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giovedì 15 ottobre 2015

Recensione: "Una serata con Audrey Hepburn" di Lucy Holliday




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Una serata 
con
Audrey 
Hepburn
di Lucy Holliday
pagine 400 circa
prezzo 12.90€
ebook 6.99€
Harlequin Mondadori
già disponibile
4/5
--o--








La serie "A night in with... "è composta da:

1.  A night in with Audrey Hepburn -  
Una serata con Audrey Hepburn 
 2. A night in with Marilyn Monroe - ancora inedito
3. A night in with Grace Kelly - ancora inedito

Libby Lomax vive da sempre all'ombra della sorella, con la quale è stata introdotta fin da piccola dalla madre al mondo della recitazione, tra provini estenuanti e confronti insopportabili.
Non ha molto successo, forse anche perché non è esattamente la strada che avrebbe scelto, se non ne fosse stata costretta. Una passione per il cinema, però, ce l'ha: è una fan accanita della famosissima attrice Audrey Hepburn.
La venera così tanto che più di una volta si è trovata a desiderare di poterla avere come amica. E sarà per lo stress di una giornata tutta storta che l'ha vista cacciata dal set e umiliata di fronte al divo del momento, Dillon O'Hara ma arrivando nel suo nuovo e minuscolo appartamento, sommersa da scatoloni che non sa dove mettere e assediata da un divano troppo grande, Libby vede comparire alle sue spalle niente meno che la protagonista di Colazione da Tiffany in persona, con tanto di tubino nero, Ray-Ban e collana di perle.
Deve essere un'allucinazione. Forse sta impazzendo. Be', a ogni modo, tanto vale approfittare dei suoi preziosi consigli su questioni di moda, di cuore e di vita.




Considerazioni.
Romanzo davvero gravolissimo questo con cui la Holliday ha deciso di debuttare nel panorama letterario, in generale, e nel genere romantico - ironico, nel particolare.

Sebbene la storia sia semplice e qualche volta l'esuberanza della protagonista, Libby, tendano il romanzo verso qualcosa di più frivolo del dovuto, devo dire che è stata una lettura che mi ha davvero molto entusiasmato per la verve, la commedia leggera e l'ironia spiccata che propone in ogni sua parte. Sarebbe però meglio incominciare questa recensione partendo dalla trama.

Libby Lomax, la protagonista che la Holliday ha creato per questa storia, ha ventinove anni, un passato di sudditanza della sorella, è affetta da singletudine e non ha propriamente un lavoro da cui trae soddisfazione (è una comparsa cinematografica).
Libby è consapevole di non amare il proprio mestiere (come darle torto?) e proprio per l'insoddisfazione e l'insicurezza che si porta in giro come un grosso bagaglio ingombrante ... a volte combina pasticci, come quello particolarmente grosso che un giorno combina, sul set, e che la induce ad abbandonare il lavoro (mettiamola così).

A spasso con il cuore e le finanze, la povera Libby (che sfortuna ha voluto acquistasse anche un appartamento in cui andare a vivere da sola), una sera, sola e affranta sul divano della sua nuova (mini)casetta vede apparire Audrey Hepburn (il suo mito cinematografico di sempre), la quale incomincia a dialogare amabilmente con la nostra nuova sfortunata amica. Audrey le fornirà dritte, consigli e accoglienti consolazioni per quanto capiterà da quel momento in poi nella vita di Libby.

Grazie alla presenza ectoplasmatica Hepburniana ecco che la vita di Libby prenderà una piega decisamente diversa, più positiva e aperta al mondo (ancichè di contrasto e lotta con esso) che andrà in direzione di un lavoro che le piace e anche ad un incontro sentimentale piuttosto piacevole con un certo Dillon O'Hara, attore bellissimo ed innarivabile che dapprima apparirà come un personaggio piuttosto frivolo e inconsistente, ma che pian piano si dimostrerà essere di altra pregevole fattura, fatto apposta per incontrare la sua metà nella strampalata e simpatica Libby.

E' una commedia, quindi vi lascio indovinare come si possa evolvere in linea generale la trama, ma prescindere da quest'ultima (che vi lascio esplorare) sappiate che questo romanzo è davvero molto, ma molto piacevole, tanto che è difficle non affezionarsi e parteggiare con le disgrazie e le gioie in cui incappa Libby.

La scrittura è altrettanto facile, veloce, briosa e frizzante ... almeno quanto la sua protagonista! E riesce nel suo intento: intrattenere con gioia, spensieratezza e leggerezza.

La Holliday riesce bene con questo romanzo, che non viene appiattito da personaggi statici o monocromatici, ma anzi riesce a brillare tra tante altre (perchè sfrutta la presenza di Audrey in modo intelligente, mantenendo una certa curiosità sulla sua presenza sino alla fine), a rimanere nel cuore con la sua immediatezza e divertendo convincere. In pariticolare induce a voler leggere un altro suo romanzo (che infatti sarà il primo di un'interessante trilogia che vede altre due dive del cinema del passato farsi "spalla" di sfortunate eroine del quotidiano) che speriamo arrivi presto anche da noi!

In conclusione ve lo consiglio. Sono davvero sincera ed entusiastica di questa commedia perchè mi ha colpito per il  mix serio e faceto che propone arrivando a soddisfare nel proporre una storia convincente, anche se non sembrerebbe dai presupposti, e appare quale sano interludio tra letture faticose o periodi difficili. Concedete possibilità alla Holliday e ne rimarrete piacevolemente colpiti.

Lucy Holliday La sua prima opera è una poesia chiamata Il postino buono, realizzata all'età di 5 anni. Fin da allora Lucy Holliday ha avuto le idee chiare e ha deciso di coronare il suo sogno di una vitra con Una serata con Audrey Hepburn. Sposata con una figlia, vive a Wimbledon. Online la trovate su Twitter con @MsLucyHolliday

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