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martedì 5 giugno 2012

Preview: "Sophy la Grande" di Georgette Heyer

Per la prima volta "Sophy la Grande" in edizione integrale.

Le uscite che vi propongo sono generalmente libri che anch'io compro o che comunque sono in lista per essere da me acquistati. Dico "generalmenteperché vorrei presentarvi un'uscita per me, diciamo, sopra le righe. 
Qualche hanno fa, infatti, ho comprato un libro della Heyer (mai letta prima di quel momento) motivata ed invitata dal fatto che pareva innestarsi nel filone delle scrittrici che seguono o seguirono la scia lasciata dalla sempreverde Jane Austen (nonché del nutritissimo seguito di lettrici che la Heyer nel tempo si è conquistata) e non mi piacque particolarmente, anzi la trovai un pochino noiosa e , sottolineo a mio parere, poco appassionante. 
Ora, non so se avrei comprato il libro - proprio in ragione di quanto vi ho spiegato - che vi propongo oggi, se non fosse che telefonando a una mia carissima amica qualche tempo (non sospetto) fa, e saltato fuori casualmente "l'argomento Heyer", lei mi ha assolutamente consigliato di leggere questo titolo, anzi, mi ha detto che avrei sicuramente cambiato idea. Trovando quindi di prossima pubblicazione questo romanzo, soltanto ora, non mi resta che leggerlo e farvi notare la sua uscita, che pare essere (mi sono informata) molto carino e spumeggiante, a detta di molte lettrici americane e non ...

cover


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Sophy la Grande
The Grand Sophie
di Georgette Heyer

traduzione di Anna Luisa Zazo
pagine 320 
prezzo 17,50 €
Astoria editore
da giugno in libreria
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Per leggere le prime 20 pagine potere cliccare qui:

Ambientato, come la gran parte dell’opera di Heyer, nel periodo della Reggenza (1811-1820), contraddistinto da una certa rilassatezza di costumi dell’aristocrazia e contrapposto perciò alla stretta morale vittoriana che ancora imperava nell’ Inghilterra degli anni cinquanta, Sophy la Grande ci offre un meraviglioso personaggio di donna intraprendente e responsabile.

--o- La Trama -o--
Sophy la Grande narra le avventure di un’eccentrica ventenne, che, affidata per alcuni mesi alla zia, darà una svolta non solo alla propria vita ma anche a quella dei suoi cugini. Simile a Emma della Austen, solo un poco meno ingenua, Sophy ama ficcare il naso nelle vite altrui, non certo per curiosità, bensì “perché ci sono talmente tanti guai che qualcuno dovrà pur risolverli…”. E a Ombersley Park i problemi sono molti: la giovane Cecilia che rifiuta di sposare l’innamorato lord Charlbury perché invaghitasi di un poetuncolo, il giovane Hubert in difficoltà a causa dei debiti di gioco… Il tutto ricade sulle spalle di Charles, il figlio maggiore – fidanzato con l’insopportabile signorina Wraxton – che oberato dalle gravi responsabilità reagisce stizzito alle intromissioni della stravagante quanto affascinante cugina.
The Grand Sophy
copertina originale.


--o- Georgette Heyer -o--

cover 



GH permette di superare la crisi d’astinenza da Jane Austen. 

GH non scrive Harmony. 
GH scrive romanzi storici rosa. 
GH è l’autrice cui si torna in momenti di sconforto. 
GH è l’autrice cui si torna quando ci si vuole rilassare e divertire. 
GH è per le lettrici ciò che Wodehouse è per i lettori, balli e intrighi amorosi al posto di club e case di campagna. 


Georgette Heyer (1902-1974) cominciò giovanissima a raccontare storie ispirate alla Primula rossa della baronessa Orczy per intrattenere il fratello malato. Spinta dal padre, Georgette mise questi racconti in forma scritta e nel 1921, a soli diciannove anni, pubblicò il suo primo romanzo, La falena nera. A partire da lì e fino al 1973 Georgette Heyer scrisse senza interruzione un best-seller dopo l’altro. Il suo costante successo nell’arco di cinquant’anni la conferma come un fenomeno letterario unico nella letteratura inglese del XX secolo, più volte assimilata a Jane Austen o a Charles Dickens per la precisione maniacale nella ricostruzione di ambienti, atmosfere e gergo del XIX secolo inglese, e ammirata da scrittori del calibro di A.S. Byatt e Margaret Drabble, Anthony Burgess e India Knight. Relegata a lungo con un condiscendente disprezzo nel settore rosa, Georgette Heyer si rivela ad anni di distanza un’autrice intelligente, capace di costruire trame suggestive, personaggi credibili e incantevoli, e di assicurare ai propri lettori quella “letteratura d’evasione che offre la possibilità di fuggire dalle tensioni della propria vita soddisfacendo un desiderio universale, che risale all’infanzia, di essere qualcun altro e vivere in qualche altra epoca per qualche ora” (A.S. Byatt).

2 commenti :

  1. Anche io di suo lessi solo un libro ("Il gioco degli equivoci") e anche io non la amai particolarmente, tanto da non darle una seconda chance! Ma una lettrice su FB mi ha consigliato di ricredermi qualche tempo fa... e ora con questo tuo post direi che il momento è giunto ^^

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  2. Ciao Nina!! Anche tu! Credevo di essere l'unica! Ne ho sempre sentito parlare benissimo e cominciavo a domandarmi: ma cavoli, come mai non piace solo a me?!?!? Che sia la volta buona?
    Dai, proveremo insieme ;) !!
    una abbraccio fortissimo
    Endi

    RispondiElimina

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