La principessa leggera
di George MacDonald
Pagine 88 - Prezzo 12€ - eBook 4.99€
Flower-ed Edizioni
già disponibile
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Nel giorno del suo battesimo, la principessa di Lagobel viene colpita da una maledizione: una strega vendicativa, che per dimenticanza non era stata invitata, la priva della gravità fisica e mentale.
Da quel momento la bambina tenderà a volare via al primo soffio di vento e non potrà più piangere. Il re e la regina, preoccupati, cercheranno una soluzione per far tornare la figlia con i piedi per terra, ma invano: neppure con il passare degli anni la principessa sarà capace di provare empatia, di frenare la sua strana risata, di comprendere il lato serio della vita. Cosa riuscirà a spezzare l’incantesimo e far sì che la principessa senta finalmente il peso del mondo?
“La principessa leggera”, pubblicata per la prima volta nel 1864, è una delle fiabe più celebri dello scrittore scozzese George MacDonald.
Un racconto senza tempo, ricco di simboli e significati, che insegna la forza del sacrificio, della compassione e del vero amore.
Considerazioni.
Oggi vorrei consigliarvi una lettura che ho decisamente molto apprezzato. Inizia come la più classica delle fiabe, ovvero con il classico "C'era una volta..." e ci porta in un paese lontano, ovattato di meraviglia e di un tempo che non è il nostro, dove vive una famiglia reale.
Qui, i sovrani del luogo - come accade in molte favole del genere, ma in particolare in una delle più amate Disney - hanno appena avuto una piccolina, molto dolce e tenera, ma ... si sono dimenticati di invitare la sorella cattiva del Re, la principessa Makemnoit. Quest'ultima non è una strega qualsiasi, ma una di quelle vendicative, particolarmente argute, spiccatamente intelligenti e purtroppo per la piccolina, molto cattive. Per cui ... lancia un'anatema sull'intero paese ed uno in particolare alla bimba appena nata. Non solo la bambina non avrà più peso fisico, ma nemmeno mentale: vedrà il suo corpo leggero librarsi ad ogni alito di vento e il suo cuore sarà talmente leggero da essere quasi insensibile e non riuscirà nemmeno più a piangere.
All'inizio i genitori e i saggi e i medici che circondano questi ultimi le provano tutte, ma la cosa è davvero drammatica e non solo continua a volare ovunque per il regno, ma è insensibile a qualunque persona o evento o accadimento che le succede intorno.
Cosa fare allora? Ci sarò un lieto fine per la piccola? Si salverà da sola o anche per lei arriverà il vero amore a sancire la liberazione da una condanna che la priva della "solidità" del mondo?
Anche se vi sembrerebbe una storia molto simile alla "Bella Addormentata" sappiate che ha delle differenze sostanziali che non riguardano solamente la trama, ma anche lo stile dell'autore, meno dolce e sognatore della favola, anche se non meno sensibile e diretto. Inoltre "La principessa leggera" affronta delle tematiche davvero interessanti - sia in un'ottica di mentalità, visto anche il tempo storico (siamo nel 1864) in cui la storia debuttò nelle librerie, sia per le tematiche - poiché moderne, trasmettendo certamente l'importanza dell'affetto e dell'amore di coloro che ci circondano, ma anche l'altruismo e l'importanza dei sentimenti, i quali sebbene non siano sempre facili da gestire sono davvero quello che maggiormente ci caratterizza come esseri umani.
Non conoscevo lo scrittore scozzese George MacDonald, di cui non avevo letto nulla prima di questa pubblicazione e mi ha fatto davvero molto piacere conoscere questo autore e la sua tipologia di storie e di racconto, che colpiscono proprio per l'essere senza tempo, attraversando diversi secoli con una certa coerenza di intenti e una certa bellezza.
E' una lettura che consiglio vivamente.
George MacDonald
(1824-1905) nacque a Huntly, in Scozia. Si laureò nel 1845 all’Università di Aberdeen, specializzandosi in chimica, fisica e scienze naturali. Studiò poi teologia e nel 1850 divenne pastore alla Trinity Congregational Church di Arundel; qui sposò Louisa Powell, suo grande e unico amore di tutta la vita. La sua attività letteraria lo condusse negli Stati Uniti dove un ciclo di conferenze lo portò a essere apprezzato persino da Dickens, Browning, Ruskin e Twain. I problemi polmonari di cui soffriva sin dall’infanzia lo spinsero verso il clima mite e secco di Bordighera, in Liguria, dove visse con la sua famiglia per oltre vent’anni, realizzò quasi metà della sua produzione letteraria e diede vita a un importante centro letterario. Le sue opere ispirarono molti altri scrittori, come Auden, Carroll, Lewis e Tolkien. Fra i suoi romanzi più celebri ricordiamo Phantastes (“Le fate dell’ombra”) e The Princess and the Goblin (“La principessa e i goblin”) e fra le fiabe The Light Princess (“La principessa leggera”) e The Golden Key (“La chiave d’oro”).
Non conoscevo affatto questo autore. La storia pure sembra interessante. Ma come l'hai scoperta?
RispondiEliminaNon male vero? La casa editrice mi spedisce la newsletter e vista la trama ne ho fatto volentierissimo recensione, era qualcosa di diverso, old style ma molto accattivamente, in una parola ne sono rimasta assolutamente affascinata. Contenta che ti abbia solleticato in qualche modo l'interesse 🤗
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