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venerdì 2 maggio 2014

Recensione: "Le ribelli di Challant" di Chiara Lossani.



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Le ribelli
  di Challant
di Chiara Lossani
Pagine 384
Prezzo 15,00 €
Rizzoli
già disponibile
voto:
 4/5
--o--
















Dora Quey ha tredici anni e vive nel castello di Villa-Challant insieme al padre che amministra i beni della contessa Catherine di Challant e alla moglie del padre, una perfetta dama di corte tanto, troppo diversa dalla sua adorata mamma che non c'è più.
Siamo nel 1450 e per rispettare le regole dettate dal tempo e dal luogo Dora dovrebbe diventare una damigella dedita esclusivamente ai belletti e alle rassicuranti occupazioni domestiche ma il suo destino ha in serbo ben altre avventure.
Impara a leggere e scrivere e preferisce la compagnia del cavaliere Laurent de la Chavre e del suo fido scudiero Mirò Godret a quella delle noiose dame di compagnia.
Intanto fuori dal castello incalza la guerra per la successione al trono degli Challant e la contessa in persona decide di trasferirsi al maniero di Villa per essere al sicuro.
Il destino di Dora, inaspettatamente, si intreccia a quello di Catherine: entrambe ragazze ribelli per affermare il diritto di essere se stesse.

Chateau des Challant, Issogne, Val d'Aoste

Considerazioni.
Dopo l'intervista all'autrice, che potete leggere QUI, non potevo non leggere il romanzo della Lossani, che mi ha particolarmente attratto per trama, copertina e personaggi.

Devo dire che si è rivelata una lettura particolarmente piacevole, in quanto è collocato in un periodo storico - per me - affascinante (a metà del 1400), in un contesto e un'ambientazione particolare - di cui non si sente parlare  molto spesso (la Valle d'Aosta)  - e con una protagonista in cui è facilissimo immedesimarsi sia per le avventure che intraprende (coraggiosamente) che per gli intenti (non proprio tipici dell'epoca) che mi hanno colpito positivamente nel loro complesso.

La storia narra di due ragazze, due donne per il periodo di cui parliamo, differenti ma simili sotto differenti aspetti: carattere, posizione, intenti, morale, passato e presente inclusi.
Una è una giovane ragazza di circa 13 anni, Dora Quey, che con il padre avita presso la corte degli Challant - il quale amministra i beni di questi ultimi.

Dora è una ragazza intelligente, vivace, determinata, gentile, forte e intraprendente che  non accetta il destino che il  mondo dell'epoca le ha assegnato irreversibilmente: quello di moglie e madre. Dora cerca di modificare, o meglio procrastinare, la decisione per il suo futuro cercando di realizzare i suoi sogni: legge, scrive, cerca compagnie maschili dallo spirito libero come il suo - con i quali si diletta a parlare apertamente - che trova nel giovane Laurent e il suo scudiero Mirò, che subito non la vede di buon occhio, ma che poi l'accetta e apprezza.

D'altra parte conosciamo una ragazza molto meno libera, con un giogo più persante al collo, che non può sciogliersi con la stessa facilità con la quale Dora trova il modo di liberarsi ogni tanto del suo. Ella è in fatti una contessa, la contessa Catherine di Challant, per la quale non sono tempi facili, bensì di instabilità, insicurezza e precarietà politica, militare e personale.
Per i suddetti motivi la giovane Catherine, infatti verrà - per sicurezza - allontanata e mandata in un maniero attendendo che le acque si chetino.

Federico Pastoris, I signori di Challant nel castello di Issogne (1865, Torino, GAM)

Qui Dora e Catherine s'incontreranno e conosceranno, diventeranno amiche, scoprendo di avere in comune moltissime cose: come la voglia di libertà dalle costrizioni, dalle posizioni, dalla società.
Le due non saranno sole, in quanto accanto loro ruotano personaggi interessanti, cuoriosi, utili alla comprensione della personalità delle protagoniste e alla loro visione in terza persona (per facilitare la cosa ogni capitolo ha un personaggio che ci propone la sua visione della storia che prosegue così in un'ottica diffferente e più ricca).

Ho apprezzato molto questo romanzo, e come il libro che vi ho presentato ieri - che ho trovato leggibile trasversalmente a prescindere dall'età e delle diversità - traslo il medesimo convincimento per questo romanzo, che ho trovato essere leggibile, se non altamente consigliato, anche a persone ormai adulte e cresciute.
La Lossani è molto brava, capace, colta e lo si percepisce in ogni capitolo del romanzo. L'autrice narra intelligentemente una storia che parla di una crescita, di una formazione umana, intensa, di e tra due ragazze che è quasi commovente nella sua naturalezza, spontaneità, freschezza e volontà. Inoltre è rimarcabile come si percepisca l'amore per la storia, la ricerca accurata per l'ambietazione, il rispetto delle abitudini, delle consuetini dell'epoca, a cui rinuncia solo nei dialoghi, per ovvie ragioni di comprensione della lingua e dell'immediatezza per il giovane pubblico che si deve approciare alla sua lettura.

Se devo fare una critica, che è poi voglia - mia - di comprendere meglio, andare maggiormente a fondo, sondare meglio e doppiamente nella profondità dell'animo dei personaggi, è la mancanza, e quindi una voglia, di un maggior approfondimento psicologico dei personaggi, o meglio un pathos maggiore e più marcato, che funzionano benissimo come sono, ma che avrebbero avuto qualcosa di più, con qualche ulteriore approfondimento.

Complessivamente un romanzo che consiglio per la sua capacità di insegnamento per i più giovani e di riscoperta per i più grandi, in un contesto storico molto ben realizzato e riportato, chiuso da un quadro narrativo che colpisce ed indubbiamente intriga.

 

Chiara Lossani è direttrice di due biblioteche pubbliche nella provincia di Milano, di cui una per bambini. Da molti anni scrive per ragazzi. Con Rizzoli ha pubblicato All’ombra della Pagoda d’Oro e Tre primavere al castello, che come Le ribelli di Challant è un romanzo storico ambientato in Valle d’Aosta.  www.chiaralossani.it

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