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mercoledì 10 giugno 2020

Recensione: "The black holes" di Borja Gonzales

The Black Holes 
di Borja Gonzales
Pagine 128 - Prezzo 20€ - eBook 9.99€
Mondadori 
già disponibile 
..o..

Una favola “dolcemacabra” sugli struggimenti della giovinezza e sul potere dei desideri.
Nella meraviglia onirica di una palette cromatica inconfondibile, due storie parallele si intrecciano e inseguono in un racconto di sogni e desideri giovanili. 1856: Teresa, giovane aristocratica, è più interessata a scrivere poesie horror d’avanguardia che a fare un buon matrimonio. 2016: tre adolescenti stanno mettendo su un gruppo punk chiamato Le Black Holes. Hanno tutto ciò che serve: look, grinta, istinto… e una totale mancanza di talento musicale. Non appena iniziano a provare, però, strani eventi si manifestano. Il loro mondo e quello di Teresa collidono, e le tre ragazze vengono inseguite dall’eco di qualcosa che è successo 160 anni prima.



Considerazioni.
Ho aspettato qualche tempo per recensire questa graphic novel. E' infatti una storia molto particolare, che riflette la sua peculiarità anche nelle illustrazioni, volutamente scarne, immediate e con la prevalenza dei toni aranciati, verdi e neri.

La storia prende il suo avvio da un gruppo di giovani ragazze che vogliono dar vita ad una band, declinando e votando la loro musica al punk, e chiamandola "The Black Holes". Le premesse ci sono tutte: musica tosta, ragazze grintose e la bravura non manca, anzi c'è né da vendere. Forse manca un po' di esperienza in ambito musicale, ma bisogna pur cominciare da qualche parte, no? E quindi eccole a provare la musica che amano, ma ad un certo punto qualcosa - che è successo ben 160 anni prima - incomincia a perseguitarle e permeare tutta la loro vita.

Laura, Cristina e Gloria, questi i nomi delle componenti della band, dovranno destreggiarsi tra la loro passione per la musica e la scoperta di ciò che le perseguita ...

Inizio con il dirvi che sebbene fossi un po' perplessa dalla scelta stilistica delle tavole, perché non credevo onestamente di poter apprezzare questi tre colori congiunti per la narrazione di una storia come questa, la cosa ha invece in qualche modo funzionato, e anche se non ne sono rimasta incontrovertibile avvinta, l'ho molto apprezzata. 
Bella innanzitutto la scelta di rendere il tutto un po' misterioso, anche un po' torbido, giocando sui contrasti tra i colori, privando i personaggi delle fattezze, delle mimiche, rendendoli sagome distinguibili e propriamente identificabile solo grazie alla gestualità, replicando quasi più il teatro muto giapponese che una vera e propria graphic novel intesa nel senso classico del genere.  
Quello che mi ha colpito molto è che sebbene lo stile grafico ed  i colori parrebbero essere piuttosto sterili, in realtà non lo sono affatto, anzi, l'autrice è molto abile nel comunicare i sentimenti dei personaggi e le loro emozioni che trasudano dalle pagine più che essere realmente descritti e sondati.

Ma l'apprezzamento per quest'opera - almeno da parte mia - si è un po' incrinata leggendo l'ultima pagina e ripensando alla trama nel suo complesso. Non so infatti dire al momento - di preciso - se questa storia mi abbia convinto fino in fondo. Non fraintendetemi, "The Black Holes" attira, avvince e colpisce, ma non so se dirmi soddisfatta a tutto tondo ...  non so se per il finale apertamente e univocamente inconcludente, non so se per quella ricerca - lasciata ad intendere all'inizio del libro - lasciata un po' lì in sospeso, non so se per quel senso di inconcludenza generale che aleggia sovrano. 
E forse in realtà è proprio questo che mi ha turbato, il fatto che il finale sia ... sospensione. 
Nel suo complesso l'opera non è davvero male, anzi l'idea è buona e sviluppata anche in modo originale, non banale, ma alla fine ... perché non portarci in una direzione ben precisa e privarci di una conclusione completa? Perché? A che pro? Forse ha un significato che non ho colto? Forse l'ho letta in modo errato? Non so...

Il parallelo 1856 - 2016 era proprio carino e con argomentazioni anche convincenti, la storia delle tre ragazza d'oggi che si prodigano a esplorare una passione viscerale per la musica è apprezzabile e anche molto bella da leggere e da vedere evolvere perché appassionante; la storia che connette Teresa, nel 1856, e le tre giovani del 2016 inoltre è ben interconnessa dalle storie fantastiche che creano il nesso tra presente e passato, esplodendo in toni, contrasti e movimento.

Mi spiace per il finale, magari è un problema mio, ma non mi ha soddisfatto.

Borja Gonzales
"The Black Holes " segna il debutto di questa autrice nel catalogo Mondadori dedicato alle graphic novel.



3 commenti :

  1. Ciao Endi,

    in vero la trama mi ispira moltissimo: nella sua bizzarria sembra originale e intrigante. Le tue considerazioni sul finale, però... è terribile quando la fine di un libro finisce per velare di delusione anche tutto quello che avevi apprezzato prima di giungere al termine della lettura. Si tratta, in questo caso, magari, di un finale a libera scelta del lettore?

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  2. Ciao Ludo! Scusa il ritardo ma in questi giorni il lavoro mi prosciuga anche nei week end! Si tratta di un finale aperto nel senso di libera lettura ... per questo mi sono un po' dispiaciuta, avrei preferito una scelta da parte del lettore, che da parte mia, io sono decisamete drastica mi sa ...

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