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mercoledì 25 giugno 2014

Recensione: "Il giardino al chiaro di luna" di Corina Bomann

 
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Il giardino 
al chiaro di luna
di Corina Bomann
Pagine 480
Prezzo 9.90€
Giunti
già disponibile
voto
4/5

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Mentre la neve ricopre Berlino con il suo manto candido, la giovane antiquaria Lilly Kaiser osserva i passanti transitare davanti alla vetrina del negozio, in attesa di rientrare finalmente a casa.

cover originale

A un certo punto, però, un uomo anziano varca la soglia e le consegna un prezioso violino, sostenendo che le appartiene. Scossa da quella visita, Lilly apre la custodia e trova uno spartito dal titolo ''Giardino al chiaro di luna''.  
La curiosità cresce, insieme all'attrazione per quell'antico strumento.  
Con la complicità di Ellen, amica d'infanzia ed esperta restauratrice, e di Gabriel, affascinante musicologo, Lilly inizierà un viaggio che la porterà prima a Londra, poi in Italia, e infine nella lontana e selvaggia isola di Sumatra, sulle tracce di due enigmatiche violiniste scomparse molti anni prima.  
Quale segreto si nasconde nella storia del violino?  
Per quale motivo è finito nelle sue mani?  
E cosa ha a che fare tutto questo con lei?

 

Considerazioni.
La presentazione diceva così: "Da Berlino a Londra, da Cremona ai lussureggianti giardini di Sumatra, sulle tracce di un antico violino e di un grande amore.
Potenzialmente un vero speccolo di romanzo. Eh, si, in effetti lo è stato, la Bomann parte da una storia come tante, narrando della vita di Lilly Kaiser - la quale conduce un'esistenza quasi banale, anonima in quel di Berlino occupandosi del suo negozio in centro, quale antiquaria - e trasforma la sua esistenza in quanlcosa di straordinario, unico e meraviglioso.

Proprio il mestiere di Lilly è la chiave di volta della sua esistenza e del romanzo, in quanto un giorno - proprio al momento della chiusura, in inverno inoltrato, quando ormai fa troppo freddo - entra nel suo negozio un cliente che le dice di avere qualcosa per lei, che le appartiene. Chi non sarebbe curioso? Chi non pernserebbe ad uno scherzo? Ma scherzo non è. 
Lilly frigge per conoscere cosa il destino, palesatosi con un quello strano signore, potrà mai serbarle ... ed il regalo è alquanto particolare: un violino di grande valore!
Da subito Lilly è incredula, chi potrebbe regalarle uno strumento tanto pregevole e bellissimo? Perchè? Solo un'indizio, nemmeno troppo semplice ... lo spartito de "Giardino al chiaro di luna" ... nulla che possa indirizzarla verso chi glielo abbia donato o che le faccia ricordare alcunchè.

Brancolando nel buio del dubbio Lilly cercando di trovare qualche spiegazione si fa aiutare dalla preziosa amica Ellen, restauratrice (molto apprezzata) di professione e domanda informazioni a Gabriel esperto di musica, ma che si dimostra sin da subito un personaggio dodato - non solamente per Lilly - di parecchio fascino.

Lilly in breve, sulle tracce di due misteriose musiciste decedute tempo addietro, si troverà a uscire non solo da Berlino, per ricomporre un puzzle di difficile comprensione, ma addirittura a girare il mondo in lungo ed in largo: da una Berlino innevata all'umida e misteriosa Inghilterra per poi giungere all'assolata Italia e terminare il viaggio nella meravigliosa Sumatra.

Il violino, che è la chiave di tutto, narrerà a Lilly una storia che ha un fascino intriso di mistero, un fascino cosmopolita e un'esplorazione delle proprie radici toccante e inusuale.

Bello, soddisfacente, intenso, affascinante, toccante, "liberatorio", colorato e dallo spirito libero.
La Bomann, che mi aveva già colpito con il suo precedente romanzo "L'isola delle farfalle" mi ancor più affascinanto e rapito con questo suo romanzo. Se, infatti, già avevo capitolato e mi ero appassionata al suo modo di scrivere così poeticamente leggero (che vola e sorprende come farfalle), poetico, con "Il giardino al chiaro di luna" mi ha ancor più conquistato.

La Bomann ha fatto qualcosa che sempre ammiro se fatta bene, con cura e dedizione: un viaggio mentale e fisico tra nazioni, spiegazioni, intricati sentimentalismi per sbrogliare una matassa che sembra inestricabile, ma che si svela con un pò di pazienza, mente aperta e fiducia nello scrittore (e del personaggio principale). 

Lilly compie una parabola per scoprire del perchè di un regalo, che apparentemente sembra inestimabile, ed in un certo senso - materiale - lo è anche, ma che costituisce bene poco della ricchezza che Lilly conquisterà e acquisterà con il viaggio che compie per continenti alla ricerche di quelle risposte che sembrano necessarie, talmente indispensabili da mollare tutto e andare a cercarle, come il primo dei bisogni.

Mi è piaciuta questa ricerca appassionante e mi è piaciuto il modo e la maniera in cui viene incorniciata e proposta dalla Bomann, cosa che non appartiene a tutti gli scrittori e che invece lei riesce a fare e anche piuttosto benino, dipingendo con grazia tanto il personaggio di Lilly, che è affscinante che le varie incursioni internazionali (splendidamente ritratte).

Lo consiglio, come tutti i romanzi della Bomann, se non li avere ancora letti cercateli, recuperateli, leggeteli e poi ditemi cosa ne pensate, perchè ne valgono veramente la pena.
Poche come la Bomann uniscono bellezza a raffinatezza, eleganza e piacere della scoperta, interesse per il mondo e quello per l'uomo, la drammaticità e la voglia di sentimento. Bello. Bello.



Corina Bomann vive con la sua famiglia in una piccola cittadina tedesca. Oltre al bestseller L’isola delle farfalle, per mesi in testa alla classifica dello Spiegel e di Amazon. de, ha pubblicato diversi libri per ragazzi e romanzi storici di grande successo.

2 commenti :

  1. Oh mamma mia non mi ero mai accorta della jif dell'elefante ahahah ma da quando è li? ahahah

    RispondiElimina
  2. Ciao Ilenia!!

    carino eh!!!!!!!?!!! Mi piaceva troppo per non inserirlo nel blog :) Comunque sei arrivata in tempo, Jumbo, così l'ho chiamato (per via di un film di Doris Day) è con il BL solo da poche settimane!!!
    Ciao!!
    Endi

    RispondiElimina

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