Proprio in occasione dell'uscita in edicola del loro primo romanzo targato Harlequin Mondadori, ecco le due autrici del romanzo "I colori della passione",
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I colori
della nebbia
di Mary e Frances Shepard
pagine 310 circa
prezzo 6.00€
Harlequin Mondadori
da ottobre 2013
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Italia, 1815 - Mantova, stretta nella morsa del nebbioso autunno, non è più un luogo sicuro per Matilde Vicolini. Dopo essere stata testimone di un orribile delitto, la giovane cerca di farsi forza e tornare a vivere, ma la strada per riconquistare la serenità è ancora lunga. La buona società è in fermento per la visita dell'Imperatore d'Austria, e quando la giovane incontra William Roschmann, a un ballo, ogni sua certezza vacilla. William è un ufficiale austriaco, ferito nel corpo e nell'anima durante la battaglia di Austerlitz. Fra loro è subito passione, ma una serie di attentati minaccia la vita di Matilde e ogni promessa di felicità sembra svanire. Fra complotti, delitti e il nascente fervore indipendentista che attraversa la città, riuscirà il coraggio di un uomo a mantenere la pace nel Lombardo-Veneto? E l'amore di Matilde sopravvivrà alle tenebre?
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Mary e Frances Shepard. ci introducono nel loro attesissimo romanzo. Sperando di farvi cosa gradita, nell'attesa che le edicole si riforniscano del medesimo o che andiate sullo store on-line della Harlequin per acquistarlo, qualora vorreste (dal 17 settembre potere già acquistarlo qui: http://www.eharmony.it/Romanzi/Grandi-Romanzi-Storici/Grandi-Romanzi-Storici-ottobre-2013/I-COLORI-DELLA-NEBBIA), ecco che vi lascio a quanto le due autrici mi hanno rilasciato su "I colori della nebbia"!
Buona lettura!!
-Volendo presentare il vostro romanzo "I colori della nebbia" al pubblico del Bostonian Library, cosa vorreste dire ai lettori?
M. Scrivendo I colori della nebbia abbiamo cercato di creare un romance che uscisse dai soliti schemi. Matilde, la protagonista femminile, è una ragazza che ha subito un grave trauma e ne è uscita cambiata per sempre. Lo sta superando, ma sa che non tornerà più come prima e sta cercando con coraggio di riprendere una vita normale. Anche William è stato per sempre segnato dalla guerra che ha combattuto ed è rimasto distaccato dal mondo che lo circonda. Sono due personaggi con un passato difficile, che si sentono diversi dalle altre persone, ma che l'uno nell'altra troveranno un prezioso appoggio. Il nostro fine era costruire due protagonisti a tutto tondo, con dei problemi reali e realistiche reazioni, speriamo di esserci riuscite. Ma starà ai lettori giudicare. Posso solo anticiparvi che abbiamo messo di tutto e di più in questo libro: ironia, avventura, mistero, passione, non manca nulla.F. Come ha anticipato Mary, si tratta di un romance, ma in esso c’è di più. Abbiamo lasciato ampio spazio all’avventura e al giallo che si dipana durante lo svolgimento della trama. Abbiamo creato personaggi secondari divertenti, disperati, spietati, ma sempre umanamente condivisibili. Il ventaglio di emozioni e stati d’animo descritti è ampio, ma il faro che regge le fila della vicenda è l’amore. William e Matilde sono due persone appartenenti a mondi apparentemente diversi, perché lei è di famiglia borghese e mantovana, lui è un maggiore austriaco di nobili origini. Tuttavia, le loro strade si uniscono indissolubilmente e la passione divampa, il loro amore costantemente in pericolo vi terrà sul filo di lana fino all’ultimo! Insomma, cari Bostonian reader, se vorrete perdervi nelle atmosfere sfarzose del 1815, conoscere la splendida città di Mantova e fare il tifo per una coppia che merita di stare unita, a dispetto di ogni intrigo, I colori della nebbia è il libro che fa per voi.
- Il vostro romanzo nasce da un'immagine, da un personaggio, da una situazione o altro ancora?F. Nasce per un buon 40% dalla decisione di ambientare la vicenda nella nostra città, Mantova, dalle conseguenti ricerche storiche, che ci hanno impegnate nei primi mesi di stesura. La percentuale maggiore, il 50%, è frutto delle iniziali immagini che ci hanno evocato i protagonisti. Ricordo un pomeriggio piovoso, a casa di Mary, alla sua scrivania, entrambe reduci da una giornata lavorativa impegnativa ma con la voglia di gettare le basi di un progetto che, nonostante non fosse ancora stata scritta una sola parola, ci aveva già coinvolte. Nacque quel pomeriggio I colori della nebbia, mentre decidevamo di che colore avrebbe avuto occhi e capelli William e discutevamo sulle caratteristiche fisiche di Matilde. Il rimanente 10% è opera della nostra testardaggine, siamo diverse in tutto e per tutto, ma siamo entrambe molto determinate. Ciò è contemporaneamente positivo e negativo, perché il romanzo è stato frutto di lotte e momenti di immediata comprensione, sempre e comunque con il faro davanti di riuscire a dare al pubblico un buon lavoro.
M. Direi che è nato dai protagonisti, prima sono venuti loro, e poi il romanzo ha seguito a ruota. Come ho detto prima, abbiamo puntato a creare un uomo e una donna veramente speciali.
- Scrivere a 4 mani è complicato oppure un'avventura impagabile?M. Entrambe le cose. Richiede organizzazione e la disponibilità di continuare a confrontarsi su ogni idea. Ma è anche più semplice che non scrivere da soli, a volte, poiché c'è sempre qualcuno a cui chiedere aiuto, o a cui appoggiarsi, o che è pronto a spronarti.F. Scrivere a quattro mani è stato formativo per entrambe perché, prima di iniziare a fare editing con la splendida redazione Harlequin, siamo state l’una l’editor e la principale critica dell’altra. Ma è stato anche un lavoro più lungo del normale perché quando nascono le scene, sempre discusse e condivise in ogni loro parte, devono essere armonizzate per evitare ci sia un eccessivo salto stilistico fra le parti. Come dicevo prima, siamo molto diverse, se non avessimo lavorato molto sul collante che teneva insieme le parti del romanzo, la cosa sarebbe balzata eccessivamente all’occhio. Sono contenta e orgogliosa di avere Mary come compagna di avventura!
- Perché scegliere un nome de plum (anglossassone) piuttosto che puntare sui vostri veri nomi? Più una coperta di linus o un omaggio particolare a qualche autore/autrice a voi caro?M. E' stato un omaggio alle nostre autrici romance preferite. Io adoro Mary Balogh, perciò sono diventata Mary Shepard. Tra i miei romanzi preferiti in assoluto c'è il suo libro The famouse heroine. Amo il modo in cui riesce a esprimere concetti complessi con apparente semplicità.F. Un omaggio alla autrici inglesi, che amiamo tanto e che rappresentano la spina dorsale del romance, ma con la voglia di mantenere qualcosa di nostro perché Frances è la traduzione del mio nome, Francesca.
- Da cosa è nato il bisogno di scrivere proprio questa storia: una necessità impellente o piuttosto un'esperienza che vi sentivate giunta a maturazione?F. Tutto nacque dalla follia di due universitarie prossime alla tesi, forse dall’esaurimento nervoso in cui versavamo a pochi mesi dalla laurea… Avevamo un buon periodo storico da approfondire, che è stato oggetto delle nostre tesi, avevamo accumulato entrambe un po’ di esperienza e ci sentivamo pronte per una nuova avventura. Ci siamo dette: tentiamo e l’abbiamo fatto!
M.Avevamo entrambe già scritto altro prima di questo romanzo, provare a scrivere a quattro mani era una nuova sfida, un esperimento, ma anche un banco di prova. Poi l'editing con una grande casa editrice ci ha fatto veramente maturare molto.
- Cosa è stato più complicato imprimere sulla carta de "I colori della nebbia" : un personaggio, una situazione o la trama?M.Forse far funzionare alcuni punti della trama. Abbiamo inserito un mistero da risolvere nel romanzo, perciò i colpevoli non dovevano essere troppo palesi fin dall'inizio, né alla fine, doveva essere troppo semplice per i protagonisti tentare di fermarli. Creare scene mozzafiato, ma verosimili non è semplice. A un certo punto della stesura, mentre eravamo a fare shopping, mi sono ritrovata a dire a Francesca : “E se ci ispirassimo a CSI per questa scena?” Il che , capirete è un tantino anacronistico, ma come spunto può anche funzionare … Non posso rivelare altro.F. Inizialmente è stato complicato intenderci alla perfezione sui personaggi. Io dicevo William è così e Mary aveva un’altra idea, lei pensava a come avrebbe reagito Matilde a un problema e io ero completamente fuori sincronia quando scrivevo di lei. Abbiamo dovuto accordare la pedalata come in tandem! Man mano che si proseguiva, però, i caratteri dei personaggi sono venuti spontaneamente a galla, mentre emergevano problemi con la trama. Per rendere dei malvagi credibili credo ci voglia un movente, perciò crearlo ci ha fatte esplorare il mondo della giallistica per riuscire a essere efficaci. Comunque non ci sono mai stati punti di blocco totale, nulla che una buona sessione di shopping compulsivo non possa risolvere, fortunatamente!
- Dovendo attribuire 5 aggettivi ai due protagonisti, quali scegliereste?M. Matilde è dolce, affettuosa, fantasiosa, innamorata, coraggiosa. William è onorevole, tutto di un pezzo, forte, ligio al dovere, protettivo e introverso.F. Matilde secondo me è: semplice, intelligente, coraggiosa, forte, un tantino vanitosa a volte... William è: invulnerabile, profondo, sensibile, valoroso, folle quando contro ogni parere sceglie di agire seguendo il proprio cuore.
- Cosa vorreste che i lettori percepissero da questa storia?
M. Che le nostre fragilità possono trasformarsi nella nostra più grande forza.F. Che la speranza c’è, anche nelle situazioni che ci paiono disperate, basta avere la forza di cercarla e aggrapparvisi senza lasciarla andare!- Facciamo un gioco, vi va?
- se "I colori della nebbia" fosse un colore sarebbe … M. azzurro / F. nero, capirete perché.
- il personaggio de "I colori della nebbia" a cui siete più legate …M. Matilde / F. William
- quale personaggio avreste voluto essere, potendo, nel romanzo?M. Altea / F. Eusebio, potendo anche spaziare di genere.
- quale non avreste voluto essere?
M. Sandra, la cugina di Matilde. /F.Silvana, la mamma di Matilde.
- se foste state un personaggio letterario quale sareste stato?
M. Forse Anna dai capelli rossi, la protagonista dei libri di Lucy Maud Montgomery. Abbiamo la stessa fantasia sfrenata e al contempo la stessa concretezza e visione ironica della vita.F.Marianne Dashwood, la sua visione romantica della vita, così intensa e drammatica, è proprio simile alla mia. Adoro Ragione sentimento!M. Padigioni Lontani, di M. M. KayeF. La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, Audrey Niffenger- il posto/l'ora migliore per scrivere è sicuramente? M. La sera, alla mia scrivania.F. Il momento migliore, quello in cui sento di essere più creativa, è il mattino. Ciò significa levatacce.
- il prossimo progetto in cantiere sarà …
M.. Il seguito di I colori della nebbia, naturalmente, e ci stiamo già lavorando.
F. Una nuova avventura scritta con Mary, forti di tutto ciò che abbiamo imparato!
Francesca Cani è nata a Mantova
nel 1980. Laureata in Storia dell'arte, vive con il marito e la gatta
in una villetta in campagna, ristrutturata con l'aiuto di tutta la
famiglia e di un incrollabile ottimismo. Quando scrive si trasforma,
predilige il punto di vista dei personaggi maschili perché più libero,
avventuroso e capace di esprimere quel pizzico di incoscienza che, unito
a un tocco di spregiudicatezza, la entusiasma e le fa volare le dita
sulla tastiera. Legge tutto, ma rilegge spesso i libri che lo meritano,
perché le hanno donato un palpito del cuore, un sogno a occhi aperti o
una visione nuova e originale. Ama viaggiare, ma non andrebbe mai in un
villaggio o su un pullman carico di turisti. La sua vacanza ideale
comprende: la persona che ama, ottima compagnia, valige leggere, volo
last minute, auto a noleggio e una notte in ogni città, per tastare il
polso del paese che visita. Ogni volta che può parte alla scoperta di
Scozia, Inghilterra e Irlanda. Sportiva, a tratti irrequieta, non si
accontenta di vedere lo sport alla TV, deve correre,
nuotare e sì, anche sudare. Ha praticato a lungo pattinaggio artistico
su ghiaccio, e ora scende in pista per divertirsi con gli amici.
Adora ogni cantuccio di Mantova,
ogni muro di mattoni rossi e tutti i vicoli, soprattutto quelli deserti
in cui in pieno inverno, avvolti dalla nebbia, si ode solo il rumore dei
propri passi. http://www.francescacani.it/
Mariachiara Cabrini
è nata a Mantova il 15 luglio 1982. Lettrice accanita fin da
piccolissima, non ha mai vacillato nel suo amore verso i libri e,
durante gli anni del liceo, ha iniziato anche a dedicarsi alla
scrittura, cercando di dare sfogo alla fervida fantasia che l'ha sempre
caratterizzata. Laureata in Storia dell'arte, dopo essere riuscita a
trovare il coraggio di pubblicare il suo primo romanzo, Imprinting love,
la cui prima stesura risale a quando aveva diciott'anni, ha trovato la
spinta giusta per continuare a scrivere e a esporsi al giudizio del
pubblico dei lettori italiani. Ormai da cinque anni gestisce il blog
"L'arte dello scrivere... forse" con il nick name di Weirde ed è
piuttosto conosciuta sulla rete, grazie alle sue recensioni di libri
letti in lingua originale e non ancora pubblicati in italiano, e alle
sue campagne mediatiche per portare in Italia i libri degli autori che
più ama. Tra i generi letterari che predilige il fantasy, l'urban
fantasy, il giallo storico, il romance storico, il paranormal, lo
steampunk e lo sci-fi. Il suo mito è Jane Austen, mentre tra le
scrittrici contemporanee i suoi pilastri sono Mary Balogh e Lois
McMaster Bujold. Adora le trame anticonvenzionali, i vampiri e i romanzi
con eroine non bellissime, ma sorprendentemente in gamba. Odia gli
zombie. weirdesplinder.tumblr.com
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