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giovedì 29 novembre 2012

Neri pozza, fiocchi e romanzi in preparazione dell'albero.








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Il pittore e la ragazza
di Margriet de Moor
pagine
prezzo
Neri Pozza
da dicembre
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Il 6 marzo 1664 Elsje Christiaens, giovane e bella diciottenne, dolce di carattere e del tutto ignara del corso del mondo, avvolta in uno scialle, con un bauletto da viaggio ben legato al braccio, lascia le fredde terre danesi dello Jutland e si imbarca sulla Dorothe, un veliero diretto ad Amsterdam.
Il 3 maggio 1664 la ragazza viene giustiz
iata in piazza Dam mediante strangolamento, e il suo corpo messo in mostra sulla forca di Volewijck per essere divorato dal vento e dagli uccelli nel corso delle stagioni.
Come sovente accade, la sua triste sorte avviene per un mero capriccio del destino. Una volta ad Amsterdam, la ragazza trova rifugio in un’ambigua locanda dove alle ragazze ospiti è chiesto spesso di pagare in natura intrattenendosi con i clienti. Dopo il suo ostinato rifiuto a cedere alle avances di un cliente, la locandiera le intima un giorno di saldare il conto – un misero tallero, non di più – sull’unghia, senza proroghe, e la colpisce con una scopa. Elsje Christiaens sente divampare dentro di sé un’improvvisa, inarrestabile violenza e poi la perfetta calma con cui si annuncia sempre qualcosa di terribile. Sventura vuole che scorga un’accetta su una sedia e che con quella colpisca, ripetutamente, la locandiera.
De schilder en het meisje
cover originale
Il caso di Elsje Christiaens, assassina per un tallero, sarebbe consegnato irrimediabilmente all’oblio del tempo, se un grande pittore, impegnato in quei giorni di maggio del 1664 a dipingere un’opera che chiameranno La sposa ebrea e che, dal XVIII fino al XX secolo, nessuno riuscirà a guardare senza «infinita tenerezza», come scrisse van Gogh, non avesse deciso di recarsi a Volewijck, e non avesse immortalato su una pergamena la sfortunata ragazza danese, ancora bella, ancora fresca e pallida, con gli stivaletti di renna ai piedi, la gonna rigonfia in corrispondenza della pancia, e le ginocchia strette dalle corde.
Basandosi su fatti realmente accaduti – Rembrandt nel 1664 ritrasse davvero in due disegni la serva danese Elsje Christiaens, giustiziata dopo essere stata accusata di omicidio –, Margriet de Moor descrive abilmente le passioni, le speranze e gli amori di una ragazza e di un grande artista, entrambi stranieri nell’Amsterdam del XVII secolo (Rembrandt proveniva da Leida), in una storia vibrante di pensieri ed emozioni.

«Margriet de Moor descrive magistralmente il modo in cui l’arte attraversa il confine tra vita e morte, presente e passato».
Vrij Nederland

«Con questa vicenda di una ragazza danese del XVII secolo, Margriet de Moor conferma il suo grande talento di autrice di romanzi storici».
Financieel Dagblad

«Margriet de Moor ha un’impeccabile prosa lirica, e il suo modo di descrivere la vita esprime serenità e bellezza».
Marcel Reich-Ranicki

«Una narratrice che riesce a esprimere l’ineffabile con tatto e malinconia».
Die Zeit

«Vita e morte catturati dall’arte».
De Groene Amsterdammer

Margriet de Moor, nata nel 1941, ha studiato piano e canto. Considerata una delle più importanti scrittrici olandesi contemporanee, ha esordito nel 1988 con una collezione di racconti, seguiti da numerosi romanzi di successo. Sonata a Kreutzer, uno dei maggiori bestseller in Olanda e in Germania, e Mareggiata sono stati pubblicati in Italia da Neri Pozza. Le sue opere sono state tradotte in 24 lingue.
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Inferno. 

Il mondo in guerra 
1939-1945
di Max Hastings
pagine 896
euro 19,50
Neri Pozza
da dicembre
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«Questo libro parla soprattutto dell’esperienza umana»: avverte Max Hastings nell’introduzione a questa straordinaria e imponente storia della Seconda guerra mondiale. L’esperienza, innanzi tutto, di milioni di singoli individui, soldati in prima linea o civili che fossero, schiacciati dalla necessità di sopravvivere nel mondo devastato dalla violenza e dall’orrore. Attraverso una miriade di microstorie estrapolate dai più diversi scenari del mondo in guerra, e costellate di fotografie, aneddoti e testimonianze pregnanti, Hastings ricostruisce il teatro di un «inferno» globale che non risparmiò alcun angolo del pianeta.
Apprendiamo di aspetti inusitati e raccapriccianti del conflitto, come l’arrivo nella stremata Leningrado di un intero convoglio di gatti per debellare i ratti che si moltiplicavano banchettando coi cadaveri abbandonati nelle strade, o come l’invio di centomila «donne di conforto» tra le truppe nipponiche in Cina, che si aggiunsero alle molte donne del posto ridotte in schiavitù. I guerrieri di Hirohito, chiamati «YaKe», «stupidi», dai contadini cinesi, acquisirono una triste fama, tra le altre cose, anche per il crudele trattamento battezzato anch’esso «YaKe», che consisteva nel perforare le gambe delle ragazze disobbedienti con un bambù appuntito.
Apprendiamo, tuttavia, anche dati e fatti storici precisi che gettano una luce nuova sulla guerra.
 
All Hell Let Loose: The World at War, 1939-1945
cover originale
Nel ripercorrere la Storia che va dall’invasione della Polonia alle atomiche su Hiroshima e Nagasaki, il libro elabora un quadro diverso, completo sul piano geografico – considera per esempio i teatri di guerra di India e Cina, troppo spesso trascurati – e, per molti versi, sorprendente su quello statistico, con numeri che fanno pensare, come i circa trecentomila soldati russi uccisi dai propri comandanti – più del totale dei soldati inglesi uccisi per mano nemica durante l’intera guerra – o i quindici milioni di morti in Cina. Infine l’analisi storica, non disgiunta da quella prettamente militare, corredata da efficaci mappe esplicative, propone interrogativi di non poco conto dal punto di vista storico. 
Quali strategie, quali fronti, quali divisioni, quali resistenze di massa hanno determinato l’esito storico del conflitto? Quale reale incisività hanno avuto gli USA e la Gran Bretagna? Quanto valorosi e preparati nella cosiddetta «arte della guerra» furono i generali dei vari schieramenti? A chi, dati alla mano, è più giusto attribuire il merito di aver sconfitto Hitler e il nazismo? All’alleanza angloamericana o, considerando i dati storici reali, ai russi? Non è forse una realtà storica accertata che, già nel dicembre 1941, gli alti funzionari del Terzo Reich capirono che la vittoria militare era diventata impossibile perché la Russia non era stata sconfitta?
«Scritto con fluidità e autorevolezza, Inferno offre un resoconto della guerra che si concentra sul vissuto degli uomini e delle donne che vi hanno preso parte. Quasi in ogni pagina c’è materiale memorabile ricavato da interviste, diari, lettere, ricordi e documenti personali di vario genere. Una teoria di personaggi e testimoni che dà a questo grandioso libro un respiro quasi tolstoiano».
New York Times

«Un’opera davvero grandiosa: umana, scettica, vivace, autorevole e assolutamente priva di sciovinismo».
Independent

«Max Hastings non ci risparmia niente nel ritrarre la sanguinosa ferocia della peggiore guerra che il mondo abbia mai vissuto. Un libro magnifico e ipnotico, dalla prima all’ultima pagina».
Sunday Telegraph

«Maestoso… Impossibile uscirne senza il senso della vastità della tragedia umana».
Daily Telegraph

«Nessun’altro libro sulla Seconda guerra mondiale amalgama con tanto successo dati oggettivi, analisi prettamente storiche, toccanti vicende umane e argomenti di strategia militare».
Times

Inglese, Sir Max Hastings scrive per il Daily Mail e il Financial Times. Ha ricevuto numerosi premi per i suoi libri e le sue inchieste – Reporter of the Year nel 1982 e Editor Of The Year nel 1988. Nel 2008 ha ottenuto la Medaglia Westminster per il suo contributo alla letteratura militare, e nel 2009 l’Edgar Wallace Trophy del Press Club di Londra.
Ha presentato numerosi documentari televisivi ed è stato insignito di lauree honoris causa dalle università di Leicester e Nottingham. È stato promotore e presidente della Campagna per la protezione dell’Inghilterra rurale (2002-2007) e curatore e amministratore della National Portrait Gallery (1995-2004). Ha sessantasei anni e vive con la moglie nel West Berkshire.

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