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lunedì 3 ottobre 2016

BlogTour: "Dieci cose da sapere su Oblivium"



Benvenuti al  BlogTour di Oblivium!!
In questa nuova tappa vi presenterò un'intervista all'autrice che ci indicherà ben 10 ragioni per leggere questo suo nuovo romanzo!!










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Oblivium
di Martina Battistelli
pagine 268
prezzo ---
  Lettere Animate disponibile da ottobre
--o--














Alice Jackson ha sempre avuto tutto ciò che desiderava. Ricchezza, popolarità e rispetto erano gli ingredienti principali della sua ricetta per una vita perfetta. Una vita, però, priva di amore. Una tragedia le strappa quel che era rimasto della sua famiglia e decide di fuggire. Si trasferisce a Nottingate, una piccola cittadina dello stato di New York, dove troverà le risposte alle sue domande. Alice non è mai stata una normale adolescente: qui scoprirà di avere capacità straordinarie e di far parte degli Ultimi.
Ma una profezia si è diffusa tra la sua gente: il mondo degli Ultimi è in pericolo, e solo lei può cambiarne la sorte, perché è più potente di ognuno di loro.  
Inizia, per Alice, un tortuoso viaggio alla scoperta di se stessa e di quella vita che non aveva mai visto sotto la giusta prospettiva. Il suo muro di apatia verrà abbattuto da un sentimento infinitamente più forte: l’amore per l’essere più puro che Alice abbia mai incontrato e l’unico in grado di accompagnarla in questo percorso di rinascita.  
Durante questo viaggio, tra amicizia, amore, morte e tradimenti si delineerà una nuova esistenza complessa e dolorosa, ma anche sorprendente e appagante, se lei avrà il coraggio di affrontarla con la giusta dose di passionalità.  
Imparerà che una vita senza sentimenti non è vita, ma solo sopravvivenza.  

Oblivium è il primo libro di una saga fantasy che vi terrà col fiato sospeso fino alla fine.


---o- Ecco le dieci cose da sapere su Oblivium -o---

 1. Come nasce Oblivium?

Oblivium è nato un pomeriggio qualunque della scorsa primavera guardando The Walking Dead. Era il periodo del boom delle apocalissi zombie e mi era venuta quest'idea di una ragazza coraggiosa e orfana che faceva una strage. Ma poi ho pensato che di apocalissi zombie ce ne erano abbastanza, quindi era meglio creare qualcosa di diverso. Così ho iniziato a scrivere su un quadernino la descrizione del personaggio di Alice. A quel punto arriva mia sorella e si impiccia, come al solito, scoprendo che ho scelto Naya Rivera (Santana di Glee) per interpretare Alice (sul mio profilo di Wattpad, Oblivium ha un fancast). Allora si mette a tavolino anche lei e cominciamo a discuterne. Così sono nate Alice, Annie e Julie. Subito dopo, l'idea dei poteri paranormali (dovete sapere che io, se non scrivo qualcosa di sovrannaturale, non sono contenta. Insomma, mi annoio). Poi è nato subito il primo capitolo, con il colpo di scena finale che serviva ad introdurre il cambiamento totale di scena avvenuto nel secondo capitolo, e in seguito tutti gli altri personaggi. Se notate, Oblivium è molto incalzante, veloce - una critica letteraria ha definito così la mia scrittura. Mia madre (fangirl incallita), invece, dice che scrivo sceneggiature (che poi è un mio sogno anche questo). Il fatto è che non posso fare a meno di immaginare tutto ciò che scrivo come se lo stessi vedendo in tv, e questo spiega il mio stile pieno di flashback, cliffhanger e dialoghi incalzanti.

2. Perché hai scelto proprio questo titolo? Cosa lo lega alla storia?

Ho optato per questo titolo, la cui traduzione dal latino è "oblio", perché riassume benissimo lo stato d'animo della protagonista, quello che prova da tutta la vita, e che nel corso della storia cerca di cambiare. Oblivium è un'opera molto introspettiva, tutta incentrata su emotività e individualismo. Volevo fare un esperimento, creare qualcosa di diverso, di quasi esistenziale. Diciamo che è crescita, un romanzo di formazione ispirato alla vecchia scuola, se vogliamo. Ogni personaggio nasce in un modo e termina in un altro, impara qualcosa. Non avevo mai scritto una cosa del genere, ma qualche mese fa, quando questo viaggio è iniziato, ho deciso che era arrivato il momento di crescere e sperimentare. Avevo sempre scritto favolette, storie dal lieto fine in cui la vita è sempre presentata dal punto di vista positivo, e mai con luce negativa. Ma, poi, anch'io sono cresciuta e ho imparato diverse cose: il mondo non è tutto bianco o tutto nero, la vita non è una passeggiata, né un incubo, e le persone nascondono mille sfaccettature. Perciò perché non raccontare di queste mille sfaccettature? Perché non dare ai lettori una visione più realistica - ma comunque ottimista - della vita? Oblivium è rancore, narcisismo, insicurezza, crudeltà, disperazione, ma anche ironia, audacia, amicizia, educazione, amore. È la lotta continua di una ragazza che ha perso fiducia nell'umanità e cerca di riacquistarla. È la rivendicazione di un proprio posto nel mondo, la ricerca di se stessi. E, ad un primo esame, Oblivium potrebbe sembrare poco ottimista, in questo, ma non è così. Il messaggio che cerco di trasmettere è tra le righe, e si trova facilmente. La morte, il sacrificio, i tradimenti, il dolore fanno parte della vita tanto quanto la felicità, la salute e l'onestà. Non se ne può scampare, ognuno di noi li sperimenterà, prima o poi. Ciò che si può fare è fare di ogni esperienza un bene prezioso, trarne vantaggio e imparare ad andare avanti, a vivere. Perché senza di tutto ciò non saremmo che esseri vuoti, insignificanti. L'essere umano non è destinato alla sopravvivenza, è stato creato per la vita. E la vita  non è facile, ma può essere un viaggio meraviglioso se coltivata con speranza, bontà, raziocinio e lealtà. Perché ho voluto scrivere Oblivium? Diciamo che fin dalla prima infanzia sono sempre stata negata nella socializzazione e nei rapporti umani, così mi sono ripromessa di riuscire, un giorno, a raccontare al mondo come mi sento. Ho promesso a me stessa di urlare al vento la mia visione del mondo, della vita, dell'esistenza - tutto ciò che non sono mai riuscita a dire in altro modo.
Sono stata cresciuta nell'ottica di non arrendersi mai, che è giusto combattere per i propri sogni e le proprie convinzioni. E questo è il mio sogno: riuscire ad arrivare al cuore delle persone, far provare loro delle
emozioni, farle sentire vive.

3. Chi sono i protagonisti e come li descriveresti?

I protagonisti sono persone totalmente differenti tra loro, che grazie a queste diversità imparano ad accettarsi l'un l'altro e ad amarsi, perfino. Alice è una ragazza che ha sempre avuto tutto tranne l'amore da sempre desiderato; Janet è un'ingenua ragazza bullizzata fin dall'infanzia, che si nasconde dietro una malsana e finta amicizia; Dan è il ragazzo perfetto che chiunque desidererebbe, affascinante, premuroso e forte, che sa cosa vuole e il più delle volte se lo prende; Chris è lo specchio di Janet, solo con poteri sovrannaturali che nonostante tutto non lo fanno sentire meno nerd. Il loro rapporto cresce rapidamente all'interno del romanzo, aiutandoli a crescere, grazie semplicemente alla presenza di ognuno nella vita dell'altro.

4. Quali sono i temi principali del romanzo?

L'amore e il bullismo. Sono temi importantissimi, a parer mio. L'amore perché è il sentimento più forte e difficile che esista, e il bullismo perché è una tematica sempre meno considerata. Ritengo, invece, che sia fondamentale affrontarla, in particolare perché ci sono passata. Credo che il bullismo verbale sia grave quanto quello fisico, perché può creare instabilità in un adolescente un po' più debole e fragile.
Certi problemi te li porti dietro per tutta la vita, specialmente quelli psicologici. Finisci per essere diffidente verso il mondo intero e avere un'autostima piuttosto bassa di te stesso, quando ti fanno continuamente credere inutile, stupido, o sfigato.
Non credo ci sia altro rimedio che parlarne immediatamente. Io non l'ho fatto, anzi, sono riuscita a parlarne solo ora che ho capito che il vero problema non sono mai stata io. Alcune ragazze, che hanno seguito
Oblivium su Wattpad fin dall'inizio, mi hanno confessato di essere riuscite a riacquistare una forza che credevano di aver perso, grazie alle mie parole, e io neanche sapevo di stare implicitamente trasmettendo un messaggio. Forse lo dimentichiamo spesso, ma è questo il principale potere dei libri, o delle parole in generale: trasmettere emozioni, infondere forza, o, perché no, anche malinconia.

5. Dovendo scegliere 5 aggettivi per il tuo romanzo, quali sceglieresti?

Intrigante, romantico, riflessivo, sorprendente, esplosivo.

6. A quale personaggio ti senti particolarmente legata? Perchè?


A Janet, soprattutto. Perché Janet sono io tanti anni fa. Quando non avevo nessuno che mi capisse, nessuno che mi accettasse per quella che ero, quando per il solo fatto di preferire la lettura di un libro alla compagnia venivo derisa. Ho voluto darle un lieto fine, incontrando Alice, fortuna che io purtroppo non ho mai avuto, a quei tempi. Ho sempre dovuto cavarmela da sola e cercare di vincere l'inettitudine che mi affliggeva all'epoca. Anche l'ultimo personaggio che ho creato, Sabrina, mi rispecchia molto, in un certo senso. Anche lei è una che sopravvive, e io sopravvivevo.

7. C'è qualche elemento autobiografico nel romanzo (poteri a parte)?

Molti, in realtà. Il senso di inettitudine di Janet e la sua fissazione per il mondo virtuale, le domande esistenziali di Alice (sono tutte mie), la grande bontà di Dan, l'ingenuità di Chris e la solitudine di Sabrina. Ogni personaggio ha qualcosa di me.

8. Hai pensato a questa storia come autoconclusiva o parte di una possibile serie?

Inizialmente doveva essere un romanzo autoconclusivo, poi ho deciso di farlo diventare una serie. Come sempre, quando scrivo, le idee aumentano, raddoppiano, triplicano, e ogni volta che creavo un personaggio o un'azione legata ed esso, vedevo un lungo futuro dinnanzi a lui. Tutt'ora sto sviluppando delle idee che credo siano stratosferiche! Ne avrete un primo assaggio nell'epilogo di questo libro!

9. Cosa devono assolutamente sapere i lettori di questo libro?


Avvertenze: questo libro provoca grave assuefazione. Potreste non riuscire più a staccarvi dalle sue pagine e provare emozioni esplosive. Non adatto ai deboli di cuore.

10. A quali lettori consiglieresti "Oblivium"?

Credo sia adatto ad una fascia di età piuttosto vasta; dai 12 anni in su, principalmente. E' un romanzo pieno di introspezione e riflessioni che chiunque potrebbe sentire sue. Sono certa che tutti potrebbero immedesimarsi nei personaggi e provare le loro emozioni, magari riuscendo anche a comprendere qualcosa che non sono mai riusciti a capire. Io in primis mi sono ritrovata in questa situazione, scrivendolo! Ironico, no?





Martina Battistelli è nata e vive a Roma. Ha 21 anni e frequenta il corso di laurea in Lettere Moderne all’Università La Sapienza. Crede fermamente nel potere catartico di tutti i tipi di arte e anela ardentemente ad un mondo più fantasioso e meno cinico. Quando non è distratta dalle serie tv e dai propri gatti, scrive e legge di quel mondo che tanto sogna. Il 4 aprile 2016 è uscita l’antologia “Oltre i Media” edita da Panesi Edizioni, contenente il suo racconto Daydreaming - Sogno ad occhi aperti.

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