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mercoledì 27 giugno 2012

Neri pozza incanta la nostra estate.

Che bello la Neri Pozza è tornata! Dopo un pò di tempo di assenza dal sito ufficiale senza aggiornamenti di sorta sulle uscite, sono tornati a cavallo e colgo la palla al balzo per proporvi le bellissime uscite per giugno di questa casa editrice. Non ho avuto la fortuna di leggere questi romanzi in lingua, per cui non so darvi indicazioni di qualche tipo, posso però dirvi che il primo romanzo che vi propongo secondo me ha buone probabilità di piacere a un ampio spettro di pubblico!

Festa di nozze





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Festa di nozze
di Maggie Shipstead
pagine 368
prezzo 17,00
Neri pozza
da fine giugno
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A Waskeke, un’isola del New England, in cima a una collinetta erbosa, spicca una casa alta e stretta, la cui facciata semplice, rivestita di assi grigie, parla di agi e sobrietà, di benessere e riserbo.
È la casa di Winn van Meter da vent’anni, da quando Livia, la sua secondogenita, era ancora in fasce e, per venti estati, il tempo e l’abitudine l’hanno trasformata in un sacro monolite sopra il quale il cielo estivo continua a fare capriole.
In quella casa si sta per svolgere la festa di matrimonio di Daphne, la primogenita di Winn e Biddy. Tra le sue mura, con disappunto di Winn, è tutto un viavai di damigelle e di altre vestali del sacro fuoco delle nozze.
Biddy, la moglie di Winn, bada ossessivamente ai preparativi. Livia, shorts azzurri e gambe magre, si aggira come sempre accompagnata da una ventata d’aria di mare. Daphne, come al solito, nasconde i suoi moti interiori dietro uno specchio fumoso di dolcezza e serenità. Sta per sposare Greyson. Un’ottima scelta, agli occhi di Winn, poiché Greyson è sempre affabile ed è già avviato sulla strada per guadagnare una fortuna.
Winn, insomma, dovrebbe essere felice. Ma c’è qualcosa che l’angustia, qualcosa che gli dice che quella festa di nozze può anche trasformarsi in un infido percorso a ostacoli disseminato di occasioni di dire o fare qualcosa di sbagliato.
Sarà forse la sicura presenza alla cerimonia di Jack Fenn e di sua moglie Fee, ex fiamma di Winn? Quel Jack Fenn, membro della commissione d’ammissione del Pequod, il piú esclusivo club di golf di Waskeke che da anni lo tiene nella triste condizione di guest senza mai accoglierlo tra i suoi illustri soci?
Oppure il pericolo per lui, Winn, rispettabile bostoniano nei suoi tardi cinquant’anni, è rappresentato da Agatha, la giovane damigella di Daphne, un autentico esemplare di bomba sexy dalle morbide curve e l’aria di incurante e consumato disordine coi suoi vestitini bordati di pizzo, i pantaloni pericolosamente scesi sui fianchi, gli shorts che, pur soddisfacendo i requisiti della decenza, danno un’inconfutabile impressione di nudità?
Con una prosa elegante, illuminata da una frizzante e caustica ironia, Festa di nozze descrive una società ottusamente elitaria che si muove tra cene a base di aragosta, bloody mary e gin tonic, feste sfarzose e inarrivabili golf club assurdamente esclusivi: un mondo in cui il denaro e il prestigio sono tutto, ma che si sgretola sotto la spinta fatale della tensione erotica e sociale che vi fa improvvisamente irruzione.
Maggie Shipstead descrive la nascita del romanzo:
 
"Scrivi quello che sai" è quanto di più citato dei consigli per scrivere. Quando mi venne chiesto di descrivere il mio libro io di solito borbotto qualcosa su una famiglia disfunzionale, pungente di una famglia che celebra un matrimonio su un'isola, e la gente annusce saggiamente e afferma "Scrivi ciò che sai o chiedi il perplesso," Pensavano davvero che avrei dovuto scrivere quello che sapevo? [...] Ho speso il 70 per cento della mia vita in California, inclusi gli anni da zero a diciotto anni quando ho vissuto lungo una spiaggia suburbana della California del sud ed ero del tutto ignara dell'esistenza in New England e delle scuole di preparazione e dei club [...]; e il venti per cento della mia vita si è svolto in Massachusetts, tra cui otto mesi in Nantucket, dove ho scritto la prima bozza. [...]
A seconda di come qualcuno interpreta letteralmente il comandamento di scrivere quello che sai, qui ci sono alcune domande che sorgono: come californiana, quanto posso davvero sapere dell'Upper Crust , delle nuove famiglie England come i
Van Meters ? Io non sono sposata, così quanto posso davvero sapere matrimoni? Non sono un uomo di sessant'anni, così è saggio di scrivere dal punto di vista di questi? [...] L'idea di un mondo dove le persone scrivono solo quello che sanno suona piatta, cupa, e senza fantasia per me.
Invece, ho provato a scrivere quello su cui mi interrogo. Quando ho vissuto in Oriente, mi facevo delle domande sulle persone che incontravo, che sapevano come vestirsi per feste in giardino quando erano ancora adolescenti, che avevano vaste reti di amici di famiglia gnerazionalmente differenti, il cui modo di vestire era frizzante e culturalmente irreggimentato [...].
Poi ho incontrato la nonna del
mio amico Bailey, una formidabile gran dama che era uno delle damigelle di Jacqueline Kennedy. A prima vista, sembra l'essenza distillata dell'alta società. Ha un dono per il divertimento, del bere e danzare, una voce affettata [...] una casa sulla North Shore piena di dipinti ad olio ancestrali e modelli di carta da parati classici del Massachusetts, e una casa piena di ingredienti per il Bloody Mary nel Maine. Ma ciò che mi è piaciuto di questa donna in particolare era il suo armadio sorprendentemente fantastico, che somigliava a quello che sarebbe successo se gli armadi da Dynasty e The Love Boat fossero stati chiusi all'interno del Copacabana e allevati in isolamento per diversi decenni. Dietro lo sfondo classico, teneva orde di paillettes, gioielli a tono e seta, spalline, tacchi torreggianti, mucchi di abiti e maglioni abbaglianti [...].Alla fine, mi misi a scrivere un personaggio, Winn Van Meter [...] Io lo conosco, anche se lui non esiste. Trascorre la sua vita alla ricerca di correttezza e di uno stato illusorio sociale, ma ci sono alcune tute zebrate, metaforicamente parlando, in agguato dietro il suo aspetto posato. Tutti abbiamo i nostre segrete paillettes.

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«Maggie Shipstead è una scrittrice dotata di incredibile talento e 
Festa di nozze è un formidabile romanzo
 che commuove e diverte a un tempo».
Richard Russo
Seating Arrangements
copertina originale

«Il mondo della buona società,
 dove le convenzioni celano le verità piú oscure».
Easyliving

«Maggie Shipstead ha scritto un romanzo che ha 
la stessa profondità delle opere di Anne Tyler. 
La sua commedia, seppure sarcastica, non è mai crudele, 
ma svela una raffinata conoscenza psicologica dei propri personaggi».
Book Oxygen

«La brezza marina che spira nelle pagine di Festa di nozze è l’affetto che
 Maggie Shipstead nutre per i suoi personaggi viziati,
 il segno della delicatezza con cui tratta le loro pene e i loro desideri».
Ron Charles, The Washington Post

«Un romanzo sofisticato e ironico su famiglia, infedeltà, 
status sociale e crisi di mezza età. 
Difficile credere che sia davvero un esordio».
Marie Claire

Maggie Shipstead si è laureata a Harvard nel 2005. Ha conseguito il Master in Fine Arts allo Iowa Writers’ Workshop sotto la guida di Zadie Smith. Festa di nozze è il suo primo romanzo, un bestseller annunciato, atteso e tradotto dai maggiori editori del mondo.

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Il ragazzo della Kaiserhofstrasse





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Il ragazzo 
della Kaiserhofstrasse
di Valentin Senger
pagine 304
prezzo 17,00
Neri Pozza
da fine giugno
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Coi suoi palazzi di epoca guglielmina dalle facciate imponenti, la Kaiserhofstrasse sembra una delle strade più austere e solenni nella Francoforte della metà degli anni Trenta. In realtà, la piccola via cela, nei suoi severi edifici, una vita mondana agitata se non addirittura licenziosa.
Al numero 4 vivono due prostitute che, nella strada appena dietro l’angolo, hanno il loro albergo a ore. Al numero 6 abita un pittore che se ne va in giro avvolto in un ampio mantello con pellegrina, il cappello nero da artista in testa, e la sciarpa di lana che svolazza con studiata negligenza sulle spalle. Nello stesso edificio viveva anche Didi. Di giorno, unico parrucchiere maschio nel salone di bellezza per signore nella Schillerstrasse, di sera, donna maestosa con indosso una parrucca biondo chiaro, un vestito attillato con stola di pelliccia, calze di seta e scarpe dai tacchi alti. Le SS sono andate a prelevarlo dal suo posto di lavoro e lo hanno mandato in un campo di concentramento.
Alcune case più avanti, dove c’è la taverna Mohrhard, abita una coppia molto originale, lui detective, lei astrologa. Allo stesso numero, in una mansarda, vive il garzone del fornaio, un membro del KPD, il partito comunista, arrestato e condannato a tre anni di reclusione e poi rilasciato. Al numero 16 c’è un segretario di Stato che ha trasformato l’appartamento in un’unica grande voliera e tiene di più ai suoi uccelli esotici che alla moglie. E al numero 17 abita una ex cantante d’opera che se ne va sempre in giro con tre cagnolini a un guinzaglio tripartito.
Il caso più strano e bizzarro della Kaiserhofstrasse è rappresentato, tuttavia, dalla famiglia che vi abita al numero 19: i Senger, vale a dire Moissee Rabisanowitsch nato a Mykolaiv, Olga Moissejewna Sudakowitsch nata a Ocˇakiv, e figli, tutti ebrei dell’Est.
L’agente di cambio Oppenheimer, che stava al 19 della Kaiserhofstrasse, un ebreo che pure considerava Hitler un grande uomo di Stato, è stato mandato a morire in un campo di sterminio.
Ma i Senger sono ancora lì. Eppure tutti nella strada conoscono la verità. Heinrich Busser, il poliziotto che abita nell’appartamento di sotto, quando vede il ragazzo dei Senger, Valentin, lo saluta sempre dicendo: «Allora, Jiddche, come butta?». Tutti gli amici di Valentin, poi, quelli con cui giocava tra le siepi vicino al Teatro dell’Opera, soprattutto Hans e Holle entrati nella Gioventù Hitleriana o Schorschi che fa parte delle SA, sanno che Valentin è un «giudeo» circonciso…
Preziosa testimonianza di un’epoca tragica ed eroica insieme, questo libro è la storia vera di Valentin Senger, ragazzo della Kaiserhofstrasse, figlio di ebrei dell’Est, nato e cresciuto a Francoforte e scampato agli sgherri del nazifascismo grazie ai mille capricci del caso.
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cover originale
«Se mai sono avvenuti dei miracoli nei dodici anni in cui Hitler è stato al potere,
tra i più grandi c’è certamente il fatto che una famiglia 
di ebrei russi con frequentazioni comuniste sia riuscita 
a sopravvivere incolume nel pieno centro di Francoforte».
Neue Zürcher Zeitung


«Pregno di colore e di atmosfera, di umorismo e ironia e, 
al tempo stesso, di angoscia, 
il libro di Senger mostra tutte le tipologie 
di quell’epoca criminale ed, insieme, eroica».
Die Welt


«Un pezzetto di esperienza personale che fa
 capire più di una pila di libri di  
storia che cosa fosse la vita quotidiana nel Terzo Reich».
Zeit Magazin


«Un’opera che resterà nel tempo».
Frankfurter Allgemeine Zeitung

Valentin Senger è nato a Francoforte nel 1918. Durante gli anni della Seconda guerra mondiale ha studiato e lavorato come disegnatore tecnico. Alla fine della guerra è diventato giornalista, prima per la Sozialistische Volkszeitung e in seguito per la radio dell’Assia. È morto a Francoforte nel 1997.

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