo o quant'altro in un'ottica interpretativa differente.
Ad essere del tutto onesta, mi aspettavo qualcosa di diverso, certo di attinente alle fiabe, ma non propriamente qualcosa di così tecnico che indagasse più sui dettagli della storia che sulla sostanza della trama e delle fiabe.
Mi è piaciuta molto la prima la parte d questo lavoro, in cui viene analizzata la fiaba come struttura, personaggi, caratteristiche e come pubblico di riferimento, ottime premesse per poi affrontare lo scopo di ribaltare la classica visione delle favole.
Tuttavia non sono rimasta troppo affascinata dalla seconda parte. Non che non ci sia del mertito in quanto scritto dall'autrice, tutt'altro, in quanto siamo di fronte ad una buona argomentazione alla base (e molto interessanti i passaggi che potano una fiaba dall'antico al moderno), ma da lettrice (e amante) di fiabe mi sarebbe piaciuto leggere di più a questo punto, magari con il coinvolgimento di un maggior numero di fiabe.
Fermandosi a una così circoscritta analisi sono rimasta un pò a bocca asciutta. Secondo me affrontando le argomentazioni svolte con uno stile narrativo più fluido e sottoponendo la tesina a un restailing narrativo più scorrevole Jessica A. avrebbe reso la storia più accativante.
Detto ciò è un'opera che ho trovanto interessante e che ha il pregio di elaborare un'interessante visione della fiaba cercando di porla sotto un nuovo punto di vista.
Si vede che Jessica A. ama moltissimo questo genere letterario e che lo considera davvero qualcosa di importante anche per gli adulti, da non relegare semplicemente e solamente all'infanzia in quanto ha molto di più da offrire. E sono assolutamente d'accordo con lei.
Sono convinta che la fiaba possa dire, in modo semplice, cose molte importanti e possa far pensare al pari di un grande romanzo o una bellissima poesia e credo che sia bellissimo leggerne ad ogni età.
Jessica A. ha il grande pregio di entusiasmare con il suo entusiasmo fa tornare la voglia, a volte decisamente prevarica dagli altri bisogni della vita, di leggere quel genere che ricordiamo nella prima infanzia, che solitamente un pò abbandoniamo lungo il percorso...
Jessica A. giovane ragazza di 24 anni, ama i
libri, gli animali e ha quasi sempre la "valigia in
mano". Fiabe allo specchio è frutto di un suo lavoro universitario nato dalla sua passione per le fiabe.
Considerazioni.
Prosegue con entusiasmo, ritmo e avventura la serie "Sisters" iniziata con "Riflessi". Devo dire, come avevo accennato anche in concomitanza all'uscita del primo volume della serie, che la Taroni Dardi è stata davvero sorprendente e molto brava a gestire tutti gli elementi di un'avventura adrenalinico - spionistica e thriller molto intrigante.
In "Riflessi" avevamo lasciato i protagonisti in bilico tra segreti del passato, vendette non proprio compiute e un intreccio interessante - non poco complesso - in ambito sentimentale.
In questo nuovo capitolo "Conflitti" vediamo ancora una volta come gli interessi della CIA, dell'FBI siano mescolati - anche se divergenti - a quelli della controparte NOCS, e come le protagoniste della storia se la cavino con le nuove prove (professionali e sentimentali) a cui saranno sottoposte.
Tergiverso appositamente sulla trama in quanto sono convinta che dire, in questo caso, equivalga a dire troppo e sveli degli intrecci che è davvero molto bello seguire man mano che si legge la storia.
Voglio però sottolinearvi il fatto che sebbene il filone narrativo principale sia da ricondurre all'avventura adrenalinica - commista a spionaggio - e con forti tinte thriller (decisamente più attenuati in questo secondo romanzo, prediligendo elementi più suspance), sarei in difetto nei confronti dell'autrice e soprattutto della storia non menzionando anche diversi sottolivelli narrativi particolarmente interessanti come il rapporto tra le sorelle - la cui unità costituisce anche la loro grande forza - e la possibilità di vedere la loro singola e distinta personalità negli obiettivi che perseguono e che le portano non solo a comprendere qualcosa di importante sulla loro scelte di vita, i loro legami familiari più importanti, ma soprattutto la possibiulità di conoscere l'amore, quello vero e profondo che verrà sottoposto a non poche prove di verità, sincerità e durata.
Inoltre mi è piaciuto il fatto che nonostante siamo di fronte alla lettura di una storia con donne molto forti e determinate, a volte persino dai modi affettati, queste loro caratteristiche non precludono un'analisi e una descrizione dei loro punti deboli e delle loro fragilità. Nonostante lo stile asciutto, conciso e diretto - solitamente poco incline a sondare la psicologia dei personaggi - l'autrice è stata in grado di tratteggiare le sfere personali interiori delle sisters e renderle in questo modo umanamente vicine ai lettori.
Per ultimo, devo dire che mi è piaciuto moltissimo lo stile e la scrittura della Taroni Dardi che è stata capace con toni forti, risoluti, decisamente maschili tavolta nella loro perentorietà, di descrivere bene i personaggi delle sisters e contraporre ed alternare a questa forza e determinazione anche elementi che hanno saputo creare empatia e gentilezza dando vita a personaggi molto diversi tra loro, molto credibili e realistici.
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Miraggi
di Elena Taroni Dardi
Pagine: 173
Prezzo: € 4,99
Emma Books Editore
già disponibile
solo Ebook
voto alla serie: 4/5
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Considerazioni.
Ed eccomi quindi arrivata al termine della serie "Sisters". Dopo quanto vi ho detto del secondo romanzo, in questo ultimo capitolo, ecco che ci si concentra su una sintesi delle vicende e dei sentimenti delle protagoniste, cercando di venire a capo di quanto si è susseguito anche nei capitoli precedenti.
In questo ultima storia le sorelle si domandano se dopo tutto quanto hanno visto, vissuto e affrontato sia veramenete il caso di dare una chance alla felicità, per quanto possibile, alla serenità di alcuni momenti, all'importanza di una vita (quasi) stabile. Ma sono domande di inutile tortura personale, solo un'illusione, un miraggio per queste donne, o c'è una vaga possibilità di realizzazione?
"Miraggi" è un gioco di specchi, che si chiude a cerchio intorno alle protagoniste, che le soffoca per le possibilità e le scelte, che le vede strette in un angolo e chiede loro di riflettere sull'(im)possibile.
Non si rinuncia, ovviamente, all'avventura, all'adrenalina del thriller, dei tradimenti, delle vendette, ecc... ma in qualche modo si torna indietro, si analizza quello che è stato condito tanto da elementi drammatici che passionali, appassionati e che attraverso la loro analisi giungono finalmente a una risoluzione nelle sorelle, che forse, finalmente, arrivano anche alla fine di un periodo di profonda incertezza, di desolante inquietudine, di accettazione delle situazioni che richiedono e impongono una soluzione.
E' forse, proprio a causa dei "nodi che vengono al pettine", che la Taroni Dardi raccoglie tutti i sentimenti che la governano nei confronti dei personaggi e li rende ognuno più potente, più capace di empatizzare e arrivare - in modo assolutamente positivo o negativo - al lettore con più intenzione, più immediatezza ed evidenza.
C'è tutto quanto, in questo ultimo romanzo: passione, dramma, tristezza e meraviglia. La fine è prevedibile, certamente, ma è decisamente ben accolta e il viaggio che conduce ad essa è più che piacevole. Lettura, e trilogia, consigliatissima!!
Elena Taroni Dardi ha più di quarant’anni (quanti in più non è significativo), è sposata con un maschio Alpha autentico, ha due gemelli e possiede oltre mille libri, anche se non li ha mai veramente contati. Inventa storie da sempre, ma solo da poco si è convinta a scrivere per pubblicare. Nella vita si occupa di contabilità e organizzazione, ama la storia, segue l’attualità e aspetta con ansia le vacanze per… viaggiare!
*le immagini si riferiscono al film "Fifty Shades of Grey"
Universal Pictures
Universal Pictures
Considerazioni.
Alcuni lettori mi hanno massacrato per il post in cui recensivo in un'ottica favorevole "Fifty Shades of Grey" e non mi hanno perdonato di aver difeso in qualche modo la storia narrata nel romanzo. Non che non ci abbia dormito la notte, o abbia cercato di giustificarmi, ma sinceramente non ho compreso molte delle loro opinioni (se un libro, senza troppo sottotesto come questo, non mi piace non ci perdo tempo in elucubrazioni strane ...) e tanto meno ho capito le ragioni per le quali una volta letto (e massacrato brutalmente) il primo abbiano poi proseguito con il secondo o addirittura con il terzo. Ed ho continuato a non comprenderli quando hanno comprato "Grey" aspettandosi una cosa diversa, un capolavoro, una lettura intellettualmente stimolante... Mah...
Ora, non sono qui a rendere omaggio ad un capolavoro moderno, o a giustificare la presenza di un quarto romanzo di questa serie, ma credo di dover dire che secondo me la James, con "Grey", abbia fatto semplicemente e - dal suo punto di vista - giustamente quello che i lettori e lettrici le abbiano domandato a gran voce dopo la trilogia: narrare la storia dal punto di vista di Christian Grey. Può piacere o meno, ma è così.
Fatte queste premesse devo dire che ho letto "Grey" perchè da quando ho aperto "Cinquanta sfumature di grigio" la prima volta, la curiosità maggiore verteva sulla figura di Grey e del suo passato (elemento che trainava in assoluto il romanzo) e poi mi piaceva il parallelismo con "Twilight" (anche se un pochino forzato) a cui si ispira per esplicita volontà della James, ribaltando la dipendenza particolare al sangue per quella altrettando discudibile e ossessiva per il BDSM.
Non sono mai stata troppo favorevole all'indole dei Ana, al suo quasi totale abbandono nei confronti di un uomo, sia emotivo che fisico, ma mi piaceva la storia romantica e la lotta interiore che ne derivava in entrambi i protagonisti - potendo vedere solo il punto di vista di Anastasia - anche se meno approfondita di quella che avrei voluto sotto alcuni aspetti. E qui ho ritrovato quella storia, ma come vissuta da un uomo profondamente turbato dal suo passato, eroso dalle sue stesse aspettative e in bilico tra le emozioni dopo moltissimo tempo.
La trama è praticamente quella che ricordate se avete letto la trilogia, ma siccome la storia è descritta dalla prospettiva di Christian i dettagli che riguardano la sua vita, il suo passato e quanto lo concerne sono più approfonditi, i sentimenti di lui vengono finalmente svelati, come i suoi pensieri e le sue intenzioni.
Questo è sicuramente qualcosa che chi si è appassionato alla storia voleva leggere e che ha apprezzato, personalmente ho trovato che svelasse forse troppo ... e quando qualcosa è spiegato in tutto perde un pò del suo fascino, e questo suo pregio, a mio gusto, si è tinto di semi - difetto.
"Grey" l'ho letto senza gravarlo di particolari aspettave - positive e negative - vedendo quello che la James avesse voluto ancora raccontarmi del mondo che ha creato così appassionatamente, senza gravarlo di sospetto, e trovando un Christian Grey forse più umano, tangibile e reale di quella figura quasi intagibile, eterea e perfetta che sin da subito Ana ci presenta. Grey era, ed è, secondo me un personaggio a suo modo ben delineato, forse il migliore di quelli creati nella serie dalla James e leggendo "l'altra versione" devo dire che non mi è dispiaciuto, anzi l'ho trovata una lettura molto godibile, anche se ovviamente priva di quel fascino iniziale dato dal mistero del protagonista in questione e dalla nuova tipologia di romanzo proposto (non avevo letto molto BDSM fino ad allora, anche perchè non fa proprio per me).
Personalmente l'ho trovata una lettura piacevole e - per coloro che sono rimasti affascinati e colpiti dalla trilogia - necessaria per soddisfare la propria curiosità in merito ai piccoli passaggi oscuri (ovvero la mente di Grey) che in "Cinquanta sfumature di grigio/nero/rosso" erano passati inosservati o fraintesi ovvero ancora interpretati univocamente da Anastasia.
Non penso proprio che piacerà a coloro a cui non piace il genere BDSM, che non ammetta certe evoluzioni in camera di letto, ovvero ancora non abbia assolutamente amato la trilogia. Se rientrare in quest'ultimi non vi piacerà s.i.c.u.r.a.m.e.n.t.e. senza se e senza ma.
Un ultimo consiglio per gli scettici? Se non avete letto nulla della James e di questa serie mi sento di dirvi di affrontare questa lettura con le stesse aspettative con le quali leggete - e comprate - romanzi romantici/erotici di altre autrici. E' una lettura che non sconfina mai nell'orrore di certe pratiche - magari se ne accenna - e che si adatta al grande pubblico cercando di piacere più o meno a tutti, ma senza la paura di usare un certo linguaggio o di osare scendendo in dettagli nelle descrizioni dei rapporti sessuali e delle varie pratiche annesse e connesse al BDSM.
Universal Pictures
.
E L James, londinese, moglie e madre di due figli, lavora in
televisione. Ha sempre sognato di scrivere storie di cui i lettori si
sarebbero innamorati, ma ha accantonato fino a oggi questa passione per
concentrarsi sulla famiglia e sulla carriera. Alla fine, però, ha preso
il coraggio a due mani e ha scritto il suo primo romanzo, Cinquanta sfumature di Grigio, cui fanno seguito Cinquanta sfumature di Nero e Cinquanta sfumature di Rosso.
---oOo--- Il Ritratto di Irene Milani
Pagine 226
Prezzo 16,00€
Ebook 1,99
Editore Lettere Animate
già disponibile
voto: 3/5
--o--
Considerazioni.
Ecco (anche per il momento a ritmo decisamente ridotto in quanto sono ancora a mezze ferie) che sono tornata più o meno carica (forse con le batterie appena un pò scariche) a consigliarvi una serie di romanzi che ho letto durante queste vacanze estive roventi e davvero parecchie travagliate (almeno per quanto mi riguarda).
Mentre ero in gironzola ho letto, tra le altre cose, alcune opere provenienti da autori ed autrici italiane e devo dire che in alcuni casi mi sono parecchio ricreduta su quanto le storie di questi autori abbiano da dire, non perchè io sia schizzinosa, piuttosto perchè per imitare i romanzi di grande successo leggo romanzi davvero "vuoti", come bellissime strutture esterne e decadenti fondamenta...
"Il Ritratto" di Irene Milani, ad esempio, mi ha molto incuriosito per la sua trama, ed anche se mi ha fatto un pò storcere il naso per alcuni aspettti che non ho compreso del tutto o condiviso, d'altro canto mi ha fatto una buona impressione ed è riuscita, con il suo entusiasmo e romanticismo, a lasciarmi un piacevole ricordo della sua storia.
Innanzitutto è un romanzo che si rivolge principalmente ai ragazzi e le ragazze più giovani, ma che è leggibilissima un pò da tutti coloro che hanno amato - ed amano - i romanzi YA che conducono alla scoperta del primo amore e con esso a scoprire se stessi, le proprie capacità e la propria persona senza scordarsi di inserire quegli elementi misteriosi che vogliono rendere maggiormente intrigante la storia.
La trama vede la diciottenne Isolde trasferirsi e quindi cambiare (anche se non stravolgere) la sua vita e le sue amicizie a causa del divorzio dei suoi genitori. Tutto cambia nella vita di questa ragazza giovane e lei stessa si trova in una età di passaggio - e in una situazione familiare - che le impone la ricerca di una propria identità che non si è ancora ben formata e che le chiede sforzi notevoli di pazienza.
In questa specie di miasma personale ecco che si affaccia nella vita di Isolde un ragazzo, Tristan, appena tornato dalla Germania con la sua famiglia, il quale sarà un vero e propri mistero per Isolde, la quale lo ha ritratto sul suo blocco da disegno ancor prima di conoscerlo nel bel mezzo di una radura, come sfondo alla sua ispirazione ...
Quella di Isolde e Tristan è - principalmente - una storia d'amore tra due ragazzi (ma che sfuma anche in un triangolo, grazie alla presenza di Christopher) che hanno due famiglie particolari alle spalle - di cui purtroppo molto poco viene approfondito nel romanzo - e che nonostante la divisione e la lontanza (più emotiva che concreta) riescono a scoprire un legame profondo (si parla addirittura di anime gemelle, anche se personalmente a 18 anni mi sembra un pò prematuro ... datemi della scettica) che li lega e permette loro di renderli forti e uniti contro i problemi, affrontandoli con la dovuta serenità e disposizione d'animo.
Come vi dicevo in apertura, sebbene mi sia piaciuta la trama, devo confessare anche la presenta di alcuni aspetti che non mi hanno particolarmente colpito.
Il primo è è legato alla struttura dei parallelismi tra i nomi dei personaggi e questi ultimi con la letteratura passata e moderna. Primo, evidentissimo rimando, a mio parere, è stato quello al "Tristano e Isotta" quale mito e/o opera lirica di Richard Wagner - di cui mi aspettavo un richiamo, anche solo quale piccolo eco, ma di cui sono rimasta orfana, in quanto della leggenda vi è solo il nome dei personaggi; il secondo rimando l'ho colto invece - per qualche accenno narrativo che lo ricordava nella storia d'amore - rispetto alla trilogia di recente pubblicazione intitolata "Starcrossed" (che non mi ha appassionato) di Josephine Angelini.
Entrambi i parallelismi, a mio parere, non hanno particolarmente giovato alla lettura, ma ammessa la loro invocazione, avrebbero potuto essere sfruttate meglio, a meno a mio gusto, per carpire maggiore attenzione al lettore e portarlo, con questa escamotage, al'interno de "Il Ritratto" piuttosto che usarli per portarlo all'esterno, verso queste due altre opere citate.
L'altra cosa che non mi ha fatto impazzire è che sono presenti dei rimandi, a parer mio fatti anche piuttosto inconsapevolmente dall'autrice, a film, romanzi, telefilm, ecc... della cultura comune, che sono entrati nel romanzo e influenzato certe scelte, anche solo a livello di ambientazione, e che anche in questo caso, mi hanno riportato per un attimo a quel film, a quel romanzo, ecc... facendomi uscire dalla storia della Milani e così spezzando il ritmo intrapreso della lettura e muovendomi in altra direzione.
Complessivamente è un romanzo piacevole, di facile lettura grazie allo stile leggero e veloce della Milani, con tematiche giovani e interessanti (forse per questo più indirizzato ad un pubblico giovane), nonchè piacevoli, per una lettura romantica estiva.
Sicuramente la Milani non può che migliorare e cercare di plasmare meglio i suoi personaggi, sondare meglio il loro contesto e il vissuto di quest'ultimo, che è più abbozzo in questa sua prova che un vero e proprio tessuto da cui partire per la loro caratterizzazione.
Detto ciò, se amate gli YA e volete provare una lettura di genere tutta italiana, la Milani potrebbe piacervi!
Irene Milani dice di sè: "Sono nata a Milano nel 1977, mi sono diplomata al liceo Scientifico al termine del quale ho studiato Conservazione dei Beni culturali all’Università di Parma, conseguendo la laurea nell’indirizzo archeologico. Dopo il matrimonio mi sono trasferita in provincia di Como dove abito tutt’ora. Sono un’insegnante di italiano alle scuole medie, una dei tanti famigerati precari di cui si parla nell’ultimo periodo, mamma di Mattia e Stella, di nove e tre anni. Ho iniziato a scrivere un po’ per sfida: essendo un’accanita lettrice spesso mi ritrovavo a criticare trama o personaggi, così mi sono detta: “Perché non ci provi anche tu?”. Così mi sono messa al computer e ho cominciato a buttar giù qualcosa, che pian piano ha iniziato a prendere forma. Il romanzo “Il Ritratto”, pubblicato con la casa editrice Lettere Animate, non è il mio primo lavoro ma quello che per primo mi ha invogliato a farlo leggere a qualcuno. La storia è nata nella mia testa un pomeriggio mentre camminavo con le cuffie nelle orecchie, proprio come la protagonista all’inizio del racconto: ho iniziato ad immaginare scene, dialoghi e situazioni che poi dovevo correre a scrivere al computer, quasi sotto dettatura".