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giovedì 11 febbraio 2016

Intervista esclusiva alle autrici Federica Soprani e Vittoria Corella de: "Una segretaria per Milord"

Carissimi lettori, per oggi vi ho preparato una sorpresa. Sapete quanto io ami le interviste e sapete anche che mi diletto moltissimo nel cercare nuovi romanzi un pò diversi in cui tuffarmi.
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Andando in cerca di queste due cose mi sono imbattuta in un romanzo molto interessante che mi ha portato ad intervistare due autrici che già in passato ho potuto apprezzare moltissimo.
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Vi lascio alla scoperta del loro nomi, del loro romanzo e delleloro parole per condurvi nelle atmosfere che hanno creato... buona lettura!!
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Una segretaria
per Milord
di Federica Soprani 
e Vittoria Corella
pagine 300 circa
prezzo 3.49€
SOLO EBOOK
HarperCollins Italia Editore
 già disponibile
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Londra, 1912
Al grido di: Il voto alle donne, Emy White si è incatenata davanti ai cancelli del Parlamento di Londra.
Non è la prima volta che ha la sfacciataggine di portare avanti in maniera tanto spudorata le richieste del Circolo del Voto di cui fa parte, ma di certo è la prima volta che qualcuno osa metterle le mani addosso.
E non si tratta di un poliziotto...
Il terribile affronto le arriva dal Conte di Reavley, deciso a por fine alla sua pantomima con la forza.
Accecata dall'insulto, Emy lo schiaffeggia, salvo pentirsi amaramente di quel gesto, e solo perché lei disdegna la violenza. Pronta a chieder perdono, si presenta alla porta di milord che, però, non ha intenzione di scusarla tanto facilmente.
Sarà sufficiente un mese come segretaria al suo servizio per far dimenticare alla bella suffragetta ogni velleità di parità sessuale?
O forse, in quel periodo di tempo, l'impeccabile gentiluomo vedrà crollare ogni sua sicurezza?


 ---o- Intervista -o---


1.  Vi andrebbe di presentarci il vostro nuovo romanzo “Una segretaria per milord”, appena uscito (solo in ebook) per la HarperCollins Italia? 
VITTORIA: “Una segretaria per Milord”  è la storia di una suffragetta di inizio Novecento che lotta per i diritti delle donne e non ha tempo per l’amore, la sua missione è davvero troppo importante. Ma siccome è anche un romance, l’amore arriva e non è affatto come la Suffragetta Emerald White si aspetta. Anzi, è esattamente il contrario!
FEDERICA: Una storia d'amore, sicuramente, ma anche la storia di un cambiamento in corso, di un fermento che percorre l'Europa e il mondo, e si manifesta nei modi più disparati, dagli eventi politici, ai mutamenti sociali, fino ai rapporti tra i sessi, la moda, la musica... I protagonisti del romanzo sono giovani uomini e donne che vivono quel mutamento sulla loro pelle, volenti o nolenti, cavalcandolo o contrastandolo a seconda della loro natura.

2.  Com’è nato questo romanzo e come lo definireste?
VITTORIA: Narra la leggenda che Corella & Soprani, duo gotico, noir e molto vittoriano un giorno abbia tentato di partecipare ad un concorso di racconti Romance. Si narra (ma sono solo voci) anche che siano arrivate ultime, per manifesta anarchia e insofferenza alle regole ferree del romance. La cosa non ha spaventato Harlequin Mondadori/Harper Collins Italia che ha schioccato la frusta del rosa e le ha rimesse in riga. Così è nato “Una segretaria per Milord” il romance che non vorrebbe essere proprio un romance e forse per questo è piaciuto ai grandi capi dell’Harper Collins. Vai a capire.
FEDERICA: Come spesso accade, sono stata io a trascinare Vittoria in quest'ennesima missione suicida. Lei non ci voleva venire, poverina. Comunque è stata un'esperienza stimolante, lo sono tutte con lei. Il racconto è stato scritto quasi per gioco, poi è diventato un romanzo, e Harper Collins ha letto e apprezzato. Come definirlo? Un romance nato come atto di ribellione, che si è trasformato in una storia d'amore (pur rimanendo, di base, un atto di ribellione, appunto ;))

3.  Come presentereste i personaggi che fanno vivere “Una segretaria per milord”?
VITTORIA: Si presenterebbero da soli, perché, si sa, i nostri personaggi fanno quello che vogliono e noi incanaliamo solamente il loro desiderio di vivere, almeno sulla carta. Cerchiamo di far loro piacere cercando di renderli tridimensionali e credibili. Abbiamo donne volitive, abbiamo uomini un po’ confusi e dalla mentalità d’inizio Novecento che si meritano una lezione sulla parità dei sessi. Abbiamo innamorati insospettabili, insospettati e persino un cane carlino!
FEDERICA: Emy White: Ribelle, cocciuta, devota ai propri ideali e determinata a rendere il mondo un posto migliore. Nigel Reavley: Conservatore per nascita, indolente per vocazione, disilluso dal mondo e dalla vita al punto da credere che non ci sia nulla di buono per cui valga la pena combattere. Patrick Kelly: Combattivo come un apostolo, inflessibile come un arcangelo, in costante lotta con se stesso e col mondo. Isabella: Una bambola capricciosa e fatua, più per posa che per indole reale. Amory: Ah, Amory...
4.  Come sono nate le ambientazioni?
VITTORIA: Di solito ambientiamo le nostre storie più gotiche una ventina d’anni prima rispetto all’epoca (1912) di “Una Segretaria Per Milord”, ma l’inizio del Novecento con i suoi fermenti (artistici, letterari, politici) e le sue minacce (due anni dopo scoppierà la Grande Guerra) personalmente mi ammaliava come una sirena. Voto alle Donne! Ragtime! L’Automobile! Tutto era nuovo e ricco di promesse per la gente del 1912. Ci siamo fermate un passo prima dell’abisso delle trincee della Prima Guerra, ecco.
FEDERICA: Siamo sempre state affascinate dai primi del '900, al punto da creare, ai tempi del nostro gioco di narrazione vittoriano, uno spin off ambientato nel 1914, dove 'giocavamo' figli e nipoti dei personaggi dell'altra ambientazione. Mi piace pensar che la Segretaria sia per noi solo il primo romanzo ambientato in questo periodo.
5.  Questo romanzo fa parte di una serie o è un romanzo autoconclusivo?
VITTORIA: E’ autoconclusivo, ma già c’è chi chiede un seguito. Magari potremmo confezionare una storia d’amore sullo sfondo della Guerra, come in “Addio alle Armi” di Hemingway. Così, per tenerci basse.
FEDERICA: Se continueranno a chiederci un seguito, chissà che non decideremo di accontentare i lettori? Potrebbe uscirne un romanzo drammaticissimo o comico, ai limiti del demenziale: tutto dipenderà da che strada sceglieremo di prendere.

6.  Siete solite scrivere a quattro mani, ed anche “Una segretaria per milord” nasce - ed è stato eseguito - così, come vi siete “divise” in questo caso?
VITTORIA: Ognuno gestisce le scene dei suoi personaggi. Per esempio io di solito mi occupo dei belli e tenebrosi e Federica delle fanciulle ye-ye molto emancipate. Se una delle due si blocca, l’altra corre in suo soccorso e aggiriamo gli ostacoli. O li sfondiamo, dipende.

FEDERICA: Come al solito, con la differenza che qui Vittoria non ha potuto divertirsi a creare personaggi davvero, davvero cattivi. A sua difesa posso dire di essere io la colpevole della presenza di una quantità sconcertante di 'palpiti', 'fremiti' e 'sospiri' disseminati per tutto il romanzo.

7.  Quale personaggio di “Una segretaria per milord” vi è più caro?
VITTORIA: Indubbiamente Amory. Chi è? Beh, è l’amico d’infanzia del protagonista maschile e non conosce il significato della parola “vergogna”.
FEDERICA: Mi sono affezionata a tutti, inutile negarlo, anche se suppongo di avere una cotta tremenda per Patrick. Amory, del resto, è il vero eroe della storia, colui che incarna il mutamento dirompente del suo tempo. E siccome poco dopo scoppierà la Guerra, questa affermazione si ammanta di una certa drammaticità.

8.  Questo libro, oltre a contenere una storia d’amore, filo conduttore della storia, ha anche altre tematiche?
VITTORIA: Certo. I primi vagiti del movimento femminista, l’emancipazione delle donne e la conquista del voto. E’ una storia sì leggera, ma solidamente ancorata al reale.
FEDERICA: Come detto prima, il cambiamento, un sentimento della modernità che preme prepotente per uscire e sconvolgere il mondo. Allo stesso tempo una certa malinconia per un tempo andato, non ancora abbastanza lontano per essere considerato passato, e tuttavia irrimediabilmente perduto.

9. Avete altri progetti nel cassetto?
VITTORIA: Il seguito del nostro romanzo steampunk Victorian Vigilante, che reca il rassicurante titolo di “Abominio” e altri 4 episodi della serie poliziesco-vittoriana a tinte noir ed erotiche Victorian Solstice, se le forze ci assistono.
FEDERICA: Sempre! Il quinto episodio di Victorian Solstice, 'Giulietta deve morire',  è già pronto, aspetta solo di essere pubblicato, e ne abbiamo già altri tre in cantiere. 'Giulietta' è un vero e proprio romanzo, e speriamo possa avvicinare alla serie anche chi non ha seguito le avventure precedenti di Jericho e Jonas. Per chi invece già li conosce, sarà un'esperienza assolutamente gratificante, credo!

Grazie davvero 
a Federica e Vittoria


Federica Soprani vive a Parma, sfortunatamente per lei, in questo secolo. Scrivere le è necessario quanto respirare. E da parte di un’asmatica questa affermazione si ammanta di un pathos quasi insostenibile… Tale necessità non sempre riesce a coniugarsi col suo lavoro presso uno studio grafico e con la gestione più o meno rocambolesca di una famiglia che ha più zampe che arti. Ma oltre che vivere occorre sopravvivere. Laureata in lettere moderne, indirizzo Storia del Teatro e dello spettacolo, con un tesi dal titolo "La figura del Vampiro nel Teatro tra '800 e '900". Da sempre coltiva la passione per la lettura e la scrittura. Scrive racconti di vario genere, dall’horror al fantasy. I suoi autori di riferimento sono Angela Carter, Tanith Lee e Paola Capriolo, oltre ai classici dell’800 e ’900.
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Vittoria Corella è uno pseudonimo. La persona che si cela dietro questo nome ha lavorato come giornalista per il Romagna Corriere, il quotidiano più diffuso in Romagna dopo il Resto del Carlino. Vive a Riccione, lavora nel turismo e ha una gatta a tre zampe.

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