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sabato 26 settembre 2015

Recensione: "Il serpente e la rosa" di Lisa Laffi

 
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Il serpente
e la rosa
di Lisa Laffi
pagine 330
prezzo 14€
già disponibile
I Doni Delle Muse Edizioni
voto:
4/5

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Quando Bianca Riario è costretta ad abbandonare Roma per ritirarsi nella residenza di Forlì, è ormai rassegnata a un ruolo di secondo piano all’ombra della madre, Caterina Sforza.
Guidata dallo storico Leone Cobelli, apprenderà tuttavia la complessità delle relazioni politiche che coinvolgono la sua famiglia, fino a comprendere il tradimento che si sta consumando ai danni del Serpente degli Sforza e della Rosa dei Riario.
Unico indizio nelle sue mani, alcune quartine dal significato oscuro che parlano di complotti, in anni in cui è sempre più difficile distinguere alleati e nemici.
Tra congiure e lotte per mantenere il potere, Bianca e Caterina tengono tra le mani le sorti della Romagna anche quando ogni speranza sembra vana.


Considerazioni.
Davvero un romanzo piacevole, interessante, storicamente ineccepibile e poi narrato bene, con una trama ben gestita e con i giusti colpi di scena.

La Laffi è stata proprio brava a creare una storia in cui ci si immerge davvero con molto piacere e che non delude nemmeno per un momento consegnando una vicenda che ha al centro Bianca Riario, la quale scopre di essere la figlia della "Tigre della Romagna", ovvero Caterina Sforza in un periodo storico insidioso, non particolamente facile in cui vivere (a gomitate i Borgia si fanno sempre più forti) e soprattutto complicato per i meccanismi politici in cui era facile incappare e rimetterci anche la vita. Bianca è inoltre dodata di un potere trasmessole in eredità  quale quello della preveggenza, che non le rende al vita più semplice.

Tra Imola e Forlì si apre uno scenario (quello del Rinascimento) bellissimo quanto pericoloso, denso di eventi e di trappole per la stess Bianca, la quale deve impare, a volte anche a sue spese, che la vita non è semplice e non è nemmeno giusta, ma se si è forti e determinate si può trivare la sorpresa, della soddisfazione e anche di briciole di felicità nei luoghi più inaspettati.

Molto bella la figura di Caterina, che emerge come una donna pronta a tenere testa agli uomini,  padroni del mondo all'epoca, che le ruotano intorno e su cui si impone benissimo, con una forza, talvolta diretta, talvolta subdola, di cui non si può che renderle merito.

Occorre innanzitutto premettere che questo non è un romanzo romantico, ma un libro che romanzo degli accadimenti storici avvenuti realmente, ma che risultano particolarmente piacevoli ed interessanti perchè privi di quella pesantezza a cui si è soliti ricondurre gli eventi storici.

Detto ciò, ho trovato interessante che la Laffi abbia voluto rendere merito non solo a due donne del passato, ma che abbia scelto una donna in particolare, Bianca, per portare alla luce la sua storia silenziosa, praticamente dimenticata nel passato e che invece risulta interessante e molto appassionante, grazie anche alla figura di Caterina, decisamente forte e combattiva.

Altra nota positiva è il fatto che l'autrice abbia scelto di raccontare  ne "Il serpente e la rosa" la storia di Bianca non tramite il suo amore verso qualcuno o qualcosa, bensì abbia scelto di raccontare la storia come un'avventura in cui è possibile incontrare personaggi come Macchiavelli, ma anche Leonardo Da Vinci, avvenuti realmente, scontrarsi con problemi reali e incombenti al tempo, come la peste o le guerre, che portavano con sè morti, a centinaia insieme a cambiamenti ineluttabili e non sempre in meglio.

Ho apprezzato molto la storia, i personaggi e le ambientazioni di "Il serpente e la rosa" e sono più che felice di consigliarvi il romanzo in questione per invogliarvi a rievocare un periodo storico e un passato relegato in dimenticatoio, ma con l'aggiunta di quella frenesia che aiuta anche i lettori più reticenti ai romanzi storici, a seguire più volentieri e con maggior impeto la storia.

Lisa Laffi, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e insegnante di Lettere, vive a Imola dove per anni ha lavorato per il giornale Il Nuovo Diario Messaggero come redattrice e caporedattrice. È autrice di una commedia teatrale e di due saggi di storia locale, pubblicati all’interno di Pagina e vita di storia imolesi.

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