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sabato 12 settembre 2020

Recensione in pillole: "Purple Cat" di Andrea Moretti


Purple Cat
di Andre Moretti
Pagine 156 - Prezzo 11.40€
VJ Edizioni Milano
Già Disponibile
..o..


Purple cat altro non è che una breve raccolta di racconti dalle sfumature horror e noir, con elementi di riflessione critica e di rivolta sociale sutemi contemporanei.

Il filo che accomuna tutti i racconti è il difficile rapporto tra individuo e società: i personaggi vorrebbero ritagliarsi una loro dimensione di libertà in un mondo le cui maglie sono sempre più strette sulla persona.

In ogni racconto, i protagonisti fanno di tutto pur non sopperire ai compromessi a agli schemi imposti dalle istituzioni e dalla quotidianità in cui si trovano i vivere, intraprendendo, il più delle volte, delle soluzioni estreme: questo, in molte occasioni, consci del fatto che quella vagheggiata dimensione di libertà risulta, per certi versi, irrealizzabile. Nella raccolta sono presenti scene di violenza inaudita e iconoclasta –omicidi, attentati, suicidi – le quali, però, non si dispiegano mai in modo gratuito lungo il filo della narrazione; ma sono sempre funzionali a quelle che sono le finalità espressive dell’opera. La violenza è, essenzialmente,utilizzata come mezzo per portare il lettore a riflettere sui meccanismi sociali di cui tutti siamo vittime.

Al suo interno, vi sono riferimenti a eventi di cronaca recente – attentati jihadisti, amore liquido, reddito di cittadinanza, Blue Whale Challenge – e due racconti ispirati alla pandemia da Covid-19, al fine di sensibilizzareil lettore circa quanto stiamo vivendo.


Considerazioni.
Ok, l’horror non è esattamente il mio genere. Anzi diciamo proprio che è uno di quei generi letterari che sperimento saltuariamente per cercare di uscire dalla mia “comfort zone” e solo con autori sicuri come Poe e pochi altri. Solitamente quando faccio questi esperimenti l’esito non è male, poiché questo spirito di avventura mi porta poi a conoscere dei testi e delle opere che mi piacciono per una ragione o per l’altra (o che altrimenti detesto con tutto il cuore). 

Anche questa volta ci ho provato. Provare non guasta mai no? L’esperienza non è stata traumatica come potevo inizialmente immaginare (ho paura dell’horror) anzi, in alcuni racconti ho apprezzato molto le riflessioni che Moretti - con le sue trame - induce a pensare e su cui vuole che il lettore si soffermi. In particolare, come già si può evincere dalla trama, quella che maggiormente mi ha colpito è stata quella legata alla critica e la messa in discussione dell’individuo in rapporto con la società. Viviamo in un mondo molto social, ma anche estraneo e che estranea, per cui come può questo rapportarsi alle complessità dell’individuo? Ho apprezzato lo stile di Moretti, che fila liscio e senza intoppi, che incute torci di pensieri ma riesce a incardinarli a pensieri più articolati. L’horror in questo caso diciamo che è un modo di affrontare questi argomenti da un punti di vista diverso, nuovo, magari con un animo differente, ecco.

Punti a favore di questa lettura:
Le tematiche
I personaggi
L’entusiasmo 
Il racconto distonico, probabili più riuscito.

Punti a sfavore di questa lettura:
Il senso di catastrofe per cui ho dovuto farmi una doccia e guardare tre film della Hallmark (già vivo nell’epoca del Covid ... pleaseeeee).

Complessivamente una lettura interessante, piacerà sicuramente a chi piace il genere commisto a riflessione.


Andrea Moretti
Nato a Roma il 20 aprile del 1990. Laureato magistrale in sociologia, con una tesi incentrata sulla relazione tra arte e mercato globale, sulla base delle suggestioni ermeneutiche dei filosofi della Scuola di Francoforte, continua a perseverare nella sua passione di scrivere, dedicando ogni giorno a quest’attività; e ritagliandosi, a questo scopo, del tempo anche nei periodi più impegnati. Al fine di affinare e impreziosire di esperienze questa sua passione, ha tenuto laboratori di scrittura creativa in alcune strutture detentive, come volontario in un’associazione culturale; ha svolto diversi mesi di collaborazione presso una testata giornalistica online, che si occupava di cinema e manifestazioni culturali; ha partecipato a diversi concorsi letterari, premi di poesia nazionali e internazionali, eventi di reading, accompagnati da musica, piazzandosi spesso come finalista, e pubblicando racconti e poesie in svariate antologie. Svolti diversi lavori nel settore commerciale, ha collaborato per anni con l’associazione Arte e Cultura, nella quale si impegnava nell’organizzazione di spettacoli teatrali in qualità di attore e scrittore. Al momento, sta definendo il proprio percorso professionale nel complesso e imprevedibile mondo del precariato di cui vorrebbe, nei suoi scritti, narrarne le difficoltà, il declino e la decadenza sociali e istituzionali, rivolgendosi soprattutto alle nuove generazioni. Laziale di origine, ma stabilitosi da tempo in Abruzzo, è un fervente divoratore di classici, di cui ama particolarmente i romanzi della tradizione giapponese– da Kawabata a Mishima – il decadentismo di Wilde e dei simbolisti francesi, e il realismo crudo e surrealista di Henry Miller.

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