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domenica 3 febbraio 2013

Gargoyle ... che paura !!!!



Il motivo per cui scrivo fantascienza 
è creare nuovi mondi, 
partendo da un’idea
folle… è qualcosa di molto divertente.
John Scalzi








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Le brigate 
fantasma
di John Scalzi
pagine 320
prezzo 14,90
Gargoyle
già disponibile
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L’Universo è in guerra. Le Forze di Difesa Coloniale (FDC), sono impegnate a sventare l’attacco di una pericolosa alleanza di razze aliene ma ormai per la sopravvivenza della specie umana si rende sempre più indispensabile il contributo delle Brigate Fantasma. Sono questi guerrieri superumani dalle menti completamente vuote creati in laboratorio dal Dna di militari morti. Già adulti, privi di infanzia, sono dotati di un bagaglio esperienziale preconfezionato; i loro percorsi neurologici vengono forzatamente accelerati dall’impianto di un dispositivo, detto BrainPal, in grado di fornire tutte le indicazioni e le notizie necessarie. Per questo sono considerati amorali.

The Ghost Brigades (Old Man's War, #2)
cover originale
Quando le FDC scoprono che un loro scienziato, Charles Boutin, le ha tradite, alleandosi con le popolazioni aliene per poi fuggire inscenando un maldestro suicidio, la situazione precipita; per scongiurare l’annientamento bisogna adottare delle soluzioni drastiche e forse proprio un errore commesso dallo scienziato può consentire agli umani di salvarsi. Boutin infatti, prima di scappare facendosi credere morto, era riuscito a trasferire una copia della sua coscienza in un computer, ma poi aveva dimenticato di cancellarla. Il piano delle FDC è dunque quello di creare un soldato, Jared Dirac, che abbia non solo il Dna di Boutin, ma anche la sua stessa coscienza, così da recuperare i ricordi del traditore, scovarlo e sconfiggere l’alleanza aliena. Inizialmente il piano non sembra funzionare, ma a poco a poco la coscienza di Boutin comincerà ad affiorare e Dirac dovrà fare i conti non solo con i ricordi di una vita che non ha mai vissuto, ma soprattutto con la nascita inaspettata di una sua propria coscienza, che lo spingerà – fino alle estreme conseguenze – a compiere scelte molto diverse da quelle dello scienziato.

Anche in questo secondo romanzo John Scalzi torna a riflettere sui temi dell’identità, della libertà di coscienza e del libero arbitrio. Il progressivo processo di consapevolezza del soldato Dirac diviene uno spunto per alcune considerazioni di carattere bioetico: il limite fra ciò che è umano e ciò che non lo è, è davvero è così invalicabile e definitivo come siamo abituati a credere? In un’epoca in cui le applicazioni nanotecnologiche prendono sempre più piede, qual è il discrimine tra scienza e moralità? E quali possono essere le conseguenze? Tali riflessioni etico-filosofiche, sapientemente intessute in una narrazione fantascientifica, rendono il romanzo di Scalzi avvincente e suggestivo: uno stand-alone che può essere apprezzato anche da chi non ha letto le opere precedenti dello scrittore.  


L'estratto:

Si dice vengano creati dai morti, che il plasma germinale umano dei morti venga mescolato e rimescolato con materiale genetico di altre specie, per vedere cosa ne viene fuori. Si dice che alcuni di loro non somiglino neanche agli umani, in cui comunque si riconoscono, e che nascano già adulti con abilità e competenze, ma privi di memoria. Non solo; sono anche privi di un sé. Senza moralità. Senza freni. Senza umanità […]Guerrieri bambini nel corpo di adulti. Abomini. Mostri. Strumenti che la vostra Unione Coloniale sfrutta per missioni che non può o non vuole affidare a soldati con esperienza di vita e moralità, soldati che potrebbero temere per la loro anima in questo mondo o nell’altro”.

L'opinione:


"[...] La fantascienza di Scalzi – in cui confluiscono generi diversi – non è un mero susseguirsi di scontri epici in cui a prevalere è il colpo di scena. Nonostante il ricorso a uno stile quasi cinematografico e  la spettacolarità dell’assunto di partenza, ogni anello della catena narrativa è innestato con precisione scientifica allo scopo di dar vita a una trama in cui verosimiglianza e credibilità non vengano mai meno (la formazione giornalistica dell’autore è evidente). Ogni elemento è dunque inserito con perizia, in modo che la storia abbia uno sviluppo lineare. Qualche carenza è riscontrabile, forse, sotto il profilo descrittivo: personaggi e luoghi vengono appena abbozzati, impedendo al lettore una completa immersione nell’universo narrato.  In particolare, il sistema intergalattico immaginato dall’autore avrebbe richiesto una ricostruzione di stampo quasi tolkeniano, con annesse cartine e dettagli di approfondimento. 

Sfaccettata e complessa è, invece, la costruzione psicologica dei personaggi, che sfugge allo schematismo della scissione tra buoni e cattivi. Ciascuno dei protagonisti agisce in base a motivazioni e interessi personali, che vengono perseguiti in modi più o meno nobili, finendo col determinarne la natura. All’interno del plotone di soldati speciali, il concetto di cameratismo è sostituito da quello di “condivisione”, che sfocia in omologazione. Come dimostrano i momenti successivi alle battaglie – in cui hanno luogo vere e proprie orge –, l’individuo, privato della propria coscienza, diventa parte di un tutto al quale tenta disperatamente di restare connesso. Un caso a parte è, naturalmente, quello di Jared, la cui coscienza si risveglierà grazie alle interferenze della memoria (la Recherche proustiana è l’altra grande opera letteraria citata all’interno del romanzo). In seguito a un episodio apparentemente banale,  il soldato comincerà infatti ad avvertire gli influssi della coscienza di Boutin, trovandosi a dover fare i conti con questo doppio alquanto scomodo.[...]"

De Le Brigate Fantasma hanno detto:

Nessuna pretesa, se non una formidabile maestria vecchio stile.
San Francisco Chronicle

Il romanzo intreccia abilmente azione, descrizioni memorabili 
e un tocco di filosofia formano un sapiente intreccio 
in questa epifania militare fantascientifica di prima qualità.
Booklist

Una combinazione tra Fanteria dello Spazio e Universal Soldier, 
Le Brigate Fantasma rievoca il risveglio, 
il tradimento e il conflitto nella migliore tradizione militare di fantascienza.
Entertainment Weekly 

John Scalzi dissipa ogni dubbio di poter essere una meteora... 
Le Brigate Fantasma è un grandioso racconto di battaglie, 
contese e intrighi diplomatici.
Flint Journal

John Scalzi (1969) dopo un esordio come giornalista, si è dedicato alla scrittura e ha vinto il John W. Campbell Award 2006 come miglior scrittore esordiente. Il suo primo romanzo Morire per vivere pubblicato da Gargoyle nel 2012 è stato nominato al premio Hugo Award come miglior romanzo dell’anno e i diritti sono stati venduti in più di quindici Paesi. Della produzione successiva, oltre a Le Brigate Fantasma, ricordiamo The Last Colony e Zoe’s Tale. Scalzi è stato consulente creativo per la popolare serie televisiva di fantascienza Stargate Universe; dal 2010 è presidente della Science Fiction and Fantasy Writers of America, prestigiosa organizzazione che assegna il Nebula Award. Attualmente vive in Ohio. Il suo blog, http://whatever.scalzi.com, è seguitissimo.


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Arriva finalmente anche da noi 
il romanzo più discusso
 e sperimentale dell’autore delle 
Cronache del ghiaccio e del fuoco.
Un imperdibile inedito. 
 

 




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Amageddon 
Rag
di George R.R. Martin
pagine 480
prezzo 16,50
Gargoyle
già disponibile
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New York, 1984. Sandy Blair, ex giornalista e ora scrittore in crisi d'ispirazione, viene inaspettatamente ricontattato dalla Hedgehog, rivista musicale e di cultura underground con cui lavorava prima di essere licenziato, per scrivere un reportage su un crimine inquietante. Jamie Lynch, personaggio di spicco della scena musicale rock anni Sessanta ed ex produttore del leggendario gruppo dei Nazgûl, è stato orrendamente assassinato nel sua fastosa villa; in sottofondo, le note di Music to Wake the Dead, l’ultimo album della band, scioltasi dieci anni prima in seguito all’uccisione – durante un concerto – del loro leader, il cantante Patrick Henry Hobbins, detto “Hobbit”.

cover originale
Incuriosito e come spinto da ragioni misteriose Sandy accetta di scrivere il pezzo mettendosi sulle tracce dei componenti della band, di vecchie amicizie e di chiunque sia in grado di fornirgli delle indicazioni per scoprire cosa si nasconda dietro gli omicidi di Lynch e Hobbins. Presto, però, il viaggio-indagine si tramuta in una spirale asfittica, in una resa dei conti con il proprio io e con i propri demoni, e ancora con un mondo e un passato soltanto in apparenza estinti, legati in modo profondo e oscuro alla musica dei Nazgûl – che qualcuno vuole riunire per un ultimo concerto – e alla controcultura rock degli anni Sessanta. L’ora dell’Armageddon sembra essere giunta.

Con una scrittura diretta e dal ritmo concitato, visionaria e a tratti dolorosamente disincantata, Martin trascina il lettore in un’avventura allucinatoria dalle atmosfere apocalittiche, in un crescendo di episodi inquietanti e di sogni psichedelici che hanno a che fare con sacrifici, riti satanici e occultismo. Nella trama ben intessuta, gli elementi del thriller, dell’horror e del mystery soprannaturale si fondono con una ricognizione accurata e oggettiva della cultura americana degli anni Sessanta, dei suoi miti e delle sue mode, come il nascente culto per Tolkien (ispirazione del gruppo musicale dei Nazgûl), del rock & roll e dei gruppi leader di allora. Fil rouge la musica, che meglio delle parole può testimoniare, con disillusa nostalgia, un’epoca in cui “le canzoni non erano solo canzoni” ma esaltavano e avevano il potere di cambiare il mondo. Sullo sfondo dei battiti animali e selvaggi del rock, in Armageddon Rag si assiste impotenti al fallimento di un’intera generazione di giovani americani e dei loro ideali e a un ultimo, disperato, tentativo di impedire che l’Apocalisse si compia. 

Quello di Armaggedon Rag è un Martin diverso, che vi sorprenderà. Mai edito in Italia, questo romanzo sfugge alle classificazioni: giallo ben calibrato, thriller mistico-psicologico, amarcord musicale e affresco puntuale e realistico dell’America degli anni Sessanta, quella degli hippie e delle lotte studentesche, del “peace and love”, della Rivoluzione e, soprattutto, della musica rock di Jimi Hendrix, dei Doors, dei Beatles, dei Rolling Stones, Bob Dylan, Simon & Garfunkel, Joni Mitchell e di tanti altri, al cui ritmo il Movimento è esploso.

Estratto:

«La musica, Sandy, la musica. Era il nostro carburante, il nostro spirito. Ci alimentava e ci esaltava, ci dava coraggio, determinazione, verità. Le canzoni non erano solo canzoni. Ghermivano e plasmavano le nostre menti e le nostre anime, richiamavano qualcosa di primigenio nell’universo, e in noi».

De Armageddon Rag hanno detto:

«Il miglior romanzo che abbia mai letto sulla cultura musicale 
pop dell’America degli anni Sessanta».
Stephen King

«Emozionante, comico, da accapponare la pelle… 
un vivido e intenso viaggio nella memoria».
Washington Post

«George Martin ci conduce in un selvaggio, melodrammatico, 
mistico, viaggio allucinatorio attraverso gli anni Sessanta e Settanta. 
Un romanzo scritto in modo magnifico. 
Non riuscivo a smettere di leggere».
Timothy Leary

George R.R. Martin (1948) è uno dei più grandi autori fantasy contemporanei. Oltre a essere scrittore è produttore, sceneggiatore cinematografico e di fumetti. Le sue opere sono tradotte in moltissime lingue. Della sua vastissima produzione ricordiamo Le cronache del ghiaccio e del fuoco, Il battello del delirio (Gargoyle 2010) e In fondo il buio (Gargoyle 2012). www.georgerrmartin.com

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L’inquietante caccia di una 
stramba combriccola di mercenari







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Il 18° 
vampiro
di Claudio Vergnani
pagine 584
prezzo 10,90
Gargoyle
già disponibile
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Com’era essere un vampiro? Se lo era chiesto anche lui, quand’era capitato. Ebbene... –sorrise – magia, grande magia. All’inizio aveva creato ansia e timore, ma non più di come quando si cambia un vecchio lavoro conosciuto per un altro pieno di incognite. Le cose con il tempo si erano sistemate da sole. Quel che dapprima sembrava enorme si era rivelato una delle tante pieghe dell’esistere umano. Certo, c’erano regole da seguire. Ma alle regole non si sfugge mai. Il rapporto con l’inesplicabile non dava problemi; c’erano più cose in cielo e in terra che eccetera eccetera... Confidava in Dio, che ci credessimo o meno. No, nessun rimpianto, non più. E di cosa, poi? Del sole? Del farsi una famiglia? Del lavoro?

A Modena uno sgangherato gruppo di individui dai vissuti più diversi – body builder, operai, profughi, presunti agronomi, attori porno, giocatori di scacchi – viene assoldato da un’enigmatica donna, denominata “l’amica”, per uccidere vampiri. Se di giorno la situazione è sotto controllo perché i succhiasangue restano immobili, nascosti in ambienti degradati designati a covi – case abbandonate, cisterne, chiuse di fiume, palazzi fatiscenti –, di notte le orrende e feroci creature escono allo scoperto attaccando soprattutto soggetti indifesi – vagabondi, immigrati, solitari. È allora che bisogna vigilare e agire.

Tra sinistri sopralluoghi, massacranti turni di guardia, visite a un’antica e misteriosa Rocca dove si compiono sconvolgenti rituali, suggestive visioni tra le acque di Venezia, la squadra di moderni Van Helsing fa la conoscenza di Grimjank, il 18° vampiro.

Pur raccontando una storia vampirica, il romanzo ha un impianto di forte e ruvido realismo hardboiled: Vergnani parla di vampiri persuadendoci efficacemente che questi potrebbero entrare davvero a far parte della nostra quotidianità: l’elemento sovrannaturale, infatti, si combina senza stridere con la routine di persone stravaganti ma comunque normali.

Dunque, come sarebbe se i vampiri fossero intorno a noi, nel pieno dell’attuale way of life tra telefoni cellulari, SMS, Internet? E come potrebbero venire contrastati dalla gente comune, che ha bisogno di dormire, mangiare, che ha il mal di testa, che talvolta alza un po’ il gomito o si scopre depressa?
È sullo sfondo di una plausibilissima precarietà postmoderna che Vergnani fa entrare in scena i suoi repellenti revenants: in un contesto già di per sé ansiogeno, i vampiri diventano un ulteriore motivo di malessere ma non l’unico né il più importante.

Più che i vampiri in sé, infatti, il romanzo di Vergnani racconta la loro caccia da parte di uno alcuni scanzonati mercenari, disillusi ma non privi di senso etico.
Tra frammenti di horror crudo e momenti di incisiva introspezione, Il 18° vampiro è un intenso romanzo corale dove il valore rigenerante del gruppo torna a essere protagonista oltre ogni tentazione individualista. 



De Il 18° vampiro hanno detto detto:

Un’Emilia grondante sangue, 
a suo modo metafora del mondo, 
una voce originale che dovrebbe entusiasmare 
gli appassionati del genere (e non solo).
La Repubblica

Claudio Vergnani è nato a Modena nel 1961. Svogliato studente di Liceo Classico e ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Dopo una parentesi militare, sbarca il lunario alla meno peggio, passando da un mestiere all’altro. Dalle palestre di body building alle ditte di trasporti, alle agenzie di pubblicità, alle cooperative sociali, è sempre perennemente fuori parte e costantemente in fuga. Il 18° vampiro è il suo primo romanzo. Con Gargoyle ha inoltre pubblicato Il 36° Giusto e L’ora più buia. Sempre Gargoyle sta per pubblicare il suo nuovo e attesissimo romanzo. 

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Il confronto fra due 
icone della cultura popolare 


 



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Sherlock holmes
e La Piaga
 di Dracula
di Stephen Seitz
pagine 230
prezzo 12,90
Gargoyle
già disponibile
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L’incontro con il conte Dracula minaccia la salute di Sherlock, la sua sanità mentale e la sua vita.
Sherlock Holmes and the Plague of Dracula
cover originale
Il punto di forza del romanzo sta proprio nell’accostamento di questi due titani della fiction letteraria, molto diversi tra loro, quasi antitetici:
Sherlock Holmes, il maestro dell’analisi razionale, e il conte Dracula, il principe dell’occulto.
Sopravviverà il detective alla battaglia?





Di Sherlock Holmes e la piaga di Dracula hanno detto:

Un pastiche da quattro stelle! Horror, avventura, 
politica e qualità narrativa. 
Nessuno mollerà la lettura.
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Altri hanno messo insieme queste due icone letterarie, 
ma lo stile di Seitz e l’uso dei personaggi 
lo pone sul gradino più alto degli apocrifi
Mystery Magazine

Stephen Seitz è scrittore, giornalista ed editor. Ha scritto articoli e interviste per i più prestigiosi quotidiani e per le più popolari riviste inglesi. Profondo conoscitore di tutte le opere di Sir Arthur Conan Doyle che vedono il detective come protagonista, con Sherlock Holmes And The Plague Of Dracula è al suo primo romanzo.


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