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martedì 26 giugno 2012

Recensione "Dreamland Forest" di Romina Casagrande







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Dreamland Forest
di Romina Casagrande
Pagine 200
Prezzo 20,00 €
Edizioni Nulla Die
già disponibile
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Cosa accade quando il tuo più mortale nemico condivide lo stesso tuo sangue, tanto simili da essere fratelli? Simaril è un gatto, soltanto un cucciolo alle prese con una forma e un luogo che non gli appartengono. Ma la sua anima è antica di secoli e conosce un segreto che a nessun umano potrà mai essere svelato. E non è un caso se il suo vagabondare tra le ere lo porta in un villaggio nascosto al resto del mondo da un’impenetrabile foresta. Dove gli uomini adorano una strana, capricciosa Dea. Tra le ombre della foresta di sacre querce Simaril troverà una creatura preziosa, l’ultima della sua specie. Forze oscure, antiche come il mondo, sono sulle sue tracce. Forze che insinuano il dubbio e confondono le menti, nutrendosi di vite. Soltanto una scelta potrà salvare il suo protetto. Ma come ogni scelta richiederà un sacrificio e un prezzo da pagare.
La storia 
La trama di questo romanzo rievoca i popoli nordici, in particolare quelli celtici; la cultura e e tradizioni narrate in Dreamland Forest eccheggiano di druidi, di Dee, di rune, di paganesimo e di paesi antichi, dalle tradizioni quasi innarrivabili ormai.
Proprio da un paesino isolato, nella regione della Raetia nell'anno Domini 978 circa, inizia la storia di Iworin, una giovane ragazza che vive isolata e rinnegata dal paese perchè frutto dell'amore impuro della madre con un uomo che l'aveva violentata in gioventù. Iworin ha una vita scandita, retta da una certa normalità anche grazie all'aiuto dell'amico-apprendista druido Bejdì, che la difende e la protegge davanti al paese, nonchè dai quattro (come gli elementi) potenti Druidi che costuiscono il governo religioso e temporale della loro società e che seguono quanto imposto loro dalla Dea, che parla attraverso la Grande Sacerdotessa, incarnata da una giovane fanciulla del villaggio.

C'è da dire che Iworin non è ben vista dal sua gente non solo per la sua posizione sociale, ma anche per le convinzioni radicali e contrarie a quanto impostole e comandatole dai Druidi, il posto in cui vive, infatti, non fosse altro che è l'unico che conosce, le sta stretto, sia come visione d'insieme, che in quanto a  persone. 
Tutto cambia quando Erik, un giovane mercenario, che sta scortando una giovane principessa  al proprio destino, rimane ferito (ferimento molto particolare oserei dire!) e che incontra Iworin di cui s' innamora a prima vista. I due avranno modo di incontrarsi clandestinamente, in quanto Erik ferito, verrà aiutato da Iworin, ma intato le cose nel paese incominciano a precipitare in quanto la giovanissima neo - eletta Grande Sacerdotessa sparisce e viene accusata del suo rapimento proprio Iworin, perchè in contatto con le genti che abitano al di la del fiume,  vedasi Erik. Si aprono a questo punto le danze per un certo numero di avventure che non coinvolgeranno solamente Erik e Iworin, ma anche l'amico Bejdì e Simaril. Simaril che costuisce uno dei non - protagonisti più carino che abbia letto ultimamente; egli infatti è un gatto, un gatto molto particolare perchè ha attraversato i secoli e la sua saggezza è sconfinata, ma essendo un gatto le sue abilità sono comunque limitate a quanto questo felino può fare, ma rimane un personaggio notevole, di cui abbiamo comunque coscienza, in quanto ci viene narrato il suo punto di vista in prima persona (come anche per gli altri personaggi) incluso ciò che vede e ciò che pensa e dunque apprezzatissimo.
Considerazioni.
Della Casagrande avevo letto Amailja qualche tempo fa, ma benchè mi fosse piaciuto, ora, avendo letto Dreamland Forest, devo dire che mi ha notevolmente più colpito quest'ultima sua fatica, a mio parere molto più ben riuscita della prima, sia narrativamente che stilisticamente. Amailja è bel libro, ma Dreamland Forest ha quell'anima e quella profondità e quei dettagli che non solo fa si che il libro sia di piacevole e di facile lettura, ma leghi in qualche modo il lettore all'anima, all'essenza del libro. Non è un concetto facile da esprimere, mi rendo conto, ma quello che vorrei che percepiste, tramite me, di questo romanzo è proprio la passione e la meraviglia con cui la Casagrande descrive luoghi e persone, soprattutto. Probabilmente il termine "evocativo" vi sembrerà ripetuto a sproposito per indicare quanto uno scrittore, o una scrittrice, rendano visivamente e tridimensionalmente un luogo o un ambiente in particolare, quasi lo evochino per noi, ci immergessero all'interno di esso, insieme ai protagonisti di una storia, ma qui ... è perfetto. La natura descritta è affascinante, rassicurante, in qualche modo afferrabile o percepibile al di là di qualsiasi finestra o porta di casa nostra, basti aprire il libro per rendersene conto. La Casagrande ha una grande capacità in questo senso ed un piacere leggere questo libro anche solo per bearsi delle descrizioni molto realistiche  e affascinanti.
Non solo, al di là di ciò, infatti, questa lettura è inbteressante per gli argomenti riportati. Infatti, pur avendo una protagonista molto giovane,  Iworin ha solo 16 anni, si affrontano problematiche importante, una su tutte la religione, anche se pagana, e quanto ne conseguene in termini di imposizione e di fede, che non sono visti imponendone una univoca visione, quanto piuttosto creando delle domande e prospettando visioni opposte; ma anche coraggio, emarginazione, solitudine, e odio.
Inoltre Dreamland Forest ci proprone una storia di contrasti, oltre che tra religioni anche tra poteri, tra sessi, tra amore e odio. Interessantissimo è il mix che ne deriva, tutti questi contrasti e queste battaglie che sono tanto esterne e collettive - tra individui - quanto interne ed individuali  - pensiamo all'amore, ai segreti, al coraggio - sono solo lo svelamento esterno di quello che è e costituisce un problema di radici, di tradizioni, di usi, di costumi che ci riportano ad un'epoca in cui tutto era una lotta, tutto andava conquistato. 

Sono abbastanza soddisfatta di questa lettura, la storia è buona e ben costruita, non indugia inizialmente per introdurci i personaggi, ma fila via snocciolando storia ed eventi con naturalezza e semplicità per poi arrivare al culmine con determinazione ed interesse, per lo meno da parte mia; inoltre le sorprese e i colpi di scena non ci vengono risparmiati o elemosinati, quindi sono soddisfatta di questo romanzo che si presenta come ulteriore evoluzione e perfezionamento dell'autrice, che ci prepara a seguiti ancora migliori. E' un romanzo che non è perfetto, in quanto tentenna sul finale, a cui avrei preferito che la Casagrande dedicasse la stessa cura dell'inizio quanto a pazienza e pacatezza, ma è una lettura appassionata che colma in entusiasmo quanto difetta nei dettagli.
Il book trailer:


Romina Casagrande. Nata a Merano nel 1977 è laureata in Lettere con indirizzo Classico. Insegna presso la scuola media “Giovanni Segarini” di Merano. Ha collaborato con il museo del Turismo- Touriseum di Merano e con il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano-Museion, sotto la direzione dell’artista Heinz Mader. Appassionata di Storia, tradizioni e folklore, divide il suo tempo tra scrittura, pittura in una casa piena di animali. Dreamlanda Forest è il suo secondo romanzo, dopo Amailja (Anguana Edizioni, 2011) . Blog dell’autrice http://rominacasagrande.blogspot.it/

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