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martedì 27 ottobre 2015

Recensione: "Su e giù per le scale" di Mary Dickens

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Su e
giù
per le scale
di Monica Dickens
pagine 260 circa
prezzo 16.50€
Elliot editore 
già disponibile
voto:
 4/5
 --o--








Pronipote di Charles Dickens, cacciata da un’esclusiva scuola femminile e decisamente insofferente verso i balli delle debuttanti, Monica Dickens decise che era arrivato il momento di entrare nella vita vera.
cover originale
Rispolverò un corso di cucina francese e si fece assumere come cuoca, salutando la propria celebre e borghese famiglia.
In questo divertente e arguto memoir, l’autrice racconta il dietro le quinte delle case benestanti in cui si trovò a lavorare, le ardue conquiste, gli abusi e le battaglie, con il tipico humour anglosassone.
Tra soufflé afflosciati, arrosti caduti e scottature continue la giovane cuoca scopre la passione e la curiosità per un lavoro concreto e onesto.
Il suo occhio per i dettagli, lo spirito giovane e perspicace, oltre a un innato senso per il comico e l’assurdo, rendono questo libro una lettura deliziosa come un romanzo, che non mancherà di appassionare i cultori di serie televisive come Downton Abbey e Upstairs Downstairs.



 

Considerazioni.
Davvero molto, ma molto carino questo romanzo della Dickens, che non ha certo il genio del suo avo più noto cui porta il congome, ma riesce, narrando di vicende che la riguardano personalmente, avendole vissute sulla sua pelle, a interessare e trascorrere delle ore piacevoli.

Monica, nata in quel di Londra nei primi anni del Novecento, è una donna delusa dal suo tempo e dispiaciuta da tutto quanto la circondava al punto da abbandonare tutto e immergersi nelle fatiche del mondo proletario dell'epoca.  

Questo romanzo è di fatto l'esperieza lavorativa e sociale dell'abbandono dei suoi provilegi e della sua condizione sociale.

Monica, che lavorativamente si spinse, quale cameriera, fino al di là dell'Oceano tra il Massachusetts e del Maryland, in queste pagine narra delle motivazioni e dei presupposti con cui una signorina agiata, intelligente, con una grande voglia di libertà e nessuna capacità pratica (non sapeva nè cucina, nè stirare, ricamare, ecc...) decida di lasciare tutto e sporcarsi le mani con mestieri decisamente molto più umili rispetto alle sue origini, senza venir scambiata per pazza o per illusa.

Si perchè la prima cosa che verrebbe da pensare è proprio che Monica sia diventata matta ... ma come giudicarla visto la sua voglia di independenza? E vista la voglia di scardinare gli orpelli sociali che la incatenavano ad una vita che non l'apparteneva? E che importa se per questo ha dovuto passare in mezzo ad un mucchio di pasticci, di complicate manovre culinarie e peripezie da tuttofare.

"Occhio non vede  cuore no duole" dice sempre Monica per rincuorarsi dalle giornare storte, dalle insoddisfazioni di ogni giorni, dalla paga troppo bassa e da una vita che forse non riesce, per quanto si sforzi, a ottenere quello che anela ma non è in grado di definire...

La Dickens è davvero brava nello scrivere con scioltezza la propria storia e le proprie fatiche riuscendo a non far sembrare il suo racconto un drammone con risvolti deprimenti, ma invece narrando una storia semplice, diretta, onesta e anche molto ironica sia sulla società in cui ha vissuto che sulle situazioni e le persone con cui man mano viene a contatto.
Il romanzo ebbe un seguito "One Pair of Feet", in cui la Dickens descrisse il suo lavoro da infermiera, e devo dire che ne sono davvero molto incuriosita visto quanto proposto in questa storia, che anche se a volte risulta ridondante negli eventi e nello stile, in realtà è una bella commedia che riesce a catturare volenti o nolenti e far ridere e pensare sul fortissimo personaggio di Monica, che aveva tutto e ha rifiutato tutto per vivere la vita ai suoi minimi termini. Davvero una persona da conoscere


Monica Dickens Nata a Londra nel 1915 nella celebre e facoltosa famiglia Dickens, pronipote del grande scrittore, delusa dal mondo in cui era cresciuta, decise di lasciare i privilegi della sua condizione per lavorare come domestica. Sulla base della sua esperienza diretta scrisse nel 1939 Su e giù per le scale, a cui seguì One Pair of Feet, dove raccontò il suo lavoro in ospedale, e l’autobiografia An Open Book. Trasferitasi negli Stati Uniti, visse tra Washington e il Massachusetts, sposò un ufficiale della Marina, continuò a scrivere e si dedicò a numerose cause umanitarie. Morì a Reading nel 1992.

3 commenti :

  1. Altro libro da segnarmi! Sono sicura che mi piacerà parecchio! ^^

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  2. Molto interessante! Grazie per questa recensione, spero di procurarmi il libro quanto prima! :D

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  3. @Miss Claire,

    Seppur in la' con gli anni e' davvero una lettura graziosissssssima!!
    Buona lettura :) :)
    Xo
    Endi

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