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Piccole
sorprese
sulla strada
della felicità
di Monica Wood
Pagine 372
Prezzo 17.90€
Ebook 9.99€
Sperling and Kupfer
già disponibile
voto:
★★★★★
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La signorina Ona Vitkus ha vissuto una vita riservata e ineccepibile, i suoi segreti – e le sue pene – celati con cura a occhi indiscreti. Questo finché non arriva lui, il bambino insolito con la passione per i Guinness dei primati. Lei ha 104 anni, lui soltanto 11. Da bravo boy scout, dovrebbe semplicemente aiutarla nei lavori di casa ogni sabato, ma con la sua curiosità e il suo entusiasmo contagioso infrange pian piano la scorza diffidente e un po’ burbera di Ona, riuscendo a farla parlare di sé, a cominciare da quelle lontane origini lituane, e persino a coinvolgerla in un progetto singolare: farle vincere il record di «Automobilista patentata più anziana».
Ona, che nel suo secondo secolo di vita credeva di avere ormai chiuso con l’amicizia, è conquistata da quel ragazzino con l’aria fragile e buffa che la fa sentire speciale. Ed è profondamente delusa quando quei sabati fatti di faccende domestiche, racconti e lezioni di guida s’interrompono di colpo.
cover originale
Passa un sabato, poi un altro: del bambino, nessuna traccia. Fino a quando si presenta a casa sua uno sconosciuto, un uomo di nome Quinn. È il padre del ragazzino ed è lì per completare quello che suo figlio aveva iniziato prima di essere strappato alla vita troppo presto.
Da quel momento, Ona si ritroverà alle prese con i sensi di colpa di un padre, con il dolore di una famiglia spezzata, con un inatteso viaggio on the road che diventa un viaggio dell’anima. Perché quella vita che le ha riservato più schiaffi che carezze ha ancora qualcosa di bello da regalarle.
E, soprattutto, perché lei ha ancora tanto da offrire a chi ha smesso di sperare nella magia inattesa del destino.
Considerazioni.
La storia che la Wood vi racconterà in questo romanzo, qualora siate affamati di letture che vi tocchino profondamente e lungamente, narra di Ona, una donna di 104 anni
Ona Viktus è una donna semplice, naturalizzata americana (e di origini lituane) che trascorre la sua esistenza nell'accettazione che ogni mattino, ogni pomeriggio e ogni sera possano essere gli ultimi, vista la tarda età, che trascorre sulla terra. Ormai Ona ha visto tutto quello che poteva vedere, provato tutto quello che poteva umanamente e sentimentalmente provare: dalla guerra ai figli, dalle mansioni più quotidiane e noiose a quelle più impensabili.
A 104 anni vive con serenità nella sua casa con lo steccato, guardando i fili d'erba del giardino crescere, occupandosi degli uccellini che la vengono a trovare e facendo piccole cosette prima che le forze le vengano meno.
A sradicare Ona dalla sua quotidianità un ragazzino di 11 anni dall'animo curioso, con la passione per i Guinness, e un pò impiccione che imponendosi nella sua vita in qualche modo porta la primavera nel suo lungo inverno.
"Il Bambino" è un ragazzino piacevolissimo, sincero, allegro, dall'animo estremamente generoso (ed infatti è un boy scout) che si prende a cuore, per caso, della protagonista del romanzo, e che inizia ad andarla a trovare un sabato dopo l'altro, un giorno dopo l'altro aprendole il cuore.
Così Ona trova il piacere perduto di discorrere con un altro individuo, di parlare delle sue esperienze o semplicemente raccontargli la sua vita e il ragazzino trova una spalla al quale confessare i problemi dei suoi undici anni (i genitori, la scuola, ecc...).
Un giorno, però, quel giovane amico non si presenta.
Nemmeno il giorno successivo.
E quello dopo.
E quello dopo ancora.
Ona incomincia a sentirne la mancanza, sente come un vuoto freddo senza il piccolo boy scout che le parla, le fa un sacco di domande e la intrattiene con cose più o meno importanti.
Ma poi ecco che Ona scopre il motivo per il quale il ragazzino non è più presentato: lui non c'è più. Un brutto incidente l'ha strappato alla vita troppo presto. E questo smuove il cuore di Ona e del padre del bimbo, Quinn, che si avvicinano nel ricordo di quel bambino dal cuore immenso che ha donato loro qualcosa di impalpabile ma bellissimo: amore incondizionato.
E allara ad Ona viene in mente un piano:
un viaggio per ricordare il piccolo boy scout...
"Piccole sorprese sulla strada della felicità" è un romanzo che volente o nolente ti tocca nell'animo, laggiù dove risiede la parte più ragile e sensibile di ognuno di noi.
Il rapporto che la Wood costruisce tra i personaggi principali - ovvero Ona, il piccolo boy scout e poi Quinn - è incredibilmente sottile e speciale, delicato e forte, sentito e impossibile da spezzare.
Questa opera della Wood credo sia speciale per diverse ragioni, ma la cosa che secondo me la rende indimenticabile è il fatto che ha raccontato meravigliosamente la condizione di solitudine di una persona anziana che non ha più nessuno, ha dimenticato cosa vuole dire stare con qualcuno (anche se questo vuol dire non dir nulla o parlare di sciocchezze facendosi semplicemente compagnia) e la cosa meravigliosa è proprio il fatto che il piccolo e spaciale boy scout sia proprio bravo nel stare accanto a Ona, a creare un ponte tra due persone così distanti per età, condizione sociale, ideali e via dicendo e tutto sembra naturale e bellissimo fino a che la tragedia spazza via questa scintilla di bellezza, lasciando solo tanto doloro e tanto rimpianto per quello che non è stato e non sarà più.
Poteva però essere un romanzo decisamente più drammatico, se la storia contenuta non avesse preso la direzione data dalla Wood, verso che per un momento mi ha ricordato quella voglia di realizzazione di un desiderio, di un sogno - appartenente ad un bambino poi deceduto - simile a quella straziante e ben raccontata nel romanzo "La formula del cuore" di Catherine Ryan Hyde, da cui era stato tratto il bellissimo film "Un sogno per domani" con Kevin Spacy e Helen Hunt, ma dal quale si discosta per il fatto che questa storia non è incentrata su un bambino, ma su donna anziana che vede la vista da un nuovo punto di vista grazie a quel bambino.
"Piccole sorprese sulla strada della felicità" è un romanzo da leggere almeno una volta nella vita, per sondare la propria sensibilità, la propria capacità di empatizzare con gli altri e di lasciarsi trascinare in una storia coinvolgente, toccante e scritta davvero molto bene.
Monica Wood proviene da una famiglia di origine irlandese del New England che ha sempre avuto nel sangue il talento del raccontare storie. Autrice bestseller di romanzi e di un memoir, prima di diventare una scrittrice a tempo pieno ha lavorato in ambito scolastico e in una casa di riposo. Le sue grandi passioni, oltre la scrittura, sono il birdwatching e il canto (si è esibita per anni come cantante jazz, pop, country e gospel). Vive a Portland, nel Maine, con il marito e la gatta Minnie, che segue da vicino la stesura di ogni nuovo libro. Il suo ultimo romanzo, Piccole sorprese sulla strada della felicità, è in corso di pubblicazione in 18 Paesi.
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