Il Paradosso
di Pancrazio
di Luigi Pistillo
pagine 250 circa
prezzo 16€
Mursia Editore
già disponibile
voto:
3/5
3/5
--o--

Considerazioni.
Si parte da un personaggio semplice, apparentemente poco (o per nulla) complesso, con caratteristiche decisamente esautorate per approcciarsi a una serie di avventure (in quanto il romanzo è più una raccolta di momenti che un vero e proprio racconto unico) in cui si vede Pancrazio tentare di confrontarsi con persone (conosciute e sconosciute), situazioni (vecchie e nuove) ed eventi che mettono alla prova il suo immoto modo di vivere, il suo mediocre modo di pensare e le sue passioni pacate e incolori.
Che si parli di un uomo che costituisce un paradosso vivente lo avrete compreso dal titolo, ma se leggete questa recensione è perché ne siete in qualche modo incuriositi, ma probabilmente non sapete bene cosa aspettarvi.
All'inizio, nemmeno io. Ma è molto facile entrare nel mondo di Pancrazio e grazie a Pistillo è anche immediatamente accessibile e facile da fare proprio, confrontando le proprie caratteristiche con le peculiarità del personaggio in questione.
Pistillo, partendo da un personaggio semplice, pieno di contraddizioni, incomprensibili punti di vista e ragionamenti strampalati, ci mostra tanto il microcosmo in cui questo si muove, quanto il modo di interfacciarsi con la realtà che lo circonda. E sono due esperienze piene di ironia, di sardonico disincanto e anche di velata critica al mondo moderno che ci circonda - e a volte troppo imbecca su come vivere - alle persone che compongono il nostro paese e i principi morali e che lo muovono.
Sembra infatti impossibile vedere Pancrazio darsi una mossa in ogni campo: lavoro, sentimenti, famiglia, amicizie, ecc... e la sua inconsapevolezza, a volte cecità è quasi impressionante e a tratti fastidiosa nella sua accidiosa costanza.
Ma Pistillo, con il palese obiettivo di dipingere pregi e difetti di quello che siamo, come siamo e metterceli sotto gli occhi, riesce bene e l'inettitudine di Pancrazio riesce quasi a dare uno schiaffo e una mossa, almeno morale, a chi legge.
Il romanzo, più per la vicenda in se stessa, mi è piaciuto molto per come viene narrato e proposto (negli argomenti e negli intenti) del suo creatore. Pistillo mi ha infatti molto colpito per il suo stile immediato, sincero (parla direttamente con il lettore) e semplice, per la sua voglia ed entusiasmo di narrare la storia di un personaggio che non sembra avere pregi o meriti se non quello dell'onestà e coerenza con se stesso e i suoi propositi.
Pinketts aveva ragione quando ha affermato che «Pancrazio è un po' cugino di Candide, cognato sfigato di Forrest
Gump, ma sostanzialmente figlio spaesato di Marcovaldo. Un umorismo
irresistibile sul paradosso di una realtà inaccettabile, ma
condivisibile.» perchè è fondamentalmene un ignavo, persino oltre il disincanto, l'abbandono e la lotta. Adatto anche il suo paragone a Fantozzi: Fantozzi sta agli anni '70 come Pancrazio sta agli anni 2000.
Pancrazio è oltre tutto e in coda a tutto e per questo è un personaggio interessante da osservare, come un pesce nella sua boccia d'acqua o gli uccellini in gabbia della copertina: per vedere cosa combina con quanto lo circonda e reagisce agli stimoli che lo circondano siano essi incarnati da suo padre, sua madre il suo amico Franco o ancora debba interfacciarsi con il teatro, la Croce Rossa i vicini e le donne...
Complessivamente è un romanzo che ho apprezzato molto per la sua autocritica alla mediocrità come obiettivo e come sprone (almeno ho voluto vederlo) e ho apprezzato uno scrittore di cui mi è molto piaciuto lo stile.
Consiglio questa opera a tutti coloro che vogliono leggere un romanzo diverso e pieno di spunti di riflessione, in salsa ironica!

Luigi Pistillo, nato a Campobasso, vive a Milano. Ha conseguito la laurea in Lettere Moderne all’Università di Urbino. Collabora con vari periodici in qualità di critico drammatico e letterario. È autore di opere e di adattamenti teatrali. Già direttore artistico del Lombardia Festival e di numerose altre manifestazioni, ha scritto e diretto il film Trincea, presentato in vari festival a New York, Berlino, Lubiana. Il paradosso di Pancrazio è il suo primo romanzo.
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