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Le mie
due vite
di Jo Walton
pagine 300 circa
prezzo 18€
Gargoyle
già disponibile
voto:
3/5
3/5
--o--
Da ottobre 2014 in libreria
Considerazioni.
Questo romanzo parla di una donna, Patricia (o Pat o Trish) un'insegnante dedita al suo lavoro e alle sue aspirazioni - che seguiamo dall'infanzia fino all'età adulta - e che ad un certo punto subisce uno sdoppiamente della sua esistenza: la sua vita vera e/o quella che invece avrebbe potuto conoscere? Quella che ha vissuto e/o quella che avrebbe potuto vivere se avesse avuto il coraggio e consapevolezza delle sue scelte? O semplicemente l'esposizione della possibilità di un'altra vita? Difficile dirlo, a voi l'ardua sentenza al termine della lettura (SPOILER, evidenziare con il cursore per leggerlo. Anche perchè la risposta rimane sostanzialmente e volutamente aperta, oscurata, da parte dell'autrice; se la cosa non vi convincesse rasserenatevi in quanto l' impresa è resa credibilissima dal fatto che sul finire della vita Particia ha grossi problemi di memoria e non riesce più a comprendere cosa sia reale da ciò che non lo è, quello che è realmente accaduto in passato oppure no.)
Dall'altra abbiamo invece la Patricia che vive come Trish, e che sceglie di realizzarsi professionalmente, che viaggia, amplia i propri orizzonti, che abbandona i precetti strettamente cristiani e si abbandona all'amore saffico per Bee, la quale diventerà la sua compagna della vita e con lei formerà la sua famiglia (grazie ad un amico che si prodiga ad aiutarle a concepire).
In entrambe le esistenze Patricia avrà numerose e complesse problematiche, nulla le sarà risparmiato in quanto a dolore e privazione, ma mentre in un'esistenza la frustrazione ed il patimento avranno la meglio, nella seconda, la fatica e i problemi saranno accettati e superati con un altro spirito, motivata da tutte altre soddisfazioni sia in campo sentimentale che professionale.
Detto ciò, la Walton ha impostato il romanzo più come pamphlet di denuncia all'esistenza e la conduzione della vita delle donne nell'immediato dopo guerra, che vero e proprio romanzo cnarrante la vita di Patricia e le emozioni che si ricavano dal suo racconto, dalla sua vita.
Sin dall'inizio ci viene fatto compendere come Patricia debba condurre la sua esistenza, nonostante abbia capacità e possibilità, in quanto esiste una mentalità e una scietà che sono estremamente impositive sul singolo, soprattutto le donne, che come si piegano al volere di queste ultime e nel farlo si consegnano totalmente alle mani degli uomini, i quali agiscono come ritengono più opportuno (almeno nella maggior parte dei casi). Le donne dovevano essere unicamente madri, legate al focolaio domestico a doppio filo e semplicemente badare a quanto le circondava, senza volere di più per se stesse, quello era considerato egoismo.
Tanta storia, tanta politica, tanta l'elencazione degli avvenimenti sociali che avvengono sullo sfondo della storia di Patricia, tanto che si evince sin da subito che l'intento della Walton sono le tematiche che intende a portare alla luce e non tanto la storia di Pat, di per se stessa, che importa, su cui si deve focalizzare il lettore.
E se da un lato ho apprezzato moltissimo l'affresco sociale condotto abilmente e arditaemnte, nonchè le tematiche annesse e connesse al periodo, dall'altro lato mi è spiaciuto vedere messa un pò all'angolo la storia di Patricia. Infatti, in questo romanzo, per questa scelta preferenziale di temtiche e argomentazioni sociali, la storia principale di Patricia è estremamente asettica, priva di appassionante traino emotivo. Certo interessante, motivo atto a far riflettere, momento di fissazione e maturazione da un punto di vista storico. E va bene. Ma tutto è troppo sentimentalmente distante per essere realmente coinvolti nella vicenda che appare semplicemente triste per Trish e disagevole per Pat.
Peccato, perchè così facendo la Walton ha un pò "ucciso" (sottolineo a mio parere) Pat stessa, schiacciata dal più grande e potente sottotesto; un pò come se l'aurice, volendo narrate della sottomissione forzosa femminile mediante l'imamgine di un un piede che schiaccia una donna, si fosse soffermata troppo sulla raffigurazione del piede che schiaccia piuttosto che sulle ferite della vittima gettata a terra e calpestata. Conclusione? Mi sarebbe piaciuto più coinvolgente, più partecipativo, più graffiante nell'animo. Alla fine ha vinto un pò la pesantezza, invece, il trascinamento verbale, storico di una storia che, narrativamente parlando, poteva essere resa indimenticabile ed appassionante sotto tanti aspetti.
Io comunque mi sento di consigliare questo romanzo, questa storia a chi ha voglia di indagare bene gli aspetti sociali di un passato non troppo lontano e vuole comprendere meglio la lotta femminile per divenire, e assurgere ad essere, libere non solo nella scelta di un compagno di vita, di formare una famigia, ma anche di una vita professionale indipendente e soddisfacente.
Jo Walton (Aberdare, Galles 1964) è poetessa e scrittrice. Nel 2002, ha vinto il John W. Campbell Award come Miglior Scrittore Esordiente. Tra i suoi romanzi, oltre a Le mie due vite, Un altro mondo (Nebula e Hugo Awards 2011, British Fantasy Award 2012), primo titolo pubblicato in Italia per i tipi di Gargoyle (2013), The King’s Peace (2000),The King’s Name (2001) e Tooth and Claw (World Fantasy Award 2004). Vive a Montreal (Quebec) con il marito e il figlio. www.jowaltonbooks.com
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