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martedì 27 gennaio 2015

Recensione: "La sposa del falco" + "La religquia perduta" di Angela P. Fassio




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La sposa 
del Falco 
di Angela P. Fassio
pagine 419
prezzo 2.99€
Sel-Publishing
già disponibile
voto:

 3/5
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L’ha sposato per dovere, ma ora vuole il suo amore
Inghilterra - Terrasanta, XII secolo.
Rimasta vedova in giovane età di un uomo che tutto le poteva dare fuorché l’amore di cui lei aveva bisogno, Lady Vivian ha appena iniziato ad accarezzare il sogno di godersi la riconquistata liberta e la sua ricchezza quando il re le impone un nuovo matrimonio con il più valoroso dei suoi cavalieri, sir Rupert, soprannominato “Il Falco del Deserto” per le eroiche imprese compiute in Terrasanta.
All’inizio, pur non sottraendosi ai suoi doveri coniugali, il rapporto tra i due è tanto burrascoso che sir Rupert l’abbandona e si ritira nel suo castello di Seymore dove ospita la splendida principessa Jamila, donatagli da un emiro arabo.
Ma nel frattempo, nella solitudine della sua tenuta inglese, qualcosa accade nel cuore di Vivian: comincia a rendersi conto che l’avversione che nutriva per Rupert era motivata da ragioni che non riguardavano l’uomo che a sua volta era stato costretto dal re a sposarla.
E il fatto che lui l’abbia sostituita con Jamila scatena in Vivian una tale furia di orgoglio e gelosia che la porterà a inseguirlo dalle brumose terre del nord, fino alle assolate lande desertiche della Palestina dove, nel mezzo di una sanguinosa guerra, fra mille vicissitudini si compirà la trama del destino e Vivian riconquisterà il cuore del suo bel cavaliere.


Considerazioni.
Questa storia, fino ad ora, è quella che ho apprezzato maggiormente della Fassio, sarà stato per il fatto che la trama mi ha particolarmente preso o per via dei cenni storici che ho proprio apprezzato, ma ho davvero gradito quanto proposto dall'autrice, tanto che mi sento di consigliarvene la lettura.

Lungo sarebbe dirvi tutto il percorso che compie Vivian, la protagonista, in questo romanzo, la quale per sentimenti decisamente contrastanti - ma pur sempre per l'ottima ragione di essere statarifiutata e preferita a un'altra donna - decide di andare di recarsi, per conquistare l'uomo che è stata costretta a sposare dal Re a seguito di un primo matrimonio che l'aveva resa prematuramente vedova.  Come in quasi buona parte dei romanzi della Fassio, partiamo da un contesto prettamente europeo (in questo caso l'Inghilterra), per addentrarci poi in quello della Terra Santa del XII secolo circa, con i suoi paessaggi assolati, aridi, battuti dalla sabbia, dal mare e da una guerra perenne che la flagella e diventa parte integrante dei suoi abitanti e di chi la visita per una ragione o per l'altra.

Questo romanzo si può dire che parte dalla fine, e cioè da quando un rapporto coniugale (non dico sempre, ma dico spesso) si logora e usura un pò diventando più burrascoso che amorevole e tutto incomincia a essere terreno per una guerra silenziosa o una sfida annunciata.

Vivian, la protagonista, sposa per decisione del suo Re, Rupert, che non ama ma con cui condivide il talamo fino al giorno in cui il rapporto tra i due non diventa così insostenibile da far abbandonare a Rupert il tetto coniugale e fuggire lontano tra le braccia di un altra donna. Vivian a questo punto a due strade: o accetta la cosa oppure incomincia a lottare per far funzionare il rapporto inseguendo il marito e convincerlo a non abbandonare il loro matrimonio e il suo cuore.

E' l'orgoglio che spinge Vivian, la bruviante scoperta di essere tradita con il corpo e sostituita per sempre nella mente che la spinge a compiere un'impresa personale che non solo metterà alla prova il suo e i sentimenti che pensa si provare per Rupert, scoperti con il suo abbandono, ma che le permetterà anche di scoprire qualcosa di e su stessa che non potrà non apprezzare.

Come vi dicevo ho apprezzato molto questo romanzo sia per la trama, che per lo stile fluido della Fassio, ma anche per i preziosi e puntuali cenni storici che sono sempre presenti nei romanzi di questa scrittrice che serba il cuore di una storica e che congiuntamente all'avventura e al romanticismo mai rinuncia a dire qualcosa che possa indirettamente appassionare culturalmente il lettore, che si sente in qualche modo sempre arrichito nell'esperienza delle sue opere. Consigliato!

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La reliquia

perduta
di Angela P. Fassio
pagine 394
prezzo 3.99€
Autopubblicato
già disponibile
voto:
 3/5
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La serie "La  croce di Bisanzio" è composta da:



1. La croce di Bisanzio

2. La reliquia perduta 

+ eventuali altri a venire

Costantinopoli, A.D. 1522.
Beatrice era salita sul ponte non appena un uomo della sua scorta l’aveva avvisata e ora, appoggiata al parapetto, scrutava nella foschia del primo mattino, impaziente di veder apparire la città che i pallidi veli occultavano.
Il cuore le batteva forte per l’emozione.
Le strutture portuali erano già visibili anche nella luce incerta; coi navigli alla fonda, i pontili e i moli su cui si muovevano figure indistinte, indaffarate come formiche.
Costantinopoli, pensò, è qui che tutto ha avuto inizio…
Italia, oggi.
Una telefonata nel cuore della notte e il passato irrompe di nuovo nella vita di Elena Brandanti. L’uomo che afferma di essere suo padre, ritenuto morto da oltre vent’anni, dichiara di essere stato rapito e implora il suo aiuto. Sarà rilasciato solo se lei consegnerà la reliquia affidata alla custodia della sua famiglia secoli addietro: il prezioso gioiello fatto realizzare dall’imperatrice Elena, madre di Costantino il Grande, per racchiudere un frammento della croce su cui morì Gesù.
La reliquia però è scomparsa e, di nuovo per tramite di Beatrice, l’antenata di cui lei è la reincarnazione, Elena segue le tracce dell’elusivo gioiello fino a un antico e sperduto monastero sugli Urali, contendendone il possesso agli agenti del Vaticano. E scoprendo che altre esistenze passate si intrecciano alla sua nel presente secondo un imperscrutabile disegno del destino.

Tuttavia il tempo sta per scadere e la consegna della croce non può essere rimandata. Benché voglia salvare il padre a ogni costo, Elena non intende permettere che la reliquia cada nelle mani di uomini senza scrupoli che si prefiggono il più aberrante dei progetti…

Considerazioni. 
Non mi è dispiaciuto nemmeno questo secondo romanzo della serie che segue le imprese di Elena Brandanti la quale nel precedente romanzo aveva ricevuto l'incarico, da nonno in punto di morte, di trovare la famigerata Croce di Bisanzio, ma sicuramente mi è piaciuto meno de "La sposa del falco".

Venendo a noi, in questo nuovo capitolo Elena dovrà avere a che fare con il padre che credeva morto da molto tempo e che invece scoprirà essere stato rapito. L'uomo verrà rilasciato solo se ai suoi rapitori perverrà la reliquia che la famiglia di Elena possiede da moltissimo tempo e cioè il prezioso gioiello fatto realizzare dall’imperatrice Elena, madre di Costantino il Grande, per racchiudere un frammento della croce su cui morì Gesù.

A questo punto, essendo la reliquia scomparsa, inizierà nuovamente per Elena un'avventura in cui dovrà indagare non solo nel suo passato familiare, ma anche comprendere meglio un pezzo di storia che richiama a Beatrice, di cui (e qui ecco l'elemento paranormale) Elena costituisce la reincarnazione (abbiamo scoperto nel primo romanzo) per salvare il padre.

Elena non solo si troverà nella condizione di viaggiare sino agli Urali per scioglieri i nodi del mistero che avvolge la reliquia, ma anche inseguire le sue tracce del manufatto e quindi avere una possibilità di salvezza del padre.

Non è male, davvero, ed è un romanzo che consiglio tanto a coloro che hanno amato Lara Croft, perchè c'è tanta avventura, tanta storia (che mai non guasta) e soprattutto una protagonista che un forte carattere che spinge a immedesimarsi in lei e ad appassionarsi alle sue avventure, a quello in cui crede. Tuttavia, come anche nel primo romanzo, ho trovato qualche nota stonata che non mi ha fatto impazzire, come l'elemento paranormale, che si, ci sta volendo, ma non so perchè mi fa storcere un pò il naso e ha un pò deviato il mio interesse durante la lettura.

Niente di grave, per carità, in quanto il romanzo è estremamente godibile, piacevole e non mancherà di stupirvi sia per trama che per elementi avventurosi, davvero ben inseriti!!

Angela Pesce Fassio, nata ad Asti, dove risiede tuttora, è un’autrice versatile, come dimostra la sua ormai lunga carriera e la varietà della sua produzione letteraria. Questo romanzo, uscito nel 1999 nella “Collana Romantica” dell’Editrice Nord, era stato pubblicato sotto lo pseudonimo di Alexandra J. Forrest, l’alias senz’altro più usato dall’autrice.  Coltiva altre passioni, oltre alla scrittura, fra cui ascoltare musica, dipingere, leggere e, quando le sue molteplici attività lo consentono, ama andare a cavallo e praticare yoga. Discipline che le permettono di coniugare ed equilibrare il mondo dell’immaginario col mondo materiale.  I suoi libri hanno riscosso successo e consensi dal pubblico e dalla critica in Italia e all’estero.  www.angelapescefassio.it

2 commenti :

  1. Ciao, ti ringrazio tantissimo per la doppia recensione e per la tua sempre gentile disponibilità. Un abbraccio!

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