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mercoledì 26 giugno 2019

Recensione "Gun Love" di Jennifer Clement


Gun Love
di Jennifer Clement
Pagine 264 - Prezzo 17€ - eBook
Bompiani Editore
già disponibile
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Pearl ha poche settimane quando Margot, la giovanissima madre, lascia con lei una famiglia ricca ma brutale per ricominciare da zero, lontano da tutto e da tutti. Insieme attraversano la Florida a bordo di una Mercury del ’94 che diventerà la loro casa in un campo per roulotte. 

Pearl cresce sul sedile davanti, respirando tossine e spazzatura: va a scuola, ha un’amica del cuore e una routine che scandisce le sue giornate, ma conosce solo quel piccolo mondo, e quello ancora più piccolo dell’auto, una bolla che isola lei e la mamma dalla realtà. 

Fuori c’è la Florida più selvaggia, quella degli alligatori, dei cacciatori, di chi pur di proteggere la famiglia è disposto a qualunque cosa. La vita fra le roulotte e i loro abitanti – disperati e spostati di ogni genere, ma dotati di un ferreo codice morale – è al tempo stesso straziante e piena di tenerezza; ci si sostiene a vicenda, c’è speranza, a volte anche divertimento. 

Quando il campo diventa uno snodo per la vendita di armi illegali, la pace apparente che regnava su Pearl verrà irrimediabilmente spezzata, strappandola per sempre dalla madre e stravolgendo la sua vita. Un romanzo lirico e toccante sull’America di oggi, che svela un sottomondo popolato di poesia, amore e brutalità.


Considerazioni.
Gun Love” è un romanzo davvero molto crudo, direi quasi feroce e ferale, dove i bambini sono costretti a crescere velocemente, gli adulti rifuggono le responsabilità e la crudeltà delle persone le rendono crudeli, selvaggi e degli eventi lascia o sgomenti o commossi fin nel profondo. 

Ma partiamo dall'inizio, in una Florida rurale, della provincia più profonda. Dimenticate del tutto Miami o Orlando, siamo in posto dove il lavoro è poco e la vita non fa sconti, dove le armi sono portate come chiavi della macchina, nella cintura dei pantaloni, e la fame e la povertà all'ordine del giorno, e soprattutto siamo in una Florida dove l’innocenza si perde in giovanissima età, perché la realtà squarcia e porta via tutto, lasciando per lo più rassegnazione e disgrazia.

Ed è rassegnazione la parola con cui definirei l’atteggiamento e la scelta di vita della madre della protagonista di questa storia, ovvero Margot, la quale vive da molto tempo in macchina, trascinandosi dietro la piccola Pearl che non conosce altro che la madre e la Mercury del ‘94 che le scarrozza in giro per il paese.

I giorni scivolano via l'uno dopo l'altro, come sempre, tra momenti buoni e meno buoni, ma un giorno le cose cambiano radicalmente a causa di un uomo e della troppa bontà di Margot, che gli permette di entrare nella sua vita e di infilare un cuneo nel profondo delle loro esistenze, destinato a rompere per sempre il legame speciale tra madre e figlia. Margot in poco tempo viene travolta dalla passione per Eli, questo il nome dell’uomo, e si trova a contatto con un mondo pericoloso - quello delle armi, di cui Eli è un discreto professionista. Pearl, abituata ad avere un legame molto speciale con la madre, si vede mettere in secondo piano molto in fretta e inaspettatamente da un uomo pericoloso e meschino.


Mia madre era una tazza di zucchero. Potevi prenderla in prestito quando volevi.”
Per Pearl è l’inizio della sua discesa all'inferno, destinata ad essere veloce e a spezzare non solo il suo rapporto con la madre, dalla quale viene strappata, ma  anche quello con se stessa, cambiando il suo destino per sempre.

Come vi dicevo “Gun Love” è un romanzo spietato - soprattutto per la la protagonista di questa storia - che non risparmia niente a nessuno, dove pagano tutti, buoni e cattivi, per le proprie azioni, per quello che hanno fatto o per quello che non si meritavano, ma che è accaduto ugualmente. Come Pearl, che è una vittima impotente della madre dolcissima, ma che con le sue buone intenzioni commette errori gravissimi; di Eli, che non la vuole e non se ne cura minimamente; e in ultimo delle azioni di questi due, che insieme la trascinano in posti oscuri, pericolosi e dannosi per la sua integrità e la sua vita. Pearl mi ha mosso a commozione dalla prima all'ultima riga di questo romanzo, mi ha fatto provare orrore, vergogna e rabbia per la sua situazione, perché non c’era motivo, perché è una bambina, perché il mondo descritto dalla Clement è una Florida che non si vede, ma esiste veramente, e forse è esistita davvero una poveraccia come Pearl  che ha subito tutto questo. E non è giusto.

"Gun Love" non è un libro che si possa definire “bello” o “ un piacere da leggere” perché è una storia che ti chiede troppo, che ti scava troppo nel profondo, per essere presa alla leggera o definita con parole semplicistiche. Posso dirvi però che è un romanzo che non dimenticherete, poiché con uno stile diretto, semplice, onesto e una trama d'impatto vi entrerà sotto la pelle e non potrete dimenticarla nemmeno volendo, soprattutto per tre ragioni:

- la bellezza nella bruttezza che emerge dallo stile, dai sentimenti e dai personaggi della Clement;
- per la musica evocata di volta in volta, che richiama il blues e si tinge volentieri di country (d'altronde sia nel sud degli USA): da Dylan a Cash senza dimenticare un certo Cave;
- la letteratura a cui fa riferimento, ovvero da McCarthy a Cronenberg per citarne solo alcuni

Consigliato a tutti coloro che cercano un romanzo indimenticabile e vogliono riflettere sull'esistenza e il significato dell'essere persona, individuo. 
voto:
★★★★☆/5

Jennifer Clement 
E' cresciuta a Città del Messico e ha studiato a New York e a Parigi. Nominata Presidente del PEN International, è la prima donna a ricoprire questo ruolo dalla fondazione nel 1921. Poetessa e autrice di romanzi tradotti in trenta lingue, tra cui Una storia vera fatta di bugie, Il fascino del veleno e Le ragazze rubate, ha raccolto con le sue opere il favore della critica, ricevendo prestigiosi premi e riconoscimenti. Gun Love è stato venduto in dodici paesi e selezionato per il National Book Award 2018, oltre a essere entrato nella classifica dei dieci migliori libri di narrativa del Library Journal e nella Editor’s Choice del New York Times.

1 commento :

  1. Concordo con la tua recensione. A me è piaciuto, ma forse è troppo crudo da assegnare come lettura a dei ragazzi di 17-18 anni.

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