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Amore, cucina
e curry
di Richard C. Morais
pagine 288
prezzo 17€
Neri Pozza
già disponibile
voto:
5/5
5/5
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Hassan Haji, secondogenito di sei figli, è nato sopra il ristorante di suo nonno, in Napean Sea Road a Bombay, vent’anni prima che fosse ribattezzata Mumbai. Ed è cresciuto guardando la figura esile di sua nonna che sfrecciava a piedi nudi sul pavimento di terra battuta della cucina, passava svelta le fettine di melanzana nella farina di ceci, dava uno scappellotto al cuoco, gli allungava un croccante di mandorle e rimproverava a gran voce la zia. Tutto nel giro di pochi secondi.
E ha capito infine come va il mondo osservando suo padre, il grande Abbas, girare tutto il giorno per il suo locale a Bombay come un produttore di Bollywood, gridando ordini, mollando sberle sulla testa degli sciatti camerieri e accogliendo col sorriso sulle labbra gli ospiti. Naturale che quando l’intera famiglia Haji, i sei figli di età compresa tra i cinque e i diciannove anni, il grande Abbas, la nonna vedova, la zia e suo marito, lo zio Mayur, si trasferisce, dopo la tragica scomparsa della madre di Hassan, prima a Londra e poi a Lumière, nel cuore della Francia, sia proprio lui, Hassan, a prendere il posto della nonna Ammi ai fornelli della Maison Mumbai, il ristorante aperto a Villa Dufour dal grande Abbas.
cover della prima pubblicazione italiana
Un locale magnifico per gli Haji, con un’imponente insegna a grandi lettere dorate su uno sfondo verde Islam, e la musica tradizionale indostana che riecheggia dagli altoparlanti di fortuna che zio Mayur ha montato in giardino.
Peccato che abbia di fronte, dall’altra parte della strada, un albergo a diverse stelle, Le Saule Pleureur, il salice piangente, con un’insegna che si muove impercettibilmente con il vento, il giardino roccioso coperto di muschio, le vecchie stalle dalle finestre con i vetri a piombo. Peccato poi che la proprietaria del locale, una dal sindaco, sostenendo che un albergo come Le Saule Pleureur, che vede ai fornelli lei, la vestale dell’arte culinaria francese, la chef degli chef apprezzata da gente come Valéry Giscard d’Estaing e il Barone de Rothschild, la gloria dell’establishment gastronomico francese proveniente da una delle più illustri e antiche famiglie di grandi hôteliers della Loira, premiata con ben due stelle dalla guida Michelin, non può avere dall’altro lato della via un bistrò indiano che spande la puzza di cibi unti per tutto il vicinato!
cover originale
Popolato di personaggi eccentrici, ricco di divertenti disavventure culturali, ambientazioni vivaci e squisite ricette, descritte con dovizia di particolari, Amore, cucina e curry svela le trame interne all’esclusivo mondo dell’haute cuisine francese e narra la storia toccante di un ragazzo indiano che si conquista il proprio posto nel mondo.
Precedentemente apparso col titolo Madame Mallory e il piccolo chef indiano, il romanzo viene ora riproposto in una nuova edizione, in contemporanea con l'uscita del film omonimo diretto dal Premio Oscar di Chocolat.
Considerazioni.
In India, precisamente a Mumbai (quando ancora si chiamava Bombay) la famiglia Haji, che sforna cuochi da tre generazioni, senza più fulcro della loro esistenza - costituita dalla scomparsa mamma del protagonista Hassan - e con la moltitudine di cui si compone (sono davvero moltissimi), è un pò persa, smarrita per la grave perdita. Tutti i loro componenti, però, si supportano a vicenda divenendo più unita che mai nel proposito di andare avanti e portare avanti le loro tradizioni, anche culinarie.
Gli Haji, appena dopo la distruzione dell'attività di famiglia (per via di alcuni conflitti tra mussulmani e induisti) e la scomparsa della madre di Hassan (secondo genito di ben sei figli) nell'incendio di quest'ultimo, si trasferiscono con parenti annessi e connessi, in un primo momento in Inghilterra, a Londra, e poi, passando per Olanda, Germania, Austria e Italia, in un piccolo paesino nel cuore della Francia, dove il padre di Hassam, istrioico e bizzarro indiano, apre il ristorante Maison Mumbai, proprio davanti a uno dei ristoranti più elenganti e rinomati del paese Le Saule Pleureur, in quanto condotto dalla chef degli chef, Madam Mallory.
Ovviamente da quel momento in avanti sorgerà una guerra per accaparrarsi i clienti tra i due ristoranti e soprattutto, almeno da parte di Madame Mallory, per cercare di non offuscare il suo "buon nome" con accanto un ristorante veramente troppo particolare, eccessivo e "popolare" per lei.
Ma chi ha detto che due mondi molto differenti non possano incontrarsi? Ed infatti non appena il linguaggio comune, la cucina, incomincerà a filtrare da una parte all'altra della strada, insinuarsi nelle rispettive cucine, le differenze diventeranno un punto in comune da cui partire per costruire una storia di profumi, di colori, di amicizia ed anche un pizzico di romanticismo ... perchè la ricetta perfetta è quella che sa bilanciare tutti gli ingredienti giusti!
Il romanzo costruito da Morais è davvero un bellissimo affresco colorato, brillante, variegato, che offre una storia che scalda il cuore in una giornata invernale o in un momento un pò fiacco o storto della propria esistenza.
"Amore, cucina e curry", il quale ripropone (allineandosi così al titolo del film tratto da questo romanzo, che esce in questi giorni al cinema con un cast stellare e dei produttori del calibro di Steven Spielberg e Oprah Winfrey, che hanno creduto fortemente in questa storia) questo libro, già pubblicato in Italia con il nome di "Madame Mallory e il piccolo chef indiano" è u piccolo capolavoro che occorre proprio che vi segnaste tra le letture da fare peima o poi nella vita.
Perchè? Ci sono davvero tanti elementi che permettono di apprezzare amabilmente questa storia, non ultimo, quello costituito dai personaggi, che seppur molto strani, stravanganti, caciaroni, estroversi nei loro sentimenti, sono divertentissimi, ma senza rinunciare a proporre in modo anche molto commovente e toccante quello che provano non solo quando sono a contatto con i fornelli, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana.
Ho apprezzato moltissimo questa storia che non solo fa della diversità la sua forza, ma riesce a fare del suo racconto una sfavillante storia che muove le persone, attraversa i continenti e fa arrivare i profumi al naso del lettore, permettendo di ritrovare la passione per la cucina (un pò schiacciata dai troppi programmi culinari che tentano di ucciderla, dal mio punto di vista) e la passione per le cose che si amano, che veramente di vogliono con tutto il cuore.
E poi ci sono i colori, queste meravigliose pennellate che l'India riesce così bene a rappresentare con le sue spezie, la sua terra, le sue stoffe e le sue persone.
Pienamente riuscito poi il personaggio di Mandame Mallory, che conosciamo dapprima come donna ruvida, quasi burbera e piena di preconcetti, che grazie agli Haji vedrà sgretolarsi e sciogliersi come il burro.
Inoltre sono belle, piene di significato e profonde le scene in cui la Mallory insegna, attrraverso un apprendistato che non dimenticherete, la "vera" cucina a Hassan, il quale mescolerà quanto appreso dalla chef con il proprio babaglio culinario, con la sua Indiana sapienza per creare una mescolanza di sapori impagabile.
Ho adorato i momenti tra la Mallory e Hassan, quando lei trasfonde le sue conoscenze e il suo sapere a questo giovane indiano che vive per rendere orgogliosa la mamma scomparsa, per farle vivere nelle loro passioni, portare avanti i loro insegnamenti.
Come avrete compreso ho apprezzato moltissimo questa storia, che mi sento di consigliarvi vivamente. E' un romanzo tutto sommato breve, conciso, bellissimo, che è perfetto come cioccolatino e indimenticabile come quando al cioccolato si aggiunge il peperoncino ... provare per credere!!
Richard C. Morais è un americano nato a Lisbona che ha trascorso gran parte della sua vita in Europa. La sua carriera nel mondo del giornalismo è iniziata a New York nel 1984. Nel 1986 si è trasferito a Londra, dove ha vissuto e lavorato per 17 anni come corrispondente di Forbes. Madame Mallory e il piccolo chef indiano è il suo primo romanzo.
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