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sabato 5 gennaio 2019

Chiacchiere e caffè con Emma






Torna una rubrica che da un po’ di tempo non appariva sul Bostonian Library proprio per dare l’avvio a questo nuovo anno e stagione.

La cara e sempre curiosa Emma questa volta ci propone un romanzo di una scrittrice italiana che ha ha piacere di commentar sul blog per discutere su alcune argomentazioni attinenti questa sua nuova lettura. Come sempre spero che vi piaccia
e colgo occasione per augurarvi delle felici feste, sperando che il nuovo anno possa portarvi delle belle sorprese e delle ottime scoperte. Buon anno cari lettori!!!


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Meno Due 
di Delia Deliu
pagine 174
prezzo 12,48
eBook 3,99€
già disponibile
Brè Edizioni
 ★★★☆☆
..o..

E se un giorno ti accorgessi che tutto ciò che possiedi vale meno di una manciata di polvere nel vento? È questo l’inquietante interrogativo con il quale deve fare i conti Max Castellani, un chirurgo affermato, libero da vincoli sentimentali e appassionato di pittura. Un’inaspettata notizia fa crollare di colpo la certezza su cui ha fondato la propria vita, obbligandolo a fare i conti con il dolore della perdita, perciò decide di mollare tutto e trascorrere il suo tempo facendo quello che ha sempre sognato al di fuori della professione: dipingere. Si rifugia in Alto Adige con tela, pennelli e un pensiero persistente che lo tormenta. 

 Nell’incantevole Val Senales, sotto la Cima dell’Ortles, Max conoscerà un’umanità diversa da quella che ha sempre frequentato: il premuroso Mario, il simpatico Michael, la provocante Elizabeth, donna priva di scrupoli, un enorme cane che curiosamente porta il suo stesso nome, e la sua bizzarra padrona, Greta. E, forse, non tutto è perduto per Max perché il suo destino ha in serbo un amore, difficile e ostinato, come lo sono spesso gli incontri straordinari al crocicchio dell’esistenza. La diafana Greta e il suo inseparabile cane bernese sapranno portare speranza nei giorni di Max, seppur l’ingovernabile forza che li attrae sarà contrastata da paure passate, richiedendo a entrambi il coraggio di superare le prove del presente. Una toccante storia dove protagonista è l’amore, con tutte le sue sfumature. 

Un inno all’amicizia e alle emozioni che tutti vogliamo e possiamo vivere. Cosa sarebbe la vita senza tutto ciò? Semplicemente non sarebbe vita.


Considerazioni ... a cura di Emma (ovvero Angela Pesce Fassio)!

Per me è piuttosto insolito scrivere recensioni. In genere, in quanto autrice, sono io a essere recensita, e confesso che non mi trovo molto a mio agio nel ruolo del critico. Specie se si tratta di recensire una collega. Ho letto un po’ lentamente il romanzo di Delia Delu “Meno Due” e, come accade in questi casi, ogni volta dovevo rileggere la parte precedente per rinfrescarmi la memoria. Succede, a una certa età. Delia mi perdonerà se ho impiegato tempi biblici a leggere il suo romanzo, ma ho passato un periodo davvero difficile che ha rallentato tutte le mie attività. In sintesi, di “Meno Due” si potrebbe dire: lui, lei e un adorabile cagnone. 

Ovviamente non è tutto qui. In realtà il romanzo racconta una storia abbastanza complessa, con personaggi ben caratterizzati, sebbene a mio avviso Elizabeth sia un po’ troppo sopra le righe e Max, nell’incontro con lei, riveli lati oscuri della sua personalità che forse avrebbero potuto essere approfonditi. Non amo l’erotismo così spinto. Quando l’uomo tende a oltrepassare certi limiti, anche se accade in momenti d’intensa passione, mi si rizzano le antenne. Qualcuno potrebbe dire che Elizabeth lo spinge a un comportamento alquanto bestiale, ma sebbene Elizabeth sia aggressiva e provocante, c’è nell'atteggiamento di Max una componente che desta inquietudine. La mia, ovviamente. 

 In certi punti il racconto rallenta e diventa troppo descrittivo, soprattutto riguardo la cucina (troppa selvaggina per una animalista), e gli ambienti dove abbondano trofei di caccia e arredi in pelle animale. La prolissità di certe parti rallenta il ritmo della trama e consiglierei all’autrice di evitare resoconti troppo lunghi. La malattia terminale di Max è il “leit motive” che sostiene tutto l’impianto del libro, rifacendosi a un genere narrativo che di recente ha incontrato grandi consensi e un susseguirsi di titoli alquanto monotoni. In certo qual modo nel romanzo c’è il “lieto fine”, anche se un po’ scontato. A mio avviso l’autrice svela la propria inesperienza, pur riconoscendole un innato talento, e credo che continuando a scrivere riuscirà a produrre opere sempre migliori. A questo romanzo assegno 3 stelle, ma non è un giudizio negativo.


Delia Deliu 
E' lo pseudonimo che la scrittrice ha scelto come omaggio alle sue origini. Nata nel 1968, in una piccola città della Romania, si laurea nelle scienze infermieristiche, un lavoro che nel 2004 la porta in Italia. Una donna folle, nel labirinto della sua mente ti perdi, amante dei libri, della psicologia, del linguaggio del corpo. Adora i due figli e l’uomo che le sta accanto, i pochi amici che apprezzano le sue pazzie, il suo lavoro, gli animali; la sua casa è un mini-zoo.
Pubblica da sola il romanzo d’esordio, Il grido del cigno nero, acquistabile su Amazon, che ottiene un premio al concorso Medusa Aurea nel 2016. Debutta, con Eroscultura, nel 2017 nella narrativa erotica con Stupide scommesse, un romanzo che mescola amore, sesso e incoscienza giovanile. Con la Brè Edizioni ha pubblicato ad agosto del 2018 il romanzo Meno due, una storia di vita e di morte, ma soprattutto di amore per la vita.

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