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martedì 24 dicembre 2013

Recensione: "Downtown Abbey Stagione 1" di Julian Fellowes






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Downtown Abbey

Stagione 1
di Julian Fellowes
Prezzo €18,00
Pagine 500 circa
dal 21 novembre
Neri Pozza

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È il 15 aprile 1912 quando il Titanic affonda e più di 1500 persone perdono la vita. La notiziadella tragedia fa il giro del mondo.
cover orginale
Quando arriva tra le verdi campagne dello Yorkshire, in Inghilterra, nella tenuta di Downton Abbey, il conte e la contessa di Grantham appaiono più sconvolti e turbati di chiunque altro.
Lo stesso destino che non ha concesso loro un figlio maschio, ma soltanto tre femmine Mary, Edith e Sybill, gli ha appena strappato anche il legittimo erede della loro proprietà, Patrick Crawley, morto a bordo del transatlantico.
Ora il nuovo beneficiario è Matthew, cugino di terzo grado della famiglia, un uomo «inopportuno», «scandaloso», che, in spregio a ogni nobile tradizione e costume, lavora per vivere.
Inizia così la serie più seguita e premiata della tv britannica, ideata e scritta da Julian Fellowes, già vincitore di un Oscar per la sceneggiatura del film Gosford Park, diretto da Robert Altman.
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cover orginale
In questo libro l’autore raccoglie non soltanto il copione della sceneggiatura originale, ma aggiunge svariati aneddoti sul processo di creazione dei personaggi; sulla scelta dei luoghi, in primo luogo Highclere Castle; sulla ricostruzione dettagliata degli ambienti, come le cucine d’epoca ricreate negli studi londinesi di Ealing.
Downton Abbey è un’opera «talmente ben fatta che non è necessario aggiungere nessuna battuta, ma soltanto leggerla a voce alta» per immergersi, grazie alla forza dei dialoghi e a una serie di perfetti colpi di scena, nella vita di una famiglia aristocratica di inizio Novecento, e scoprirne i crucci e le insoddisfazioni, la noia e le gelosie, i rapporti con i domestici e gli amori più inconfessabili, e godere dell’elegante ritratto di un’epoca che ha cambiato il nostro mondo per sempre.

 

Considerazioni.
Non sapete quanto aspettavo questo libro! Da appassionata di Downton Abbey (DA di seguto) sto collezionando davvero tutto quello che trovo in giro su questo bellissimo sceneggiato inglese che mi rapito il cuore.


Ultimo tassello, non per importanza (of course!), è proprio questa pubblicazione di Neri Pozza, che completa anche la mia libreria (oltre che la videoteca) con la stesura della sceneggiatura (il testo è una successione di battute come nei copioni degli attori) della prima stagione, andata in onda per noi in Italia su Rete4. 
Se avete seguito lo sceneggiato sarà facile dunque ritrovarvi nella lettura di battute, personaggi, luoghi, situazioni e piacevolmente rileggerli, con l'aggiunta di quelle scene e dialoghi inediti che per motivi di tempo - o per altro - poi sono stati tagliati nella traslazione alla pellicola (tutte spiegate dal creatore e sceneggiatore Fellowes, mitico!); oppure sarà una vera e propria scoperta assoluta per coloro che ancora non hanno nè visto, nè sentito nulla in merito a questo bellissimo capolavoro (a mio gusto) televisivo.

 

Non so dirvi di preciso perchè mi abbia preso tanto, credo un pò per tutto l'insieme, volto a  rappresentare la vita quotidiana e i drammi, tanto della nobiltà che dei sottoposti ai nobili signori che governano una magione come DA: i personaggi davvero ben tratteggiati, i dialoghi brillanti, ironici, forbiti, il tempo e la grazia che si porta dietro, con l'arte di prendersi tempo, di non avere fretta, i modi compiti, le regole di etichetta che riportano ad un eco lontano di tempi perduti (se penso alla nonbiltà e quindi ai piani alti); ma anche all'onestà, alla schiettezza, al duro lavoro, alla forza di volontà, alla durezza e a volte alle asperità della vita di un tempo (se penso ai piani bassi).
Non so, Fellowes mi ha affascinato man mano, mi ha fatto affezzionare così tanto alla famiglia Crawley, alle sue sventure, ai suo amori, alle sue cadute e alle sue rinascite, ai suoi lutti, ai suoi dolori, ma anche a quell'affetto costante, che come un alone invisibile attira, coinvolge e rapisce.


Sono tante le cose che mi hanno avvicinato a questa serie, soprattutto alla prima (in Inghilterra la serie è giunta alla quarta stagione ed è stata rinnovata per una quinta) che ci presenta tanto la famiglia Crawley, nobile, composta da:

 
Robert Crawley, Conte di Grantham
Cora, Contessa di Grantham
Lady Mary Crawley (primogenita di Robert e Cora)
Lady Edith Crawley (secondogenita di Robert e Cora)
Lady Sybil Crawley (ultimogenita di Robert e Cora)
Lady Violet, Contessa Madre di Grantham (madre di Robert)

che la borghesia, rappresentata da:

Matthew Crawley 
(futuro erede di Downton Abbey, essendo un maschio)
Isobel Crawley (madre di Matthew)

che i domestici della grande dimora, vera e propria protagonista:



Charles Carson (maggiordomo)
John Bates (valletto personale di Lord Robert)
Elsie Hughes (governante)
Sarah O'Brien (cameriera personale di Lady Cora)
Anna Smith (cameriera personale di Lady Mary)
Thomas Barrow (aiuto maggiordomo)
Tom Branson (autista)
Beryl Patmore (cuoca)
Daisy Robinson (aiutante della cuoca)
ecc... 

Non è affatto complicato come sembrerebbe gestire, rendendo protagonisti e partecipi tutti questi personaggi, che trovano un loro posto esatto sia nella storia che viene man mano inanellata - dalla capacissima mano di Fellowes - in modo perfetto e congeniale legando una storia pesonale dell'uno agli altri. Ma soprattuto è il sentimento, l'amore e il rispetto per questi ultimi che rende grande questa serie, che la eleva nella sua umanità lo sceneggiato, nella sua bellezza globale, e nell'affetto che si crea con chi guarda appassionato la storia.
Proprio la coralità delle storie rende DA quello che è, proprio i contrasti che sono presenti in tutta la storia (ricchi e poveri, fortunati e sventurati, giovani e meno giovani, scartri e sciocchi, buoni e cattivi) rende appassionante, vivace, indimenticabile questa serie, di cui si diviene dipendenti, di cui si vuole leggere ancora, di più, oltre.

Ho amato avere tra le mani lo sceneggiato, per vedere come lavora la mente di Fellowes, vedere come vedeva e vede i personaggi, come lavora per e nelle loro menti, quali sarebbero state le scene tagliate, che mi dicessero qualcosa di più dei pensieri di Lady Mary, di Lady Sybil, della mente di Lord Robert, di quanto Lady Cora serbi nel petto e soprattutto di quali altre battutte è capace la (mitica) Lady Violet (insime a Mary la mia preferita!) e le sue dissacranti battute ironiche che non mancano mai un colpo.

Insomma, io vi consiglio, qualora non lo aveste ancora fatto, ad entrare nel meraviglioso mondo di Dawton Abbey, che anche se non è un'impeccabile famiglia, attraversa le difficoltà, le penurie, le guerre, le paure, ma anche le gioie, insieme, sempre uniti per difendere e combattere per la loro famiglia, per la loro unità e per DA stessa, sempre in primo piano con le notevoli difficoltà di gestione e mantenimento che sempre comporta.

Consigliatissimo!!!

 

Julian Fellowes ha vinto l'Oscar per la sceneggiatura del film Gosford Park , per la regia di Robert Altman. Oltre a essere un celebre sceneggiatore, è anche uno dei più famosi attori britannici, coprotagonista, insieme con Jeremy Irons, di Il danno , al fianco di Pierce Brosnan in Tomorrow Never Dies e di Anthony Hopkins in Shadowlands. Vive in Inghilterra con la moglie Emma e il figlio Peregrine. Snob è il suo primo romanzo e ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico e di critica in Inghilterra.

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