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venerdì 27 dicembre 2013

Recensione: "La tredicesima storia" di Setterfield Diane.

La tredicesima storia






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La tredicesima storia
di Setterfield Diane
Prezzo 12€  
Pagine 440 circa
Oscar Mondadori
già disponibile
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Margaret Lea è una giovane libraia antiquaria che, negli anni trascorsi con il padre tra pagine immortali e volumi sepolti dall'oblio, ha coltivato una quieta passione per le biografie letterarie in cui di tanto in tanto si cimenta. 
cover originale
La sua prevedibile esistenza viene sconvolta il giorno in cui Vida Winter, sfuggente e carismatica scrittrice alla fine dei suoi giorni, la incarica di scrivere la sua biografia ufficiale. 
Margaret parte alla volta dell'isolata magione dell'anziana autrice, nelle campagne dello Yorkshire, e rimane immediatamente stregata dalle vicende della singolare famiglia Angelfield e dalla sorte di un misterioso racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare... 
La tredicesima storia dipana così davanti agli occhi del lettore non solo il tempestoso trascorrere di esistenze avvolte dal segreto, ma anche la complessa, intensissima amicizia tra due donne di differenti generazioni che, dietro la magica finzione del narrare, troveranno l'una nell'altra verità su se stesse a cui mai sarebbero potute arrivare da sole.

 
Considerazioni.

"Non ce l'ho con gli amanti della verità, ma con la Verità stessa. 
Quale sostegno, quale consolazione nella Verità, a paragone di una storia? A che giova la Verità a mezzanotte, al buio, quando il vento ruggisce nel comignolo come un orso?
Quando il lampo sprigiona ombre sulla parete della stanza e la pioggia bussa alla finestra con le sue lunghe unghie? No: quando paura e freddo ti immobilizzano a letto come una statua, non aspettarti che la scarna e ossuta Verità accora in tuo aiuto.
Quello che ci vuole è il pingue conforto di una storia: sentirti placare, cullare dalla sicurezza di una bugia".
Magia. Non trovate? La Setterfield ha qualcosa che trovo raramente nelle scrittrici moderne: il dono dell'aulica perdizione nei dettagli concreti, della vita quotidiana, che permettono di permeare nella coscienza e fare riflettere, ma senza angustiare il lettore.

Si, mi è piaciuto parecchio questo romanzo, un pò per come la Setterfield scrive, un pò anche per la trama che mi ha proposto con questa storia che parla di libri, di misteri, di libri, di scoperte (anche di se stessi) e di persone.

Tutto comincia con Margaret Lea, una libraria di Cambridge - la quale ha una vita semplice destreggaindosi tra la libreria del padre (dove vive tra volumi immortali sepolti dal tempi e polverosi per natura)  e la sua colta passione per le biografie dell'800 - riceve una lettera, ma non da una persona qualunque, bensì dalla più grande scrittrice inglese di tutti i tempi: Vida Winter. 
La Winter, infatti, oramai al congedo dai suoi giorni terreni, vuole che sia proprio la giovane Margaret a scrivere la sua biografia, in quanto vuole finalmente svelare tutti i segreti che serba del suo passato, senza lesinare nulla. La richiesta è molto strana, in quanto la Winter è sempre stata molto restia a concedere la sua vita privata al pubblico, tuttavia, seppur con una certa riserva, anche perchè serba un certo timore reverenziale per il quale non si sente in grado di farlo a dovere, Margaret accetta.
Prima di recarsi però dall'anziana donna trova, tra i volumi del padre, un'edizione de "Cambiamento e disperazione, tredici racconti" della Winter, edizione particolare in quanto oltre ad essere stranamente collocata tra i volumi rari del padre, costituisce anche un mistero letterario vero e proprio, in quanto i racconti, all'inteno del romanzo, sono solo 12 e non 13, come indicato anche nel titolo: infatti, dopo solo una prima edizione, il romanzo fu ritirato dal commercio per entrare nella leggenda orbitante intorno alla Winter.
Il libro conquista Margaret che lo trova affascinante e lo custodisce come se fosse un tesoro, a maggior ragione in vista del suo trasferimento nello Yorkshire per lavorare alla biogradia della Winter, che si rivela essere una donna dall'oscuro passato e dal magnetico fascino.
Man mano la Winter inanella a Margaret gli episodi della sua vita in un caledoscopio di amori, dolori, segreti e misteri che avvolgono la sua esisteza, quest'ultima ne rimane avvinta, più di quanto avesse potuto credere possibile.


E' un romanzo che anche se scritto nel nostro decennio sembra provenire dritto dritto da un altro secolo, e propio per il fatto che coglie così bene l'animo passato, con delicatezza, eleganza e stile, riesce a rievocare un'Inghiterra che non esiste più, se non nei romanzi d'appendice o  in quelli scritti in quell'epoca.

La Setterfield crea infatti un romanzo dove i principali protagonisti sono due donne (opposte l'una all'altra), a parte qualche altra persona che ogni tanto fa capolino (come le due coppie di fratelli) una brughiera silenziosa, i rumori della vecchia casa in cui albergano, le presenze ectoplasmatiche non proprio desiderate, gli eventi atmosferici che imperversano fuori dal caldo tepore della magione della Winter e i sentimenti che vengono rievocati dall'anziana signora e legati ad un passato che non riesce, almeno nella mente della Winter, a rimanere sepolto.

La prima cosa che mi viene in mente, per descrivervi questo romanzo è "suggestivo", in quanto con i suoi misteri, i suoi ricordi, la sua ambientazione e la creazione della suoi imperfetti ma giustissismi protagonisti trovano un modo poetico, antico e splendido per risploverare un genere di storie che non si raccontano più, molto evocative (di suoni, dettagli, ecc...) dove la trama gialla si mescola e sconfina nella perfezione di una vita consumata (in questo caso della Winter) dalla passione, dal ricordo, dal rimpianto che si trova legata ad altre vite (come quella di Margaret), altre esistenza che portano in primo piano, in ultimo, sempre i libri (fulcro del romanzo) in quanto, come confessa, per bocca dei suoi personaggi, la Setterfield “Leggere, in fondo, in un certo  senso, significa custodire” ed ecco la comprensione per la presenza di Margaret, la comprensione del perchè di una biografia “Quando ero piccola per me i libri erano tutto. Perciò dentro di me resta sempre una brama nostalgica per il piacere perduto dei libri”, anche se, come comprenderemo alla fine del romanzo, non costituiscono il solo scopo dell'anziana signora.

Bello, e dico bello per intendere veramente molto appassionante, come la Setterfield intersechi la vita di Margaret a quella di Vida, come leghi il passato delle due donne, il loro prossimo fututo, come immerga il tutto in un mistero appassionante, che si dipana con vera grazia, forbita e lucida passione che traspare ad ogni considerazioni, ad ogni passo, ad ogni frase.

Ho amato molto questa storia, per quanto mi rigurda ha toccato corde profonde del mio animo, ha strappato un velo al sotto del quale si celano frasi che mi hanno colpito profondamente, veramente molto intelligenti proprio perchè, come dice la Setterfield Le parole hanno un non so che, in mani esperte, adoperate con maestria, ti fanno prigioniero”. Mi arrendo dunque ad una  dolce resa.





Sono entusiasta!!

.old book

Diane Setterfield (Reading 1964) è una studiosa di letteratura francese del ventesimo secolo. Vive nello Yorkshire con il marito. La tredicesima storia, il suo primo romanzo, ha ottenuto un clamoroso successo in tutto il mondo.

4 commenti :

  1. Non sapevo della nuova edzione de La tredicesima storia. Secondo te, hanno in preparazione la pubblicazione di Bellman & Black in italiano e hanno incominciato a spianarsi la strada? O forse arriverà anche in Italia il film tratto dal primo romanzo della Setterfield e hanno incominciato a riproporlo?

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  2. Ciao Ludo!!

    Grande domanda!! Non saprei proprio ... da quanto ho capito questa edizione economica va a sostituire la precedente versione (sempre economica) che pare non si trovi più.
    Vero!! Ho visto, cercando nella biografia della Setterfield, che la BBC ha in programmazione per il 30 dicembre 2013 (tra pochissimo quindi) la versione per la tv del romanzo (film che penso sia improbabile che giunga a noi, se non magari su canali come LaEffe o simili, ma tra un bel po'...) con attori di un certo calibro tra l'altro ;).
    Spererei che la Mondadori l'abbia ripubblicato per introdurci a "Bellman & Black", anche se ai lettori di lingua inglese è piaciuto notevolmente meno rispetto a questo prima, da quanto ho letto dai pareri qua e là...ma sarei curiosa di sfogliare!!
    Buone feste !!!
    Endi

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  3. Giusto, buone feste! Mi ero ripromessa di commentare al post in cui porgi gli auguri di Natale, poi mi sono persa nei meandri dell'entrata su La tredicesima storia.

    Buon proseguimento...

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