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Il
Colore
dei Papaveri
di Manuela Mellini
pagine 204
prezzo 16.50€
ebook 9.99€
Piemme editore
già disponibile
voto:
★★★★☆
--o--
Elisa è nata e ha vissuto tutti i suoi ventisette anni a Castelfreddo, in provincia di Ravenna: si è sempre sentita a suo agio in quel paesino romagnolo di appena diecimila anime, con le sue poche stranezze e le sue molte certezze.
Non ama le sorprese né tanto meno le novità: preferisce starsene tranquilla nel tran tran quotidiano che si è costruita su misura, fra i libri della biblioteca in cui lavora, la madre che sembra non accorgersi di lei, le chiacchiere con l’amica di sempre e un amore talmente improbabile che le permette di non mettersi in gioco.
Ma basta un attimo di distrazione ed ecco che la vita fa irruzione, fragorosa e pulsante, nella gabbia in cui da tempo si è rinchiusa. Grazie a un finto fantasma, un sindaco ambizioso e un nonno che non ha ancora rinunciato al vero amore, Elisa riesce a trovare la forza per uscire allo scoperto e affrontare le sue paure.
Non ha idea di cosa le riserverà il futuro ma ha tutte le intenzioni di viverlo fino in fondo, perché ora ha capito che, comunque vada, ne vale la pena.
Considerazioni.
Il romanzo di cui vi sto per parlare è un romanzo scritto da un'autrice italiana davvero molto carino, ironico, leggero e piacevole.
"Il colore dei papaveri" narra di Elisa, una ragazza di ventisette anni che lavora nella biblioteca di Castelfreddo, in Emilia Romagna. Elisa è felice del suo lavoro e trascorre piacevolmente moltissime ore nella biblioteca del suo paese, anche se ci sono cose di cui farebbe volentieri a meno, come la nebbia, che avvolge tutto per molti mesi l'anno, il fatto di essere single da più tempo di quanto vorrebbe (anche se qualcuno che le piace c'è, ma non la "vede") e il fatto che le sia stato strappato il padre sin troppo presto.
Elisa ha infatti subito un trauma enorme quando ha perso l'amato padre, a causa di un incidente, e questo l'ha resa in qualche modo una ragazza diversa da quella che era la sua natura. Da giovane spensierata, senza problemi e preoccupazioni, Elisa ha incominciato a vedere la vita come un'arma pronta a ferirla in qualsiasi momento ed ha incominciato a cambiare, a incupirsi e allontanarsi dalla felicità e la positività.
Ora Elisa è una ragazza comune, semplice nei modi e nelle aspettative, è una ragazza che non viene notata, fondamentalmente perchè non lo vuole, è una ragazza che non ama i complimenti, la posizione centrale, quella in vista, anche lavorativamente parlando, che fa di tutto per non destare l'altrui attenzione, ma poi, in fondo, un pò se ne dispiace. Elisa non pensa, purtroppo, in modo positivo di se stessa, vedendo sempre difetti laddove andrebbero visti dei bei pregi e pensa che tutto quando vi è di positivo e bello non possa più accadere anche a lei.
Alla nostra protagonista è rimasta comunque la madre, con cui però non ha lo stesso rapporto che aveva con il padre, in quanto lei e la madre non comunicano bene, per diverse ragioni, e vivono praticamente separate (anche se nella stessa abitazione, che hanno separato in modo da non intralciarsi) a parte qualche conversazione che intavolano di tanto in tanto.
Un giorno, però, a Elisa capitano due cose:
- decide di accettare la proposta del sindaco del paese di diventare Assessore alla Cultura, così facendo inimicandosi anche la madre che non voleva che lei accettasse;
- bevendo un pò troppo si spinge oltre (forse, perchè non ricorda tanto bene) con il ragazzo per cui ha perso la testa da un pò di tempo, Fede, che si è sempre dimostrato un buon amico, ma che ora ha paura ad incontrare a causa dell' "incidente".
Insomma, il nuovo lavoro (che la porta a dover sfruttare un fantasma in un vecchio castello per attirare la auna turistica) la porta ad estraniarsi ancor più dalle sue vicende personali per dedicare la sua vita interamente al lavoro. Elisa, in poco tempo, arriva a mette nell'angolo la povera amica Paola, nascondersi da Fede e schivare palesemente sua madre.
Ne "Il colore dei papaveri" c'è davvero di tutto, dall'umorismo spiccio e genuino, alle grandi tematiche importanti per una giovane che diventa adulta prova dopo prova della vita. Ho apprezzato molto questa storia perchè propone semplicemente la vita di Elisa, mostrando la sua forza, le sue fragilità, indugia sulla complessità dell'esistenza in tutte le sue forme: amore, odio, perdita, tradimento, illusione, sacrificio, fatica, possibilità, sorprese, meraviglia, la voglia di riscatto insita in ogni momento e soprattutto tanta quotidianità.
In conclusione bello, e quindi impossibile da non citare, il paragone di Elisa con i papaveri, che da chiusi non attirano l'attenzione, passano inosservati e paiono anche piuttosto bruttini, ma una volta dischiusi offrono colori stupendi e una bellezza incredibile.
"Il colore dei papaveri" narra di Elisa, una ragazza di ventisette anni che lavora nella biblioteca di Castelfreddo, in Emilia Romagna. Elisa è felice del suo lavoro e trascorre piacevolmente moltissime ore nella biblioteca del suo paese, anche se ci sono cose di cui farebbe volentieri a meno, come la nebbia, che avvolge tutto per molti mesi l'anno, il fatto di essere single da più tempo di quanto vorrebbe (anche se qualcuno che le piace c'è, ma non la "vede") e il fatto che le sia stato strappato il padre sin troppo presto.
Elisa ha infatti subito un trauma enorme quando ha perso l'amato padre, a causa di un incidente, e questo l'ha resa in qualche modo una ragazza diversa da quella che era la sua natura. Da giovane spensierata, senza problemi e preoccupazioni, Elisa ha incominciato a vedere la vita come un'arma pronta a ferirla in qualsiasi momento ed ha incominciato a cambiare, a incupirsi e allontanarsi dalla felicità e la positività.
Ora Elisa è una ragazza comune, semplice nei modi e nelle aspettative, è una ragazza che non viene notata, fondamentalmente perchè non lo vuole, è una ragazza che non ama i complimenti, la posizione centrale, quella in vista, anche lavorativamente parlando, che fa di tutto per non destare l'altrui attenzione, ma poi, in fondo, un pò se ne dispiace. Elisa non pensa, purtroppo, in modo positivo di se stessa, vedendo sempre difetti laddove andrebbero visti dei bei pregi e pensa che tutto quando vi è di positivo e bello non possa più accadere anche a lei.
Alla nostra protagonista è rimasta comunque la madre, con cui però non ha lo stesso rapporto che aveva con il padre, in quanto lei e la madre non comunicano bene, per diverse ragioni, e vivono praticamente separate (anche se nella stessa abitazione, che hanno separato in modo da non intralciarsi) a parte qualche conversazione che intavolano di tanto in tanto.
Un giorno, però, a Elisa capitano due cose:
- decide di accettare la proposta del sindaco del paese di diventare Assessore alla Cultura, così facendo inimicandosi anche la madre che non voleva che lei accettasse;
- bevendo un pò troppo si spinge oltre (forse, perchè non ricorda tanto bene) con il ragazzo per cui ha perso la testa da un pò di tempo, Fede, che si è sempre dimostrato un buon amico, ma che ora ha paura ad incontrare a causa dell' "incidente".
Insomma, il nuovo lavoro (che la porta a dover sfruttare un fantasma in un vecchio castello per attirare la auna turistica) la porta ad estraniarsi ancor più dalle sue vicende personali per dedicare la sua vita interamente al lavoro. Elisa, in poco tempo, arriva a mette nell'angolo la povera amica Paola, nascondersi da Fede e schivare palesemente sua madre.
Ne "Il colore dei papaveri" c'è davvero di tutto, dall'umorismo spiccio e genuino, alle grandi tematiche importanti per una giovane che diventa adulta prova dopo prova della vita. Ho apprezzato molto questa storia perchè propone semplicemente la vita di Elisa, mostrando la sua forza, le sue fragilità, indugia sulla complessità dell'esistenza in tutte le sue forme: amore, odio, perdita, tradimento, illusione, sacrificio, fatica, possibilità, sorprese, meraviglia, la voglia di riscatto insita in ogni momento e soprattutto tanta quotidianità.
In conclusione bello, e quindi impossibile da non citare, il paragone di Elisa con i papaveri, che da chiusi non attirano l'attenzione, passano inosservati e paiono anche piuttosto bruttini, ma una volta dischiusi offrono colori stupendi e una bellezza incredibile.
"Il colore dei papaveri" è un'inno alla quotidianità.
Manuela Mellini, romagnola di nascita (1979), oggi vive fra Milano e Berlino. Lavora dal 2004 come redattrice, autrice e ghostwriter, occupandosi di diversi argomenti: dallo spettacolo allo sport, dall’arte alla storia. Realizza giochi di enigmistica per varie testate e, cosa generalmente più gradita, piadine per vari amici. Il colore dei papaveri è il suo primo romanzo.
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