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Redenzione.
La stirpe reale
di Paolina Daniele
pagine
prezzo 10.90€
in prevendita a 9.90€
eBook 3,49€
disponibile dal 20 luglio
GDS Editore
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Tre archeologi dell’Università di Roma vengono incaricati di rintracciare una delle più importanti reliquie degli ultimi due millenni: il Sacro Graal. Partono, dunque, alla volta di Glastonbury, in Inghilterra, luogo dove li ha indirizzati la loro ricerca teorica sul caso.
Tuttavia, una volta giunti a destinazione, la situazione muta e i tre giovani si ritrovano ingarbugliati in una serie di eventi incomprensibili alla ragione umana.
Ognuno di loro sarà il filo principe dell’intricata tela che il fato ha tessuto per loro fino allo svolgimento dello scopo finale: lo scontro definitivo tra il bene e il male.
Considerazioni.
La storia di cui vi parlerò oggi segue la vita di tre giovani, Paolo, il fratello Andrea e una collega di entrambi di nome Francesca. Tutti e tre sono archeologi che lavorano per conto dell'Università di Roma ad un compito davvero molto importante per l'umanità: trovare il Sacro Graal.
Come per molti studi che hanno coinvolto il Sacro Graal, anche Paolo e Co. partono dall'Inghilterra, ed in particolare da Glastonbury, dove vengono a contatto con delle forze che avranno davvero molto potere sul loro destino ...
Non è che non voglia dirvi di più, ma la trama da qui in avanti diventa particolarmente complessa, in quanto Lucifero vuole scatenare un Apocalisse sulla Terra in modo tale da prendere il posto di Dio. Come per tutti i piani del male, è prevista però una profezia/contro piano con cui un prescelto ha il potere di cambiare i piani malefici di turno per mantenere la pace sul pianeta terra. In questo caso la salvezza arriverà dal sangue di Cristo e dalla spada della Luce. Ma non è così semplice, nella storia della Daniele a tutto ciò si aggiunge un certo Re Artù il quale, aiutato dagli Arcangeli, deve aiutare il prescelto/redentore...
La storia in questione prevede poi che i tre fratelli, al centro della profezia, debbano affrontare diverse avventure, una più particolare e surreale dell'altra prima di poter cacciare nuovamente Lucifero nelle tenebre che gli appartengono.
Che dire? Partiamo dalle cose che mi sono piaciute. Ho trovato davvero molto fresco e scorrevole lo stile della Daniele, che riesce a rendere la storia veloce alla lettura, semplice e molto chiara. Anche le descrizioni ed i personaggi non mi sono dispiaciuti in quanto ben delineati e appassionanti nelle vicende in cui vengono coinvolti.
Per quanto riguarda la storia, diciamo che ho trovato in essa il vero punto dolente. Non mi ha proprio convinta. Non tanto per il fatto che racconti una storia già al centro di numerosissimi romanzi - Dan Brown compreso, con il suo famosissimo "Codice da Vinci", del quale "Redenzione. La stirpe reale" richiama idealmente alcuni punti, sovvertendone però i punti di vista, in modo da apportare un pacato rinnovamento - in quanto ci sono migliaia di romanzi con trame simili e tutti molto belli. A non avermi convinto sono piuttosto gli accostamenti ed intrecci di linee narrative troppo lontane tra di loro che, avviluppandosi, mi hanno fatto smarrire. Di solito le sperimentazioni di questo tipo hanno due risultati: o conducono a una nuova visione d'insieme davvero sbalorditiva, oppure tutte insieme confondono e portano lontano. In "Redenzione. La stirpe reale" mi sono trovata spesso a chiedermi perché la Daniele abbia voluto complicare tanto la trama, mescolando non solo gli archetipi della cristianità nella sua declinazione più pura (come gli angeli ed i demoni) a una mitologia nordica come quella della letteratura britannica con Artù e Ginevra, trasportando poi entrambi in un tempo - fondamentalmente il nostro - e in situazioni che mi hanno fatto tornare più volte indietro per rileggere i passaggi in cui mi perdevo ...
Mi chiedo, a posteriori, se fosse davvero necessario evocare Merlino come guida per i tre protagonisti, mi domando ancora ora perché attribuire a Francesca i tanti e confusi ruoli di anima dannata, nonché prescelta di Lucifero (per creare la sua nuova discendenza) ed anche la reincarnazione di Ginevra ... non era tutto troppo? Risulta solo a me tutto tanto forzato?
Non so, forse perché amo da sempre Artù e in questa storia mi è sembrato "strano", forse perché ho una certa di idea della lotta del bene contro il male e qui l'ho ritrovata collocata in situazioni ed accadimenti che hanno striso con quanto avevo in testa, ma non so, continuavo a sperare che avrei trovato risoluzione andando avanti, ma non c'è stata, non convincente almeno.
Torno a dire che la Daniele secondo me scrive bene, ma spero di trovarla nuovamente con una storia diversa ...
La storia di cui vi parlerò oggi segue la vita di tre giovani, Paolo, il fratello Andrea e una collega di entrambi di nome Francesca. Tutti e tre sono archeologi che lavorano per conto dell'Università di Roma ad un compito davvero molto importante per l'umanità: trovare il Sacro Graal.
Come per molti studi che hanno coinvolto il Sacro Graal, anche Paolo e Co. partono dall'Inghilterra, ed in particolare da Glastonbury, dove vengono a contatto con delle forze che avranno davvero molto potere sul loro destino ...
Non è che non voglia dirvi di più, ma la trama da qui in avanti diventa particolarmente complessa, in quanto Lucifero vuole scatenare un Apocalisse sulla Terra in modo tale da prendere il posto di Dio. Come per tutti i piani del male, è prevista però una profezia/contro piano con cui un prescelto ha il potere di cambiare i piani malefici di turno per mantenere la pace sul pianeta terra. In questo caso la salvezza arriverà dal sangue di Cristo e dalla spada della Luce. Ma non è così semplice, nella storia della Daniele a tutto ciò si aggiunge un certo Re Artù il quale, aiutato dagli Arcangeli, deve aiutare il prescelto/redentore...
La storia in questione prevede poi che i tre fratelli, al centro della profezia, debbano affrontare diverse avventure, una più particolare e surreale dell'altra prima di poter cacciare nuovamente Lucifero nelle tenebre che gli appartengono.
Che dire? Partiamo dalle cose che mi sono piaciute. Ho trovato davvero molto fresco e scorrevole lo stile della Daniele, che riesce a rendere la storia veloce alla lettura, semplice e molto chiara. Anche le descrizioni ed i personaggi non mi sono dispiaciuti in quanto ben delineati e appassionanti nelle vicende in cui vengono coinvolti.
Per quanto riguarda la storia, diciamo che ho trovato in essa il vero punto dolente. Non mi ha proprio convinta. Non tanto per il fatto che racconti una storia già al centro di numerosissimi romanzi - Dan Brown compreso, con il suo famosissimo "Codice da Vinci", del quale "Redenzione. La stirpe reale" richiama idealmente alcuni punti, sovvertendone però i punti di vista, in modo da apportare un pacato rinnovamento - in quanto ci sono migliaia di romanzi con trame simili e tutti molto belli. A non avermi convinto sono piuttosto gli accostamenti ed intrecci di linee narrative troppo lontane tra di loro che, avviluppandosi, mi hanno fatto smarrire. Di solito le sperimentazioni di questo tipo hanno due risultati: o conducono a una nuova visione d'insieme davvero sbalorditiva, oppure tutte insieme confondono e portano lontano. In "Redenzione. La stirpe reale" mi sono trovata spesso a chiedermi perché la Daniele abbia voluto complicare tanto la trama, mescolando non solo gli archetipi della cristianità nella sua declinazione più pura (come gli angeli ed i demoni) a una mitologia nordica come quella della letteratura britannica con Artù e Ginevra, trasportando poi entrambi in un tempo - fondamentalmente il nostro - e in situazioni che mi hanno fatto tornare più volte indietro per rileggere i passaggi in cui mi perdevo ...
Mi chiedo, a posteriori, se fosse davvero necessario evocare Merlino come guida per i tre protagonisti, mi domando ancora ora perché attribuire a Francesca i tanti e confusi ruoli di anima dannata, nonché prescelta di Lucifero (per creare la sua nuova discendenza) ed anche la reincarnazione di Ginevra ... non era tutto troppo? Risulta solo a me tutto tanto forzato?
Non so, forse perché amo da sempre Artù e in questa storia mi è sembrato "strano", forse perché ho una certa di idea della lotta del bene contro il male e qui l'ho ritrovata collocata in situazioni ed accadimenti che hanno striso con quanto avevo in testa, ma non so, continuavo a sperare che avrei trovato risoluzione andando avanti, ma non c'è stata, non convincente almeno.
Torno a dire che la Daniele secondo me scrive bene, ma spero di trovarla nuovamente con una storia diversa ...
Paolina Daniele
Vice a Fuscaldo (Cs), ha pubblicato La storia di Anita e La vendetta di Regina. Ama scrivere e leggere."Redenzione. La stirpe reale" è il suo nuovo romanzo.
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