Un appassionato ritratto dell’adolescenza.
Juno Marlowe, con i suoi diciassette anni,
Juno Marlowe, con i suoi diciassette anni,
il suo senso di
onnipotenza mescolato all’insicurezza,
le sue decisioni affrettate, la
caparbietà e l’intensità con cui vive la vita,
rimarrà a lungo nella
memoria del lettore..
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Come un
Come un
soprammobile
di Mary Wesley
pagine 280
euro 17,50
Astoria editore
pagine 280
euro 17,50
Astoria editore
già disponibile
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Londra, 1941. Juno, diciassette anni, accompagna alla stazione i due giovani che ha amato per gran parte della sua vita: Jonty e Francis, cugini e amici inseparabili, che l’hanno da sempre trattata come un soprammobile e che, prima di partire, con la gelida spietatezza della gioventù, non volendo andare al fronte vergini, un po’ la forzano un po’ la convincono a trascorrere una notte di sesso tutti insieme.
Rimasta sola, si ritrova a vagare per Londra in una notte di bombardamenti.
cover originale
Viene soccorsa da Evelyn, un uomo dall’aspetto fragile, che con grande gentilezza le offre rifugio e, dopo aver sentito la sua storia, scrive una lettera al padre, invitandolo a ospitare la giovane Juno.
Con un misto di spavalderia e infantilismo, che rendono Juno un personaggio indimenticabile, la ragazza decide di non raggiungere la madre, partita per il Canada con il nuovo marito, e di andare alla ricerca della famiglia di Evelyn, in Cornovaglia.
Qui, trasformatasi in mozzo di stalla, contadina e dopo poco “piccolina” di casa, scoprirà un mondo nel quale non solo troverà pace, ma anche un luogo in cui non è più solo un soprammobile. Il capitolo finale, vent’anni dopo, è degno della migliore Jane Austen.
Mary Wesley iniziò a scrivere a settant’anni, dopo la morte del suo secondo marito, che la lasciò vicina alla povertà.
Nell’arco di quattordici anni scrisse 10 romanzi, diventando una delle più affermate scrittrici britanniche, con più di tre milioni di copie vendute.
Protagonista curiosa e sfrenata dell’epoca che racconta (anni quaranta-ottanta del secolo scorso) offre ai lettori un quadro del tutto inusuale dell’Inghilterra di quei decenni, con particolare attenzione ai valori sessuali ed emotivi, trattati con signorile compassione e ironia.
Inoltre, ecco una recensione del romanzo, che potrebbe esservi utili per capire se la lettura in questione possa interessarvi...
Recensione di Maddalena Dalli, tratta da
Economia italiana, 17 febbraio 2014:
Economia italiana, 17 febbraio 2014:
Per chi non la conoscesse, l'inglese Mary Wesley, il cui vero nome è Mary Aline Mynors Farmar, rientra nel novero dei cosiddetti "scrittori tardivi", nel senso che era approdata alla narrativa a 71 anni, vale a dire dopo la morte del suo secondo marito che l'aveva lasciata ai limiti dell'indigenza. Sta di fatto, tuttavia, che nel giro di una quindicina di primavere avrebbe dato alle stampe una decina di lavori di successo, proponendosi come una delle più affermate quanto "liberali" autrici britanniche, a fronte di più di tre milioni di copie vendute. In realtà la Wesley - che era nata a Englefield Green il 24 giugno 1912 per poi lasciare questo mondo a Totnes il 30 dicembre 2002 - aveva inizialmente scritto due libri per bambini prima di passare ai romanzi per adulti.
Prato di camomilla, Wesley, Astoria, 17€ |
Nei quali era riuscita a trasmettere le ansie di vivere della sua generazione, a fronte di una visione critica legata alle sfaccettature della buona società inglese allora in auge. Inneggiando all'ansia di vivere e di sperimentare all'insegna di una buona dose di spregiudicatezza linguistica, forse perché la non più giovane età le consentiva di dire e scrivere quello che le passava per la testa. Proponendosi, in altre parole, come una scrittrice fuori dagli schemi e, per altri versi, fuori dalla sua epoca. In quanto sbandierando la sincerità nuda e cruda si trova sempre qualche bacchettone di turno a storcere il naso. Soprattutto quando si dà - e sappiamo com'è cambiato in pochi anni il concetto di moralità - particolare importanza ai valori sessuali, emotivi.
E in effetti di sesso adolescenziale si nutre il garbato e allo stesso tempo intenso Come un soprammobile (Astoria, pagg. 268, euro 17,50, traduzione di Paola Mazzarelli), che altro non è se non l'appassionato ritratto di una diciassettenne, il cui senso di onnipotenza (che in realtà è forse solo incoscienza) si mescola all'insicurezza dell'età, alle decisioni affrettate, alla caparbietà con la quale intende vivere la vita. La storia risulta accasata nella città di Londra. Siamo nel 1941 e troviamo la nostra protagonista, che si chiama Juno, intenta ad accompagnare alla stazione - come da sinossi - i due giovani che ha amato per gran parte della sua vita: Jonty e Francis, cugini e amici inseparabili, che l'hanno da sempre trattata come un soprammobile e che, prima di partire, con la gelida spietatezza della gioventù, non volendo andare al fronte vergini, un po' la forzano e un po' la convincono a trascorrere una notte di sesso tutti insieme, visto che la morte può colpire in ogni momento. E allora bisogna provare tutto, cercando di avere meno rimpianti possibili. Rimasta sola, la ragazzina si ritrova a vagare per le vie della città in una notte di bombardamenti.
cover originale de "Pratto di camomilla" |
A questo punto viene soccorsa da Evelyn, un uomo dall'aspetto fragile, che con grande gentilezza le offre rifugio e, dopo aver sentito la sua storia, scrive una lettera al padre invitandolo a ospitarla. Con un misto di spavalderia e infantilismo, che rendono Juno un personaggio indimenticabile, la ragazza decide di non raggiungere la madre, partita per il Canada con il nuovo marito, e di andare alla ricerca della famiglia di Evelyn, in Cornovaglia. Qui, trasformatasi in mozzo di stalla, contadina e dopo poco "piccolina" di casa, scoprirà un mondo nel quale non solo troverà pace, ma anche un luogo in cui non è più solo un soprammobile.
Il tutto a fronte di un capitoletto finale, ambientato più di vent'anni dopo, "degno della migliore Jane Austen". Ecco, questa in sintesi la trama che, di per sé, non è forse fra le più intriganti e ricercate. Ma la figura di Juno, in abbinata ai suoi vagheggiamenti, alla sua voglia di vivere e di provare tutto, non mancherà di colpire l'attenzione anche del lettore più pretenzioso. Il quale difficilmente riuscirà a dimenticarla.
Endimione
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