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giovedì 26 marzo 2015

Recensione: "Sirene" di Helga Di Giuseppe e Felice Senatore






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Sirene
di Helga Di Giuseppe e Felice Senatore
Illustrazioni di Martina Vanda
pagine 44, Ill.
prezzo 13.00€
Scienze e Lettere
editore dell'Accademia dei Lincei
età di lettura 6-12 anni
Collana Monstra
già disponibile
voto:
4/5
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Introduzione
Le Sirene nella mitologia classica appartengono alla categoria degli ibridi, per metà animali e per metà esseri umani: degli uccelli avevano zampe e lunghe ali, delle donne il volto incorniciato da lunghi capelli e il busto e le braccia, con cui reggevano strumenti musicali. Solo a partire dall’epoca alto-medievale (VII-VIII sec. a.C.) vengono trasformate in quegli esseri marini per metà donne e per metà pesce che ben con l’abilità del musico Orfeo, e in numerose altre opere della letteratura antica, come le Me-tamorfosi di Ovidio. Non è chiaro quale fosse la loro origine e la loro prima sede, ma cer-tamente uno dei luoghi in cui fu individuata la loro dimora in Occidente è la Penisola Sorrentina. Le Sirene, che in Omero erano due, divennero tre, perché tre erano le isole chiamate Seirenoussai (odierni Li Galli), e il loro mito si evolse e si estese ad altre località del Mar Tirreno comprese tra il golfo di Napoli e la Calabria, località che, secondo la tradizione, accolsero i loro corpi trasportati dalle onde dopo il suicidio. Gli abitanti edificarono sepolcri e istituirono il culto della Sirena morta che li aveva raggiunti: Partenope, nel territorio che poi sarà Napoli, Leucosia a Poseidonia/Paestum e Ligeia a Terina, in Calabria. La mitografia estremamente complessa che le riguarda ha tra le poche certezze il fatto che il dio-fiume Acheloo, a cui abbiamo dedicato il primo numero della collana Monstra, fosse loro padre. Loro madre era forse Gea (la dèa Terra), forse una delle Muse (Tersicore, Melpomene o Calliope) e per questo anche le Sirene erano versatili nelle arti del canto e della musica. Infatti, loro peculiarità era quella di sedurre con la forza della voce e della musica. In particolare, vengono raffigurate mentre suonano strumenti a corda, a fiato e a percussione, come la lira, la cetra, il doppio flauto, il tamburello e le nacchere. L’oggetto del loro canto, per quello che ci dice Omero, è la promessa di conoscenza, ma incantano anche con la lode delle imprese c ompiute dagli eroi naviganti, come Ulisse, che le incontrano durante il loro viaggio e ne restano perdutamente e rovinosamente ammaliati, fino a dimenticare tutto, la famiglia, la patria e persino se stessi. In questo racconto, è la sirena Partenope a presentarsi al giovane lettore nella veste di fanciulla birichina, dal bel canto, portatrice di tremendi guai per chiunque la incontri ....salvo che per uno che scoprirete. (dall’introduzione di Helga Di “Napule è mille paure, Napule è mille culure, Napule è a voce de' criature...” Ti chiedi come mai una gallina spennacchiata canti in napoletano? Me è semplice, perché sono napoletana!!! No, non di nascita, “di fondazione”!!! Che vuol dire? Vuol dire che questa città piena di bellezza e passione L’AGGIO FUNDATA IOOOoooooooooooo: l’ho fondata io...vieni a scoprire come e perché...
da "Sirene" di Helga Di Giuseppe e Felice Senatore
© Scienze e Lettere

Martina Vanda (© Scienze e Lettere)

Considerazioni.
Ho voluto fortemente presentarvi quanto pubblicato ultimamente dalla casa editrice  "Scienze e Lettere" (negli scorsi giorni) e finalmente posso proporvi recensione di una sua pubblicazione. Sono contenta perché questa case editrice mi ha colpito non poco per le sue proposte, per il pubblico giovane a cui è rivolto e per il suo scopo.

Questo perché si propone di pubblicare delle storie che riguardano la mitologia greca e romana, ma anche di approfondire le tradizioni del nostro paese.
Certo il pubblico di riferimento è quello dei giovani e dei ragazzi, ma è una lettura che secondo me troverete molto piacevole anche voi uomini e donne più adulti, specialmente se interessati a portare avanti un discorso storico/favolistico insieme ai vostri ragazzi ovvero decideste di proporre loro una lettura di questo tipo se li vedete interessati a questo mondo antico, ma sempre affascinante.

Martina Vanda (© Scienze e Lettere)

Il libricino è infatti fruibilissimo dal pubblico giovane in quanto non ha moltissime pagine, ma sono intense, piacevoli, ben studiate e intervallate da pagine che forniscono un'idea più immediata di quanto si parla nel corpo della storia grazie alle immagini di Martina Vanda.
La cosa che mi preme sottolineare di questa opera è che sia studiata proprio appositamente per creare un approccio serio, reale e immaginifico con l'universo antico, le sue radici, le sue credenze e creare un collegamento tra questi momenti storici molto lontani da noi e i nostri giorni, mediante storie, canzoni, artisti e ballate odierne e antiche dei luoghi che sono evocati, in modo da creare un'affezione nel giovane lettore, che non solo è interessato e piacevolmente colpito, ma trova una "spalla" nel divertimento della lettura con l'adulto, che rispolvera nozioni un po' lontane ma assolutamente gradevoli.

Le Sirene trattate non potranno che colpivi con quello che hanno da raccontare con le loro avventure, le loro intenti e non potranno lasciarvi indifferenti per la morale alla quale conducono a seguito del compimento delle loro azioni, a volte poco nobili e sempre spiegate in prima persona per rendere immediata la lettura e la comprensione.

Martina Vanda (© Scienze e Lettere)
Come avrete capito mi è piaciuta molto l'idea di partenza, ma anche la sua realizzazione. Si vede che hanno creduto moltissimo nell'idea e nel progetto non solamente gli stessi scrittori e illustratori ma anche la CE, e questo ha fatto si che insieme abbiano contribuito a creare un bel mix dall'impatto deciso e ben mirato.

Martina Vanda (© Scienze e Lettere)

Vi lascio consigliandovi la lettura di Sirene perché potrebbe seriamente piacervi l'idea di seguire la mitologia sotto questa nuova veste, anche nelle prossime letture della collana "Monstra", che sembra prontissima a riservare sorprese!

Martina Vanda (© Scienze e Lettere)

Helga Di Giuseppe è archeologa, esperta di cultura materiale di periodo repubblicano, imperiale e tardo-antico. I suoi interessi scientifici spaziano dall’archeologia della produzione ceramica e tessile, all’archeologia del sacro, alla storia dell’insediamento urbano e territoriale, nonché all’economia delle ville romane. Da anni, fortunatamente approdata nella ‘Terra delle Sirene’, ne segue le appassionanti e ‘incantevoli’ vicende e, presa dal «rovinoso incanto» che l’accomuna a Felice Senatore, è qui per restituire ancora una volta con fantasia e conoscenza.

Felice Senatore storico, è direttore della rivista Oebalus. Studi sulla Campania nell’Antichità. Si è occupato della storia e delle istituzioni delle popolazioni dell’Italia antica all’epoca della Roma repubblicana, ma da sempre il «rovinoso incanto» del Golfo di Napoli, da Pithekoussai a Capri, passando per Pompei e la Valle del Sarno, lo tiene prigioniero con i suoi miti e le sue storie.
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Martina Vanda (Roma 1978) è autrice e illustratrice di picture books, designer e ceramista. I suoi libri illustrati sono pubblicati in Italia e all’estero da Lirabelle éditions (Francia), Fineo editorial (Spagna/Messico), Orietal Babies & Kids Co. (Cina), Tajamar (Chile); sono inoltre tradotti e distribuiti in vari paesi d’Europa e America. Dal 2012 dirige le autoproduzioni TunnellingP. Sirene è il primo libro illustrato che realizza per Scienze e Lettere. Suoi clienti sono anche Feltrinelli editore, Il Nuovo Rinascimento e La Vanguardia. Martina ha all’attivo premi e riconoscimenti internazionali tra cui la selezione alla Mostra Illustratori di Bologna (2012 e 2015), alla Biennale di Bratislava (2012), CJBook Award Korea (2010), Premio Qwerty (2010). Il suo libro illustrato “¡Estela Grita muy fuerte!” ha venduto oltre 100mila copie. Realizza.
Le illustrazioni presenti sono tutte di ®Martina Vanda, gli estratti e le pubblicazioni si riferiscono a quanto da riferirsi alla Casa Editrice © Scienze e Lettere.

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