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Celeste
di Cristina Vichi
di Cristina Vichi
Pagine 342
Prezzo € 12,48
ebook € 2,99
ebook € 2,99
Autopubblicato
già disponibile
voto:
3/5
--o--
Celeste è una ragazza dal cuore selvaggio e impavido, con una forza emotiva talmente spiccata da riuscire a ribellarsi alla corrente ideologica di tutta la nobiltà.
L’inaspettato incontro con l’amore sconvolgerà non poco la sua vita, ma lei combattiva e diffidente, cercherà di resistere con tutte le sue forze a quel turbine di emozioni profonde e sconosciute penetrate nel suo cuore senza chiedere il permesso.
Il passato, però, con i suoi drammi e inganni, sta per esplodere e Celeste si trova proprio al centro di tutto, perché ciò che lei è dipende anche da avvenimenti accaduti quando ancora non era nata.
Considerazioni.
La Vichi ci consegna la storia di Celeste (o Costanza), una ragazza dall'infazia travagliata, ma nata dal vero amore, che si presenta sin da subito molto libera, quasi selvaggia e impudente e proprio per via di questo sua carattere esuberante, viene mandata dal "padre" (capirete il perchè delle virgolette leggendo il romanzo, non posso dirvi altro o vi rovino troppo le scoperte) in convento per essere educata.
Celeste, in un mondo che richiama le leggende, i miti, le principesse ostracizzare, i re prepotenti, di popoli schicciati e di amori travagliati in balia di qualche avverso destino, cerca di opporsi al volere del padre, ma poi acconsente. Ne è costretta. Ma il fato vuole che nel tragitto verso il convento la carozza che la trasporta venga attaccata e il suo destino cambia quando conosce uno dei banditi, di cui si innamora perdutamente ....
Devo confessarvi che inizialmente ho trovato il romanzo un pochino lento e ridondante, ma ad un certo punto l'autrice dirige la storia verso momenti più appassionanti e coinvolgenti.
I personaggi nel complesso hanno un fascino particolare (sia in positivo che in negativo) che l'autrice cerca di imprimere maggiormente sulla carta attraverso la passione e il coraggio, soprattutto della protagonista, che emerge in tutte le situazioni e che è decisamente apprezzabile per il tempo in cui è ambientato il romanzo e le circostanze in cui si muove. Devo anche dire che i personaggi che sono riusciti meglio alla Vichi sono quelli negativi (in particol modo Suor Matilda) che risaltano e rimangono particolarmente impressi.
Bella e notevole l'ambientazione, che è ricreata con precisione e bellezza ed è anche elemento che controbilancia l'aspetto negativo più evidente: la narrazione troppo veloce.
Si, in alcuni casi essa è decisamente apprezzabile, in altri invece non è il caso di raccontare troppo in fretta le vicende, e questo era proprio il caso. Avrei preferito che l'autrice si prendesse il suo tempo, raccontando di più del personaggio di Celese e di che le ruota intorno.
Complessivamente è una storia che sento di consigliare. Certo non è priva di piccoli difetti, ma c'è del bel potenziale e la storia rimane piacevolmente impressa.
La Vichi ci consegna la storia di Celeste (o Costanza), una ragazza dall'infazia travagliata, ma nata dal vero amore, che si presenta sin da subito molto libera, quasi selvaggia e impudente e proprio per via di questo sua carattere esuberante, viene mandata dal "padre" (capirete il perchè delle virgolette leggendo il romanzo, non posso dirvi altro o vi rovino troppo le scoperte) in convento per essere educata.
Celeste, in un mondo che richiama le leggende, i miti, le principesse ostracizzare, i re prepotenti, di popoli schicciati e di amori travagliati in balia di qualche avverso destino, cerca di opporsi al volere del padre, ma poi acconsente. Ne è costretta. Ma il fato vuole che nel tragitto verso il convento la carozza che la trasporta venga attaccata e il suo destino cambia quando conosce uno dei banditi, di cui si innamora perdutamente ....
Devo confessarvi che inizialmente ho trovato il romanzo un pochino lento e ridondante, ma ad un certo punto l'autrice dirige la storia verso momenti più appassionanti e coinvolgenti.
I personaggi nel complesso hanno un fascino particolare (sia in positivo che in negativo) che l'autrice cerca di imprimere maggiormente sulla carta attraverso la passione e il coraggio, soprattutto della protagonista, che emerge in tutte le situazioni e che è decisamente apprezzabile per il tempo in cui è ambientato il romanzo e le circostanze in cui si muove. Devo anche dire che i personaggi che sono riusciti meglio alla Vichi sono quelli negativi (in particol modo Suor Matilda) che risaltano e rimangono particolarmente impressi.
Bella e notevole l'ambientazione, che è ricreata con precisione e bellezza ed è anche elemento che controbilancia l'aspetto negativo più evidente: la narrazione troppo veloce.
Si, in alcuni casi essa è decisamente apprezzabile, in altri invece non è il caso di raccontare troppo in fretta le vicende, e questo era proprio il caso. Avrei preferito che l'autrice si prendesse il suo tempo, raccontando di più del personaggio di Celese e di che le ruota intorno.
Complessivamente è una storia che sento di consigliare. Certo non è priva di piccoli difetti, ma c'è del bel potenziale e la storia rimane piacevolmente impressa.
Cristina Vichi Sono nata a Rimini il 17.06.1985 e mi sono diplomata al liceo Psicopedagogico. Mi è sempre piaciuto scrivere, ma l'idea di concretizzare il romanzo è scattata dopo molto tempo che avevo l'idea nella mente. Sono mamma di tre bambini e lavoro part time come assistente presso un dentista. Scrivere il romanzo "Celeste" ha suscitato in me tantissime emozioni, che spero di trasmettere ai lettori. Credo che se il romanzo non mi avesse coinvolta così tanto non avrei trovato il tempo per scriverlo. Ora, però, che ho vissuto le avventure dei protagonisti desidero continuare a trascorrere dei momenti nel mondo della scrittura, per ricercare le emozioni che mi hanno accompagnata in questa prima indimenticabile esperienza.Dovrò cercare di conciliare la mia passione per l'affascinante mondo della fantasia con la vita reale, ricca ed intensa anch'essa.
--o--
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Il Prezzo
del Requiem
di Marco Fanucci
di Marco Fanucci
Pagine 190
eBook 1,99 €
Lettere Animate Editore
già disponibile
voto:
3/5
--o--
1992. Italia. Auro Ponchio, assistente di laboratorio in un istituto scolastico e autore di un romanzo di scarso successo, viene contattato da un vecchio compagno di scuola divenuto deputato. L’onorevole Alberto Malacarne.
Il politico gli chiede di diventare il suo ghostwriter. Anche se con qualche riserva Auro accetta, il ricordo di ciò che avvenne poco prima degli esami di terza media è ancora vivo. Come cambierà il suo destino?
In una città senza nome si consuma una spettacolare corsa verso i territori dell’auto-indulgenza, una discesa lungo la scala dei cattivi.
Luoghi e atmosfere surreali, personaggi disegnati come maschere deformate dall’abuso dei più sordidi vizi capitali.
Il milieu espresso è appeso a un quadro narrativo grottesco e solo apparentemente inverosimile. Sullo sfondo il primo anno di Mani Pulite, con il suo carico di paure e di speranze disattese.
Considerazioni.
Questa seconda proposta di lettura attiene un argomento di cui non sono avvezza a fare recensioni anche se non mi tiro indietro quando vi è da leggere in materia.
Il tema cardine della storia è "le tangenti" e come queste possano non solo corrompere materialmente una persona, ma addirittura corroderne a fondo l'animo e gli ideali. Per parlare di questo argomento spinoso e di come le tangenti ultime trasmigrino di tasca in tasca in un sistema decisamente ben congeniato e (quasi) infallibile ci parla di un certo Auro Ponchio, il quale viene ad essere corrotto dai soldi e dalle intenzioni del suo ex compagno di scuola l'on. Alberto Malacarne.
Auro è una persona comune, quasi senza particolare importanza, che ha degli ideali comunisti ben radicati in cui si riconosce, una lavoro solido che non lo rende ricco (è assistente di laboratorio in una scuola) ma che è soddisfatto di come è riuscito a mantenersi integro nella persona e nell'animo. Ma queste sue convinzioni vengono messe alla prova e incrinate dall'on. Malacarne, il quale riesce a corromperlo e fare di Auro una persona ambigua, non pulita nell'animo e svuotata di quei pricipi nei quali profondamente credeva.
E' un mutamento profondo e in negativo quello di cui leggiamo ne "Il prezzo del requiem" ed è un cambiamento che porta a pensare agli anni di Mani pulite, a quanto è successo e succede ad oggi alla corrotta classe politica, agli ingranaggi amministrativi, alle ingiustizie e a cui troppo spesso e volentieri ci si dimentica e per cui ci si arrabbia. La corruzione, le tangenti tutto quello che comportano non solo possono cambiare le persone al potere, sembra dirci Fanucci, ma anche coloro che sono da essi governati, che hanno la memoria breve e che dovrebbero scandalizzarsi più facilmente di certe situazioni invece di accettarle e darle per scontate e non sradicabili.
Consiglio questo romanzo di riflessione sul nostro paese - e sulle singole azioni - a coloro che vogliono indagare meglio l'attualità in relazioe a quanto è stato nel passato.
Marco Fanucci ha 47 anni e vive a Gubbio. Il prezzo del Requiem è il suo primo romanzo.
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Le cose
migliori
di Valeria Pecora
pagine 75
prezzo 0.99€
Lettere Animate Editore
già disponibile
voto:
3/5
--o--
3/5
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Una vita apparentemente tranquilla, serena, all'interno di una famiglia del ceto medio viene spazzata via dalla tragedia della malattia. La madre di Irene si ammala di Parkinson e questo evento cambierà il corso di tutte le loro esistenze, la sua e quella di tutta la sua famiglia.
Il punto di rottura viene segnato dalla finale dei mondiali di calcio. L'8 luglio del 1990 è un'afosa giornata estiva che segnerà per sempre la sorte della protagonista.
Nelle ore che precedono la partita più seguita al mondo Irene abbandonerà per sempre i panni dell'infanzia per vestire quelli dell'età adulta.
La piccola cade, inciampa in un masso di cemento lasciato per dimenticanza sulla strada: un guidatore distratto che corre troppo, sua madre che viene sequestrata dalla prima avvisaglia della malattia..Considerazioni.
Questo terzo romanzo che vi propongo è più toccante, introspettivo e complesso. "Le cose migliori" parla infatti di Irene, la quale attraverso un percorso non facile (tra malattia della madre e l'amore) ci racconta la sua vita non troppo semplice, a stretto contatto con una madre che è affettta da una grave patologia, costretta a confrontarsi con momenti ed esperienze molto diverse dagli altri ragazzini della sua età.
La madre di Irene è affetta dal Parkinson e questa malattia è vista dal lettore non tramite quello che vede e se sente dentro si sè la malata, bensì dagli occhi di chi la circonda e che è a contatto con lei tutti i giorni, con i momenti belli e quelli brutti, le esperienze facili e meno facili.
Le vicende sono davvero toccanti e l'autrice è davvero brava nel descrivere una storia che pur essendo drammatica riesce a rendere tutte le sfumature dei sentimenti che sono coinvolti sotto una luce insolita: amore, amicizia, rapporto tra genitori e figli, la maternità, la gioia, la delusione, ecc...
Con affetto, delicatezza e gentilezza la Pecora riesce a rendere una vicenda - ed un punto di vista - molto difficile, in modo particolarmente interessante, cercando di vedere la malattia non come uno scoglio da appianare in modo assoluto, ad ogni costo, ma qualcosa da accettare con i suoi difetti, ed i suoi pregi, cercando di portare avanti questo discorso di accettazione parallelamente a un discorso di crescita e formazione.
Ed è soprattutto quest'ultmo che ho apprezzato maggiormente, in quanto proprio la visione della malattia di una madre da parte di una figlia è stato un nuovo modo di affrontare il discorso "malato" e "malattia"- La situazione di questa figlia, è una circostanza peculiare, dove una giovane ragazza cresce vedendo una madre declinare e snaturarsi non per volontà sua e che le domanda implicitamente una crescita più veloce, un impatto con la realtà molto diverso da quello di qualunque ragazzina che si affacccia all'adolescenza.
Io consiglio questo romanzo a tutti coloro che vogliono leggere un romanzo toccante che indaga le situazioni dei familiari dei malari sotto una luce nuova, arguta e brillante.
Valeria Pecora nasce a Cagliari nella primavera del 1982. Si è laureata
in Storia dell’arte presso l’Università degli studi di Cagliari e ha
conseguito un diploma di master di II livello in Curatore d’arte
contemporanea, all’Università La Sapienza di Roma. Adora viaggiare.
Lavora come guida turistica. Scrive dall’età di quindici anni. Si sente
una lettrice/sognatrice appassionata ed inarrestabile. "Le cose
migliori" è il suo primo romanzo.
Grazie mille per la recensione di "Celeste". Sono contenta che ti sia piaciuto!
RispondiEliminaMolto, complimenti!
RispondiEliminaEndi