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mercoledì 2 luglio 2014

Recensione: "Begli Amici!" di Madeleine Wickham

 


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Begli 
Amici!
di Madeleine Wickham 
pagine 300
prezzo 19€
Mondadori
già disponibile
voto:
3/5

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È una splendida e calda domenica di maggio e come tutti gli anni i Delaney aprono i cancelli della loro bella casa di campagna e invitano tutto il villaggio per una nuotata in piscina. 
cover originale
È un appuntamento da non perdere e tra i partecipanti c'è Louise, con le figlie Amelia e Katie, che non intende rinunciare alla festa anche se suo marito Barnaby, da cui si è da poco separata, le lancia sguardi risentiti: quello infatti avrebbe dovuto essere il suo giorno con le bambine. 
Louise, però, non ha intenzione di lasciarsi turbare. In fondo che colpa ne ha lei se Amelia e Katie preferiscono giocare in piscina piuttosto che pescare con il padre? Mentre le figlie sguazzano felici in acqua, Louise prende il sole beata, persa nei pensieri rivolti al suo nuovo amore, Cassian, un giovane avvocato affascinante e molto, molto ambizioso. 
La giornata scorre tranquilla finché dalla piscina provengono un gran trambusto e grida di allarme: c'è stato un grave incidente e la festa si trasforma in un vero e proprio incubo. All'improvviso Louise si ritrova al centro di recriminazioni, gelosie, invidie e cattiverie, travolta da un gioco di potere più grande di lei. In breve tempo, l'intero villaggio viene coinvolto in un dramma familiare senza esclusione di colpi. 
 

Considerazioni.
C'è una mia amica che ha comprato (e continua a comprare) i romanzi di Madeleine Wickham (sapendo che dietro questo alias si nasconde la Kinsella) sperando sempre di trovare i romanzi spiritosi e allegri che scrive la Kinsella. Valle a spiegare - per la centesima volta (è recidiva, non c'è nulla da fare) - che la Kinsella scrive sotto pseudonimo proprio per scindere il suo animo allegro, brioso, spiritoso da quello più ironico tendente all'oscuro, a volte cupo e persino drammatico.

Questo è il punto. La Wickham  è il lato serioso, diciamo, della Kinsella, e ove quest'ultima vede una risata dovuta a un capitombolo la Wickham  vede l'angoscia, il dolore che ha causato la caduta.
E se vediamo in entrambe storie di donne, di amori, di ricostruzioni e lotte, con una accompagnamo la storia a risate e battute divertenti, irriverenti e comiche, nella seconda cogliamo l'ironia a mezza bocca, l'amarezza di una situazione, il dolore sordo dei sentimenti che a volte non corrispondono alla facciata e dove, soprattutto, scaviamo in modo più spietato e piccato nell'animo delle protagoniste, poco scintillanti.

Anche in questa storia, ci sono elementi più o meno agrodolci, che prendono avvio da un semplice party in piscina, in una soffocante giornata estiva. Protagonista è la famiglia Delanay, la quale - come ogni anno - indice di fare una "Giornata del Nuoto". Essendo una famiglia molto facoltosa, i Delanay, da molti anni, infatti, invitano i loro concittadini ad una giornata proprio nella loro tenuta (con piscina) e con l'occasione, raccolgono offerte che verranno poi devolute in beneficenza.

La giornata trascorre tra bagni in piscina e chiacchere, con bambine che si butttano dal trampolino, adulti e genitori che chiaccherano amabilmente tra di loro, padroni di casa e ospiti mescolati che brindano con champagne ridendo a battute più o meno spiritose a bordo piscina, magari buttando l'occhio alle bimbe esagitate che sguazzano nella pozza d'acqua cristallina a forma di fagiolo.

E sotto questa apparente superficie di glitterosa cortesia e armonia, mano a mano scopriamo delle crepe più o meno evidenti.
Se infatti osservassimo più attentamente vedremmo che ci sono una coppia in crisi ed in procinto alla separazione (Barnaby e Louise); c'è una moglie pettegola (Frances), che blatera sciocchezze a vuoto con altri gruppetti di donne; una donna  (Meredith) che cerca di sedurre un uomo più avanti di lei in età e giudizio; e non mancano le donne che tutto sanno e tutto tengono sotto controllo: Sylvia e Mary Tracey oppure la ragazza di turno che apparentemente nessuno conosce, ma che ben si guardano dall'avvicinare: Daisy.

Tutto è lì in precario equilibio ... in attesa di un accadimento, un moto qualsiasi che non renda tutto piatto e noioso come al solito. E questo arriva, gigantesco, inaspettato, pronto a separare il bene dal male, i buoni dai cattivi, i nemici (o begli amici!) dagli amici... tutto va in rovina.

La quarta di copertina ad un certo punto ammonisce il lettore dicendogli:
In Begli amici! Madeleine Wickham racconta con il suo usuale tono ironico e acuto, e con una fine analisi psicologica dei personaggi, come un evento inaspettato possa in pochi secondi cambiare radicalmente la vita delle persone, scatenando i peggiori istinti, incrinando amicizie, sgretolando rapporti che sembravano solidi, portando lo scompiglio in una comunità solo in apparenza unita e pacifica.

 

Mai avvertimento fu più valido e giusto. La Wickham non è la Kinsella e se qui, con quest'ultima, avremmo assistito a un romanzo sulle vicende assurde di una ragazza goffa, ma intelligentemente auto - ironica, con la Wickham osserviamo come un evento possa cambiare esistenze e vite intere. Entra senza dubbio in ballo l'elemento drammatico, riflessivo e caustico, quasi a dire "guardate cosa fanno coloro che si reputano amici" e sono assoltamente concorde con lei quando descrive le conseguenze delle pugnalate di coloro che si dicono amici, coloro che si assumono il compito se non di proteggerci, almeno di non colpirci, ed invece lo fanno spietatamente, dolorosamente, quasi sempre per salvare loro stessi e affogarti con la giustificazione della necessità e l'urgenza.

Questo è un romanzo spietato in un certo senso, ma proprio il non compimento della crudeltà, non andando sino in fondo, non affondando il pugnale e le scelte semplicistiche (in fin dei conto) lo minano un pò, togliendo credibilità all'intenzione della Wickham, che secondo me, avendo letto altri suoi romanzi, manca un pò di coraggio nel drammatico. 
Perchè fermarsi? Essere mansueti? Madeleine Wickham dovrebbe decisamente usare le forbici, tagliare gli orpelli che tengono legati i suoi personaggi, lasciarli uscire dalle formine in cui li cuoce e poi li appende e lasciarli liberi, nei loro caratteri, decisamente ben delineati, ma piatti e finti se poi non agiscono per come sono, troppo ingessati in una parte che poi non evolve in qualcosa di deciso, sicuro, ma scossi dal tormento, dalla paura, dall'indecisione.

Onestamente non mi dispiacciono le storie che racconta la Wickham.
Sono critiche verso una società che l'autrice ben conosce e sa gestire narrativamente; sono ironiche, elemento stilistico che pur traslato in un alias, permette sempre di individuare la Kinsella; sono drammatiche al punto giusto e riflessive senza rinunciare alla richezza, al benessere e al glam (al quale l'autrice tiene tanto!).
Anche se non amo particolarmente queste ambientazioni e i toni, mi intriga sempre leggere la visione della Wickham, anche per lo stile estremamente fluido, che in poco termina, lasciando per un pò quell'agro dolce che la Kinsella riuscirà sempre a portarsi via in soffio. Purtroppo o per fortuna.


Madeleine Wickham è il vero nome di Sophie Kinsella. Come La signora dei funerali (2008), La compagna di scuola (2010), Vacanze in villa (2011), Una ragazza da sposare (2012) e A che gioco giochiamo (2013), pubblicati da Mondadori, questo romanzo è stato scritto dall'autrice prima di diventare famosa in tutto il mondo con la formidabile serie di "I love shopping".

2 commenti :

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