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La guerra
del Vespro
di Nadia Anostini
pagine 430 circa
prezzo 5.99
Cavinato Editore
già disponibile
voto:
4/5
--o--
4/5
--o--
Considerazioni.
Se il fantasy normalmente introduce nella trama uno scontro più o meno riconducibile alla guerra che intercorre - da sempre - tra bene e male, il romanzo che vi sto per raccontare fa di questa querra il centro della sua essenza ed il nucleo dal quale dipanare diverse e interessantissimi disquisizioni su diverse tematiche.
E proprio in merito alla tematiche, una che attraversa orizzontalmente tutte le vicende qui narrate - che è causa e materia della storia - è la guerra. Quella che intercorre tra Mortali, Immortali ed entità incorporee primordiali chiamate Numi, i quali cercano di suddividere in modo netto e assoluto il bene dal male.
La guerra è il destino di tutti i personaggi che gravitano attorna ad essa come falene, che sebbene ne capiscano l'importanza, la gravità e l'ineluttabilità, ma nulla sembrano possano per scongiurarla, e da questo nasce l'interessante confronto che ne sortisce in base al pensiero e alle azioni di questi individui.
La Anostini ha creato un mondo lontano, quasi inarrivabile, se non per mezzo della fantasia, ma lo rende atturalissimo e paragonabile alla nostra situazione attuale, contemporanea. Non è difficile rintracciare nel mondo della Anostini i pregi ed i difetti della nostra società e del nostro tempo, con una spiccata critica ad esso.
L'elemento magico o sovrannaturale, inoltre, è assolutamente ben giustificato, inserito e adattato alla trama e al contesto in quanto non viene esagerato e mal utilizzato per forzare la trama (cosa che mi è piaciuta moltissimo) la quale sebbene inizialmente risulti un pochino ostica - e in quache punto di difficile comprensione - nei meccanismi che la governano, scioglie poi i nodi e diventa molto piacevole e fluente nel suo incedere.
Mi è piacito moltissimo il fatto che sia un romanzo di riflessione, con valutazioni intelligenti, buoni spunti di partenza e con più di una riflessione intima e personale che mi ha fatto molto piacere approfondire.
Da sottolineare lo stile della Anostini, decisamente poetico, descrittivo e a tratti persino tendente all'aulico nell'uso del linguaggio e nella scelta delle parole, ma per fortuna è qualcosa che va oltre il semplice esercizio di stile.
Questo, però, sebbene a mio gusto sia assolutamente un pregio, potrebbe risultare a tratti verboso e ridondante per chi non ama, sul lungo periodo, le ampie dissertazioni.
Complessivamente mi sento di consigliare, ai lettori avidi di esperienze e letture, "La guerra del vespro", che risulta un romanzo completo (anche se pur sempre il primo di una trilogia), interessante, amato profondamente dalla sua creatrice, curato, brillante, ben strutturato e argomentato.
C'è un senso di ricerca, intenzione e affetto in quanto scritto, pensato e argomentato dalla Anostini, che non getta via la parola ma la calibra e la amalgama al tutto (pregio e difetto), la studia e perfeziona creando una storia complessa, ma dalla soddisfazione assicurata.
Nadia Anostini nasce a Milano il 24 novembre del 1989, ma si trasferisce nell'Oltrepò Pavese alla tenera età di quattro anni, luogo in cui tutt'ora vive. Ha iniziato a lavorare all'opera "La Guerra del Vespro" all'età di diciannove anni, concludendo la versione definitiva del primo volume solamente sette anni dopo. La stesura dei volumi ha attraversato fasi di notevole cambiamento, prima di arrivare a quella finale.
Se il fantasy normalmente introduce nella trama uno scontro più o meno riconducibile alla guerra che intercorre - da sempre - tra bene e male, il romanzo che vi sto per raccontare fa di questa querra il centro della sua essenza ed il nucleo dal quale dipanare diverse e interessantissimi disquisizioni su diverse tematiche.
E proprio in merito alla tematiche, una che attraversa orizzontalmente tutte le vicende qui narrate - che è causa e materia della storia - è la guerra. Quella che intercorre tra Mortali, Immortali ed entità incorporee primordiali chiamate Numi, i quali cercano di suddividere in modo netto e assoluto il bene dal male.
La guerra è il destino di tutti i personaggi che gravitano attorna ad essa come falene, che sebbene ne capiscano l'importanza, la gravità e l'ineluttabilità, ma nulla sembrano possano per scongiurarla, e da questo nasce l'interessante confronto che ne sortisce in base al pensiero e alle azioni di questi individui.
La Anostini ha creato un mondo lontano, quasi inarrivabile, se non per mezzo della fantasia, ma lo rende atturalissimo e paragonabile alla nostra situazione attuale, contemporanea. Non è difficile rintracciare nel mondo della Anostini i pregi ed i difetti della nostra società e del nostro tempo, con una spiccata critica ad esso.
L'elemento magico o sovrannaturale, inoltre, è assolutamente ben giustificato, inserito e adattato alla trama e al contesto in quanto non viene esagerato e mal utilizzato per forzare la trama (cosa che mi è piaciuta moltissimo) la quale sebbene inizialmente risulti un pochino ostica - e in quache punto di difficile comprensione - nei meccanismi che la governano, scioglie poi i nodi e diventa molto piacevole e fluente nel suo incedere.
Mi è piacito moltissimo il fatto che sia un romanzo di riflessione, con valutazioni intelligenti, buoni spunti di partenza e con più di una riflessione intima e personale che mi ha fatto molto piacere approfondire.
Da sottolineare lo stile della Anostini, decisamente poetico, descrittivo e a tratti persino tendente all'aulico nell'uso del linguaggio e nella scelta delle parole, ma per fortuna è qualcosa che va oltre il semplice esercizio di stile.
Questo, però, sebbene a mio gusto sia assolutamente un pregio, potrebbe risultare a tratti verboso e ridondante per chi non ama, sul lungo periodo, le ampie dissertazioni.
Complessivamente mi sento di consigliare, ai lettori avidi di esperienze e letture, "La guerra del vespro", che risulta un romanzo completo (anche se pur sempre il primo di una trilogia), interessante, amato profondamente dalla sua creatrice, curato, brillante, ben strutturato e argomentato.
C'è un senso di ricerca, intenzione e affetto in quanto scritto, pensato e argomentato dalla Anostini, che non getta via la parola ma la calibra e la amalgama al tutto (pregio e difetto), la studia e perfeziona creando una storia complessa, ma dalla soddisfazione assicurata.
Nadia Anostini nasce a Milano il 24 novembre del 1989, ma si trasferisce nell'Oltrepò Pavese alla tenera età di quattro anni, luogo in cui tutt'ora vive. Ha iniziato a lavorare all'opera "La Guerra del Vespro" all'età di diciannove anni, concludendo la versione definitiva del primo volume solamente sette anni dopo. La stesura dei volumi ha attraversato fasi di notevole cambiamento, prima di arrivare a quella finale.
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