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Kantstrasse
Bar
di Maria Milani
pagine 98 circa
prezzo 8.41€
ebook 0.99€
già disponibile
Autopubblicato
voto:
★★★★☆
--o--
Matilde, anziana zia tedesca, muore in circostanze misteriose e lascia in eredità il suo bar e la sua abitazione di Berlino alle sue uniche nipoti italiane, le gemelle Giada e Miriam.
Le ragazze partono per Berlino per riscuotere l'eredità, ma qualcosa va storto.
Quando Miriam sparisce nel nulla, Giada si mette ad indagare sul passato di Matilde e scoprirà un segreto sconvolgente sulla sua famiglia.
Giada riuscirà a ritrovare sua sorella?
E chi è quel misterioso acquirente del Kantstrasse Bar con quel volto glaciale eppure così stranamente familiare?
Considerazioni.
"Kantstrasse Bar" è un libro che ho decisamente apprezzato e che si presenta sin da subito come una lettura molto interessante, che finisce col risultare molto piacevole, seppur con qualche mancanza di fondo, dovuto più che altro al fatto che l'autrice ha scritto quest' opera come preparazione ad un romanzo vero e proprio.
La storia presenta subito le sue due sorelle protagoniste: Miriam e Giada. Se la prima ha il grande sogno, nascosto nel famoso cassetto, di pubblciare un romanzo, Giada dal canto suo vorrebbe diventare una grande stilista e mentre cercano di realizzare questi loro sogni, ecco che, come tutti noi mortali, devono accontentarsi di svolgere un lavoro di cui si devono accontentare per far quadrare i conti alla fine del mese.
La loro fatica quotidiana viene però premiata quando vengono infomate che zia Matilde, che abita in Germania, è stata uccisa, lasciando loro una casa ed un bar a Berlino.
Miriam e Giada, nonostante le reticenze della madre nel lasciarle andare, partono per Berlino ed allora la loro vita cambierà a seguito della scoperta di un certo numero di misteri: dal chi può aver ucciso Matilde, a chi è che vuol comprare a tutti i costi il bar.
Le gemelle in questione sono al contempo la forza e la debolezza del romanzo, questo perchè se da un lato vi è fin troppa ingenuità nelle loro due figure (che per carità permetto di empatizzare moltissimo con loro) dall'altro non si può dire che faccia di loro dei personaggi che "tirano" il romanzo verso la direziona cui tendeva, tra le righe, l'autrice, ovvero la suspance ...
Tutti gli elementi "gialli", di sospetto, di suspance, si risolgono in fretta, forse troppo celermente, senza particolare intrigo e ricerca dei vari sospetti da parte di me lettrice, che persino io (il che è tutto detto) riesco a scoprire in un baleno!
Complessivamente il romanzo, però, è decisamente carino, anche se purtroppo mancano diversi elementi, dalla caratterizzazione dei personaggi, alle ambietazioni, sino ad arrivare agli elementi di genere, questo perchè, appunto, è un'esercio, una prova del romanzo vero, in quanto questo non è ancora quello definitivo, e questo mi è un pò dispiaciuto per il fatto che invece pensavo fosse un romanzo finito e concluso ... il romanzo che verrà sarà sicuramente bello!
Maria Milani (Roma, 1980) è laureata in Scienze della comunicazione. Dal 2012 cura Blog Expres, un blog dedicato ai libri, al cinema e all’arte. Dalla sua passione per i libri e per i viaggi è nato Kantstrasse Bar, il suo romanzo d’esordio.
La storia presenta subito le sue due sorelle protagoniste: Miriam e Giada. Se la prima ha il grande sogno, nascosto nel famoso cassetto, di pubblciare un romanzo, Giada dal canto suo vorrebbe diventare una grande stilista e mentre cercano di realizzare questi loro sogni, ecco che, come tutti noi mortali, devono accontentarsi di svolgere un lavoro di cui si devono accontentare per far quadrare i conti alla fine del mese.
La loro fatica quotidiana viene però premiata quando vengono infomate che zia Matilde, che abita in Germania, è stata uccisa, lasciando loro una casa ed un bar a Berlino.
Miriam e Giada, nonostante le reticenze della madre nel lasciarle andare, partono per Berlino ed allora la loro vita cambierà a seguito della scoperta di un certo numero di misteri: dal chi può aver ucciso Matilde, a chi è che vuol comprare a tutti i costi il bar.
Le gemelle in questione sono al contempo la forza e la debolezza del romanzo, questo perchè se da un lato vi è fin troppa ingenuità nelle loro due figure (che per carità permetto di empatizzare moltissimo con loro) dall'altro non si può dire che faccia di loro dei personaggi che "tirano" il romanzo verso la direziona cui tendeva, tra le righe, l'autrice, ovvero la suspance ...
Tutti gli elementi "gialli", di sospetto, di suspance, si risolgono in fretta, forse troppo celermente, senza particolare intrigo e ricerca dei vari sospetti da parte di me lettrice, che persino io (il che è tutto detto) riesco a scoprire in un baleno!
Complessivamente il romanzo, però, è decisamente carino, anche se purtroppo mancano diversi elementi, dalla caratterizzazione dei personaggi, alle ambietazioni, sino ad arrivare agli elementi di genere, questo perchè, appunto, è un'esercio, una prova del romanzo vero, in quanto questo non è ancora quello definitivo, e questo mi è un pò dispiaciuto per il fatto che invece pensavo fosse un romanzo finito e concluso ... il romanzo che verrà sarà sicuramente bello!
Maria Milani (Roma, 1980) è laureata in Scienze della comunicazione. Dal 2012 cura Blog Expres, un blog dedicato ai libri, al cinema e all’arte. Dalla sua passione per i libri e per i viaggi è nato Kantstrasse Bar, il suo romanzo d’esordio.
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in Re
Maggiore
di Claudia Bresolin
pagine 400 circa
prezzo 0.99€
già disponibile
Lettere Animate Editore
voto:
★★★★☆
--o--
Due giovani donne condividono un appartamento e un'amicizia profonda, basata su affinità e opposizioni.
Due anime perfettamente in sintonia, eppure agli antipodi.
Elisa è una melodia delicata divisa tra i suoi ideali da eroina romantica e i compromessi che la realtà le impone; Livia, al contrario, non è interessata al "vissero felici e contenti": per lei la felicità dura quanto lo scatto di una fotografia.
Tra i vicoli di Roma s'intrecciano le voci alterne di Livia ed Elisa, in un continuo susseguirsi di toni intimi e soavi, ma anche ironici e vivaci.
Considerazioni.
Proseguo questa carrellata di recensioni in pillole parlandovi di un romanzo dal gusto un pò retro, forse lo avrete compreso anche dalla copertina.
I toni, le atmosfere e lo stile ricorda infatti i tempi andati e la Bresolin si prende tempo per descrivere quanto ha in mente, si propone di caratterizzare i personaggi con piccoli dettagli, tante sfumature, dialoghi estesi e approfonditi. Come propone la copertina, la storia si caratterizza per i toni scuri, profondi, introspettivi e dalle sumature tendenzialmente drammatiche.
Proseguo questa carrellata di recensioni in pillole parlandovi di un romanzo dal gusto un pò retro, forse lo avrete compreso anche dalla copertina.
I toni, le atmosfere e lo stile ricorda infatti i tempi andati e la Bresolin si prende tempo per descrivere quanto ha in mente, si propone di caratterizzare i personaggi con piccoli dettagli, tante sfumature, dialoghi estesi e approfonditi. Come propone la copertina, la storia si caratterizza per i toni scuri, profondi, introspettivi e dalle sumature tendenzialmente drammatiche.
L'autrice
è brava ad imbastire il romanzo, ad intrecciare le storie delle due
protagoniste, Livia ed Elisa, a creare coinvolgimento e empatia per le
due e le loro vicende che risultano interessanti da seguire,
interessanti da osservare evolvere e il tutto è scritto in modo fluido,
semplice e spontaneo.
I dialoghi, le
situazioni e la gestione degli atteggiamenti sono ben gestiti, e non è
nèè una cosa scontata nè una cosa facile, in quanto in un romanzo di
questo tipo, dove i confronti, le parole, l'esposizione dei sentimenti
sono importantissimi, l'uso appropriato di questi elementi sono tutto.
Certo
la storia a tratti si sedimenta in un stato di non evoluzione, che per
fortuna lentamente si sblocca e procede con slancio e vigore, ma
complessivamente posso dire di averlo portato sino alla fine con un
certo interesse, tanto per gli argomenti di vita spiccia, quanto per la
trama vera e propria, che riesce, alla fine, a trovare compimento.
Claudia Bresolin
è nata a Roma nel 1984. È laureata in Dams e in Linguistica e
letteratura italiana. Durante un periodo di studio in Spagna ha
incontrato il suo compagno, un fiammingo di Bruges. Nel 2007 si
trasferisce in Belgio, dove oggi vive con la sua piccola famiglia
italo-belga e dove insegna lingua italiana. Da sempre ama raccontare
storie, attraverso la scrittura, ma anche con dipinti e fotografie.
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Necrotica.
Trama di un sogno
e sottile raso d'incubo.
di Jessica ScarlettRose
Tommasi
Tommasi
pagine 94 circa
prezzo 7.00€
ebook 1.77€
già disponibile
Autopubblicato
--o--
"L’Immortalità ha da sempre affascinato l’uomo. Sacerdoti, alchimisti, ricercatori basano i loro studi per prolungare la vita umana quanto più possibile, per combattere la paura della morte.
Poi ci sono i Vampiri. Il lapislazzuli non protegge dalla luce del sole, che è rigorosamente vietata. I sentimenti scemano pian piano, lasciando solamente una gran collera dentro di te, una furia incapace di essere colmata anche col sangue. Doversi attenere a Patti Antichi andando contro il tuo essere, dover rifuggire le persone che si amano, con cui si è stretto un profondo legame. Dover mentire sulla propria identità, sulla propria età, mostrarsi più stolti ed ignoranti di quanto non si è davvero. Dover custodire il segreto dei Secoli passati. Dover combattere contro superstizioni umane.
È la dannazione, non il raggiungimento della Perfezione. I Figli vanno scelti con cura. Coloro che hanno un animo predisposto all’adattamento e alla sapienza. Coloro che sono pronti a rinunciare a tutto, senza paura, seppur con riverenza. Coloro che non pongono mai interrogativi, ma sottomettono il loro volere ai più Anziani. Coloro che sono fedeli e che mai mostrano pentimento. Quindi pensateci. Pensateci prima di compiere un passo su un terreno instabile e pregno di dolore, di rabbia, d’insoddisfazione, di vendetta. Questa è la Condanna più grande che Dio potesse dare."
Silloge poetica costituita da cinquanta componimenti, in ordine non cronologico, inerenti alla figura del Vampiro. Essa è volutamente atipica, in quanto strutturata in maniera più simile a una raccolta di racconti o a un romanzo breve. (Prefazione, preambolo, prologo...). Contiene, dopo le svariate poesie, alcune "chicche" e un racconto bonus a fine libro.
Considerazioni.
Su una raccolta poetica il parere non può che essere soggettivo, quindi non me la sono sentita nè di dare un voto, che infatti non compare, nè di fare delle vere e proprie considerazioni in quanto a stile o esposizione, che s'incardina alla poetica che varia e sfuma da autore ad autore.
Queste poesie hanno un tema comune: quello del vampirismo. Qui la poesia estrinseca i sentimenti, il vissuto, la mitologia e la cupezza tipica di quanto attiene ai vampiri e quanto li concerne. Sangue, oscurità, tormento, amore, passione, mistero, fantasia, sogno, crepuscolo e solitudine.
“Necrotica” empatizza con il lettore per avvicinarlo al mondo vampirico dal punto di vista di percezione e sensazione, di credenza e psicologia di coloro che rifuggono la luce, che sono immortali e per questo si pongono a un gradino superiore della società umana e mortale.
Devo dire che questa raccolta non mi è dispiaciuta, anche se sopratutto nei primi scritti, lo "strumento" poesia è usato in modo incerto, non ancora affinato e consapevole della sua gestione e della complessità strutturale necessaria per comunicare efficacemente quando si vuole comunicare, ma nel procedere l'intezione è più chiara, le parole sono utilizzate con maggiore ponderatezza e oculatezza rispetto al fine e il tutto è reso naturale interessante da leggere e comprendere.
Mi sono piaciuti diversi componimenti, quelli che hanno coinvolto la sensazione, la percezione e il sentimento, mentre ho gradito meno quelli più "tecnici" ovvero quelli che si sono soffermati sugli aspetti più fisici e meccanici della natura vampirica, in quanto se devo leggere qualcosa di così specifico, preferico la narrativa, che ha modo di dispiegarsi nella mitologia e in generale nella contestualizzazione in modo più completo e per me, più accativamente, ma ovviamente è un gusto personale.
Mi sento poi di dire che sebbene sia stato, per certi versi piacevole e interessante, leggere la prefazone di T.S. Mellony, in cui viene esposta l'intenzione dell'autrice, le argomentazioni espresse nei componimenti, nonchè elencare i pregi complessivi dell'opera, ho trovato interessante il Prologo,, che esprime i sentimenti dell'autrice verso l'opera, ho invece trovato un pò fine a se stesso il Preambolo, che si dilunga partendo dagli albori del vampirismo per introdurre la silloge (che non amo particolarmente, a meno che non sia spiegazione per un componimento con numerosi autori), ma anche questa è una preferenza personale.
Non amo, leggendo di poesia, che mi si diano troppe informazioni (comprederete dunque perchè non ami la silloge) nè sull'autore/autrice, nè sulla interpretazione che i versi dovrebbero avere, nè sul tema principale, in quanto credo la poesia debba parlare da sola, proprio perchè parlando con l'anima l'autore si priva di tutto tranne che del sentimento ispirato, filtrato dalla conoscenza e l'esperienza, priva di orpelli, scivolando sulla carta la poesia, che può tutto da sola.
Ho apprezzao, visto anche il tema, la presenza di una lista di canzoni che sarebbe interessante ascoltare leggendo le poesie e credo che questa raccolta sia una piacevole lettura per coloro che amano follemente i vampiri e il vampirismo.
A Jessica ScarlettRose, classe 1995, appartiene da tempo la
voglia di scrivere, ovvero da quando frequentava le elementari; poi,
alle superiori, divenne più consapevole. Ha pubblicato la sua prima
opera (in formato cartaceo) nel 2014, un mese dopo il compimento dei
diciannove anni, grazie alla casa editrice Kimerik. Partecipa ai
concorsi più disparati, sia di genere narrativo sia di poesia, per i
quali ha già ricevuto alcuni riconoscimenti pubblici. Riguardo al suo
percorso formativo, si è diplomata presso il Liceo Psico Pedagogico
Sociale; prosegue in via privata gli studi a impronta socio-umanistica,
in quanto ora si diletta nello studio del linguaggio non verbale, della
psiche umana e della Criminologia. Collabora anche con riviste online a
favore, per esempio, della tutela dell’ambiente e degli animali. Ama il
genere gotico in tutte sue forme e declinazioni. Per un po’, infatti, ha
posato come fotomodella alternativa, un modo attraverso cui ha potuto, a
maggior ragione, esprimere se stessa.
Grazie per la recensione! Domani la ricondivido su Facebook! Un abbraccio Maria Milani
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