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lunedì 14 ottobre 2019

L’intervista 🏷

Bosco Bianco
di Diego Galdino
Pagine 157  Prezzo 12.48 € eBook 5.99€
Autopubblicato
già disponibile
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Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d’infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. 

Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi posto, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può ambiare il destino delle persone. 

Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell’amore la sua ragione di vita perché come era scritto alla fine del suo libro più famoso…“Per perdersi non serve un posto, basta una persona”.


...o. L’Intervista .o...

- Come nasce la storia narrata nel suo nuovo romanzo, ovvero "Bosco Bianco"?
Bosco Bianco nasce tanti anni fa in un periodo molto difficile della mia vita. Avevo appena divorziato e per uno scrittore di romanzi d’amore era una grande sconfitta. La paura di non poter più vivere quotidianamente le mie figlie, il senso di colpa per aver tolto loro una famiglia normale, o la possibilità di addormentarsi con la consapevolezza che in caso di un brutto sogno ci sarebbero stati entrambi i genitori a rassicurarle ha fatto sì che io proiettassi queste cose sul protagonista della mia storia. Un uomo bisognoso di tornare a credere nell’amore e che lotta per recuperare la serenità e per dimostrare alle proprie figlie di essere un buon padre. 

- Nel libro ha deciso di introdurre ogni capitolo con una frase tratta da un film (o film tratti da libri) come mai questa scelta?
Sono un grande appassionato di cinema, ovviamente il mio genere di film preferiti sono quelli romantici e il mio film preferito in assoluto è Notting Hill. Cerco sempre nei miei libri di rendere onore alla settima arte, perché credo che abbia inciso in modo prepotente nel mio stile letterario.

- C'è un motivo particolare per cui ha scelto il nome di "Bosco Bianco" per la storica tenuta protagonista indiretta della vicenda?
Volevo un titolo evocativo, che non condizionasse il lettore, o facesse capire di che storia si trattasse. Volevo che il lettore entrasse nella tenuta di Bosco Bianco come i protagonisti del libro, con curiosità ed emozione, senza sapere cosa aspettarsi.

- Per quanto concerne invece l'ambientazione, la scelta della costiera amalfitana è caduta per caso o è stata voluta e ponderata?
Per uno nato e vissuto a Roma, sono pochi i posti capaci di sorprenderlo. Di sicuro è difficile per qualsiasi città del mondo reggere il confronto con la città eterna. Così ho pensato che l’unica cosa capace di reggere questo confronto potesse essere un paesaggio naturale e credo che la costiera amalfitana sia uno dei più belli che abbiamo in Italia.

- Come presenterebbe ai lettori del BL i personaggi principali che "abitano" il suo nuovo romanzo?
Per presentarli non servono tante parole, i personaggi di questa storia potrebbero essere persone che i lettori vivono quotidianamente, persone normali che sbagliano e fanno bene, che cercano di fare fronte alle difficoltà della vita con coraggio e speranza, che ricercano quella felicità che il più delle volte si riesce a trovare solo grazie all’amore. 

- Si sente legato in modo particolare ad uno di essi?
Sarebbe facile per me dire Giorgio Betti il protagonista maschile di questa storia, ma in realtà il personaggio a cui sono più affezionato è la casa stessa, una tenuta che mi gratifica tantissimo come scrittore perché solo frutto della mia fantasia, ed essere riuscito con l’immaginazione a renderla reale per chi legge il romanzo, quasi ai limiti della tridimensionalità, mi rende euforico e orgoglioso di essere uno scrittore.

- Quali tematiche ha avuto più a cuore di trattare in "Bosco Bianco"?
Sicuramente la tematica dell’amore in ogni sua forma, soprattutto l’amore della parte finale del libro è un amore a cui tengo particolarmente, un amore scevro dai pregiudizi, dalle concezioni, dalle verità assolute. Un amore che si fida di se stesso e delle persone che non hanno paura di provarlo.

- All'interno del romanzo c'è un filo narrativo giallo/misterioso, che si inanella alle storie personali e familiari dei vari protagonisti, legata al diario personale di un celebre scrittore. Nessuno riesce a trovarlo, tanto che se ne parla come di una diceria, di un mito. Perché ha scelto proprio il diario di Albert Grant da porre al centro di un mistero importante e pesante per molte persone?
Perché un libro può diventare fondamentale per la vita di un essere umano. Come lo è stato per me, per diventare un lettore, per diventare uno scrittore, per diventare un innamorato.

- Veniamo ora a domande un po' meno legate alla trama del libro. Come mai, dopo diverse pubblicazioni con editori importanti e tradotti anche in diverse lingue, ha deciso di pubblicare questa storia autonomamente?
Con L’ultimo caffè della sera avevo concluso la mia avventura letteraria con la Sperling & Kupfer, per pubblicare Bosco Bianco con una casa editrice di pari livello avrei dovuto aspettare la primavera del 2020. Per me era troppo tempo, non ho voluto aspettare, così ho deciso di fidarmi della mia storia e dei tantissimi lettori che in questi anni mi avevano sempre dimostrato affetto e stima e mi sono buttato senza rete, anzi con la rete, sul self publishing. 

- Lei lavora in un bar, se non erro. Coglie molta ispirazione dalle persone che passano nel suo bar per scrivere i suoi libri?
Credo che il bar si presti bene, perché racchiude al suo interno una galassia di persone diverse che girano intorno al bancone come i pianeti intorno al Sole, prendendo dal caffè quel calore, quell’energia che ti accompagnerà, anzi che ti farà compagnia per il resto della tua giornata. In cambio queste persone permettono, con le loro storie di vita vissuta, le loro manie, i loro caratteri simili o sempre diversi, al Sole/bancone di adempiere al suo dovere a ciò che ne rende indispensabile per se stesso e per gli altri la sua stessa esistenza.

Cosa le piacerebbe maggiormente che i lettori apprezzassero complessivamente del suo libro (un personaggi, una situazione, una tematica,ecc...)?
Che alla fine della storia gli venisse voglia di andare a visitare di persona Bosco Bianco, magari con la persona che amano o con quella a cui non si sono ancora dichiarati per mancanza di coraggio.

- Una curiosità personale. Lascerebbe mai il lavoro di barista per quello di scrittore a tempo pieno? 
In verità mi piace troppo l'idea di dare ai miei lettori un posto dove potermi trovare sempre. 

- Scrivendo libri, crea necessariamente personaggi. Ma lei, trova più interessanti le persone reali o quelle che incontra tra le pagine di un libro?
Sinceramente mi piacciono molto i personaggi dei miei romanzi che non sono dedicati al caffè…

Ultima domanda, promesso. Qual è il suo libro preferito e quale consiglierebbe assolutamente da leggere almeno una volta nella vita? 
Il mio libro della vita è Persuasione di Jane Austen, il libro che porterei via da una casa in fiamme dopo i miei cari. Se non hai letto Persuasione non conosci Jane Austen.

Ringrazio moltissimo Diego Galdino per la disponibilità e gentilezza!

Diego Galdino
(classe 1971) vive a Roma e ogni mattina si alza mentre la città ancora dorme, per aprire il suo Bar dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città. Con Sperling&Kupfer ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Il primo caffè del mattino (di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografici) Mi arrivi come da un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta e L’ultimo caffè della sera. Autore di successo internazionale è tradotto nei paesi di lingua tedesca, in Polonia, Bulgaria, Serbia e nei paesi di lingua spagnola. Bosco Bianco è l’attesissimo romanzo che viene autopubblicato per una scelta di cuore. Un bellissimo atto d’amore e riconoscenza verso i tanti lettori che da sempre lo stimano.

2 commenti :

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