Questo
indomito Cuore
di Pearl S. Buck
pagine 350 circa
prezzo 16€
Sonzogno
già disponibile
voto:
4/5
4/5
--o--
Considerazioni.
Susan ama i suoi figli e adora il marito, ma si sente veramente completa solo quando finalmente modella e si dedica alla scultura, nella quale incanalare tutte le sue forze, le sue energie creative, personali e intime che le vengono ripagate in un'opera che veramente la rispecchia, che costituisce il frutto del suo genio e del suo duro lavoro, il quale impastato di sudore e ingegno riscatta la sua insoddisfazione.
Ad un certo punto, proprio come le aveva predetto il suo insegnante e maestro scultore Barnes, però Susan accumula un'energia e una forza ulteriore che la spingono a volere ancor di più per se stessa, nonostante la vita che conduce e la famiglia che tanto ama.
La Buck, nei panni di Susan in questo romanzo, combatte una battaglia che vede scontrarsi il destino segnato dal tempo, dalla tradizione, dalla società, ecc... e la vocazione artistica che le scorre nelle vene. Proprio questo scontro personale, individuale, che si ribalta ed ha delle conseguenze anche per coloro che gravitano attorno a Susan, viene protratto e sezionato ne "Questo indomito cuore".
E' un romanzo che estremizza un pò le persone e le situazioni per rendere evidente e palese le intenzioni dell'autrice: smuovere le donne del suo contesto sociale, cercando di accendere una fiammella vitale di realizzazione personale, di egoismo e valorizzazione delle proprie capacità, della necessità di non morire oppresse e represse, di non limitarsi a crescire la famiglia, i figli, ad adorare un marito, che è quanto di più leggitimo e giusto ci sia, ma è anche giusto, dice la Buck, vivere e realizzare le proprie peculiari capacità, come quelle artistiche, relazioni, ecc...perchè non è esclusiva prerogativa degli uomini.
Certo, alcuni personaggi risultano come macchiette e caricature di persone del tempo (le amiche che chiocciano solamente su pettegolezzi e faccende di cucina/bambini o il marito che impersona un vero e proprio cliché dei tempi) ma sono tutte funzionali a comprende il quadro generale, denso di messaggi che secondo me sono odiernamente importanti e sottovalutati allora quanto oggi, che è bello sondare, in cui è estremamente interessante soffermarsi e indagare.
Lo consiglio a tutti (uomini e donne), perchè è davvero una lettura interessante da leggere e da sfogliare. Da leggere e conservare.

Considerazioni.
Ci sono romanzi che vanno letti. Punto e basta. Questi possono essere più o meno importanti da soggetto a soggetto, ma ci sono alcuni romanzi che graffiano in un modo e nell'altro - piacendo o no non importa - e ti fanno scattare quel "click" che ti permette di mettere i tasselli dei tuoi pensieri al posto giusto, a volte ancorati anche all'andamento della vita, che ti fanno vedere un riflesso diverso che ti aiuta a comprendere qualcosa di fondamentale.
A volte mi accorgo che letture fondamentali, anche non necessariamente dei grandi della letteratura, ma importanti per un discorso di "intavolazione di discussioni" - che confesso ogni tanto mi piace fare con persone diverse, non necessariamente conoscenti - sono molto spesso ignorate, lasciate andare alla deriva del tempo e insabbiate da letture non meno belle magari, ma più fugaci.
Ad oggi la Sonzogno sta riprendendo il discorso delle letture femminili fondamentali. Con femminili non intendo solamente quelle rivolte al pubblico femminile, ma scritti da donne ovvero che hanno ad oggetto l'altro lato del cielo e ne sondano le profondità cercando in tempi e luoghi differenti storie non possono non affascinare e intrigare per tematiche e sentimenti portati a galla.
Uno di questi romanzi è a mio gusto "Questo indomito cuore", scritto da Pearl S. Buck (ricordo essere premio nobel) il quale ha rappresentato una fetta di tempo e di storia ormai non più recente, ma con alcune importanti problematiche trattate che si adattano comunque molto bene a quanto la società, le persone e il mondo chiedono a una donna in quanto tale.
La storia narrata parla infatti di Susan Gaylord, la quale vive in un tempo (siamo negli anni '30) in cui una donna realizzata e completa si sposa e si fa una famiglia tutta sua, a cui badare, a cui dedicarsi completamente e assolutamente. Ma se una donna, come ad esempio Susan Gaylord, vuole anche altro? Se adora la sua arte, quella di lavorare il marmo, e vuole dedicarsi anche a quello e non solo alla famiglia? Non è giusto realizzare un sogno forse? Occorre proprio sacrificare una cosa o l'altra per essere felice, anche agli occhi della società?

Ad oggi la Sonzogno sta riprendendo il discorso delle letture femminili fondamentali. Con femminili non intendo solamente quelle rivolte al pubblico femminile, ma scritti da donne ovvero che hanno ad oggetto l'altro lato del cielo e ne sondano le profondità cercando in tempi e luoghi differenti storie non possono non affascinare e intrigare per tematiche e sentimenti portati a galla.
Uno di questi romanzi è a mio gusto "Questo indomito cuore", scritto da Pearl S. Buck (ricordo essere premio nobel) il quale ha rappresentato una fetta di tempo e di storia ormai non più recente, ma con alcune importanti problematiche trattate che si adattano comunque molto bene a quanto la società, le persone e il mondo chiedono a una donna in quanto tale.

“Voglio essere la miglior moglie del mondo, la migliore madre. Voglio fare un monte di belle cose nel bronzo e nella pietra, cose che dureranno in eterno. Non c’è niente che non voglia fare”.Susan è sposata con Mark Keening, un agente immobiliare, e insieme (nella provincia americana) sono felici nella loro casetta, con le loro abitudini, la vita nel loro nucleo familiare ma anche a contatto con le altre coppie del paese. Ma Susan non è profondamente felice e soddisfata come vorrebbe la collaudata vita di tutti i giorni.

Ad un certo punto, proprio come le aveva predetto il suo insegnante e maestro scultore Barnes, però Susan accumula un'energia e una forza ulteriore che la spingono a volere ancor di più per se stessa, nonostante la vita che conduce e la famiglia che tanto ama.
La Buck, nei panni di Susan in questo romanzo, combatte una battaglia che vede scontrarsi il destino segnato dal tempo, dalla tradizione, dalla società, ecc... e la vocazione artistica che le scorre nelle vene. Proprio questo scontro personale, individuale, che si ribalta ed ha delle conseguenze anche per coloro che gravitano attorno a Susan, viene protratto e sezionato ne "Questo indomito cuore".

Certo, alcuni personaggi risultano come macchiette e caricature di persone del tempo (le amiche che chiocciano solamente su pettegolezzi e faccende di cucina/bambini o il marito che impersona un vero e proprio cliché dei tempi) ma sono tutte funzionali a comprende il quadro generale, denso di messaggi che secondo me sono odiernamente importanti e sottovalutati allora quanto oggi, che è bello sondare, in cui è estremamente interessante soffermarsi e indagare.
Lo consiglio a tutti (uomini e donne), perchè è davvero una lettura interessante da leggere e da sfogliare. Da leggere e conservare.

Pearl S. Buck (1892-1973), figlia di missionari presbiteriani
americani, trascorse in Cina quasi quarant'anni. Alla vita nel grande
paese asiatico è ispirato il romanzo più famoso, La buona terra
(1931), che le valse il premio Pulitzer. Scrittrice assai prolifica,
fu autrice di oltre ottanta opere tra romanzi, saggi, biografie e
racconti. Nel 1938 il Nobel per la letteratura premiò la sua carriera e
la sua sensibilità, sospese tra Oriente e Occidente.
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