Carissimi lettori buon martedì! Quest'oggi vorrei proporvi una lettura interessante (per cui è anche previsto un giveaway, che non fa mai male!) legato ad un BlogTour che vede il Bostonian Library come la seconda tappa di un tour (iniziato ieri) che coinvolge 5 blog, per altrettante 5 tappe.
Il libro in questione è il terzo romanzo della storia "Berlin 3. La battaglia di Gropius" che ci porta nella Berlino degli ani '70 alle prese con un virus che ha privato il mondo degli adulti, lasciando una data di scadenza ai giovani, che si trovano sperduti, a dover unirsi in gruppo per sopravvivere.
In questo BlogTour, per cinque tappe, ogni blog dovrà prendere uno dei protagonisti della storia e scrivere una lettera al mondo dal proprio punto di vista, prima del virus.
Berlin 3
La battaglia
di Gropius
di Fabio Geda Marco Magnone
pagine 228
prezzo 15.00€
Mondadori
disponibile
dal 20 settembre
--o--
La serie "Berlin" è composta da:
1. Berlin. I fuochi di Tegel
2. Berlin. L’alba di Alexanderplatz
3. Berlin. La Battaglia di Gropius
È il dicembre del 1978 quando l’inverno cala su Berlino: il manto candido della neve diventa ghiaccio sopra i relitti di scuole e case, parchi e cortili, al di qua e al di là del Muro.
Da tre anni un virus incurabile ha sterminato la popolazione adulta della città, costringendo i ragazzi e i bambini sopravvissuti a crescere all’improvviso, in attesa che, alla fine dell’adolescenza, il virus porti via anche loro.
Reichstag
Divisi in gruppi per organizzarsi e farsi forza, tra i ragazzi si scatena una guerra spietata. Il gruppo di Tegel mette a ferro e fuoco la città sotto la guida della feroce Wolfrun che, fiera come un’amazzone, combatte in groppa a un maestoso destriero. Dalle alte torri di Gropius, Jakob e Christa la vedono arrivare insieme ai suoi.
Per portare battaglia. Niente e nessuno sembra in grado di fermarla, eppure qualcuno serba ancora nel cuore una fiammella di umanità…
C’era una ragazza a cavallo, in mezzo alla tormenta. Le vedette non avevano mai visto Wolfrun, ne avevano solo sentito parlare. Attorno c’era la sua gente, le lingue di fuoco delle torce che il vento cercava di strappare di mano, i turbini di neve.
---o- Timo -o---
La mia lettera al mondo
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"Questa è la mia lettera al mondo. Tra ricordi passati, prima dell'epidemia e la mia percezione della realtà ora. C'era un mondo diverso, forse stanco, un po' abbruttito e pronto a sacrificare brave persone, ma mai, nemmeno nei miei sogni peggior avrei immaginato che le cose avrebbero potuto prendere questa dannata brutta piega.
In un certo senso detestavo allora quello che detesto oggi, ma tornando indietro forse non cambierei un sacco di cose del mondo del "prima". Molte cose mi piacevano, ma ero, e sono, così abituato a disprezzare tutto che a volte non faccio più a caso a cosa mi piace e quello che non mi piace. Come se mi mancasse il gene del discernimento positivo per me stesso. Ma che conta ora ...E invece in questi giorni mi assale questa specie di malinconia che non riesco a controllare e che mi prende per i capelli e mi trascina indietro, mi getta nei ricordi del passato e pretende la mia completa attenzione. E quindi eccomi a scrivere quasi per disperazione, cercando di gettare fuori questa malinconia per ciò che è stato, questa voglia di smettere di combattere, di cercare qualcosa nel passato per andare avanti, una ragione che affonda in una lontano eco, un ricordo, un profumo, un volto, un sapore o un colore che mi faccia desistere dal mollare tutto e lasciarmi andare.Prima era tutto diverso, prima della malattia, del virus, della lotta alla sopravvivenza e dell'unione forzata e talvolta soffocante con altri, il mondo aveva un altro aspetto. Era un mondo pieno di prospettive, Berlino era una città viva, vibrante, piacevole, con i suoi quartieri, i suoi musei, i suoi divertimenti, la sua voglia di modernità e soprattutto la presenza degli adulti, che mancano irrimediabilmente.Mi manca molto, ora, il modo in cui Berlino vedeva il modo di vivere la vita, la sua visione del futuro, la speranza in modo migliore, la presenza della guida degli adulti, che prima mi era insopportabile, e mi manca soprattutto perchè ora il futuro è qualcosa di cui si parla con timore e sospetto, così incerto e fragile e pericoloso.Ora tutto è tutto più cupo, più sobrio, tutto viene vissuto con più stodimento, con più passione, con più timore, come se non vi fosse un domani da ricostruire, non ci fosse il tempo per godersi la crescita di quello che uno costruisce nel tempo, come se non vi fosse garanzia di un lieto fine, di qualcosa di migliore e più bello. Come in effetti è. Perchè noi non abbiamo tempo, questa è la verità.
E la bellezza, vi dirò, mi manca un sacco. Certo mi rimangono i tramonti e un paio di altre cose stucchevoli che un tempo non avrei degnato di uno sguardo, ma complessivamente non è qualcosa per cui vivere, non abbastanza. Eppure c'è una forza, da qualche parte, nel profondo del mio essere, che mi spinge a vivere, a lottare con le unghie e con i denti, che mi costringe a sopravvivere, un'istinto innato che mi vuole e pretende integro.E ogni giorno io rispondo a questo istinto. Reagisco agli eventi come un muscolo allenato risponde ad un esercizio a cui è abituato: con istinto e riflesso. Ma vivere, esistere, mi accorgo ora, è molto diverso, qualcosa che va oltre il respirare, mangiare e dormire e che il passato mi ricorda di cercare ancora nel futuro... e mi sforzo di cercarlo..."
---o- Il Regolamento per partecipare al Giveaway -o---
Grazie alla casa editrice Mondadori avete la possibilità di vincere una copia cartacea di "Berlin.La Battaglia di Gropius". Per vincere la copia è sufficiente compilare il form qui sotto:
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---o- Il Calendario del BlogTour -o---
Fabio Geda Si è occupato per anni di disagio minorile, esperienza che ha spesso riversato nei suoi libri. Nel mare ci sono i coccodrilli, il suo terzo romanzo, ha venduto quattrocentomila copie, è stato tradotto in ventotto paesi, è letto nelle scuole un po’ ovunque e ne sono stati tratti diversi spettacoli teatrali. Ha sempre desiderato scrivere una saga per ragazzi. Ora l’ha fatto.
Marco Magnone È nato nel 1981 ad Asti. Le storie le ha sempre amate in ogni forma: libri, fumetti, cinema, serie Tv, videogiochi. Berlino invece l’ha scoperta grazie al progetto Erasmus, ed è stato un colpo di fulmine. Dopo l’università ha iniziato a lavorare nell’editoria e a pubblicare reportage e diari di viaggio. Questa è la sua prima opera di narrativa.
Adoro Berlin, e adoro questa tappa!! *-*
RispondiEliminaEmail: marco.smeraldi8@gmail.com
Lettera un po' triste ma anche molto speranzosa...e alla fine l'importante è cercare di non perdere la speranza, no?
RispondiElimina@Marco Smeraldi
RispondiEliminaGrazie mille ^ ^
@Dori A.
Vero... un po' triste (o forse decisamente triste e malinconica) ... ma non riuscivo a non vederlo diversamente, il futuro rispetto al passato, nei panni di Timo. Troppe le cose perse, andate, troppi cambiamenti in negativo, le paure, i dubbi, le precarietà dell'esistenza ...
Ma come dici tu ho voluto leggere della speranza per tutti loro ... la voglio disperatamente per tutti i protagonisti, in un modo o in un altro.
Endi
Questa lettera è bellissima *___*
RispondiEliminaentusiasmante e sempre più interessante
RispondiEliminauna saga da scoprire!
RispondiElimina@Angelica Bellantoni
RispondiEliminaGrazie mille ^ ^
@Marianna di Lorenzo
Concordo con te :)
@Luigi
Sicuramente! Da preferire a certe saghe internazionali :)
xo
Endi