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Possesso
di Saskia Walker
Possesso
di Saskia Walker
pagine 400 circa
prezzo 12.90€
ebook 6.99€
Harlequin Mondadori
ebook/cartaceo
già disponibile
voto:
3/5
meno meno
--o--
già disponibile
voto:
3/5
meno meno
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Carmen Shelby e Rex Carruthers si incontrano dopo nove anni al funerale del padre di lui.
Sono stati fratellastri e ora che i genitori di entrambi sono morti si ritrovano insieme proprietari della regale Burlington Manor.
cover originale
Carmen, però, ha grandi progetti per la tenuta, e spera di convincere Rex a venderle la sua parte.
Lui è disposto a cedergliela, ma in cambio vuole lei. Per quattro weekend. Poi Burlington Manor sarà sua.
Si accende così una passione travolgente tra i due, che li porterà a esplorare i piaceri della trasgressione.
Ma antiche gelosie e oscuri segreti minacciano l'incolumità di entrambi e minano l'intima intesa che si è creata tra loro.
Una storia dal forte erotismo in un'ambientazione affascinante e suggestiva.
Considerazioni.
Gli erotici ... che tasto dolente stanno diventando! Insomma, non che non li trovi leggibili, ma sta diventando una vera sfida non trovarli prevedibili, mannaggia.
Questa volta, ad incappare nelle maglie della prevedibilità (purtroppo) arriva un'autrice che non pensavo mai più potesse deludermi, Saskia Walker. Ho conosciuto la Walker ai bei tempi di "Sortilegio d'estate" o la trilogia composta da "Desiderio e vendetta", "Il libertino" e ancora de "La peccatrice" (appena pubblicati da Harlequin questi ultimi, quindi siete ancora in tempo a leggerli!) dove la sua scrittura saltava fuori infuocata, prepotente, scabrosa (veramente molto) pronta a superare il limite dell'accettabile e del leggibile per entrare nel "paragonabile" e "metro di giudizio" per altre opere del medesimo genere.
Insomma, come avrete capito da queste mie poche parole non posso dirmi particolarmente entusista di quest'opera della Walker, ma non del tutto per quello che potreste pensare. Non per la parte erotica, che forse, in questo patticcioso romanzo, è l'unico elemento ne esce tranquillamente promosso (anche se un pò ripetitivo).
"Possesso" non è passibile di cancellazione dagli scaffali con un unico colpo di spugna, in quanto ha dei pregi.
E' molto fluido, nel suo piccolo parte intrigando il lettore, ha dei personaggi che hanno del potenziale ma poi, a pochi capitoli dall'inizio, cede, qualcosa che all'inzio stuzzica con una trama pseudo intrigante e due personaggi peseudo normali (sono altissimi, bellissimi, ecc... ma non ricchissimi) si rompe e il "giochino" non appare più così avvincente e si appiattisce su se stesso allineandosi al banale, al fuggevole.
Il personaggio che più mi ha deluso del romanzo è stato quello della protagonista, Carmen. All'inizio ci viene presentata come una ragazza che s'innamora perdutamente del suo fratellastro un pò "interrotto" bellissimo, irraggiungibile nei suoi castelli mentali, ribelle, ecc... e si tifa per lei, perchè vogliamo - in fondo - che lo conquisti, che riesca a essere presa in considerazione da quel bel e tenebroso uomo che mai abita i nostri quartieri, ma poi Carmen diviene creta plasmabile nelle mani di lui, Rex (un'indizio poteva essere il nome, stupida me).
Carmen, infatti, è una "perfetta sottomessa" come la definisce Rex stesso e quando lui comprende il mondo che gli si para davanti con una sottomessa da manuale (e da deisideri notturni inconfessabili), che immediatamente obbedisce a tutto, non la molla più. Ovvio. Da quel momento in poi Carmen è come una bambola i cui fili sono tirati da Rex, e anche sei lei dice che non è vero e Rex la convince che tutto quello che fa lo vuole, in fondo, non le crediamo. Carmen diviene troppo patetica, presa in un giorco erotico in cui solo Rex tira i fili, in cui solo lui esprime e impone una volontà tutt'altro che colpevole.
Insomma, questa poca presa di posizione nella coppia, soprattutto da parte del personaggio principale femminile, non mi è piaciuta proprio per nulla, davvero. Certo, la trama si riprende verso la metà del romanzo, certo, si segue volentieri per vedere come va a finire, ma devo dire che ero piuttosto scontenta di Carmen e stufa di Rex per prosegure il romanzo con la giusta dose di appassionante fascino di cui avevo bisogno. Peccato.
La Walker solitamente è molto più brava e capace di così, c'era veramente molto potenziale sia per appassionare maggiormente il pubblico, che per rendere i personaggi meno bidimensionali e prevedibili; per questo, a parte qualche avvincente intermezzo, il romanzo si sgonfia come un palloncino e rimane solo la delusione di esserselo visto sgonfiare in faccia. Peccato.
Questa volta, ad incappare nelle maglie della prevedibilità (purtroppo) arriva un'autrice che non pensavo mai più potesse deludermi, Saskia Walker. Ho conosciuto la Walker ai bei tempi di "Sortilegio d'estate" o la trilogia composta da "Desiderio e vendetta", "Il libertino" e ancora de "La peccatrice" (appena pubblicati da Harlequin questi ultimi, quindi siete ancora in tempo a leggerli!) dove la sua scrittura saltava fuori infuocata, prepotente, scabrosa (veramente molto) pronta a superare il limite dell'accettabile e del leggibile per entrare nel "paragonabile" e "metro di giudizio" per altre opere del medesimo genere.
Insomma, come avrete capito da queste mie poche parole non posso dirmi particolarmente entusista di quest'opera della Walker, ma non del tutto per quello che potreste pensare. Non per la parte erotica, che forse, in questo patticcioso romanzo, è l'unico elemento ne esce tranquillamente promosso (anche se un pò ripetitivo).
"Possesso" non è passibile di cancellazione dagli scaffali con un unico colpo di spugna, in quanto ha dei pregi.
E' molto fluido, nel suo piccolo parte intrigando il lettore, ha dei personaggi che hanno del potenziale ma poi, a pochi capitoli dall'inizio, cede, qualcosa che all'inzio stuzzica con una trama pseudo intrigante e due personaggi peseudo normali (sono altissimi, bellissimi, ecc... ma non ricchissimi) si rompe e il "giochino" non appare più così avvincente e si appiattisce su se stesso allineandosi al banale, al fuggevole.
Il personaggio che più mi ha deluso del romanzo è stato quello della protagonista, Carmen. All'inizio ci viene presentata come una ragazza che s'innamora perdutamente del suo fratellastro un pò "interrotto" bellissimo, irraggiungibile nei suoi castelli mentali, ribelle, ecc... e si tifa per lei, perchè vogliamo - in fondo - che lo conquisti, che riesca a essere presa in considerazione da quel bel e tenebroso uomo che mai abita i nostri quartieri, ma poi Carmen diviene creta plasmabile nelle mani di lui, Rex (un'indizio poteva essere il nome, stupida me).
Carmen, infatti, è una "perfetta sottomessa" come la definisce Rex stesso e quando lui comprende il mondo che gli si para davanti con una sottomessa da manuale (e da deisideri notturni inconfessabili), che immediatamente obbedisce a tutto, non la molla più. Ovvio. Da quel momento in poi Carmen è come una bambola i cui fili sono tirati da Rex, e anche sei lei dice che non è vero e Rex la convince che tutto quello che fa lo vuole, in fondo, non le crediamo. Carmen diviene troppo patetica, presa in un giorco erotico in cui solo Rex tira i fili, in cui solo lui esprime e impone una volontà tutt'altro che colpevole.
Insomma, questa poca presa di posizione nella coppia, soprattutto da parte del personaggio principale femminile, non mi è piaciuta proprio per nulla, davvero. Certo, la trama si riprende verso la metà del romanzo, certo, si segue volentieri per vedere come va a finire, ma devo dire che ero piuttosto scontenta di Carmen e stufa di Rex per prosegure il romanzo con la giusta dose di appassionante fascino di cui avevo bisogno. Peccato.
La Walker solitamente è molto più brava e capace di così, c'era veramente molto potenziale sia per appassionare maggiormente il pubblico, che per rendere i personaggi meno bidimensionali e prevedibili; per questo, a parte qualche avvincente intermezzo, il romanzo si sgonfia come un palloncino e rimane solo la delusione di esserselo visto sgonfiare in faccia. Peccato.
Saskia Walker. Autrice inglese, ha girato con la famiglia tutto il mondo. Il suo sogno è
stato da sempre quello di scrivere e ora lo ha coronato raggiungendo il
successo. Quando parla dei suoi romanzi ama sottolineare che, in
qualsiasi luogo o epoca siano ambientati, non mancano mai di un alto
contenuto erotico.
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