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martedì 13 ottobre 2015

Intervista esclusiva a Francesca Cani per il suo "Tristan e Doralice - Un amore ribelle"

 


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Tristan e Doralice
Un amore ribelle
di Francesca Cani
pagine 450 circa
prezzo 14.90€
ebook 4.99€
Leggereditore
già disponibile
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“Un uomo può risorgere dalle proprie ceneri e l’amore vero può trasformarsi in fuoco, purificando anche l’anima più oscura.”

Un romance di rara intensità, una storia di amore e redenzione.

Anno Domini 1076.
Sopravvissuta alla strage della sua famiglia, Doralice di Lacus trova ospitalità a Canossa, dove la grancontessa Matilda la accoglie come una figlia. Quando l’orrore per l’assassinio dei suoi genitori sembra aver lasciato posto a una tranquilla quotidianità, i piani di conquista di Enrico IV sconvolgono il suo mondo. Tristan di Holstein, indomito guerriero forgiato da mille battaglie, ha un’ultima missione prima di riconquistare la libertà: deve colpire al cuore Matilda, strappandole quanto ha di più prezioso.
La sua preda, che osserva con occhi da demonio, uno azzurro e freddo, l’altro ribollente d’oro fuso, è Doralice.
Ma la prova dell’amore si rivelerà la più ardua da superare e lo spingerà a disobbedire al suo re, a sopportare torture e rinunce in nome di una felicità che potrebbe non esistere.
Perché forse è proprio lui il responsabile di un crimine che non può essere perdonato...

Una narrazione intensa e coinvolgente, con un finale inatteso da inseguire fino all’ultima pagina.

Tra le pieghe della Storia si insinua l’amore più travolgente...


- Gent.ma Francesca, potresti gentilmente introdurre la vicenda contenuta nel tuo nuovo romanzo "Tristan e Doralice – Un amore ribelle"?
Siamo ai tempi della Lotta per le investiture, il papato e l'impero si contendono i territori fra i loro stati e l'influenza sui popoli. Matilda di Canossa è la regina che con incredibile forza regge un territorio vasto e strategico, lei è fedele al papa e combatte contro Enrico IV con ogni mezzo. Tristan è l'erede del ducato di Holstein, in Alta Sassonia, milita con l'imperatore, mentre Doralice è la pupilla di Canossa. La vicenda prende le mosse proprio dalla rivalità di questi mondi. Doralice è stata cresciuta da Matilda, è una giovane libera e indipendente; Tristan è un guerriero, una macchina per uccidere asservita agli scopi malvagi di Enrico. Il caso li mette su due fronti in lotta fin dal loro primo incontro, quando Tristan è un ragazzo e si batte in un duello all'ultimo sangue contro Filippo di Lacus, padre di Doralice. Molti anni dopo le loro strade si intrecciano e, ignari del passato, scoprono che c'è una forza molto più potente da combattere: l'istintiva attrazione che li spinge l'una nelle braccia dell'altro.
- Una curiosità. Perchè hai scelto come nome per la protagonista proprio Doralice?
Ero in cerca di un nome che fosse davvero medioevale, che non fosse scontato o troppo sfruttato, soprattutto che non ricordasse dozzine di altre eroine romantiche. Doralice era perfetto: mi porta alla mente la sua dorata bellezza, che si contrappone al cupo splendore di Tristan.
- Dovendo presentare i personaggi de "Tristan e Doralice – Un amore ribelle" come li descriveresti?
Tristan è possente, nel corpo e nello spirito, questa è la prima caratteristica che mi viene in mente di lui. Tristan che combatte, affronta ogni sfida, che non si arrende, che viene distrutto e poi sa rimettere insieme i cocci della sua anima. E' un eroe tormentato, chi non lo sarebbe considerando ciò che gli accade? Lui è cupo e solitario, prima di trovare Doralice, ma la sua battaglia non è che all'inizio quando incontra lei, la sua preda. Doralice è la luce dove non era mai esistito che buio. Ma la caratteristica che preferisco è la sua tenacia: non è un'eroina che sta a guardare, mette tutta se stessa per ottenere ciò che desidera. Legge, è istruita, proviene da un mondo, quello di Canossa, che è particolarmente libero e aperto. All'inizio la troviamo addirittura impegnata a sovrintendere ai lavori di costruzione di una pieve, con calcoli strutturali e inventari da compilare, ma perfettamente a suo agio.
- Quale tipo di storia romantica racconti nel romanzo?
Una storia di rinascita e redenzione. Credo di aver percorso tutta la strada dalle ceneri di un personaggio al suo riscatto, ci ho provato almeno, il giudizio spetta a voi.
- Il tuo romanzo è ricco di elementi che riportano alla storia, in particolare al Medioevo, che è stato per un certo verso un periodo di meravigliosa crescita, evoluzione ed inventiva, ma è anche ricordato come un periodo buio e pericoloso per via dell'instabilità e della morte - per malattie e guerre - che ha comportato. Nel tuo romanzo quale volto del Medioevo hai voluto raccontare, anche in relazione alla storia di Tristan e Doralice?
Ho cercato di ricostruire un medioevo senza fare sconti, senza edulcoranti di nessun genere. Ci sono vette di cultura e isole in cui il mondo sembra perfetto nel romanzo, come all'interno delle mura di Canossa, e posti in cui la brutalità del periodo si sente, si annusa. Il buio non l'ho risparmiato, te lo posso assicurare, ma ho creato, soprattutto in Tristan un personaggio capace di affrontarlo. Tristan l'ha sperimentato sulla propria pelle il male, è un uomo che ha bisogno di scoprire il lato luminoso della vita e attraverso i suoi occhi il mondo in continuo fermento e desideroso di pace di Canossa è un contrasto ancora più evidente.
- Tu hai già scritto di romanzi romantici ambientati in periodi storici passati. In "Tristan e Doralice – Un amore ribelle" cosa ti è piaciuto di più scrivere di questa storia? Il periodo storico, i personaggi, una situazione, ecc...?
Matilda di Canossa è stata il motore della mia fantasia. Da ragazzina facevo merenda a scuola sotto la sua statua e rimuginavo, inventavo storie. Ho sempre avuto in mente di scrivere qualcosa su di lei, poterlo fare mi ha emozionato. Quest'anno ricorrono i novecento anni dalla scomparsa di questa regina medioevale, il romanzo è il mio modo per ricordarla. Ma la cosa che più mi è piaciuta è stata costruire con le parole e il cuore il personaggio di Tristan. Lui è la mia scommessa. Tristan vive un'esperienza molto forte nelle pagine del romanzo, una prigionia molto sofferta, il viaggio nella psiche di un uomo di un'altra epoca che subisce qualcosa di ingiusto e tremendo mi ha stimolata, ha reso ogni pagina un'avventura.
- Quali sono i temi cardine del romanzo?
La redenzione, la rinascita, il superamento dei propri limiti fisici e mentali, l'amore che vince ogni ostacolo, i sacrifici che l'amore ci impone.
- Hai scritto questa storia anche per veicolare un particolare messaggio o l'hai scritta per il puro gusto di regalare al lettore una storia che li riportasse indietro ad un'epoca affascniante, ma anche un crudele e brutale?
Il messaggio più forte del romanzo è che nell'amore ci si deve credere, si deve lottare per esso, ci si deve abbandonare senza riserve e al momento giusto saprà ripagare di ogni sacrificio. Mettere nelle peste i personaggi è una mia specialità, ma c'è sempre un significato nella loro evoluzione, non so farne a meno.
- Se fossi stata un personaggio del romanzo quale saresti stata?
Penso Tristan, ho provato una forte empatia con lui, forse perché è stato il più difficile da plasmare. Di Doralice ho di certo l'amore per la cultura, per la lettura e, lo devo ammettere, la testardaggine.
- Se posso, dove ti condurranno i tuoi progetti di scrittura futuri?
Ho in cantiere un nuovo romance storico, ma ci vorrà molto lavoro ancora perché prenda forma. Per ora colgo suggestioni e cerco ispirazioni...

Ringrazio moltissimo Francesca 
per la gentilezza e la disponibilità
a questa intervista

Francesca Cani vive a Mantova, è laureata in Storia dell’arte e ha una vera passione per la ricerca storica, tanto che gli archivi polverosi e le biblioteche sono diventate la sua seconda casa. I suoi romanzi, già pubblicati da Harlequin Mondadori e Rizzoli Youfeel, sono frutto dell’amore per la sua terra e per i viaggi. Ogni volta che può parte alla scoperta di Irlanda, Scozia e Inghilterra. Tristan e Doralice – Un amore ribelle è il suo primo romanzo con Leggereditore. 

2 commenti :

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