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giovedì 4 ottobre 2012

Recensione: "L'ostacolo di Rosamund" di Margaret Drabble

 Un romanzo senza tempo 
che racconta la straordinaria potenza della maternità
che riesce a cambiare le donne ben oltre ogni loro immaginazione. 
Molto è cambiato dagli anni cinquanta a oggi
 ma molto è rimasto uguale.

Come sapete ammiro e apprezzo moltissimo la casa editrice Astoria per le pubblicazioni che ci propone ogni mese che sono particolmente interessanti oltre dal sapore vintage. Questo mese devo dire che sono entusiasta della pubblicazione che ci propone. Ho infatti avuto modo di leggere il romanzo in questione in lingua e devo dire è un romanzo molto potente, dalle tematiche poco scontate, ma molto importanti e che le solleva oltre che da un punto di vista umano anche sociale e politico. 
Probabilmente il nome della scrittrice non vi dirà molto, ma in Inghilterra è molto conosciuta. Ha ottenuto molti premi, onorificenze, ha avuto collaborazioni importanti e soprattutto è anche la sorella della più nota A.S. Byatt (ha scritto il celebre "Possessione")  con cui ha da sempre un rapporto conflittuale (la Byatt inizialmente poco soffrira il successo della Drabble).
Vi consiglio di leggerlo perchè è un romanzo oltre che validissimo, e molto interessante, è soprattuto un romanzo provocatorio, perchè propone la tematica della maternità dall'idealizzazione che ogni donna può avere di essa alla difficoltosa realtà che deve affrontare e in cui si trova immersa senza scampo, specialmente se da sola.

cover




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L'ostacolo 
di Rosamund
di Margaret Drabble
pagine 224
prezzo 16 €
Astoria
da settembre
--o--







Rosamund, una single poco più che ventenne, rimane incinta e decide di tenere il bambino e di crescerlo da sola. Ma non è un libro sulla rivoluzione sessuale, l’illegittimità o la Londra degli anni cinquanta. È la storia di una giovane donna cresciuta con una buona educazione socialista unita a una vita di privilegi – economici, intellettuali, sociali – che la portano a vivere tutto in termini piuttosto astratti. Con la nascita di Octavia i sentimenti diventano qualcosa di palpabile e concreto: prova rabbia, rancore, gratitudine e le sfumature di prima si dissolvono. La realtà entra con prepotenza nella sua vita, obbligandola a fare i conti con riserve limitate di forze e illimitate di emozioni, a fare i conti con un’esistenza non più autonoma.
Considerazioni
Rosamund Stacey ha un'educazione borghese liberale: è intelligente, istruita, i suoi genitori, entrambi accademici, sono andati contro le norme sociali nettamente delineate della società britannica per allevare Rosamund e sua sorella. Rosamund cresce con una mentalità molto aperta e una volontà ridotta ai minimi termini, il suo stile e concezione di vita è semplicemente lasciare che gli altri credano e facciano di lei quello che le circostanze vogliono che sia, ha un approccio evasivo e non curante degli altri, dell'altro in generale, delle situazioni che la circondano; atteggiamento che ha conseguenze importantissime quando poi Rosamund crescerà. 
The Millstone
cover originale

Questo atteggiamento di non curanza e di "lasciarsi andare dalle situazioni e dalle persone" la porteranno infatti lontano dalla sicurezza che ha sempre in qualche modo avuto in famiglia sia per decisioni che per modo di vivere. Rosamund applica infatti il suo stile di vita alle relazioni sentimentali, piuttosto libere, aperte (siamo negli anni in cui essere vergine era praticamene un marchio infamante!) e anche qui ha l'abitudine di "cadere", incappare semplicemente e accidentalemente in esse, platoniche o meno, perché è più facile farle progredire anche se zoppe o inconcludenti che farle finire, decidere di porvi fine. Ed infatti, non essendo lei non una che "spinge" le cose di sua propria iniziativa e tanto meno le finisce,  si trova ad avere due relazioni sentimentali, che rientrano nella sua mentalità del "lasciar essere" ma la cosa le si ritorcerà contro, perchè dopo essersi concessa passivamente ad un altro pretendente, Rosamund si ritrova incinta.
Oggi una gravidanza fuori del matrimonio non è fatto particolarmente degno di nota, ma nel tempo e  nella situazione di Rosamund era una cosa piuttosto difficile. Pur avendo accesso all'aborto, Rosamund decide di tenere il bambino, un'azione che è allo stesso tempo un atto in linea con l'atteggiamento del suo personaggio (quel che sarà sarà) e al contempo in conflitto con esso (contro le istituzioni, sia sociali e politiche dell'epoca e con il potenziale pericolo di causare danni a quelli che stanno intorno a lei, qualcosa che lei ha sempre evitato di fare). 
Nonostante la gravidanza Rosamund continua il suo lavoro con lo scopo di completare il dottorato, progetto che non deve essere in alcun modo essere compromesso dal bambino. Ed è ecco un altro contrasto, caratteristica impescindibile di Rosamund: il desiderio di lasciare che le cose facciano il loro corso e la voglia di fare quello che ci si aspetta da lei.

cover penguin
Ma dove il libro colpisce davvero è nelle fasi successive alla gravidanza, dove Rosamund si ritrova a conbattere non solo con il suo desiderio di rimanere indipendente ma con l'improvvisa consapevolezza della sfida che un figlio rappresenta rispetto al suo credo liberalea: il mondo si restringe improvvisamente ad una bolla che coinvolge solo lei e suo figlio, escludendo tutti gli altri.
E' un romanzo molto intenso, che vi vedrà schierati pro e contro Rosamund e che al contempo vi farà riflettere, per via delle decisioni disarmanti, delle riflessioni articolate, ma dettate più dall'idealismo che dalla volontà effettiva e soprattutto ragionerete e penserete alla maternità con altri occhi con Rosamund. 
Ah, dimenticavo, è scritto divinamente bene! Il libro non è molto lungo, anzi, se pensiamo che in lingua non arriva neppure alle 200 pagine, è davvero breve, ma in esso la Drabble riesce in a imprimere una storia indelebile con una capacità narrativa invidiabilmente diretta, incisiva, profonda e indimenticabile.

 
Margaret Drabble (1939) è una delle maggiori autrici britanniche. Dopo essersi laureata a Cambridge in Letteratura inglese, si unì alla Royal Shakespeare Company, con la quale recitò per alcuni anni.Abbandonò le scene e si diede alla vita letteraria, proseguendo nella ricerca (ha tra l’altro curato il Dizionario Oxford della letteratura inglese, Gremese 1998) e scrivendo romanzi (in Italia sono usciti La via radiosa, La cascata e La regina rossa).
Sorella della storica dell’arte Helen Langdon e della scrittrice A.S. Byatt (con la quale esiste un rapporto molto complicato: non si parlano, non si leggono), Drabble ha ricevuto molte onorificenze e vinto diversi premi.Uno dei suoi temi principali è la relazione tra la società inglese e gli individui, e spesso mette in luce le restrizioni che subisce il singolo da una struttura prevalentemente conservatrice

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