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Il serpente
dorato
dorato
di Veronica Elisa Conti
pagine 180 circa
già disponibile
Pegasus Edition
voto:
voto:
3/5
--o--
Stati Uniti, fine anni Quaranta. Indagando sul caso della scomparsa misteriosa della figlia dei ricchi Beaumont, Darrel Faulkner, apatico investigatore privato, si muoverà in un labirinto di falsi medium, parassiti, dolori e ritualità sconosciute. Scoprirà che la vicenda è strettamente legata ad un fatto analogo avvenuto più di un secolo prima: la sparizione del giovane erede della famiglia Mayer. L’indizio che accomuna gli eventi è il simbolo del serpente che, emerso dai suoi sogni, si concretizza in una sequenza di segni che minano la ragione di Faulkner. Sarà proprio questo percorso di formazione da scettico a credente in ciò che va oltre lo spazio materiale, che gli aprirà gli occhi sulla verità.
Considerazioni.
Il Serpente Dorato è un romanzo che mescola il thriller al noir senza dimenticare una forte componente psicologica che dia al tutto quel non so che di inquietante.
Penso che il romanzo in questione sia un buon romanzo, che si destreggia bene tra i generi che richiama più o meno puri, e che mantiene vivo l'interesse e l'attenzione del lettore, che fino alla fine vuole sapere e conoscere la vicenda.
Certo la copertina con le scritte grondanti non le rende affatto giustizia (almeno a mio parere), ma la storia è davvero buone e intrigante.
Tutto inizia quando Darrell Faulkner, un uomo che si può definire come sognatore, brillante ma anche decisamente misterioso e complesso. E' quasi difficile, quasi un peccato, dovervi indicare le cose e i personaggi che vanno e vengono per questo romanzo, in quanto tutto è "crepuscolo" in questa storia.
Tutto, dalle ambientazioni ai personaggi, dalla scrittura allo stile, si muove sul sottile essere o no essere, apparire o nascondersi, visibile od invisibile. Nulla ne "Il serpente dorato" è assolutaemnte chiato o assolutamente oscuro.
Dal personaggio principale, ovvero Darrell, a quelli secondari mai ci viene del tutto svelato nel carattere o nei lineamenti, anche alla fine permane quell'aura di mistero tipica nel noi, in cui si le cose devono mantenere una sorta di nero che si può e non si vuole far scoprire.
Adorando il genere noi, soprattutto se ben mescolato con il thriller, non posso dire di non essere rimasta affascinata da questa storia che riesce bene a tenere il ritmo, a svelare la storia senza smacchiare del tutto i protagonisti dai loro peccati, pur trovando un'evidente evoluzione e risoluzione al loro passato.
Non c'è superficialità in quanto scritto dalla Conti, questo è bene sottolinearlo, in quanto molto spesso il fatto che si lasci qualcosa di non detto equivale a dire che non si sapeva come affrontarlo, ma non è il caso di questa autrice o di questa storia, che rimane saldamente coerente e completa.
In conclusione mi sento di consigliarvi questa storia in quanto è un bel romanzo che vi lascerà sicuramente qualcosa su cui pensare.
Veronica Elisa Conti, ho 32 anni e vivo a Città di Castello in provincia di Perugia. Nel 2012 ho vinto con il mio primo libro "Le nebbie di Vraibourg" il premio Luigi Malerba per la Narrativa e Sceneggiatura ed è stato pubblicato dalla casa editrice MUP. Quest'anno con il mio secondo romanzo "Il serpente dorato" ho vinto il premio World Literary Prize e il libro è uscito proprio in questi giorni edito da Pegasus Edition. Mi chiedevo pertanto se voi foste interessati a recensire questa mia opera
Il Serpente Dorato è un romanzo che mescola il thriller al noir senza dimenticare una forte componente psicologica che dia al tutto quel non so che di inquietante.
Penso che il romanzo in questione sia un buon romanzo, che si destreggia bene tra i generi che richiama più o meno puri, e che mantiene vivo l'interesse e l'attenzione del lettore, che fino alla fine vuole sapere e conoscere la vicenda.
Certo la copertina con le scritte grondanti non le rende affatto giustizia (almeno a mio parere), ma la storia è davvero buone e intrigante.
Tutto inizia quando Darrell Faulkner, un uomo che si può definire come sognatore, brillante ma anche decisamente misterioso e complesso. E' quasi difficile, quasi un peccato, dovervi indicare le cose e i personaggi che vanno e vengono per questo romanzo, in quanto tutto è "crepuscolo" in questa storia.
Tutto, dalle ambientazioni ai personaggi, dalla scrittura allo stile, si muove sul sottile essere o no essere, apparire o nascondersi, visibile od invisibile. Nulla ne "Il serpente dorato" è assolutaemnte chiato o assolutamente oscuro.
Dal personaggio principale, ovvero Darrell, a quelli secondari mai ci viene del tutto svelato nel carattere o nei lineamenti, anche alla fine permane quell'aura di mistero tipica nel noi, in cui si le cose devono mantenere una sorta di nero che si può e non si vuole far scoprire.
Adorando il genere noi, soprattutto se ben mescolato con il thriller, non posso dire di non essere rimasta affascinata da questa storia che riesce bene a tenere il ritmo, a svelare la storia senza smacchiare del tutto i protagonisti dai loro peccati, pur trovando un'evidente evoluzione e risoluzione al loro passato.
Non c'è superficialità in quanto scritto dalla Conti, questo è bene sottolinearlo, in quanto molto spesso il fatto che si lasci qualcosa di non detto equivale a dire che non si sapeva come affrontarlo, ma non è il caso di questa autrice o di questa storia, che rimane saldamente coerente e completa.
In conclusione mi sento di consigliarvi questa storia in quanto è un bel romanzo che vi lascerà sicuramente qualcosa su cui pensare.
Veronica Elisa Conti, ho 32 anni e vivo a Città di Castello in provincia di Perugia. Nel 2012 ho vinto con il mio primo libro "Le nebbie di Vraibourg" il premio Luigi Malerba per la Narrativa e Sceneggiatura ed è stato pubblicato dalla casa editrice MUP. Quest'anno con il mio secondo romanzo "Il serpente dorato" ho vinto il premio World Literary Prize e il libro è uscito proprio in questi giorni edito da Pegasus Edition. Mi chiedevo pertanto se voi foste interessati a recensire questa mia opera
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