Ok siore e siori, non vedevo l'ora di fare questo post per condividere con voi la gioia del fatto che la Neri Pozza abbia portato in Italia, finalmente, un romanzo che aspettavo da molto, moltissimo tempo!! Si tratta di "La moglie dell'aviatore" di Melanie Benjamin!! Ci sono ovviamente moltissime altre novità, romanzi molto interessanti (e soprattutto italiani) come "Marguerite" di Sandra Petrigani o "Dentro c'è una strada per Parigi" di Novita Amadei, che hanno destato in me non poca curiosità, confesso!
Vediamo per benino le trame, che dite?
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La moglie
dell'aviatore
di Melanie Benjamin
Pagine416
Prezzo 18€
Neri Pozza
da marzo/aprile
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Natale 1927. Il celebre aviatore Charles Lindbergh ha appena compiuto in solitaria l’eroica traversata dell’oceano Atlantico, da New York a Parigi senza soste. I giornali lo braccano, le donne lo adorano, gli uomini lo emulano.
Ma quando lui, di ritorno da un viaggio, conosce Anne, la figlia dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, capisce di avere appena trovato quello di cui è in cerca da sempre, e la chiede in sposa. Un anno dopo il matrimonio, però, il primogenito della coppia, Charles jr., viene rapito da una banda di criminali che, dopo aver incassato il riscatto, lo abbandona senza vita in un campo.
cover originale
La famiglia è distrutta dal dolore, soprattutto Anne, che non riesce a perdonarsi il fatto di aver anteposto le esigenze di viaggio del marito al figlio. Anne e Charles hanno altri figli, ma non riescono più a recuperare l’intimità di un tempo.
Lindbergh è sempre in viaggio o a qualche evento mondano, e ormai non si preoccupa più neppure di nascondere le sue scappatelle. Del resto, come può una ragazza timida e riservata come Anne competere con il famoso aviatore «Lucky Lindy»? Meglio trovare rifugio nella solitudine dei libri, allora, nella scrittura e tra le braccia di un medico che la capisce.
La moglie del pilota è un romanzo dal ritmo incalzante che racconta la storia vera di una ragazza qualunque che diventa la sposa di uno degli uomini più famosi e amati degli Stati Uniti. Unendo accurate ricostruzioni del Novecento americano a struggenti situazioni domestiche, Melanie Benjamin ci regala il ritratto universale della donna moderna: capace di resistere alla non curanza e all’infedeltà del marito, di reagire alle sfortune della vita e di scoprirsi, finalmente, una brava madre.
«Anne ci cattura tutti per il suo incredibile
ruolo di icona del matrimonio».
Publishers Weekly
«Un libro dalla pregevole ricostruzione
storica e dall’ottimo ritmo».
Library Journal
«La prima persona di Melanie Benjamin è eccezionale
nel cogliere le contraddizioni all’interno della vita di Anne».
Denver Post
«Un altro romanzo storico stellare».
Booklist
Melanie
Benjamin è nata nel 1962, a Indianapolis. Ha pubblicato racconti su In
Posse Review e The Adirondack Review e numerosi romanzi. Il suo Alice I
Have Been è stato inserito tra i migliori bestsellers del New York
Times. Attualmente vive a Chicago, con la famiglia, e lavora per la casa
editrice americana Random House.
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Il taccuino
di Bento
di John Berger
pagine 176
prezzo 12.90€
Neri Pozza
da marzo
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Forse non tutti sanno che il filosofo Baruch Spinoza – detto Bento –, uno degli esponenti del razionalismo del XVII, antesignano dell’Illuminismo e sommo conoscitore dell’esegesi biblica, disegnava. Anzi, era intimamente ossessionato dal disegno. Dopo la scomunica e la cacciata dalla comunità ebraica di Amsterdam, si dedicò al disegno con un trasporto così assoluto che, quando non lavorava come tornitore di lenti, si rinchiudeva nel suo studio ad abbozzare figure o paesaggi, a tracciare centinaia di schizzi a matita e a china.
Quando morì, i suoi amici recuperarono le sue lettere, i manoscritti, gli appunti, ma non trovarono nessuna traccia dei suoi disegni. Molti anni dopo, a John Berger viene regalato un vecchio taccuino da disegno e l’autore, mosso da un impulso segreto e convincente, sente che quel libricino è proprio quello di Baruch Spinoza.
cover originale
Inizia così un dialogo a due voci e a quattro mani in cui l’autore e saggista inglese – convinto che nella silenziosa pratica del disegno risieda la chiave per accedere al senso del mondo e delle cose – immagina di rileggere le parole del filosofo olandese, e di osservare il mondo con i suoi occhi.
Il risultato è un libro che, con una prosa limpida e delicata, crea un ponte tra l’Olanda del XVII secolo e il tempo inquieto in cui viviamo. Una mappa stupefacente che aiuta a orientarsi nel nostro incerto presente, a indagare la sostanza profonda delle cose, e la relazione che ci lega a esse.
«Calorosamente avvincente, filosofico, imprevedibile e,
a tratti, terribilmente commovente…».
Booklist
«Una prosa chiara, sinuosa.
Un’opera dalla singolare saggezza».
The New York Times Book Review
«Un volume breve e sorprendente che ci
regala una profonda riflessione sull’arte,
sul processo creativo e su molto altro…
paragonando la realizzazione di un disegno con il guidare una moto,
Berger compie ogni interazione e connessione come
se fosse fondamentale per il genere umano.
E il lettore vedrà con occhi nuovi».
Kirkus
«Una riflessione edificante».
New York Times Style Magazine
John Berger
(1926) è noto in tutto il mondo come critico d’arte, poeta,
giornalista, narratore, sceneggiatore cinematografico, autore teatrale e
disegnatore inglese. Da oltre trent’anni vive in un piccolo villaggio
delle Alpi francesi. Collabora con El País, The Guardian e The
Indipendent. Tra i suoi lavori tradotti in italiano ricordiamo i romanzi
Ritratto di un pittore (Bompiani, 1961), Festa di nozze (Il Saggiatore,
1996) Qui, dove ci incontriamo (Bollati Boringhieri, 2005) e i saggi,
Questione di sguardi (Il Saggiatore, 1998) e Modi di vedere (Bollati
Boringhieri, 2004). Nel 2012 Neri Pozza ha pubblicato G. – con cui
Berger vinse il Man Booker Prize nel 1972 – e, nel 2013, Contro i nuovi
tiranni.
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Storia di
una donna libera
di Françoise Giroud
pagine 256
prezzo 16€
Neri Pozza
da marzo
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«Io sono una donna libera. Sono stata, e dunque posso essere, una donna felice… Esiste qualcosa di più raro al mondo?»
Inizia con queste parole il testo autobiografico che la giornalista Françoise Giroud decide di scrivere nell’estate del 1960 nella casa al mare degli amici Hélène e Pierre Lazareff, a Lavandou; cento chilometri a est di Marsiglia.
cove originale Ma come può parlare ancora di felicità una donna che ha sofferto «la separazione intollerabile» dall’uomo della sua vita, il collega Jean-Jacques Servan-Schreiber? Come può parlare ancora di libertà dopo essere stata costretta a lasciare il settimanale L’Express, il primo periodico innovativo europeo che lei stessa aveva fondato assieme al compagno; e, soprattutto, dopo la depressione e la fuga forzata da Parigi verso la Provenza e poi verso Capri? Può farlo perché, come dice lei stessa dice, «essere libera vuol dire anche accettare di perdere».
Pubblicato oggi per la prima volta, a cinquant’anni dalla sua stesura – con un’illuminante prefazione dell’amica e collega Alix De Saint-André – Storia di una donna libera non è un manifesto femminista né il classico testo carico di risentimento di una donna in ginocchio, ma l’atto lucido e coraggioso di un'intellettuale che vuole ripercorrere la propria vita allo scopo di esorcizzare il dolore di una perdita ma, soprattutto, lo spettro del fallimento.Dall’infanzia segnata dall’amore di una madre adorata e brillante, seppur responsabile dei dissesti finanziari della famiglia, alle incomprensioni con il padre anticonformista che desiderava un figlio maschio e che morì tragicamente quando Françoise era ancora una bambina; dall’incontro con quella borghesia parigina che la rifiuterà per tutta la vita, alla sua passione per gli uomini, per la politica e per il giornalismo impegnato, fino al suo rapporto polemico con la sua Francia. Con uno stile ponderato e nervoso – che richiama la grande tradizione dei moralisti francesi – e una protagonista memorabile – il cui modo di pensare «ricorda quello dell’eroe de Il fantasma esce di scena di Philip Roth» (Le Figaro) – Storia di una donna libera è un libro «urlato e selvaggio», una preghiera di liberazione dalle paure più profonde dell’animo umano.Un testo profondamente emozionante che si pensava fosse andato perduto, e che a dieci anni dalla morte della sua autrice ci consegna il ritratto definitivo di Françoise Giroud: una donna appassionata, un’osservatrice sagace e una delle penne più brillanti del nostro tempo.
«Scoprire
un manoscritto nascosto, dimenticato,
rappresenta la fortuna del
ricercatore. Poterlo divorare con gusto, la gioia del lettore».
Anne Sinclaire, Huffington Post
«
Coinvolgente e brillante, ironico e commovente,
lo sguardo di Françoise
Giroud sulla sua vita
di donna forte e ferita è appassionante».
Marie Claire
«Ero
consapevole, mentre scrivevo, che un racconto
simile non poteva e non
doveva essere pubblicato.
Non bisogna sempre rendere pubblico ciò che si
scrive…»
Françoise Giroud
«Occorre ammettere che la storia è molto toccante».
Le Figaro Littéraire
«Un gioiello che si credeva perduto».
L’Express
Françoise
Giroud (1916-2003) è stata giornalista, scrittrice e attivista politica
di origine ebrea. È stata vice-presidente del Parti radical-socialiste,
e due volte Segretario di stato. Ha fondato Elle, nel 1945, e
L’Express, nel 1953, con il collega e compagno Jean-Jacques
Servan-Schreiber.
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I fratelli
Neshov
di Anne B. Radge
Pagine 336
Prezzo 17€
Neri Pozza
da marzo/aprile
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La serie "Neshov Family" comprende:
1. Berlin Poplars - I fratelli Neshov
2.
Eremittkrepsene - ancora inedito
3.
Ligge i grønne enger - ancora inedito
Torunn Neshov ha appena compiuto trentasette anni quando scopre di essere tra i beneficiari del testamento di sua nonna Anna, morta in ospedale qualche giorno prima, durante le vacanze di Natale.
Torunn lascia perciò Oslo per raggiungere la fattoria paterna, e unirsi a quel ramo della famiglia di cui lei ignora praticamente tutto. Tor, suo padre, è il più anziano dei tre fratelli Neshov e l’unico ad aver avuto figli. Tor, che vive in compagnia delle scrofe che alleva, non ha nulla in comune col resto dei suoi fratelli. Margido, il fratello di mezzo, è il titolare di un’impresa funebre e passa il tempo scappando da possibili fidanzate e consolando parenti di defunti.
cover originale
Erlend, il più piccolo dei tre, vive a Copenhagen, dove lavora come decoratore di vetrine e vive con un compagno che, come lui, coltiva la passione per le miniature di Swarovski. Tor passa il tempo prendendosi unicamente cura delle sue scrofe. Naturale, perciò, che la necessità di spartirsi i soldi e le proprietà del testamento riporti a galla vecchi conflitti mai risolti.
Chi altri, perciò, se non la dolce Torunn, può aiutare i tre fratelli a superare le loro differenze e a ricreare il clima familiare che nella fattoria manca da tempo?
Romanzo venduto già in 20 paesi, in cui la scrittura vivace e ben calibrata si mette al servizio di una storia profonda che riflette sulle radici e sulla potenza del sangue, I fratelli Neshov restituisce a pieno lo spirito delle terre del Nord: lo scontro tra un’indole solitaria e il desiderio di realizzarsi altrove, la ricerca orgogliosa della solitudine e il bisogno d’amore, il rispetto dei legami familiari e il desiderio di indipendenza.
«I fratelli Neshov è uno splendido romanzo […]
L’intensità dello stile e la maestria di Anne B. Ragde
rendono questa storia semplice una vera e propria perla».
Le Monde
«Dopo aver perso il sonno, ancora non riesco a
Le Monde
«Dopo aver perso il sonno, ancora non riesco a
smettere di pensare a queste persone…
Cara Anne B. Ragde, devo sapere come vanno
a finire le cose alla fattoria, con Torunn, Margido,
Erlend, Lizzy and Jytte. Mettiti al lavoro!»
Bokklubben.no
«La Ragde al massimo della forma…
Bokklubben.no
«La Ragde al massimo della forma…
un esempio di grande scrittura.
Ragde oscilla tra scene appassionanti e toni umoristici,
ma non cade mai in errore…
Aspettiamo tutti il terzo volume di questo splendido lavoro».
Aftenposten
«Sempre meglio. Anne B. Ragde si è trasformata in una
Aftenposten
«Sempre meglio. Anne B. Ragde si è trasformata in una
abile narratrice, con un occhio attento alla complessità dei rapporti umani».
Hamar Arbeiderblad
Hamar Arbeiderblad
Anne
B. Ragde è nata in Norvegia nel 1957. I suoi libri dedicati alla
famiglia Neshov l’hanno imposta all’attenzione internazionale.
Scrittrice straordinariamente prolifica, ha vinto numerosi premi, tra i
quali i prestigiosi Riksmal Literary Prize e Norvegian Booksellers’
Prize. La casa delle bugie (Neri Pozza 2013) è il suo ultimo romanzo
pubblicato in Italia.
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di tuono
di Jean Teulé
Pagine 288
Prezzo 17€
Neri Pozza
da marzo/aprile
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Febbraio 1852. In alcuni poveri villaggi della Bretagna spazzati dal vento dell’Atlantico, gli abitanti credono ancora ad antiche e macabre leggende. Lo fanno perché è l’unico modo che hanno per esorcizzare il male, scacciare la paura e farsi una ragione della miseria in cui sono costretti a vivere.
cover originale |
È così che Hélène Jégado inizia a credere ad Ankou – il Dio della morte – uno spirito maligno che si incarna nelle persone più insospettabili e le costringe a fare qualunque cosa. Anche le più spaventose. E, quando la fantasia si mescola con la follia, niente può impedire a Hélène di immedesimarsi in quella divinità, e decidere di esserne la voce e il braccio. Diventata una cuoca esperta, Hélène inizia a girare la nazione lasciando dietro di sé una scia di cadaveri. Il primo è quello della madre.
Ma non mancano uomini, bambini, prostitute e persino uomini di chiesa. Per ognuno di loro, la donna usa la stessa tecnica: si presenta come la più placida e silenziosa delle domestiche, prepara cibi e pietanze succulenti dentro cui nasconde una polvere di arsenico e, quando la vittima inizia a sentirsi male, se ne prendecura fino alla morte, come il più terribile degli angeli consolatori.
La lunga catena di omicidi, però, – ben trentasette – si interrompe quando la donna rivolge le proprie «attenzioni» a un giudice, che capisce subito di avere di fronte un’assassina e la denuncia alle autorità. Confessate le sue responsabilità, Hélène viene condannata alla ghigliottina, dove morirà il 26 febbraio 1862. In una Francia rurale in cui regnano povertà e violenza, Jean Teulé mette in scena la vera storia di uno dei personaggi più incredibili e sconosciuti della Francia dell’Ottocento.
E lo fa con la sua solita scrittura, capace di mescolare cronache giornalistiche, echi letterari e leggende bretoni, offrendoci così il macabro e spaventoso ritratto di una terra ancestrale, abitata da pregiudizi e fantasmi sanguinosi.
«La morte, la follia, l’amore, il sesso: con il suo stile letterario,
Teulé riesce a trascendere tutto».Le Figarò
Jean Teulé è nato a Saint-Lô, Manche, il 26 febbraio 1953. Ha scritto per la televisione, il teatro e il cinema. È autore di numerosi romanzi, tra cui Io, François Villon (2007), Il marchese di Montespan (2009) e Vita breve di un giovane gentiluomo (2011), pubblicati da Neri Pozza. Vive a Parigi con l’attrice Miou-Miou.
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Marguerite
di Sandra Petrigani
Pagine 244
Prezzo 16.50€
Neri Pozza
da marzo/aprile
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Questo libro racconta la vita di Marguerite Duras, dall'infanzia, quando è per tutti Nenè, agli anni centrali in cui gli amici più intimi, come Jeanne Moreau, Godard, Depardieu, Lacan, la chiamano Margot, fino al delirio megalomane e alcolico della vecchiaia in cui la scrittrice parla di sé in terza persona autocitandosi con il solo cognome: Duras.
È tuttavia, semplicemente, un grande romanzo su una vita irripetibile. La storia incandescente di un destino eccezionale che ha attraversato il colonialismo francese, la Resistenza, l’adesione e la ribellione al Partito comunista francese, con la conseguente espulsione, il ‘68, il femminismo, l'Ecole du Regard, la Nouvelle Vague. La storia di una donna dai moltissimi aggrovigliati amori e di una scrittrice e cineasta che ha conquistato, suo malgrado, una sterminata folla di lettori, a volte fanatici fino al culto.
La storia, infine, delle vittorie e delle sconfitte di questa donna, del suo impressionante corpo a corpo con la letteratura, della sua autenticità e delle sue mistificazioni, del doloroso attraversamento dell’alcolismo, dei deliri dovuti alla disintossicazione, della sua capacità d'innamorarsi e di giocare coi sentimenti e con le parole fino all’ultimo soffio di vita.
Come Emmanuel Carrère con Limonov o come Truman Capote con A sangue freddo, Sandra Petrignani offre ai suoi lettori un libro in cui la biografia, il racconto, il reportage, la descrizione di un personaggio reale commovente e irritante, insieme, altruista fino all’inverosimile e capricciosa, sentimentale e avventuriera, romantica e spregiudicata, generano uno dei più coinvolgenti e sorprendenti romanzi della narrativa contemporanea, un’opera che illumina un’epoca straordinaria della cultura europea, la gloria e i brandelli del secolo breve del Novecento.
«Sandra Petrignani ha scritto il suo grande libro con Marguerite.
Un romanzo struggente che dalla biografia della
Duras trae tutto quello di cui la letteratura si nutre:
l’amore, la passione, l’inganno, gli slanci del cuore e i rimpianti della vecchiaia. Un’opera che lascerà il segno».
Giuseppe Russo direttore editoriale della Neri Pozza
Hanno scritto di Addio a Roma:
«La straordinaria scena culturale
di Roma tra gli anni
’50 e i primi anni ’70».
Michela Murgia, la Repubblica
«Sandra Petrignani raccoglie in questo suo
struggente Addio a Roma i frammenti diun mondo scomparso,
la “capitale degli artisti e degli scrittori” che nonc'è più».
Corriere della Sera
Hanno scritto de La Scrittrice abita qui:
«Un intrigante affresco d’epoca, un libro dove la
vita tiene davvero lo specchio alla letteratura».
Corriere della Sera
«Un affascinante percorso di vite eccessive,
furibonde, solitarie».
Il Sole 24 Ore
«Le più grandi scrittrici del Novecento che
ritornano a noi nel modo più intimo,
con le loro manie, il loro disordine».
Il Venerdì di Repubblica
Sandra Petrignani è autrice di due opere di grandissimo successo: La scrittrice abita qui (Neri Pozza 2003) e Addio a Roma (Neri Pozza 2012). È nata a Piacenza nel 1952 e vive a Roma e nella campagna umbra. Tra le sue opere Care presenze (Neri Pozza 2004), Ultima India (Neri Pozza 2006), Navigazioni di Circe (premio Morante opera prima), il Catalogo dei giocattoli (BEAT 2014), Vecchi, Le signore della scrittura, Dolorose considerazioni del cuore, E in mezzo il fiume. A piedi nei due centri di Roma.
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Le ragazze
di Brooklyn
di Ivy Pochoda
Pagine 320
Prezzo 17€
Neri Pozza
da marzo/aprile
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In una notte d’estate June e Val, due studentesse della scuola cattolica della Nostra Signora dell’Apparizione, decidono di fare un giro in zattera sulle acque di Dutch Basin, un'insenatura vicino a Brooklyn. È un capriccio, ma saranno di ritorno prima che qualcuno se ne accorga.
cover originale |
La gita improvvisata, però, non va come previsto e Val, senza sapere come, si trova sulla battigia, fradicia, sotto shock ma viva; mentre June è scomparsa. Val non può raccontare cosa è successo, ma le voci sulla scomparsa di June iniziano a circolare nella piccola cittadina. Tutti vogliono sapere perché le due si trovavano al largo: soprattutto Jonathan, ex studente della Julliard che adesso lavora come autore di jingle, mostra per le sorti della ragazza una certa apprensione. Iniziano così le indagini della polizia e le ricerche di amici e parenti. Chi ha visto Val per l’ultima volta? Possibile che nessuno le abbia notate quella notte? La polizia interroga Cree, che dice di essersi tuffato per salvarle, non riuscendo però a trovare June.
La comunità di Dutch Basin, tuttavia, non gli crede: Cree è giovane, ne ha combinate parecchie in passato e, in più, è di colore. Se non è il responsabile, deve quantomeno sapere qualcosa. Così come deve sapere qualcosa Fadi, l’immigrato libanese che gestisce il negozio di alimentari; e Monica, così disperata per la morte della cugina da cercare di dimenticare tutto con l’abuso di farmaci e droghe, e Ren, un misterioso vicino ex galeotto, su cui circolano strane voci. Il romanzo di Ivy Pochoda è un affresco letterario che si legge come un thriller. Una storia in cui ogni personaggio svela poco a poco l’entità del proprio rapporto con la vittima, e in cui l’autore intreccia con abilità uno stile perfetto e potente a una profonda riflessione sui sopravvissuti: sul loro senso di colpa, e sui fantasmi che li tormenteranno per tutta la vita.
«Scritto magnificamente…
Pochoda
mette insieme uno sguardo lirico e crudo sulle
paure più profonde dei
personaggi,
con un ritratto evocativo di Red Hook».
Publisher’s Weekly
«La prosa è così lirica e dettagliata che il lettore
«La prosa è così lirica e dettagliata che il lettore
immaginerà
facilmente di trovarsi a Brooklyn.
Una splendida lettura per tutti
coloro che amano i misteri cittadini e i thriller letterari».
Library
Journal
«Pochoda ci spinge giù, nelle profondità di
«Pochoda ci spinge giù, nelle profondità di
un racconto allarmante e liberatorio».
Booklist
Un incredibile successo di pubblico:
«Anche se Ivy Pochoda non dovesse mai più scrivere nulla,
Un incredibile successo di pubblico:
«Anche se Ivy Pochoda non dovesse mai più scrivere nulla,
questo
romanzo basterebbe per farsì che restasse
sulla bocca di tutti per i
decenni a venire».
«Una storia bellissima che mi ha ricordato Mystic River.
«Una storia bellissima che mi ha ricordato Mystic River.
Stessa ambientazione, stesso tipo di personaggi e descrizioni!»
«Non lasciatevi sfuggire questo romanzo stupendo!»
«Non lasciatevi sfuggire questo romanzo stupendo!»
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Dentro c'è
una strada per
Parigi
di Novita Amadei
Pagine 192
Prezzo 16€
Neri Pozza
da marzo/aprile
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Martha è stata appena licenziata dall’agenzia immobiliare in cui lavorava a Parigi, quando anche il suo ragazzo le dice che tra loro è finita. L’unica cosa che Martha può fare adesso, perciò, è prendersi cura di Eline, la figlia di cinque anni, e iniziare una nuova vita in compagnia di quella bambina fragile e sorprendente.
Martha viene a sapere dall’amministratore di condominio che la donna delle pulizie dell’appartamento al piano di sopra se n’è andata, e si offre di sostituirla, anche se non ha mai fatto un lavoro del genere. E proprio mente sta andando al piano di sopra per stirare gli abiti di un enigmatico signore che non ha mai incontrato e di cui conosce solo il nome – Jacob Lundman – la ragazza si imbatte nella vicina.
La donna si chiama Adèle, vive da sola in quell’appartamento da molti anni e non esce mai di casa. Complice l’irruenza della piccola Eline, Martha non solo diventa amica intima di Adèle, tanto da ricevere la confessione di un terribile segreto che ne ha condizionato l’intera esistenza e l’ha indotta a tagliare i ponti con il mondo esterno, ma scoprirà chi è il misterioso inquilino del piano di sopra, fino al fatidico incontro.
Dentro c’è una strada per Parigi – finalista alla I edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza – è un romanzo profondo e coinvolgente che racconta una delicata storia di amicizia femminile, e riflette sulla fatica e sulla bellezza dell’essere madre. Con una scrittura precisa, che delinea personaggi dalla grande umanità e ambientazioni incantate, Amadei ci regala il ritratto di una donna moderna che non smette mai di sperare, e di lottare, anche quando ogni cosa sembra perduta.
Nòvita Amadei è nata a Parma nel 1978. Per motivi familiari e professionali ha soggiornato in diversi Paesi, tra cui anche a Parigi. Attualmente vive a Marseille. Dopo aver lavorato come ricercatrice e formatrice all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) a Roma, dal 2008 è coordinatrice del programma francese di reinserimento dei rifugiati. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e di racconti che hanno vinto premi letterari italiani. Dentro c’è una strada per Parigi è il suo primo romanzo.
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L'agonia
della Francia
di Manuel Chaves Nogales
Pagine 208
Prezzo 17€
Neri Pozza
da marzo/aprile
--o-- È il novembre del 1936 quando il giornalista e scrittore Manuel Chaves Nogales, preoccupato dalla china che sta prendendo la guerra civile spagnola, decidere di radunare la famiglia, lasciare Madrid e trasferirsi a Parigi.
cove originale |
Per lui è l’inizio di una nuova vita. La Francia è una nazione splendida, democratica, che offre migliaia di opportunità e Chaves Nogales non fatica a trovare lavoro come collaboratore per la stampa francese, quella sudamericana, e arrivando persino a realizzare una contributo fisso sull’attualità spagnola, diretta a coloro che erano fuggiti dal proprio paese o da cui erano stati esiliati.
Quando una soffiata di un collega, però, lo informa che con l’arrivo dei nazisti le cose cambieranno pericolosamente e che, anzi, la Gestapo è già sulle sue tracce, Chaves Nogales è costretto ad andarsene ancora una volta. E, raggiunta Bordeaux, si imbarca per Londra, dove trascorrerà il resto della sua vita. L’agonia della Francia è un saggio splendido incentrato sull’arrivo delle truppe tedesche a Parigi.
Lo scrittore spagnolo mette a frutto tutte le sue conoscenze e fa parlare i molteplici testimoni che ebbe modo di conoscere e intervistare, per spiegare le ragione che portarono la Francia a chinare il capo di fronte all’armata nazi-fascista, fino alla firma dell’armistizio con la Germania, nel giugno del 1940.
La grande esperienza di Nogales in tematiche internazionali e la sua straordinaria fluidità d’esposizione, oltre alla capacità unica di interpretare gli accadimenti di un mondo sconvolto dai cambiamenti, gli permettono di tracciare un ritratto lucido e appassionante di un paese che, dopo essere stato per più di un secolo il faro della democrazia mondiale, si ritrovò improvvisamente schiavo del totalitarismo.
Manuel Chaves Nogales (1897-1944) è stato un giornalista e scrittore spagnolo. Ha scritto reportage e articoli per i più noti giornali dell’epoca. Allo scoppio della guerra civile spagnola, si è rifugiato in Francia, da cui fuggì nuovamente alla volta dell’Inghilterra, con l’arrivo delle truppe naziste. Il suo Juan Belmonte, matador de toros, è considerata ancora oggi una delle migliori biografie mai scritte in lingua spagnola.
Molte uscite e molto interessanti! *-*
RispondiEliminaVero? Il mio portafoglio piange, piange, piange :)
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