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martedì 12 settembre 2017

Recensione: "The winner's curse. La maledizione" di Marie Rutkoski


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The 
winner's curse. 
La maledizione
di Marie Rutkoski
pagine 14,90€
prezzo 384 circa
Leggereditore
disponibile da
ebook 13 Luglio
cartaceo 27 Luglio 
voto:
★★★★
..o..

La serie "The Winner's Trilogy" è composta da:

1. The Winner's Curse - The winner's curse. La maledizione
2. The Winner's Crime  - ancora inedito
3. The Winner's Kiss  - ancora inedito

le cover originali dei tre libri della trilogia 

Ma adesso si trova davanti a una scelta difficile: arruolarsi nell'esercito oppure sposarsi. La ragazza, però, ha ben altre intenzioni...  

In quanto figlia di un potente generale di un vasto impero che riduce in schiavitù i popoli conquistati, la diciassettenne Kestrel ha sempre goduto di una vita privilegiata. 
Nel giovane Arinuno schiavo in vendita all'asta, Kestrel ha trovato uno spirito gentile e a lei affine. Gli occhi di lui, che sembrano sfidare tutto e tutti, l’hanno spinta a seguire il proprio istinto e a comprarlo senza pensare alle possibili conseguenze. E così, inaspettatamente, Kestrel si ritrova a dover nascondere l’amore che inizia a sentire per Arin, un sentimento che si intensifica giorno dopo giorno. 
Ma la ragazza non sa che anche il giovane schiavo nasconde un segreto e che per stare insieme i due amanti dovranno accettare di tradire la loro gente o altrimenti tradire sé stessi per rimanere fedeli al proprio popolo. 
Kestrel imparerà velocemente che il prezzo da pagare per l’uomo che ama è molto più alto di quello che avrebbe mai potuto immaginare…


Considerazioni.

In una parola? 
Bello.
Ma bello, bello, bello!!!


Onestamente non credevo che questo romanzo potesse piacermi tanto. Certo la copertina è favolosa (come non trovarla bellissima?) e la trama si presentava stuzzicante quanto basta per avvicinarsi alla prima libreria e comprarlo, ma che fosse un romanzo di cui avrei anelato il seguito ... non lo credevo proprio.

La trama di per se non è qualcosa di mai letto prima, in quanto troviamo una giovane nobile, in questo caso valoriana - in un'epoca e in un tempo non ben identificati - orfana di madre di nome Kestrel, la quale vive con il padre - generale dell'Imperatore che governa il paese che ha conquistato una decina di anni prima annientando il popolo herrano - e che si trova ad affrontare una scelta importante, la quale determinerà il resto della sua esistenza.  Kestrel deve infatti decidere se sposarsi oppure diventare una guerriera valoriana, unendosi dunque al padre. 

Nell'attesa di comprendere cosa sia meglio per il suo futuro,  Kestrel cerca di prendere quello che di buono la vita le offre giorno per giorno, e proprio mentre si sta godendo una dei quelle giornate di libertà sfidando il padre e giocando un tiro mancino alla sua scorta,  trascorrendo la giornata con la sua amica, Kestrel si trova ad un mercato durante la vendita degli schiavi. Nemmeno il tempo di domandarsi se giusto o se sbagliato, e si trova a comprare uno schiavo dal passato misterioso e dall'animo indomito che segnerà il suo futuro incontrovertibilmente. 

Il nome dello schiavo herrano è Smith (in realtà si scoprirà poi essere il nome fasullo di Arin) e non solo si dimostrerà essere un schiavo molto utile e abile come fabbro, ma sarà la vera chiave di volta di tutto il romanzo... Ma intanto come spiegare quell'acquisto improvviso? Come spiegare il fatto che lo schiavo sia in realtà molto colto e sveglio? Come spiegare il fatto che conosca perfettamente il valoriano e sappia giocare così bene a Mordi e Pungi? Che sembri studiarla costantemente? E come giustificare il fatto di voler sapere la sua opinione su tante cose? Come spiegare la connessione che si è creata con lui e non con i suoi amici più intimi?

Non voglio dire di più rispetto alla trama, perché sarebbe davvero un gran peccato rovinarvi ogni piccola scoperta della trama, che si compone di diversi cambiamenti di registro, di mutamenti di condizione, di colpi di scena, di intrighi, di inganni, di sotterfugi e tradimenti.


E' un romanzo complesso, difficile da spiegare nel suo complesso, senza rivelare tutta la trama, un meccanismo ben oliato che non trova un momento calante nel suo incedere, che coinvolge: per la bella caratterizzazione dei personaggi (decisamente molto appassionanti); per le tante tematiche importanti e ben narrate; per il pubblico di riferimento e per il modo: l'amicizia; il rapporto padre/figlia; la passione e il cuore per seguire quello in cui si crede; il sacrificio; il dolore; la paura; l'importanze delle scelte; la conservazione della propria identità nonostante tutto e tutti cerchino di strapparla via; la resilienza (un concetto che da sempre mi piace moltissimo approfondire); l'amore, che per una volta non è un colpo di fulmine che incenerisce i due protagonisti facendoli diventare matti, ma è un affetto che nasce dalla conoscenza l'uno dell'altra e il reciproco apprezzamento; le proprie radici; il superamento e l'accettazione del passatola condizione di schiavitù, davvero ben rappresentata, spiegata ed empaticamente pervenuta da me come lettrice da ambo i lati (scoprirete di più solo leggendo il libro, mi duole ...) tanto che fa onore alla Rutkoski aver scritto pagine tanto intense, gestendo perfettamente di lotta, negli schiavi, tra la ribellione che cova interiormente e la voglia di esteriorizzazione della rabbia data dall'oppressione e la sottomissione che brucia ... tanto da meditare una fredda e tremenda vendetta.

E' un romanzo completo, appassionante, valevole di tutti i soldi spesi per leggerlo e soprattutto con qualcosa da raccontare, che merita essere letto e ascoltato perché conduce ad una riflessione. Consigliatissimo!!!



Marie Rutkoski 
E' un autorice bestseller del New York Times di diversi romanzi per bambini e giovani adulti (YA). È cresciuta a Bolingbrook, Illinois, come la più vecchia di quattro figli e ha presto realizzato che era una persona che amava i libri. Dopo aver frequentato l'Università dell'Iowa e vissuto a Mosca e Praga, ha studiato Shakespeare all'Università di Harvard. Marie è ora professoressa di letteratura inglese al Brooklyn College, dove insegna drammi rinascimentali, letteratura per bambini e scrittura di fiction. New York City è la sua casa. Deve la scelta di scrivere per i ragazzi ai suoi studi e al desiderio di vedere il mondo con altri occhi, nato dall'esperienza della madre che ha avuto un periodo di cecità. Marie ha due figli piccoli che cercano di fare amicizia con il gatto di famiglia, solo per essere snobbato. Marie sta imparando a suonare il violino e il suo dessert preferito è la crème brulée. O forse il pudding appiccicoso e toffee. 

3 commenti :

  1. Davvero non ci credevo, invece ... bellissimo!!!
    xoxo
    Endi

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  2. Ciao! Devo dire che questo libro mi ha deluso (qui la mia recensione)…
    Non vi ho trovato granché di interessante o innovativo a parte il finale e non credo che continuerò la serie. Scritto bene, certo, ma soliti protagonisti, soliti temi (amore proibito, oppressione di un popolo..) e niente che mi abbia lasciato a bocca aperta tranne, come già detto, la conclusione (che mi ha stupito perché ormai non mi aspettavo più nulla ahah).
    Sono molto felice che tu sia riuscita ad apprezzarlo maggiormente, però.
    Forse i seguiti sono migliori?
    Un abbraccio, Rainy

    RispondiElimina

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