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venerdì 28 febbraio 2020

Recensione serie "Storm Keeper"

Il Custode delle Tempeste - I Guerrieri delle Tempeste
di Catherine Doyle
Pagine 248/264 - Prezzo 17€ - eBook 8.99€
Mondadori Ragazzi
già disponibili
..o..



(Ingrandire per leggere 📖 meglio le trame)

Considerazioni.
Leggere questa (per ora) duologia nell’arco di due settimane devo dire che ha giovato alla mia ansia, visto che  non so come avrei fatto dovendo aspettare di più!

Ma veniamo a quei due bellissimi libri, che penso conserverò come due preziosissimi tomi da leggere e rileggere nel tempio quando sentirò la mancanza dell’Irlanda e delle sue leggende ;) 
Tutto ha inizio con Fionn e sua sorella Tara che lasciano Dublino alla volta di Arranmore, dove risiederanno per un po’ di tempo dal nonno paterno, per permettere alla madre di riprendersi da una brutta depressione che l’ha molto destabilizzata.
I due non sono entusiasti, diciamolo subito, in particolare Fionn, il quale preferisce il divano e i giochi tecnologiche alle gite all’aria aperta in bel mezzo dell’oceano, visto anche il suo odio per il mare (il quale lo ha prematuramente privato del padre) e il fatto che il suo stomaco non risponda proprio benissimo alla sua traversata.

Una volta arrivata ad Arranmore i ragazzi scoprono presto che l’isola ha retaggi antichi che la portano ad essere magica in più di un modo. Non solo il vento è in grado di guidarti appositamente in determinate direzioni, ma aleggia persistente la presenza di una strega molto potente - e molto incavolata - che ancora cerca vendetta nei confronti degli abitanti dell’isola. Non solo, ma Fionn comprende che la sua stessa famiglia è al centro della magia dell’isola: suo nonno infatti è il Custode delle Tempeste, ovvero colui che si deve occupare di  proteggere dalla strega gli abitanti di Arranmore, nonché la stessa memoria dell’isola, cosa che avviene mediante delle candele magiche. Ma il nonno è ormai anziano e non solo è affaticato dal suo compito, ma è ormai a quel punto della vita in cui deve anche preoccuparsi di trovare un successore, ovvero una persona degna di fiducia che sia in grado di tenere testa ad una strega arrabbiata e non abbia paura di tenere in casa un “milione” di candele 🕯 . 

Inizio dicendovi che è impossibile non amare teneramente e totalmente Fionn, un ragazzino di undici anni che da sempre vive a contatto con il dolore, sia questo la perdita di un padre che non ha mai conosciuto (e per forza di cose idealizzato), sia l’instabilità psicofisica della madre, o sia piuttosto  l’allontanamento della sorella, che è in un periodo di cambiamento, di crescita e vede allontanare e sospingere sempre di più il fratellino, che avrebbe ancora bisogno dei suoi abbracci, del suo sostegno e della sua vicinanza. E’ naturale avvicinarsi a questo personaggio, a simpatizzare e parteggiare per lui. E anche se Arranmore sembrerà arrecargli più dispiaceri che sentimenti positivi, in realtà apporterà diversi cambiamenti - in positivo - nella sua vita, facendolo crescere, permettendogli di conoscere il nonno paterno (il rapporto con lui è davvero bellissimo), avvicinandosi in modo maturo e positivo alla sorella, al ruolo di Custonde delle Tempeste. 

E se nel primo romanzo abbiamo modo di conoscere bene l’isola, le sue peculiarità, i suoi pregi (la magia, il nonno, il ruolo di guardiano) e le sue criticità (come Morrigan, gli abitanti che sembrano non credere in Fionn e che lo vedono come uno straniero, Tara stessa, che rema sempre contro il povero protagonista), arrivando a vedere il passaggio di consegne tra il nonno e Fionn, il quale decide di accettare un ruolo e un posto anche nel cuore delle persone che gli vogliono bene, nel secondo romanzo le cose cambiano e si complicano un pelino di più.

Nel secondo capitolo, la vera problematica è quella legata alla crescita di responsabilità, una sensazione di confidenza con stessi, la presa di consapevolezza del proprio io. Prima di arrivare ad un’accettazione consapevole di se e del proprio ruolo, da parte di Fionn, questo passerà dei momenti di profonda confusione, di discussione delle proprie azioni, di analisi delle proprie paura, dell’accettazione delle proprie capacità e possibilità senza snaturare se stesso. E devo dire che la Doyle, grazie ad uno stile pacato, ma deciso, tenero ma determinato, lo ha fatto davvero bene, con cura, attenzione e gentilezza, permettendomi di seguire la storia di Finn in modo appassionante, creando al contempo anche un legame interessante, corrente e azzeccato con la parte fantastica della storia.

Tutto in questi libri è ben pensato, presentato, strutturato e fatto evolvere. Ho apprezzato tutto, dai personaggi principali a quelli secondari, dalle ambientazioni, che sono vere e proprie protagoniste alle magie. Tutto piacevole, coinvolgente, interessante ... Bello!

Promuovo pienamente questi due libri, tutte le stelle possibili, perché sono un piccolo gioiellino che valgono la pena di essere letti, adorerete tutto, fino all’ultima parola. Assicurato.


Catherine Doyle 
E' cresciuta sulle sponde dell'oceano Atlantico, nell'Ovest dell'Irlanda. L'amore per le leggende e per i grandi miti della sua terra ha instillato in lei l'ambizione di diventare scrittrice, influenzando fortemente Il Custode delle Tempeste, suo esordio nella letteratura per ragazzi. Insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui la candidatura al CILIP Carnegie Medal 2019 e all'Irish Book Awards, è stato tradotto in 16 lingue e ha riscosso uno straordinario successo di pubblico e critica. I Guerrieri delle Maree, come il suo predecessore, è stato ispirato dall'ancestrale isola di Arranmore, dove vissero i suoi nonni, e dalle avventure dei suoi tanti antenati navigatori.

1 commento :

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