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domenica 15 marzo 2020

Recensione: “Ataturk” di Fabio L. Grassi



Atatürk
Il fondatore della Turchia moderna
Di Fabio L. Grassi
Pagine 448 - Prezzo 25€
Salerno Editore 
Già disponibile 
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Questa è la biografia di un uomo che in 57 anni vita fu protagonista di terribili tempeste, fu conosciuto sotto numerosi nomi, salvò una comunità, pose fine a un secolare impero, fondò un nuovo stato e per molti aspetti una nuova nazione, ma soprattutto sottopose il proprio paese a un radicale progetto di trasformazione culturale.

Tutti i grandi nodi della storia del Novecento e del tempo presente appaiono espressi e simboleggiati dalla sua personalità e dalla sua opera.

Senza mai perdere di vista il contesto storico generale, il libro segue le tappe della carriera militare del giovane Mustafa Kemal, che inizia a diventare famoso durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo la sconfitta dell’impero Ottomano nel 1918 il giovane generale comprende che le potenze vincitrici sono intenzionate a infliggere ai turchi una pace rovinosa. Con il beneplacito britannico
nel 1919 si trasferisce nella Turchia asiatica e organizza il movimento di ribellione contro lo smembramento del paese.

Con eccezionale abilità politica rafforza la propria leadership all’interno del movimento di ribellione nazionale, sconfigge sul campo i nemici esterni, abbatte la dinastia ottomana, riporta – da sconfitti – al tavolo della pace i vincitori del 1918 e fonda l’odierna Repubblica di Turchia.

Nato in Macedonia, ossessionato dal ricordo degli effetti distruttivi del pluralismo etnico-religioso, persegue una ferrea unità a danno soprattutto della consistente minoranza curda, dando origine a una tragedia ancora irrisolta. Nel frattempo imposta con somma abilità la politica estera del proprio Stato, che si guadagna la stima della comunità internazionale. Ogni successivo tentativo di evoluzione democratica ha evidenziato le riserve, quando non l’ostilità, di molti turchi nei confronti del suo radicalismo laico occidentalista.

Considerazioni.
Da un bel po' di tempo avevo voglia di leggere qualcosa che mi spiegasse qualcosa in più sulla Turchia, che è una paese davvero molto vasto, dalle tradizioni antiche e molto sfaccettato al suo interno, ma di cui si sa fondamentalmente poco.

Non che non mi sia informata, ma sono dell'avviso che un libro ti capita tra le mani sempre per un motivo, una sorta di momento cosmico e interesse mescolati insieme, insomma. Questo per dirvi che aspettavo di leggere "Ataturk” da un beeeeeel po' di tempo, ecco.

Anche se è un libro che ci parla della Turchia, ed in particolare di un uomo che ha significato tanto per esso, è scritto da un autore italiano che di questo paese conosce tanto, è molto appassionato e con pazienza e garbo ci narra la sua storia. Sto parlando di Fabio L. Grassi, che è un filologo, ricercatore ed anche docente di italiano presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Occidentali della facoltà e Filosofia dell’Università Statale Yildiz Teknik di Istanbul.

Essendo uno studioso ed un ricercatore delle fonti, il suo mestiere è quello di indagare alla radice delle cose, delle persone, dei posti, di trovare il loro nucleo. Ed è quello che ha fatto con il personaggio storico di Mustafa Kemal Ataturk, il fondatore della moderna Turchia, definito uno dei personaggi - se non Il personaggio - più carismatico del paese, tanto da essere definito il “padre della patria” turco.

Grassi parte da documenti del passato, lega ad essi le informazioni varie raccolte, e aggiunge commenti interessanti su chi era, cos'ha fatto e soprattutto cos'ha rappresentato Ataturk per la Turchia e per i turchi. Se da un lato Grassi potrebbe non aver aggiunto grosse cose su quanto compiuto da questo grande uomo turco del passato, vuoi perché si è già scritto tanto, vuoi perché le sue gesta in patria sono molto conosciute, compensa però la mancanza di originalità con la passione per questo argomento, quest'uomo, lo stile fruibile e lineare.

Trovo lodevole il fatto che questa casa editrice abbia ripubblicato quest'opera, davvero molto ricca e difficile da narrare nel suo complesso, e che senza uno scrittore bravo a gestire il tutto sarebbe stato probabilmente di difficile lettura, con la possibilità di perdersi nelle date, negli accadimenti, nei nomi, ecc... E lo trovo ancor più lodevole perché in Italia la storia di Ataturk non è conosciuta così bene, non sono noti i suoi successi, le sue sconfitte e le sue battaglie in un momento storico di grandi cambiamenti, quando esisteva ancora l'Impero Ottomano fino ad arrivare alla conoscenza del nazionalismo.

Ataturk, quale capo militare, stratega e uomo politico, ha davvero ribaltato in qualche modo le sorti della Turchia e messo dei grandi punti fermi per il popolo turco, che in seguito hanno sempre difeso e portato avanti i suoi principi ed i suoi ideali, sempre molto combattuti. Non vorrei perdermi nei dettagli (potremmo stare qui davvero molto, nel caso), poiché credo sia meglio leggere il libro nella sua interezza e specificità, ma sappiate che è davvero una bella lettura, molto interessane, affascinante per comprendere un paese che ha attualmente molte problematiche, ma che conserva una dignità ed una forza incredibili, degne di essere comprese e lette.

Consiglio la lettura di questo libro a coloro che amano la storia, che vogliono capire meglio le vicende della Turchia e dell'Uomo che più a ha caratterizzato la storia moderna di questo paese. Da leggere.

Fabio L. Grassi 
(Roma, 1963)insegna Storia dell’Europa Orientale presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Tra il 1998 e il 2011 ha vissuto e lavorato in Turchia. La prima edizione della biografia di Ataturk ebbe immediata traduzione in turco ed è stata recentemente ripubblicata da una delle principali case editrici turche.

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